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Autore: LadyUnicornGirl95    15/01/2017    0 recensioni
Serenella è una ragazza con una vita tranquilla. Lavora in una biblioteca a Carmagnola ma solo a livello di volontariato. Con gli uomini non ha mai avuto un ottimo rapporto a dirla tutta, gli uomini li prenderebbe tutti a ceffoni. Un giorno però, durante una sua tipica giornata di lavoro in biblioteca, incontra Khaled un uomo che ha già buttato via gran parte della sua vita e adesso si ritrova ad avere quarantaquattro anni senza moglie e senza famiglia.
Serenella e Khaled si innamorano. Ma essendo che appartengono a due età molto differenti: Serenella è appena una ragazzina di ventanni e Khaled un uomo di quarantaquattro anni, potranno comunque stare insieme?
Eppure, non sanno che la scelta di stare insieme li porterà incontro a tante gioie,dolori ma sopratutto a tanti guai in primis, perché il padre di lei non accetta che la figlia stia con un uomo di quarantaquattro anni pure marocchino.
I genitori di lei sono disposti a tutto pur di separare i due innamorati. Riusciranno in ogni modo Serenella e Khaled a non separarsi? A non cadere nella trappola dei genitori di lei che li conducono verso una rottura? Lo saprete leggendo.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Ma non finisce qui!

 

Purtroppo, non finisce qui e temo di aver parlato troppo presto! Nella vita è proprio vero che le cose belle durano poco o niente. Quando finalmente pensavo di aver raggiunto il mio obbiettivo ovvero quello di conquistare il cuore di Khaled fino a convincerlo a cambiare idea a proposito del matrimonio e a chiedermi di sposarmi, sapevo che la cosa non sarebbe durata oltre quella sera.

Quella sera quando eravamo ora mai in corso Grosseto, io ero arrivata fino a li con un'aria un po' preoccupata. Come cavolo avrei fatto a sposarmi di nascosto senza farlo sapere ai miei genitori? Non posso dire a loro: "Mamma, papà sapete che quel maniaco di Khaled mi ha chiesto di sposarmi e io ho accettato la sua proposta?", mi prenderebbero per pazza e resterebbero molto delusi. Mio padre si mettere a bestemmiare mentre mia madre urlerebbe e piangerebbe per lunghe ore.

Posso nascondere tutto ma non un matrimonio e poi, dove ci sposiamo esattamente io e Khaled che siamo di due religioni diverse? Temo di sapere la risposta, ma io me la faccio sotto all'idea di dover cambiare la mia religione già solo perchè sono atea e non credo a nessun Dio.

Dico a Khaled di fermarsi a due case prima della mia con la macchina che mi faccio un breve pezzettino a piedi. Lui mi sembra che trovi abbastanza strana la mia reazione.

« Grazie di tutto » dico io, tirando un respiro di sollievo.

« Grazie a te. Mi sembri un po' strana però... ci hai mica ripensato? » mi domanda lui.

« No, assolutamente no » rispondo io.

« Non aggiungere altro! Io voglio sposarti, non devi darmi spiegazione di niente se hai commesso qualche errore fa niente, sei perdonata! » mi dice lui.

Ci scambiamo un bacio veloce e poi, io mi avvio su i miei passi. Appena arrivo a casa chiamo subito Hamza e comunico a lui quello che ancora non ha saputo che questa storia tra noi due è finita, a breve sarò una donna sposata.

Peccato che appena arrivo sotto casa mia, vedo spuntare dall'angolo con Corso Venezia una figura a me famigliare: si tratta di un ragazzo alto leggermente più di me che porta un cappello che rappresenta la bandiera marocchina sulla testa, una maglia rossa e pantaloni mimetici. Niente meno che Hamza. Cosa ci fa qui a quest'ora? Le cose si mettono molto male per me.

Devo aprire il portone velocemente, ma faccio fatica a trovare le chiavi di casa si mette proprio male ed è troppo tardi: Hamza mi ha raggiunta e non mi sembra molto tranquillo.

« Come mai sei ancora in giro a quest'ora? Dove sei stata tutta la sera? » mi dice lui, alzando la voce.

« Ero andata alle macchinette in via Chiesa della Salute a bere un caffè » rispondo, continuando a cercare le chiavi nella borsa.

« Non me la bevo amore! Dove cazzo sei andata, non raccontarmi balle... » mi dice lui, staccando la mia mano dalla maniglia della porta per afferrarmi con il colletto della maglia.

