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Autore: Fabb5000    15/01/2017    2 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Quando il sole sorse, Gulliver, Gavin e Elendin erano ormai giunti nel centro della foresta. Erano passati per la sentiero degli Haranduin, così da avere un punto di riferimento per il ritorno, dato che i boschi del Nord si estendevano per chilometri.

E poi, era proprio lì che dovevano andare. Durante il tragitto si erano strappati qualche piuma e l'avevano fatta cadere sul sentiero, così da permettere agli altri di seguirli. Tanto in quella foresta persino il vento pareva essere morto.

A un certo punto dall'alto notarono la città degli Haranduin, Esgaroth. A quel punto cambiarono direzione e si diressero verso gli alberi rinsecchiti, entrando poi in una profonda caverna.

In breve la luce del sole scomparve, ma fortunatamente con i loro occhi incredibilmente evoluti i rapaci volavano come se fosse pieno giorno. Presto la grotta si riempì di strane liane che pendevano dal soffitto, che parevano fatte di muco, e i tre dovettero fare molta fatica a scansarle.

Poi, non appena trovarono una grotta abbastanza stretta, ci gettarono dentro Anna, poi chiusero l'apertura con delle pietre, lasciando aperto solo un piccolissimo spazio, e se ne andarono.

Anna cercò di uscire, ma le rocce erano molto dure e resistenti. -Ce nessuno qui? Nessuno nessuno?- chiese, ma non appena le pronunciò le parole rimbombarono per tutta la caverna. Poi si udirono degli strani "psss", e strane creature verdi cominciarono ad affacciarsi all'apertura della grotta, cercando insistentemente di entrare.


***********************************


-Allora? Trovato niente?- chiese Shadow mentre vedeva Lyon, Mario e Stefano tornare dalla foresta.

-No- rispose Lyon. -Abbiamo ispezionato tutto il limitare del bosco per chilometri, ma non c'è traccia di Anna-

-Anche noi non abbiamo avuto fortuna- disse Klingoon. -Abbiamo cercato nella pianura, ma niente. Sembra essersi volatilizzata-

-Forza c'entra Entity- disse Haratuna, ma Lyon lo zittì : -Se fosse stato lui saremmo già tutti morti-

-Ho ispezionato tutto l'accampamento in cerca di qualcosa che possa indicarci che fine abbia fatto- disse Grantinks. -E l'unica cosa che ho trovato è stata questa- e mostrò una lunga e setosa piuma azzurra.

Stefano si immobilizzò : erano di quel colore le piume che ornavano il collo dei rapaci che aveva sconfitto sulla montagna! Lo avevano seguito!

Lyon se ne accorse : -Che ti prende, Stefano? Sai di chi è quella piuma?-

Stefano si passò una mano dietro la nuca : -Ecco ... forse ho scoperto il colpevole. Diciamo che potrebbero essere stati un gruppo di rapaci giganti che ho umiliato mentre cercavo di raggiungervi nella montagna e che ora vogliono vendicarsi di me-

Calò un silenzio di tomba. Alla fine fu Mario a romperlo : -Lo sapevo!- esclamò. -Uccelli giganti. Ecco di chi era la piuma che mi è caduta addosso ieri! Era identica a questa!-

Lyon guardò Stefano arrabbiato : -Perché non ci hai detto niente fin da subito?!-

-Non sapevo che mi avrebbero inseguito!- rispose Stefano mortificato. -Credevo di averli seppelliti sotto una frana!-

-Basta!- urlò Shadow. -Abbiamo altro a cui pensare. Ora oltre ad Entity dobbiamo guardarci anche da queste creature. È probabile che abbiano rapito Anna per portarci in una trappola-

-Ci sono tracce- disse Grantinks, indicando altre piume che si trovavano sopra il sentiero degli Haranduin che attraversava la foresta.

Shadow se ne compiacque : -Beh, almeno vanno nella nostra stesso strada- e così dicendo si incamminò sul sentiero.

Gli altri lo seguirono immediatamente. Non appena varcarono i confini dei boschi del Nord, l'aria si ghiacciò intorno a loro e furono subito presi da un'incredibile angoscia, come se la sola residenza in quel luogo iniettasse nei loro cuori il terrore più puro.

Lyon si chiese che razza di maledizione avesse colpito quel bosco per renderlo tanto orrendo. Non stentava a credere che ogni forma di vita fosse scomparsa. Per un attimo pensò addirittura che le piante e gli animali fossero morti di terrore, ma poi osservando le chiazze rosse presenti sul collo di una mucca morta vicino al sentiero capì che non era così.

In breve mentre si addentravano sempre più nella foresta la luce del sole parve venire meno, come se anch'essa si ritraesse dalla foresta, inorridita da quel luogo spettrale.

