Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: LaVampy    14/01/2017    4 recensioni
dopo l'ennesima lite a causa della magia,Alec sfida Magnus a stare una settimana senza magia. e come farà il nostro stregone???
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caffè, caffè, caffè. Ecco quello che stava passando nella mente dello stregone, mentre si aggirava per casa come un leone in gabbia, e non avrebbe escluso l’ipotesi di commettere un cacciatorecidio, se Alec, si fosse presentato ora. Odiava farsi vedere debole dal compagno, di far vedere quanto la sua magia fosse vitale per lui, aveva fatto una promessa, più che altro mosso dall’orgoglio. Sapeva che Alec non l’avrebbe mai costretto, ma lui voleva dimostrare la sua buona volontà. Amava quell’uomo, ma amava anche la sua magia. Potersi cambiare di abito in base al colore del cielo, far comparire una tazza bollente di caffè caldo dal migliore bar della città, poter mangiare ogni sera pietanze cucinate dagli eccellenti chef mondiali, farsi comparire un cornetto caldo alla crema direttamente da Parigi, o un piatto di penne da Roma, gli mancava la magia. Si sentiva privato di una parte essenziale, essere un mondano non era divertente, essere semplicemente Magnus, senza poter, era frustrante.

Andò in cucina, deciso ad avere una disputa con la macchinetta del caffè che anni addietro aveva regalato ad Alec, con l’intenzione di affogarsi in una tazza di caffè, ma l’impresa si rivelò titanica.

La prima volta uscì una sorta di acqua sporca, e nemmeno l’odore era dei migliori. La seconda volta la macchinetta iniziò a produrre una forte puzza di bruciato seguito da un suono abbastanza inquietante, realizzò poco dopo che era finita l’acqua. La terza volta il caffè uscì talmente denso che una volta messo dentro la tazza sembrava budino. La quarta volta fu quella giusta. Nel loft si diffuse l’aroma del caffè caldo, come quando si svegliava la mattina e poi trovava Alec, che trafficava in cucina. Aprì il mobile e prese un bicchiere, perché le tazze erano tutte sporche dentro il lavello. Sentì il calore del caffè scaldare il bicchiere e poco dopo si udì un “puff”. Si guardò la mano e scopri con orrore che il bicchiere si era venato e colava liquido per terra, cercando di correre al riparo da un possibile disastro, ci mancava solo che dovesse pulire a mano il pavimento, appoggiò con forza il bicchiere dentro il lavandino che colpendo una tazza, già in precario equilibrio, si ruppe in mille pezzi, tagliando il dito dello stregone. Interdetto da quanto successo, ed incapace di compiere una qualsivoglia azione, si limitò ad osservare se stesso, dentro una cucina, con un dito sanguinante e caffè che colava dal lavandino e si infrangeva sul pavimento, sporcando ogni mobile intorno.

Ma quello che forse era peggio era la sensazione di impotenza che lo aveva attraversato. Non era in grado di farsi un caffè, senza dover cambiare arredamento. Possibile che in tutti quegli anni si era ridotto così? Gli parve di sentire la risata cristallina di Catarina e ciò sembrò riscuoterlo. Voleva quel caffè e lo avrebbe preso, ormai era una questione tra Magnus e il resto del mondo.

Raccolse delicatamente i vetri dal lavandino, facendo attenzione a non tagliarsi ancora, il dito già bruciava, e uno bastava e avanzava. Depose i cocci dentro uno strofinaccio e lavò la sua adorata tazza, ci versò dentro il caffè e si sedette al bancone. Doveva assolutamente pulire e cancellare ogni traccia di quello che era successo, per evitare di dare la possibilità al cacciatore di poter dire qualcosa. Anche se era certo che Alec non l’avrebbe mai preso in giro, ma non poteva nemmeno permettere che capitasse Jace nel loft, magari nel riportargli il bambino. Era certo che il biondino si sarebbe vendicato, ora che lo sapeva senza magia.

Si mise il dito in bocca cercando di arginare, senza molto successo, la perdita di sangue. Ma poteva un dito perdere così tanto sangue? Sarebbe rimasto con il dubbio, non aveva intenzione di chiedere a nessuno, senza prima aver sistemato la cucina. Del resto vivere con un cacciatore voleva dire avere la cassetta del pronto soccorso sempre rifornita al meglio. Rincuorato, seppur poco, si alzò e si diresse in bagno per disinfettarsi e una volta applicato un banalissimo cerotto bianco, si diresse in cucina, con un secchio, la spugna e tanta determinazione. E un silenzioso ringraziamento ad Alec che voleva sempre in casa materiale per poter pulire, come un mondano. Ma ovviamente, non glielo avrebbe mai detto.
Mise il detersivo dentro il secchio e aprì l’acqua calda, attese che si riempisse ed iniziò a pulire tutta la cucina, senza rendersi contro del passare del tempo. Si alzò stiracchiando le membra indolenzite fiero del suo lavoro.

Una dolce fragranza di pulito accolse Alec a pranzo quando aprì la porta. Trovò lo stregone addormentato sul divano, con un dito fasciato, prese una coperta e lo coprì delicatamente senza svegliarlo, si diresse in cucina per preparare un pranzo veloce. Quando aprì la credenza per prendere i bicchieri si rese conto che ne mancava uno, immaginando cosa potesse essere successo, tornò in sala e svegliò il compagno con un dolce bacio.

-Alexander- rispose un assonnato Magnus, -Mi devo essere addormentato-.

-Direi che hai avuto una mattinata intensa- disse il cacciatore prendendogli la mano e baciando il dito fasciato.

-Beh, ho scoperto che il caffè non si può mettere nel bicchiere- disse arrossendo lo stregone e Alec lo tirò a se per un bacio mozzafiato.

Il pranzo del resto, si poteva riscaldare.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: LaVampy