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Autore: Darth Ploly    16/01/2017    1 recensioni
Per Ponyville è un periodo di quiete: la vita scorre serena dopo che, qualche mese prima, una furia omicida si era scatenata contro gli inermi cittadini. Tutto è però tornato alla normalità e adesso ci si prepara per il grande evento: le elezioni che decreteranno chi sarà il nuovo sindaco. Ma qualcosa sta per cambiare: una pony che tutti speravano di aver dimenticato sta per tornare a Ponyville. Quale sarà il suo scopo? Cosa succederà alla città? E quale sarà la reazione di Octavia di fronte alla pony che le ha cambiato la vita?
Tornano le avventure della Melodia della Giustizia, disillusa detective che indaga lungo le strade di una Ponyville cupa ed egoista. Diretto seguito di "Melodia di Giustizia-A trip into madness", si consiglia vivamente di non iniziare questa lettura senza aver terminato la precedente.
Allontanandosi dal giallo tradizionale, questo racconto narra una vicenda più ampia in cui nuovi e vecchi personaggi troveranno maggior spazio e si verranno a instaurare o a sviluppare maggiori rapporti tra ogni protagonista e gli altri pony o la città stessa.
Mi auguro possa piacervi.
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Spike, Trixie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“L’abbiamo trovata, agente Fluttershy. L’informatore ha detto la verità” Annuncia il poliziotto tornato dalla Everfree Forest. Altri quattro sono ancora lì mentre io sono rimasta in centrale per vegliare su Whooves. Dato l’evolversi della vicenda, sarebbe poco cauto lasciarlo alla mercé di Trixie. Adesso però bisogna muoversi in fretta e attentamente, non possiamo permetterci errori. Devo prendere il comando per dare fiducia alla squadra e poi contattare il commissario Dash per avvisarla di quel che è successo; lei saprà cosa fare.
“Invii subito una carrozza per ritirare il corpo e portarlo alla scientifica” Ordino decisa all’agente “Poi faccia venire qui Flim e Flam”
“Sissignora!”
Quando si è allontanato, mi giro e apro la piccola finestrina quadrata nella porta della cella. Whooves è steso sulla branda con le zampe dietro la testa, placido e sereno come se stesse in vacanza.
“Avevo ragione, vero?” Domanda con aria retorica “Spero che l’aver aspettato un giorno prima di avvisarvi non vi causi problemi”
“Perché l’hai fatto?” Gli chiedo “Prima attacchi tre volte la nostra città e poi ti consegni a noi rivelandoci un’informazione del genere. Che senso ha?”
“Per come la vedo io, ha molto senso. Voglio scoprire chi si è spacciato per me: l’attentato allo Sugarcube Corner non è affatto opera mia, ma sono certo che questo lei già lo sospetta”
Già, è proprio come immaginavamo: Trixie è coinvolta nell’attacco alla povera Derpy. Sicuramente Rich avrà voluto fermare la raccolta firme contro di lui, ma il suo piano è fallito: Derpy e Rarity si sono rivelate molto più coraggiose del previsto. D’altra parte, Trixie è riuscita a prendere il posto del commissario Dash e a ottenere ancora più potere. Direi troppo potere: mi chiedo se Rich sia ancora in grado di controllarla. D’altronde perché avrebbe dovuto commettere un ponycidio? Ormai è sulla cresta dell’onda! Penso che Trixie abbia compiuto il suo primo passo falso e che lui abbia cercato di coprirla.
“Inoltre un’informazione non è mai gratuita” Continua lui mettendosi seduto “Voglio che la polizia mi assicuri qualcosa in cambio”
“Non sei nella posizione adatta per pretendere qualcosa”
“Io credo proprio di sì, invece: voi avete un corpo, io ho un nome e senza di me non potete inchiodare Rich. Sono il vostro testimone chiave”
Non è venuto impreparato, c’era da aspettarselo.
“E cosa vorresti?” Gli domando sbuffando.
“La certezza che il mio processo si tenga subito dopo quello di Rich. Non accetterò attese o perdite di tempo”
Mi guarda negli occhi con decisione. Non mi sta prendendo in giro, si è davvero consegnato a noi.
“Sei davvero uno strano pony …” Gli sussurro.
“Fluttershy!”
Flim e Flam arrivano di corsa, increduli e agitati.
“È vero quel che ci hanno detto? Rich avrebbe …”
“Non so cosa sia vero, ma ho intenzione di scoprirlo! Rimanete di guardia alla cella e non fate avvicinare nessuno! Io ho del lavoro da fare”
“Signorsì!” Rispondono in coro “Buona fortuna!”
Fortuna! Per Celestia, me ne servirà davvero tanta!

