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Autore: Le_FF_di_Max_Casagrande    16/01/2017    1 recensioni
Questa è la storia di James Potter, come lui me l'ha raccontata.
"Mi chiamo James Potter, mio fratello è il bambino che è sopravvissuto... e sono il prescelto"
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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- Questa storia fa parte della serie 'James Potter'
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Forse Pensate che non sono bello

ma non giudicate da quel che vedete

io ve lo giuro che mi scappello

se uno più bello ne troverete.

Potete tenervi le vostre bombette

i vostri cilindri lucidi e alteri,

son io quello che al posto vi mette

e al mio confronto gli altri son zeri.

Non c'è pensiero che nascondiate

che il mio potere non sappia vedere,

quindi indossatemi ed ascoltate

qual è la casa in cui rimanere.

E' forse Grifondoro la vostra via,

culla dei coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O forse è Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan linguaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!

Venite dunque senza paure

E mettetemi in capo all'istante

Con me sarete in mani sicure

Perché io sono un cappello parlante!”

La filastrocca che James aveva letto almeno una trentina di volte, per la prima volta se la stava sentendo dire, ed era stupefatto che proprio la prima volta l'avesse detta un cappello. Vide distintamente i quattro inchini che il cappello fece ad ognuno dei quattro tavoli, prima di tornare a sembrare un normale cappello. James aveva paura, aveva una dannata paura che, una volta che il cappello avesse toccato la sua testa gridasse: “BABBANO”.

Qualche speranza si era formata quando, sceso dal treno, era riuscito ad ammirare il castello per quello che era: una fantastica, non che enorme, costruzione che imperava su un lago da un lato della collina e su una foresta sull'altra. Ovviamente James sapeva tutto quello che c'era da sapere su tutto ciò che aveva appena visto: dalle barche alla foresta, dal lago al castello, dalla sala grande alle sale di ritrovo delle quattro case. Ma il cappello? Non sapeva molto al di fuori dell'aspetto e della sua “telepatia”. Ma su di lui avrebbe funzionato? Non ricordava nulla, cosa avrebbe letto il cappello?

La lista, che James non stava ascoltando, notò che era arrivata alla M, quando un dubbio scosse la sua testa: come avrebbe reagito Harry? Avrebbe conosciuto suo fratello, una persona che non credeva esistere, e che, di fatto, non esisteva. Sarebbero stati chiamati prima lui, poi James, andando la lista in ordine alfabetico. Almeno poteva vedere se somigliasse all'attore dei film, come era stata con Hermione, che somigliava in maniera sbalorditiva all'attrice Emma Watson. Ormai era alla P, e sentì quelle parole, le parole che avevano segnato la sua infanzia, o almeno così ricordava: “Potter, Harry”. Fortuna per lui, anche Harry somigliava incredibilmente alla sua figurazione cinematografica, Daniel Radcliffe, e smise di seguire il discorso che teneva con il cappello, conoscendolo, come il resto ella saga, a memoria. Cominciò a tirare respiri profondi, come tra l’altro molti altri ragazzi come lui. Era incredibilmente preoccupato per un solo dettaglio, che era ancora plausibile, ma finchè non sarebbe successo non si sarebbe dovuto preoccupare. Solo quando il cappello urlò “GRIFONDORO” James tornò alla realtà, cercando di eliminare tutti i pensieri che aveva in testa e lasciandola libera.

-Querty, Patrick- enunciò la professoressa McGranit, sollevando un insieme di dubbi nella testa di James: non avendo ricevuto la lettera, non era scritto nella lista, e, di conseguenza non era registrato. Sarebbe stato l'ultimo e sarebbe stato lui a dover dire il suo nome al cappello parlante, nonché al resto della scuola. “Beh, ameno dopo una cosa del genere mi mette in Grifondoro pure se sono un babbano” pensò James tra se e se, cercando di non pensare a quanto coraggio ci volesse per fare una cosa del genere.

-Agitato?- chiese un ragazzo accanto a James, riportandolo alla realtà

-Sì, non so cosa potrebbe dire il cappello- rispose in un sussurro, nel tentativo che lo sentisse solo lui

-A chi lo dici, poi io penso che sarò l'ultimo- continuò lui, con lo stesso tono di voce che aveva usato James -Mi chiamo Zeller, Nathan Zeller-

-Mi dispiace per te, ma penso che sarò io l'ultimo- rispose il Potter malinconico, con un finto sorriso

-Seriamente? Scusa, come ti chiami?-

-Oh, lo scoprirai-

Il ragazzo dopo di che non aveva più proferito parola, il che lasciò la mente libera a James. Non faceva più attenzione a nulla, non voleva pensare a nulla, il che non gli risultò neanche particolarmente difficile. Le uniche cose che attirarono la sua attenzione fu lo smistamento di una Grifondoro, che aveva impiegato circa una trentina di minuti, e, appunto, quello del ragazzo con cui aveva parlato poco prima, che diventò Tassorosso.

