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Autore: Dea Agnesa    20/01/2017    4 recensioni
MALEC.
Alec è un giovane ragazzo di 18 anni, non potrebbe chiedere di meglio perchè si è appena diplomato e non vede l'ora di trascorrere una serena estate con i suoi amici prima di iniziare il college.
Purtroppo non sempre le cose vanno come ci aspettiamo.
A volte un semplice giorno come tanti altri può trasformarsi in un incubo.
Quando tutto cambia, come si comporterà Alec per superare il dolore? chi potrà aiutarlo?
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era passato qualche minuto e ancora Magnus non era tornato dalla chiamata ricevuta poco prima. Alec per tutta risposta si alzò dalla sedia e curiosò un po' nello studio. Si sentiva euforico, non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così facile far cambiare idea a Magnus. Riflettè su questa cosa, mentre si avvicinava ad un mobiletto di legno antico con molti oggetti che non aveva mai visto prima, e in effetti lui non aveva fatto niente per convincerlo ad accettare il caso...e allora perchè aveva cambiato idea improvvisamente?

Gli vibrò il cellulare. Lo sfilò dalla tasca e vide che Isabelle gli aveva inviato un sms.

Da Izzy, 19.10 :

ehi fratellone! Allora!?? hai convinto Magnus?

Alec sorrise felice e inviò subito la risposta a sua sorella.

Si! in reltà non ho dovuto fare nulla, quando sono arrivato aveva già cambiato idea! Non è strano?

La risposta arrivò subito, Alec non riusciva a capire come facesse Isabelle a rispondere così velocemente ai messaggi.

Da Izzy, 19.12 :

Chi se ne frega!! Lo sapevo che non poteva dire di no di fronte ai tuoi occhioni dolci!

Alec alzò gli occhi al cielo, la conversazione poteva finire la per quanto gli riguardava però sua sorella gli mandò un altro messaggio.

Da Izzy, 19.13 :

Questa sera la Band di Simon suona, io Clary e Jace ci andiamo...tu sei dei nostri?

Guardò verso la porta, Magnus non era rientrato. Non sapeva se l'interrogatorio fosse finito ma pensò fosse meglio aspettare che tornasse prima di decidere se prendere impegni. Perciò rispose a sua sorella così:

Non so..sono ancora da Magnus...

Mentre aspettava che rispondesse prese in mano una ciotola di metallo al cui interno vi era un bastoncino di legno con l'impugnatura in pelle, si domandò cosa fosse mentre se la rigirava tra le mani.

Da Izzy, 19.14 :

Sei ancora lì!? Ho forse interrotto qualcosa?! Ok non voglio saperlo adesso, ma domani devi raccontarmi tutto!!

Alec stava per risponderle che non era successo niente di quello che immaginava lei. Con una mano digitava sul cellulare mentre l'altra teneva ancora la ciotola. Fu in quel momento che Magnus entrò nella stanza. Alec lo guardò un po' imbarazzato e posò subito l'oggetto al suo posto, non voleva che credesse che stava curiosando tra le sue cose, anche se era esattamente ciò che stava facendo.

- Scusa se ti ho fatto aspettare, ti piace quella campana Tibetana?- chiese Magnus avvicinandosi e prendendo la ciotola.

- Oh si..si...bella..la campana- rispose Alec stranito. Magnus poteva chiamarla come gli pareva ma quella era una ciotola, tra l'altro molto simile a quella che Alec usava per far colazione.

- Non hai idea di cosa sia, vero?- chiese Magnus sorridendo.

- No ...assolutamente..- ammise Alec

- É uno stumento musicale..- allo stupore del ragazzo Magnus gli si avvicinò ancora, con delicatezza gli prese il cellulare dalle mani e gli diede la campana – L'ho acquistata qualche anno fa in Tibet, vorresti provare a suonarla? È ottima per rilassarsi.

- I..io non saprei da dove iniziare..- rispose Alec incerto

- Guarda è semplice – Magnus si posizionò dietro Alec e gli prese le mani tra le sue per guidarlo meglio – Prendila con la mano sinistra..ecco così..- disse mentre le loro mani sinistre tenevano l'oggetto – Poi con la destra impugni il bastoncino..- la mano di Alec lo prese mentre quella di Magnus gli teneva con delicatezza il polso.

Quel giorno Alec stava vivendo troppe emozione insieme, non era abituato ad un contatto così intimo con un altro ragazzo. Poteva sentire il respiro di Magnus sul collo provocandogli dei brividi lungo la schiena, le sue braccia poi lo avvolgevano quasi come un abbraccio. Istintivamente Alec arretrò di qualche centimetro per sentire la sua schiena aderire perfettamente al torace di Magnus.