« Te l'ho già detto! Sono andata a bere un caffè alle macchinette » continuo io.

« C'è un altro? Con chi cavolo ti vedi quando non sei con me? Amore sono geloso! » mi dice lui.

Proprio in quel momento sento una macchina sgommare dietro di me. Khaled scende dalla macchina e corre verso me cominciando a scuotere Hamza.

« E adesso chi è sto pezzo di merda? » grida Hamza.

« La domanda è: chi sei tu brutto farabutto » grida Khaled molto arrabbiato.

« Sono il ragazzo di Serenella, bastardo! » grida Hamza.

« Come? » dice Khaled girandosi a guardare me.

Io ho incominciato a versare delle lacrime molto timidamente. Lo sapevo che sarebbe dovuto succedere ancora qualcosa.

« Khaled perdonami, io volevo dirtelo che avevo questo ragazzo ma... » mi fermo io, perché Khaled mi ha interrotta.

« Non dire altro... scordati pure il matrimonio. Manipolatrice di uomini che non sei altro » mi dice Khaled andandosene via.

« Io... io non... non volevo » dico cercando di raggiungere la macchina di Khaled.

Khaled la mette in moto e io cado a terra, con tanto dolore.

Hamza si avvicina a me e mi da uno schiaffo.

« Noi due abbiamo chiuso » mi dice.

Io resto a piangere per la delusione. Mamma mia! Ero così felice che mi stavo per sposare e invece... niente ho perso questa occasione della mia vita ma io lo sapevo; dovevo trovare il coraggio di chiudere con Hamza almeno così mi sarei risparmiata questa tremenda delusione ma ho capito che Khaled non mi vuole più e se mi metto di farlo tornare come prima non ci riuscirò perchè mi bloccherà su Facebook e il mio numero sul suo telefono cellulare così non riceverà sms e chiamate da parte mia.

La cosa non finisce qui però: appena mi sono data una calmata e trovo il coraggio di entrare in casa mia, trovo mia madre seduta ad una sedia con la luce accesa e tutto questo a me non piace. È mezzanotte e mezza, ma mia madre non è ancora andata a dormire. Credo che mi devo preoccupare seriamente.

« Ciao mamma » dico io, cominciando a farmela sotto.

« Dove sei andata stasera? » mi domanda lei.

Okay... adesso comincio a preoccuparmi davvero.

« Sono andata a fare due passi con amici poi al cinema e a mangiare una pizza » rispondo io tremando dalla paura.

« Balle! Secondo me sei andata con Khaled. Tua madre non è scema figlia mia. Prima di uscire hai dimenticato il computer acceso con il profilo di Facebook tuo aperto e io ho letto i tuoi messaggi. Mi è risultato che eri con Khaled. Dimmi la verità! » mi dice lei molto arrabbiata.

A questo punto non ho scelta! Devo dirle come stanno e come sono andate le cose questa sera.

« È vero... sono stata con Khaled ma tanto non ti preoccupare ho chiuso con lui sul serio! » rispondo io.

« Come no! Anche la scorsa volta mi hai detto che avevi chiuso. Figlia mia ma perché mi fai questo male? Lo sai che quelli come lui possono trasmettere l'HIV come niente? Domani prendo un appuntamento dalla mia ginecologa e poi lei ti prescriverà un analisi del sangue da fare » mi dice mia madre.

Non ci penso neanche di andare dalla ginecologa visto che non ne ho affatto bisogno. Io non ho l'HIV e tanto meno l'AIDS. Ho sempre usato le giuste precauzioni quindi, non ho bisogno di fare nessun analisi del sangue.

« Non c'è ne bisogno di andare, sto alla grande! » dico a mia madre, mettendomi a piangere perché non voglio andare dalla ginecologa.

« La vita è così figlia mia! Se vuoi fare sesso, ogni tanto qualche controllo sei obbligata a farlo. Non esiste che tu fai sesso senza mai fare un controllo medico. Domani chiamo la ginecologa e ci vieni anche se presa a calci nel sedere » mi dice mia madre arrabbiata.

Devo solo aspettare che mi comunichi il giorno della visita dalla ginecologa e ciò significa che la sera precedente al giorno della visita devo svignarmela da casa mia e sono anche sicura di dove andare. Andrò a casa di uno dei miei amici gay così il giorno dopo ciao ciao visita dalla ginecologa. Vorrei tanto andare da Khaled ma non posso.

Una cosa però ve la garantisco: non finisce così, questa storia.

 

 

 

 

   
 
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