James era rimasto l'unico in piedi, con la sua uniforme nuova e fiammante, osservato da tutti, che si domandavano quale fosse il cognome dopo “Zeller”.

-Ragazzo, non ti ho chiamato?- mi chiese la professoressa vestita color smeraldo, ripiegando la pergamena

-No, professoressa- rispose col capo chino, cercando di non far vedere il volto

-Come ti chiami?- chiese la McGranit conoscendo perfettamente la risposta

-Jms Pter- borbottò il ragazzo

-Come?-

-JAMES POTTER- urlò la seconda volta, in maniera che tutti lo potessero sentire, alzò anche la testa, visto che ormai era tutto perduto.

-Beh, allora proseguiamo con lo smistamento- concluse la professoressa, alzando il cappello. James, nel pieno silenzio, camminò verso lo sgabello, sentendo distintamente ogni battito del suo cuore, temendo che anche un qualsiasi altro studente lo avrebbe potuto sentire.

Senza esitazioni, James si mise il cappello parlante sulla testa e, pensò

1 minuto

Il cappello non aveva fatto nessuna domanda, ne a James ne pubblicamente, nessuno, neanche James aveva sentito un solo bisbiglio. James aveva cominciato a sudare dalla fronte, dato che il cappello gli arrivava fino al naso.

5 minuti

Come un bisbiglio, James sentì distinte le parole “Mai visto nulla così complicato.”. Complicato? Cosa c'era di complicato? Non ricordava nulla... era così difficile? Non aveva ricordi, pensava che se ci fossero stati meno ricordi sarebbe stato più facile. Cosa stava esaminando il cappello da richiedere tutto questo tempo?

10 minuti

Nessuno osò parlare, il che rese tutto ancora più lungo, anche se James, con gli occhi coperti dal cappello che gli stava almeno una decina di volte. Cosa poteva esserci di complicato?

20 minuti

James ormai aveva cominciato a sudare copiosamente, ma fortunatamente il cappello gli parlò in maniera chiara, che il ragazzo interpretò come se stesse parlando nella sua testa.

-Chi sei tu?-

-Non lo so-

-Ah, allora avevo visto giusto. Con te non evo basarmi su ciò che hai fatto, ma su ciò che farai- ridacchiò il cappello, assicurandosi che lo sentisse solo James

-E ci hai messo un'ora per capire solo questo?- chiese James mentalmente, evidentemente disperato

-Lo sai che sono passati solo venti minuti?- disse di tutta risposta il cappello, esattamente come aveva fatto prima, in un sussurro impercettibile, seguito dalle imprecazioni del ragazzo.

30 minuti

-Ti faccio i complimenti, sei lo studente che ha impiegato più tempo ad essere smistato- disse il cappello ironico

-La prego faccia il prima possibile- dissi io bisbigliando

-Credimi, non ho mai eseguito uno smistamento come il tuo-

45 minuti

Il silenzio era stato sostituito da un leggero brusio, sia dagli studenti che dai professori.

-Il coraggio e la cavalleria di un Grifondoro, la lealtà e la fratellanza di un Tassorosso, la saggezza e l'intelligenza di un Corvonero, e l'astuzia e prontezza di un Serpeverde, tutte esistono contemporaneamente e allo stesso livello... dove ti colloco?-

-Dove vuole-

-Nessuna preferenza? Tuo fratello è finito in Grifondoro, non ci vuoi andare anche tu?-

Il cappello era colpito da ciò che aveva appena affermato il ragazzo, reputò incredibile l'assenza di una preferenza di una delle quattro case. Capito ciò, semplicemente tornò allo smistamento.

-Ripensandoci, non vorrei finire in Serpeverde-

60 minuti

Gli ultimi quindici minuti erano stati particolarmente pesanti, considerando gli altri quarantacinque, e stavolta James disse, in maniera chiara ma senza muovere la bocca

-La prego, dica a tutti che sono un babbano e mi lasci andare- il ragazzo era esasperato, capì che era lì che la sua avventura doveva finire

-Oh, ragazzo mio, tu non sei un babbano, ma un mago molto potente, il più potente che io abbia mai visto- rispose con calma il cappello -ho fatto una lunga riflessione, ma adesso mi affido a te, considerando le tue azioni e quello che ricordi, in che casa dovresti stare?-

James ci pensò su per pochi secondi, e in lacrime, disse urlando

-IO VOGLIO ESSERE UN MAGO- urlò James a pieni polmoni

-Va bene James Potter, ma sappi che mi aspetto molte cose da te, ma adesso non ho più dubbi- concluse il cappello parlante dicendo queste parole come se stesse parando con un vecchio amico, per poi urlare, molto più forte degli altri studenti -GRIFONDORO-.


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https://www.facebook.com/Le-FF-di-Max-Casagrande-1840777159475947/

Nathan Zeller?

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3584795 – Memorarum su EFP

https://www.youtube.com/playlist?list=PLcNi683vcT2b30oAXRTWJe6K04UxxsE3y – Memorarum su Youtube

   
 
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