Il suo cuore era a mille e sperò di non apparire troppo impacciato perchè sapeva bene che quando era in imbarazzo gli risulatava problematica la coordinazione degli arti.

- Devi solo farlo scorrere lungo il bordo...- gli sussurrava Magnus- Così...delicatamente -

Dopo qualche giro la campana cominciò a emettere alcuni suoni, dapprima apparve un po' stonata ma con l'aiuto del movimento che Magnus gli suggeriva la stanza si riempì di onde sonore armoniose. Alec non aveva mai sentito niente di simile. Preso dall'emozione di aver prodotto un suono così dolce fece scivolare un po' troppo verso il basso il bastoncino che teneva in mano e il suono si increspò diventando stridulo.

- Scusa ...- fece Alec.

- Non importa, serve un po' di pratica per riuscire a suonarla bene, sei stato bravo in effetti- gli disse incoraggiante Magnus allontanandosi e riponendo la campana Tibetana al suo posto.

Alec riprese il suo cellulare e se lo mise in tasca un po' imbarazzato, non riusciva a guardare Magnus negli occhi perchè dentro di sé aveva sperato che non allontanasse le sue braccia e che quel contatto potesse durare più a lungo, andandose aveva distrutto quella bolla di calore e sicurezza nella quale Alec si stava rifugiando.

- Sai..- continuò Magnus – suonare quest'arnese mi mette sempre appetito, che ne dici di farmi compagnia per la cena?-

Alec ne fu piacevolmente sorpreso. A quanto pare anche all'investigatore faceva piacere passare del tempo insieme.

- Si, si mi farebbe piacere – sorrise Alec

- Perfetto! – gli rispose Magnus mentre apriva la porta e con un gesto galante della mano invitava Alec a precederlo – Vorresti mangiare fuori o ti fidi delle mie doti culinarie?-

Alec uscì dalla stanza e cominciò a percorrere lo stesso percorso fatto per arrivare nello studio.

- Dopo aver assaggiato le cose che cucina mia sorella non ho più paura di nulla!- commentò, mentre di tanto in tanto lanciava qualche sguardo dietro di sé per essere sicuro che Magnus lo stesse seguendo.

- Spero di superare le aspettative – gli disse Magnus.

Arrivarono al soggiorno e Alec si fermò perchè non sapeva dove fosse la cucina, così Magnus lo precedette.

- La cucina è di qua- gli disse

La cucina rispetto alle altre stanze della casa non era particolarmente grande ma sembrava dotata di tutti i comfort. Tutto era perfettamente pulito e in perfetto ordine, non sembrava che venisse usata spesso.

Appena entrarono Alec sentì qualcosa sfrecciare tra le sue gambe, abbassò lo sguardo e fece appena in tempo a vedere un grazioso gatto dagli occhi vivaci che spiccò un salto sul tavolo e miagolò forte per richiamare a sé l'attenzione.

- Oh eccoti finalmente splendore!- disse Magnus rivolto al micio, poi si girò verso Alec – Ti presento Presidente Miao-

Alec guardò il gatto che ricambiò lo sguardo, aveva gli stessi occhi magnetici del suo padrone.

- Ma che bel micio che sei!- gli disse Alec accarezzandogli la testa e facendogli qualche grattino sul mento. Il gatto parve apprezzare molto perchè cominciò a fare delle fusa molto forti.

- Te la cavi con i gatti, gli piaci molto!- gli disse Magnus che si gustava la scena estasiato.

- Ho un gatto anche io – gli rivelò Alec voltandosi verso Magnus e interrompendo il contatto con il gatto.

Il Presidente Miao parve non gradire l'interruzione, i gatti si sa amano essere al centro dell'attenzione, così si acquattò per prendere bene le distanze e spiccò un saltò sulla spalla di Alec, aggrappandosi forte.

Alec fu sorpreso da questo gesto ma riuscì a tenere fermo il micio sulla sua spalla senza farlo cadere.

- Presidente!- si indignò Magnus – Che modi!-

- Non ti preoccupare – gli rispose Alec, posizionando meglio il gatto per farlo stare più comodo – Posso tenerlo in braccio mentre tu prepari -

Magnus sospirò – Ha sempre avuto buon gusto- disse indicando il gatto.