“La situazione è davvero tragica, Octavia. Non volevo neanche credere a quel che diceva la tua lettera”
“Non ti avrei chiamata se non fosse stato necessario. Immagino non sia stato facile convincere le principesse a lasciarti tornare qui”
“So che non provi molta stima per Celestia e Luna, ma Canterlot non è mica una dittatura” Risponde ridendo “E poi la mia buona reputazione a corte mi ha reso tutto molto semplice”
“Sì, probabilmente sì” Sorrido e bevo un sorso di the.
È piacevole parlare di nuovo con Spitfire. Ora che lei è tornata e Vinyl si è risvegliata, mi sembra davvero di aver ritrovato una famiglia che credevo perduta. Dash sarà felicissima quando verrà a saperlo!
Io invece potrò ritenermi pienamente soddisfatta solo quando avrò visto Rich disperarsi per la scoperta della sua nuova avversaria. Spitfire è ben diversa dai candidati che c’erano prima: è forte, intelligente, carismatica e molto stimata. Quando la vedranno scendere in campo, sicuramente molti elettori che non hanno firmato la lista di Derpy voteranno per lei.
Possiamo vincere. Questa volta ne sono convinta.
Quando Spitfire finisce il suo the, si gira verso Derpy e le chiede: “Dunque le firme che ci servono sono state raccolte?”
“Sì, ma … Berry e Rarity hanno preferito continuare anche ieri. Non so perché, Berry non ha voluto spiegarmelo. Credo che neanche oggi si siano fermate” Risponde lei con voce spezzata. Mi fa tenerezza vederla cercare con difficoltà le parole giuste e gesticolare agitata. Parlare con una leggenda come Spitfire la spaventa, posso capirla.
Spitfire le lascia tutto il tempo che le occorre, poi replica: “Domani andrò da Nandermane e mi candiderò. Non possiamo più rimandare, qualcuno mi avrà sicuramente vista arrivare in città e non ci vorrà molto prima che la voce giunga ai giornalisti o alla stessa Trixie”
Sono d’accordo con lei: Trixie non prenderà bene l’arrivo di Spitfire, si sentirà braccata e questo potrebbe portarla ad attaccare senza il consenso di Rich. In più, non dobbiamo dimenticare che Sunburst è ancora nascosto da qualche parte. Ancora non riesco a credere che sia davvero sopravvissuto quella notte, e ancor meno riesco a credere alle capacità che Derpy sta sviluppando. È davvero una … telepate? Roba da fantascienza!
Ma non è il momento adatto per pensarci, ho già troppe preoccupazioni.
“Andrò da Rarity più tardi” Decido “La avviserò e magari mi farò consegnare la lista con i nomi”
“No, Octavia, è meglio che me ne occupi io” Mi ferma Derpy “Bisogna dimostrare ai Quattro che le minacce non mi spaventano. E poi sono io ad aver stretto l’accordo con Pinkmane, quindi sarebbero più propensi ad ascoltare me che te”
“Pensi che questo patto sia stabile?” Domanda Spitfire pensierosa “I Quattro potrebbero non accettarmi come candidato”
“Il pericolo per tutti noi è troppo grande, ma lei può contrastarlo. E poi … sono sicura di potermi fidare di Pinkmane. In fondo i suoi pony mi hanno davvero aiutata, quel giorno”
Come mi piacerebbe essere sicura quanto lei! Eppure, nonostante i miei dubbi, non posso impedirle di fare quel che desidera, perché effettivamente la sua strategia funziona molto più della mia. Senza contare che una discussione tra me e i Quattro potrebbe acuire le nostre divergenze.
“Va bene, faremo come dici tu” Acconsento “A condizione che io ti accompagni al Jolly per osservare la situazione”
Lei mi sorride riconoscente e mi ringrazia. So di averla resa felice garantendole tanta fiducia.
“Bene, allora facciamo in modo che tutto sia pronto per domani pomeriggio”
“Non sbaglieremo, Spitfire”
“Lo so. Non lo fai mai” Risponde con dolcezza, come quando ero una novellina, poi mi chiede “Quando avremo finito da Nandermane, credi che sarebbe possibile andare da Vinyl? Mi piacerebbe vederla”
“Sono certa che anche lei ne sarebbe felice”
E sono anche certa di aver scelto davvero la pony più adatta a divenire sindaco.

Dopo aver bussato, la signorina Moondancer entra nell’ufficio di Nandermane e accosta la porta, ma io riesco comunque a sentirli parlare.
“Signor Nandermane, qui fuori c’è l’agente Fluttershy. Vorrebbe parlarle”
“Chi?” Replica lui infastidito.
“L’agente Fluttershy. Ricorda quella pegaso che venne con il commissario Dash per discutere di Trixie?”