Anche l'aria fresca divenne presto un ricordo e venne sostituita da un gas malsano, che provocava bruciore allo stomaco e uno strano senso di debolezza. Gli alberi in breve divennero ancora più lugubri e rinsecchiti e dei cadaveri degli animali non vi fu più traccia.

E presto, nonostante la mancanza del sole, tutti cominciarono a sentire un forte dolore alla testa, come un'insolazione. Hurakan, Mario e Grantinks svennero più di una volta e gli altri presto si sentirono deboli e affatticati come mai. Pareva che la foresta risucchiasse loro le energie.

Alla fine furono costretti a fare una pausa. Si sdraiarono a terra, distrutti dalla fatica, e trangugiarono intere borraccie nel tentativo di placare la sete. Poi mangiarono qualcosa per riprendere le forze, nonostante non servì a molto.

-Mi chiedo cosa diavolo proveremmo se fossimo fuori dal e ntiero degli Haranduin- disse Mario a Lyon mentre stavano seduti nel tentativo di recuperare le forze.

-Probabilmente moriremmo come tutto il resto- disse Lyon. -Siamo stati fortunati che questa zona è protetta da incantesimi. Non sono mai stato peggio in vita mia. Mi chiedo cosa ...-

-Non ci pensare- disse Mario. -Non chiederti come stia Anna. Ti farà stare solo peggio. Credimi, l'ho già provato nelle gallerie degli scheletri qua do vi hanno gettato in quel buco-

Lyon si rabbuiò : -Mario ... c'è una cosa che ti devo dire. Di te mi fido più di tutti, nonostante le varie divergenze. Dimmi ora tu se posso fidarmi-

-Ma certo- disse Mario. -Non dirò una parola a nessuno, nemmeno se hai ucciso qualcuno-

Lyon non ebbe la forza di ridere : -Quando io e Anna siamo caduti in quel buco abbiamo incontrato qualcuno. Il suo nome era Armagheddemon, e custodiva il portale per il regno dei morti. Mi ha svelato una cosa- e così raccontò a Mario della profezia.

Quando finì, l'amico era scioccato : -Fammi capire, mi stai dicendo che sei destinato a morire qualunque cosa tu scelga?-

-Praticamente si- rispose Lyon triste.

-Ma ... ma è impossibile!- disse Mario. -Il Grande Nemico è morto! Lo ha detto Notch stesso!-

-Si, ma Armagheddemon è più vecchio di Notch- disse Lyon. -In confronto a lui il nostro amico dio è a malapena un neonato. E poi una parte della predizione si è già avverata : un vecchio nemico è tornato. Si riferiva a Entity303-

Lyon guardò Mario con sguardo rassegnato : -Te l'ho detto perché voglio che tu trattenga gli altri quando sarà il momento che cerchiate di salvarmi-

-Non puoi chiedermi questo!- rispose Mario.

-Ti prego, Mario- disse Lyon. -È già abbastanza duro sapere che non tornerò più dai miei genitori vivo e che non ho nemmeno avuto occasione di salutarli un'ultima volta. Non voglio andare nell'oltretomba con la paura che voi mi possiate aver seguito-

Mario abbassò la testa : -Va bene. Se sarà necessario, lo farò-

-Grazie- disse Lyon. -Ora ho qualcosa da darti- e così dicendo estrasse dalla tasca l'anello di Sauron. -Me lo ha donato Armagheddemon, e ora voglio che lo tenga tu-

-Perché?- chiese Mario prendendolo.

-Non lo so- disse Lyon. -Ho uno strano presentimento, nonché sempre più la certezza che, almeno in questa foresta, servirà più a te che a me- detto questo si rialzò e si diresse verso Shadow, lasciando Mario seduto lì dov'era, con un anello magico in mano e un terribile segreto sul cuore.


***************************************


Intanto, ai confini dei boschi del Nord, una strana figura si avvicinò all'entrata della foresta dalla pianura.

-Sono passati di qui- mormorò il Blazur, poiché di lui si trattava. -Muovetevi!- urlò poi a una schiera di soldati-mostro. -Voglio concludere la cosa prima di domani!-

Poi esaminò ancora una volta il terreno, che mostrava indubbiamente i segni di un accampamento. -Baba Yaga!- urlò poi.

La strega imbrocaita si fece avanti. Il Blazur la guardò aspramente negli occhi. -Viglio che crei uno scudo protettivo intorno a me. Non voglio rischiare di morire nella foresta-

-Il semplice fatto che il padrone mi ha messo sotto la tua guida non vuol dire che puoi comandarmi a bacchetta- disse la strega eseguendo l'ordine, per poi avviarsi verso il bosco.

Intanto, non vista, un'ombra scura li osservava dall'altro. -Gorangi-iing, Blazjrint. Toramdiin India Joon ("Ottimo lavoro, Blazur. Mi ricordi Indiana Jones")- rise. -Entitian-303 nont-ganinshii. Orta-nuulan! (Entity303 non è stato di parola. Avrà presto mie notizie!)-
   
 
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