Alec arrossì e si schiarì la voce tossicchiando. Rimase in silenzio senza sapere cosa dire. Come al solito fu Magnus a rompere il silenzio.

- Allora, ti piace il messicano?- gli chiese lui mentre cominciava a tirar fuori dalla cucina tutto il necessario per cucinare – Pensavo di preparare delle quesadillas e del pollo borracho-

- Si per me va bene – gli rispose Alec.

I minuti passavano, chiacchierando del più e del meno, mentre Magnus preparava la cena e Alec passeggiava in lungo e largo per la cucina cullando il micio che dormiva beato tra le sue braccia. Ogni tanto si fermava ad osservare Magnus. Nonostante l'uomo fosse molto gentile e cercasse di metterlo a suo agio in ogni modo, Alec si sentiva un po' in soggezione, aveva una sorta si timore reverenziale verso di lui. Sentiva che dentro di sé stava nascendo qualcosa, l'attrazione che provava era chiara e questo lo spaventava perchè non erano sentimenti che aveva mai provato con nessuno. Più parlavano insieme e più si rendeva conto che l'interesse verso questo investigatore non nasceva solo dalla sua bellezza ma Alec voleva davvero sapere di più di lui, voleva conoscerlo.

- Tu hai..hai viaggiato molto?- gli chiese Alec.

- Si, direi di si, mi è sempre piaciuto visitare posti nuovi e risolvere misteri – gli rispose Magnus alzando lo sguardo una volta verso Alec e poi concentrandosi di nuovo nella cena.

- Ma se ti piace così tanto il tuo lavoro perchè la prima volta che ci siamo visti mi hai detto che non eri più un'investigatore?-

Magnus si arrestò di colpo. Non guardava Alec e si girò di spalle per prendere dei piatti dalla credenza.

- Scusa..non devi rispondermi se non vuoi -

- No tranquillo...- gli disse Magnus rivolgendogli un sorriso – Solo che è una storia abbastanza noiosa, non vorrei rovinare questa splendida serata, ti spiacerebbe apparecchiare la tavola? Qui ho quasi finito.-

In realtà Alec era sicuro che qualsiasi storia gli avrebbe raccontato non si sarebbe di sicuro annoiato, ma aveva capito che Magnus non aveva intenzione di condividere quell'informazione con lui.

E perchè dovrebbe? Non siamo così intimi...

intimi...

A quella parola Alec si perse nei pensieri, immaginò lui e Magnus stesi su di un divano a baciarsi appassionatamente, le loro mani che scorrevano sui corpi per scoprirsi e ..

- Alexander?-

- Si!..si ti aiuto volentieri- si riscosse Alec

- É sorprendente con quale facilità ti perdi sognando ad occhi aperti, mi piacerebbe fare un giro dentro la tua testolina-

- Non c'è nulla di speciale, credimi!- gli rispose Alec che nel frattempo cercava di scaccarsi di dosso il gatto che si era agganciato con le unghie alla maglietta.

Magnus vedendo la difficoltà del ragazzo gli venne in aiuto prendendo il Presidente Miao – Andiamo Presidente, molla la presa!-

Magnus e Alec cercavano in tutti i modi di togliere le zampine, dapprima delicatamente poi con più convinzione, ma il risultato fu solo che indispettirono il gatto il quale per tutta risposta saltò giù sul pavimento provocando una vistosa lacerazione nella maglietta del ragazzo.

- Oh Alexander, sono mortificato!- disse Magnus appena vide la maglietta rovinata, poi rivolgendosi al gatto – Cattivo Presidente! Questa sera niente cena per te!-

Per tutta risposta questo lo guardò con aria di sufficienza e uscì dalla cucina con eleganza.

- Non è niente, non importa..era comunque da buttare-

- Non posso permetterti di andar via così- gli disse Magnus evidentemente dispiaciuto per l'accaduto – Per piacere va in camera mia, è l'ultima porta a destra prima delle scale, e prendi dall'armadio una maglietta, così potrai cambiarti-

- Ma no, non è il caso davvero!- disse Alec mentre già Magnus lo spingeva fuori dalla cucina.

- Insisto!-

Con un' ultima spintarella Alec fu fuori dalla cucina.

Possibile che si cacciasse sempre in quelle situazioni imbarazzanti?

Approfittò della momentanea assenza dell'investigatore per chiamare sua sorella e avvertirla che non sarebbe uscito con loro quella sera.

Era quasi arrivato alla stanza che Magnus gli aveva indicato quando Isabelle rispose.