“Oh, ci mancava solo questa! Beh, le dica che sono impegnato. Non ho tempo da perdere con nuove futili lamentele”
“Se permette, signore, credo che dovrebbe farla entrare. È … è importante” Spiega preoccupata.
Anche Nandermane deve essersi accorto del comportamento inusuale della sua segretaria, tanto che, dopo un breve istante di silenzio, acconsente a ricevermi. Moondancer mi lascia entrare, poi esce e chiude la porta lasciandoci soli.
“Mi colpisce che tu sia riuscita a spaventare Moondancer” Comincia lui “Posso chiederti che trucchetto hai usato?”
“Sovrintendente, le assicuro che se avessi voluto davvero spaventarla, la vostra segretaria sarebbe scappata via in preda ad un attacco isterico e io sarei entrata da sola”
Lui trattiene una risatina. Crede che io voglia mostrarmi forte in assenza del commissario. Libero di farlo, per me è meglio così.
“Dunque, di che vuoi parlarmi tanto urgentemente? Se sei qui per pregarmi di restituire a Dash il suo incarico …”
“Io non sono qui per pregare nessuno, ma sono sicura che, quando me ne sarò andata da qui, avrò ottenuto quel che voglio”
E allora inizio a spiegargli tutto. Mi diverte osservare il mutare delle sue reazioni, il passaggio dal disinteresse all’incredulità e infine alla negazione.
Al termine della mia spiegazione, il sovrintendente è seduto alla sua scrivania e con una zampa si regge il muso, come se, in mancanza di tale accorgimento, questo possa cadere e sbattere contro il legno.
“Non è possibile, non è possibile …” Si ripete cercando un modo per sfuggire alla realtà dei fatti “Rich è uno dei cittadini più rispettabili di Ponyville ed è il candidato che più probabilmente otterrà la poltrona da sindaco. Se tutto questo diventasse di dominio pubblico, scoppierebbe il caos! Io non posso …”
“Lei non può permettere a un indagato di divenire sindaco!” Lo interrompo sbattendo uno zoccolo sulla scrivania e facendolo sobbalzare “È necessario avviare le indagini e far luce su questo mistero. La scientifica a quest’ora avrà già scoperto l’identità della ragazza e che legami avesse con Rich, ma c’è bisogno del commissario Dash per guidare le indagini. Lei deve dare il suo consenso!”
“Ma Trixie …”
“Trixie è troppo vicina a Rich per essere attendibile! Si svegli, signor Nandermane!”
È disperato, manca poco perché crolli. Prova a mostrare del coraggio chiedendo chi sia l’informatore, ma mi basta ribadire che la sua segnalazione si è rivelata giusta per farlo demordere.
Alla fine è costretto a cedere.
“Affiderò a Rainbow Dash l’indagine” Promette a voce bassa “Non le posso ridare il suo incarico ma, per via della posizione di Trixie, sono costretto a rivolgermi a lei”
Dopo aver preso la sua decisione, apre un cassetto e ne tira fuori due fogli timbrati.
“Invierò una lettera a lei e una alla centrale dove saranno spiegate le mie disposizioni. Se vuole, può aspettare e portarle lei stessa”
“Le sono grata” Rispondo, notando che ha smesso di darmi del tu.
Provi adesso a chiamare la sorveglianza!

“E così, grazie alla magia della saggia e buona alicorno, i due pegasi poterono volare insieme come non avevano mai fatto. Quello fu il loro ultimo volo”
Finisco la storia e guardo mia figlia, seduta sul letto, stringere il suo pupazzo preferito e sorridermi dolcemente. È un sorriso bellissimo, lo stesso di sua madre. Darei ogni cosa per far durare questo momento in eterno.
“È bellissima, papà” Mi dice, rapita come ogni volta.
“Non capirò mai cosa ti piaccia di questa storia. È così … triste”
“Ma alla fine volano insieme. Era il loro sogno, papà”
Sogno … sì, è sicuramente così, i piccoli adorano questo genere di cose. Io invece ho dimenticato cosa siano i sogni, le speranze. Sono un guscio vuoto, per me esiste solo la mia Tiara.
“Ti ha fatto piacere passare la giornata con me?”
“Sì! Quando lo rifacciamo?”
“Presto, molto presto” Le prometto “Ma papà deve anche lavorare. Lo sai questo, no?”
“Sì” Mi risponde, poi si incupisce “Devi lavorare con la signorina Trixie?”
“È una mia importante aiutante. Qualcosa ti turba?” Le chiedo, rendendomi conto di quanto sia ovvio.
“Non mi piace!” Risponde con la sincerità tipica dei puledrini “Da quando è arrivata, ci sei poco o sei sempre preoccupato. E poi … mi fa paura! A volte la sento urlare, si arrabbia e mi fa paura. Non mi piace!”