- Proooonto?- fece la sorella

- Izzy...questa sera rimango a cenare con Magnus-

- Oooooh già un appuntamento?? ma quanto correte?-

- Non è quello che pensi!!-

- Si si ...domani dettagli!!e non distrarlo troppo dal suo lavoro!-

- Ciao Izzy!-

Alec chiuse la chiamata e entrò nella stanza. Non rimase stupito della stravaganza di questultima. Era molto ampia, tutto l'arredo dal copriletto, alle tende, ai tappeti richiamava lo stile orientale, le tonalità erano calde, dal rosso molto scuro all'arancione. Il letto era a baldacchino e Alec notò che era stato rifatto alla bell'e meglio. Scoprì inoltre che Magnus non possedeva un semplice armadio ma una cabina armadio piena di vestiti di ogni genere.

Stava cercando qualcosa di sobrio quando sentì un miagolio dietro di sé.

- Ah sei tu- disse Alec sedendosi a terra e allungando una mano per accarezzare il gatto – Sai è colpa tua se mi trovo in questa situazione! Almeno potresti aiutarmi a trovare qualcosa di estremamente semplice dalla miriade di vestiti che ci sono qui, che dici?-

Il gatto lo guardò intensamente sedendosi a sua volta e inclinando la testa di lato.

- Immaginavo- rispose Alec

Stava per alzarsi quando vide il gatto cercare di farsi spazio tra una pila di indumenti abbandonati in un angoletto.

- Oh no!- Alec si fiondò su di lui, cercando di prenderlo – No no no non puoi dormire qui...credo...dai su, fa il bravo!-

Miracolosamente Alec riuscì a toglierlo dai vestiti prima che potesse rovinarli, ma il micio tirava con la zampina un lembo di stoffa blu.

- Non ti sembra di aver fatto già abbastanza danni- gli disse Alec dolcemente prendendo l'indumento che si scoprì essere una semplice t-shirt blu elettrico.

- Oh – fece Alec sorpreso – è una t-shirt...e non ha lustrini...ne strane cose che brillano...bene...- poi prima che il gatto sgattaiolasse via gli disse – Grazie Presidente Miao-

Si infilò in fretta la nuova maglietta e prima di uscire dalla stanza si guardò allo specchio. Fortunatemente la taglia sembrava giusta, in fondo Magnus era solo poco più alto di lui, però per i suoi gusti era fin troppo attillata. Fece una smorfia contrariata e tornò in cucina.

La tavola era già stata apparecchiata accuratamente, al centro vi era anche un semplice vaso di cristallo con all'interno un'unica rosa bianca.

- Alexander, eccoti!- gli disse Magnus appena lo vide entrare – Accomodati, la cena è pronta!-

Alec appoggiò la sua maglietta, che teneva in mano, nello schienale della sedia e prese posto. - Grazie per avermi prestato...- indicò l'indumento che indossava - ...questa-

- Non ricordavo neppure di averla – gli rispose Magnus osservandola – Credo sia un regalo di Cat...- disse mentre passava il piatto ad Alec e lui prendeva posto - ...io sono per cose più...- ci pensò un'attimo – ...meno discrete-

Alec abbassò lo sguardò.

- Cat...è la tua fidanzata?- gli chiese ostentando nonchalant e iniziando a mangiare.

Magnus lo osservò a lungo prima di rispondere.

- No, è una buona amica...- gli rispose, poi indicò il piatto - ..ti piace?-

- Molto..solitamente non mangio piccante ma questo è delizioso!- si complimentò Alec.

- Mi fa piacere-

Mangiarono in silenzio per un po', poi Magnus si rivolse ad Alec:

- Mi domandavo una cosa..-

- Dimmi..- gli rispose Alec smettendo di mangiare.

- Perchè volevi che fossi per forza io a risolvere il caso?-

- Perchè sei il migliore!- gli rispose subito Alec.

Magnus rimase un'attimo spiazzato dalla sincerità del ragazzo. Il modo in cui diceva esattamente ciò che gli passava per la testa era, senza dubbio, una rarità.

- Si..si lo sono- ridacchiò Magnus

- E tu...cosa ti ha fatto cambiare idea?-

- Ma tu splendore, come avrei potuto dirti di no, ti sei visto? Sei terribilmente sexy!- Magnus gli fece l'occhiolino e si alzò per prendere qualcosa dal frigorifero.

Alec pensò che fosse bravo a sviare l'attenzione dalle domande scomode, non credeva minimamente che il motivo reale fosse quello, anche perchè lui non poteva essere comsiderato sexy.

Quando Magnus tornò al tavolo portò con sé una bottiglia di Tequila e due bicchierini.

- Il Techila è perfetto per questa cena, non trovi?- gli chiese Magnus riempiendo i bicchieri e passandone uno ad Alec, il suo aveva una piccola quantità di bevanda rispetto a quello che Magnus aveva tenuto per sé.

- Io..non so se dovrei bere..- dissi Alec dubbioso prendendo però quello che gli passava l'uomo.

- Non lo dirò a nessuno, promesso!- rispose Magnus sorridendo malizioso

Maledetto sorriso seducente...pensò Alec.

- Andiamo Alexander...- gli disse Magnus alzando il bicchiere ad altezza occhi e guardando Alec – Al mio tre beviamo insieme tutto -

- Eh??!!- fece Alec allarmato. Se al posto suo ci fosse stato Jace non avrebbe esitato minimamente, ma lui non aveva mai bevuto alcolici e neppure ci teneva a farlo se il risultato doveva essere ritrovarsi piegati sul water di un bagno.

Diciamo che Izzy e Jace non avevano dato il buon esempio.

- Uno...- disse Magnus

- A..aspetta...non credo sia..-

- Due...-

- ..una buona idea..-

- Tre!- Magnus si portò il bicchiere alla bocca e bevve in un sol sorso.

Al diavolo! Pensò Alec. Prese anche lui il bicchiere e lo imitò.

Avrebbe preferito morire, quello che sentì fu come una colata di lava giù fino allo stomaco. Cominciò a tossire forte.

- Per l'Angelo!! ma quanti gradi ha?!!- chiese Alec con le lacrime agli occhi.

- Adoro questa espressione!- rispose Magnus divertito

- Mi volevi morto?!- continuò Alec cercando di mantenere un tono serio ma in fondo profondamente divertito, anche se non lo avrebbe mai ammesso.

- Suvvia non essere melodrammatico, te ne ho versato solo un goccio...anche se non sembra sono responsabile e adesso sei sotto la mia tutela-

- Allora ti libero da questo onere- gli disse Alec sorridendo e alzandosi – Si è fatto tardi e sarà meglio che torni a casa -

- Mi sembra giusto – rispose Magnus alzandosi a sua volta e accompagnandolo all'ingresso.

- Grazie comunque per la serata..e per la maglietta, appena l'avrò lavata te la restituirò-

- Ne ho così tante che una in meno non farà la differenza – gli fece Magnus con un gesto della mano – E poi dona molto di più a te che a me -

Erano di fronte alla porta che portava alle scale. Alec aveva già la mano sulla maniglia ma ebbe un attimo di esitazione, si girò verso Magnus e lo guardò negli occhi.

- Lo ritroverai?- gli chiese

Magnus sapeva bene a chi si riferiva – Certo...la prossima volta che verrai a trovarmi avrò sicuramente qualche informazione da darti-

- Promesso?- chiese Alec allungando una mano per farsela stringere e suggellare la promessa.

- Non siamo un po' grandi per queste cose?- chiese sorridendo Magnus.

Alec non si mosse.

- Te lo prometto Alexander- gli disse Magnus stringendogli la mano.

- Bene...- disse Alec mettendosi le mani in tasca – Allora vado -

Magnus gli aprì la porta per farlò passare e prima che potesse mettere piede sul primo gradino gli disse:

- Attenzione ai malintenzionati, i ragazzetti beneducati come te sono le loro vittime preferite-

Alec non si voltò per rispondergli ma lo salutò con un cennò della mano.

Quella giornata era stata ricca di sorprese, non si era mai sentito così felice insieme a qualcuno che conosceva appena eppure Magnus gli infondeva un senso di sicurezza e tranquillità che mai nessuno era riuscito a fargli provare prima.

Niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quella serata.

 

 

 

 

 

 

Ed ecco qua, come al solito i capitoli che ho in mente sono sempre troppo lunghi quindi alla fine li divido. Vi anticipo che qualcosa rovinerà la serata U.U ….in questo capitolo ho voluto dare spazio ai Malec, perchè sono loro i protagonisti di questa storia e devono avere il modo di passare del tempo insieme e conoscersi.

Ringrazio tutti quelli che mi seguono e mi supportano lasciandomi delle recensioni, ovviamente ringrazio anche chi semplicemente perde 5 minuti del suo tempo a leggere :). Aggiornerò il prima possibile, è già tutto nella mia testa devo solo trovare il tempo di scrivere!

 

 

 

 

 

  
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