Le prendo uno zoccolo e glielo bacio per rassicurarla.
“È solo questione di qualche giorno” Le dico “Poi le troverò un nuovo posto dove stare. Dobbiamo solo finire questo lavoro”
E manca davvero poco. Quando sarò sindaco, tutto diventerà più facile. Ponyville cambierà per sempre e Tiara non sarà mai più triste o in pericolo.
“Adesso però andiamo a nanna, d’accordo? Una principessa come te ha bisogno di dormire”
Mi allungo verso di lei e la bacio sulla fronte. Lei ride felice e ricambia abbracciandomi.
Quando sto per uscire dalla stanza, mi chiede: “Quando tornerà Parasol?”
La domanda arriva come un improvviso vento gelido, devo sforzarmi per non farmi prendere dal panico.
Il suo occhio! Oh, Celestia, il suo occhio!
“Non lo so, ha detto solo che ci sono stati problemi in famiglia e che doveva tornare subito a Cloudsdale. Non voleva farti piangere dicendotelo”
“Ma non è giusto!” Si lamenta “Mi prende sempre per una puledrina! Non piango più, sono grande!”
“Forse aveva paura che sarebbe stata lei a piangere. A volte i grandi lo fanno ma non lo dicono”
“Tu lo fai, papà?”
“Io … non pensare a queste cose adesso. Vai a dormire, su! È tardi”
“Va bene” Risponde spegnendo la lampada vicino al letto “Buonanotte, papà”
“Buonanotte, tesoro”
La osservo girarsi finché non trova la posizione migliore, poi mi allontano silenziosamente.
La casa è immersa nel buio, ma riesco a raggiungere facilmente la cucina anche senza accendere la luce. Su una mensola trovo una bottiglia di Scotch. La prendo e vado a sedermi sul divano in salone. Davanti a me, dalle pareti vetrate, osservo la città illuminata dalle luci di bar e locali e decine di pony fare baldoria per strada. Lei amava la vita notturna di Ponyville …
Stappo la bottiglia e bevo un lungo sorso. Mentre due lacrime iniziano a scorrermi sul muso, sussurro: “Spoiled …”

Vengo svegliato di soprassalto da alcuni colpi alla porta: qualcuno bussa. Mi alzo barcollante e la mia zampa finisce su qualcosa di bagnato: dello Scotch si è versato sul pavimento, la bottiglia è affianco alla pozzanghera, fortunatamente ancora intatta.
Ancora colpi alla porta, stavolta più forti.
“Sì, arrivo!” Urlo con la voce impastata dal sonno e dall’alcol. Fuori è ancora buio.
“Chi diamine è a quest’ora?” Domando aprendo la porta, ma la risposta mi lascia senza parole.
“Polizia, Rich. Dovresti seguirci in centrale per rispondere a delle domande” Dice Rainbow Dash con un tono che non ammette repliche. Dietro di lei ci sono altri cinque agenti ma nessuna traccia di Trixie.
“Che … che domande? Cosa volete? E poi perché sei venuta tu?”
“Ordini di Nandermane” Risponde mostrandomi una lettera timbrata dal municipio “Ti hanno visto gettare il cadavere di una pegaso nel lago della grotta. La vittima si chiamava Parasol. Ti dice niente?”
È un incubo, solo un incubo. Nessuno può avermi visto, nessuno! Possibile che Trixie … no, non lo farebbe mai.
“Deve esserci stato uno sbaglio, un malinteso”
“Questo lo chiariremo in centrale”
“Papà, che succede?”
Una voce alle mie spalle mi getta nel più completo sconforto: Tiara ci sta guardando dal corridoio.
“Chi sono questi pony?”
Mi avvicino e la accarezzo, ma mi accorgo di star tremando.
“Questi pony hanno bisogno di papà, tesoro. Tu torna a letto, non preoccuparti”
“Ma te ne stai andando?” È spaventata e non so come calmarla.
Una pegaso viene in mio aiuto. La riconosco, è la stessa che mi sfidò quando organizzai la protesta davanti alla centrale.
“Potrei occuparmi io di lei, non le succederà nulla” Mi dice avvicinandosi, poi si rivolge a mia figlia “Tuo padre starà bene, te lo prometto”
Non so come faccia, ma riesce a tranquillizzarla. La pegaso mi fa un cenno con il muso, quindi bacio Tiara e raggiungo Dash.
“Potrebbe contattare la mia segretaria e farla venire qui? Si chiama Minuette”
“Manderò due dei miei agenti una volta arrivati in centrale” Acconsente lei, poi mi invita a uscire.
Mi giro un’ultima volta verso mia figlia e riesco a fare un ultimo sorriso. Poi è solo disperazione.  
   
 
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