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Autore: lady hawke    10/04/2005    3 recensioni
Per anni ho vissuto confinato in questo limbo, per anni ho vissuto nei rimpianti di ciò che ho perduto in quella notte...quella terribile notte quendo tutto ha avuto fine ed inizio..ed ora di nuovo Hogwarts
Genere: Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Banchetto in Sala Grande

                          Banchetto in Sala Grande

 

 

< Sei svenuto Potter? Paciock ha detto la verità? Sei davvero svenuto >

 Ah i bei tempi della scuola…i tempi in cui sai tutto di tutti, e tutti sanno tutto di te…nemmeno Harry n’è immune. Dimenticavo, uno come lui, il “Bambino sopravvissuto”, deve vivere in mezzo ai pettegolezzi d’ogni tipo. Non deve essere certo piacevole essere osservati dall’alto in basso, e aspettare che i loro occhi si posino sulla tua fronte, nella speranza di scorgere la tua cicatrice, quella che ti rende, tuo malgrado, così famoso. Devi averla maledetta diverse volte.

Credimi io comprendo i tuoi sentimenti, più di quanto tu possa immaginare, la mia condizione di lupo mannaro ha sempre provocato reazioni abbastanza forti nelle persone.

Ma per quanto possano essere fastidiosi e spiacevoli, i continui sguardi che si posano su di te esprimono meraviglia, stupore, e molta ammirazione.

Su di me invece…

Su di me non ho mai notato sguardi ammirati.

Ma solo disappunto,

Paura

Ribrezzo anche..credimi questi sguardi fanno molto più male.

Solo la mia famiglia è stata in grado, fin che ha potuto, di dimostrare nei miei confronti benevolenza, affetto e amore.

Ma erano pochi, troppo pochi. Un sorriso, un unico sorriso non riesce da solo a cancellare con un colpo di spugna una dozzina di sguardi disgustati, si possono sono sommare fra di loro.

Non è colpa mia se sono così…non avrei mai voluto ridurmi in questo stato, se solo avessi potuto evitarlo in qualunque modo…tutti pensano sempre con troppa facilità, cadendo vittima di sciocchi luoghi comuni, che per finire come me bisogna essersela cercata. Se solo sapessero che non è vero, se potessero vedere quanto si soffre; quando è successo ero un bambino, avevo solo sette anni. Credono davvero che un bambino di sette anni possa desiderare una vita del genere? Nemmeno un pazzo vorrebbe una vita simile, nemmeno un pazzo.

 

Com’era buio il cielo quella notte, non c’era nemmeno una stella a rischiarare il cammino. Solo e soltanto nero. Quanto bruciava quel morso sul mio braccio, tanto da farmi lacrimare gli occhi, è stata la cosa più dolorosa che io abbia mai provato sulla mia pelle.

 

Se solo fossi rimasto a casa quella notte…

 

E poi quella prima, gelida e terribile luna piena il mese dopo…fu orribile, è sempre orribile ogni dannato mese. Sentire la mente, la ragione che lentamente scivola via e ti abbandona, ti lascia lì, se ne va chissà dove…rimani da solo a fare i conti con qualcosa d’incontrollabile, di molto più grande di te. È in quel momento che gli istinti assopiti si svegliano e ti trasformano in una macchina per uccidere. Devi fare i conti con questa tua improvvisa forza…totalmente incontrollabile.

 

Più doloroso è il risveglio, un risveglio senza ricordi.

 

È terribile aprire improvvisamente gli occhi e non sapere dove ti trovi; sentire nella tua bocca il sapore ferroso del sangue, …i vestiti laceri e sporchi, le braccia e gambe piene di ferite senza sapere contro cosa hai lottato; senza sapere se hai ucciso un altro animale come te, o peggio un altro essere umano.

 

Per questo motivo ho iniziato a diventare timidissimo, impacciato. Desideravo più d’ogni altra cosa divenire invisibile, completamente invisibile allo sguardo inquisitore degli altri.

A scuola non ci sono riuscito, come dicevo prima, tutti sanno tutto di tutti, anche io sono stato miseramente scoperto. A nulla sono valse le scuse improbabili, le giustificazioni. In effetti, gli indizi erano fin troppo chiari. Nessuno dei miei amici però, una volta scoperta la mia natura, mi ha mai abbandonato, come avevo temuto. Era la prima volta, forse a pensarci meglio la seconda. Già Silente mi aveva dato molta fiducia permettendomi di frequentare Hogwarts, i miei genitori e lui avevano discusso a lungo per trovare una soluzione. Ero al settimo cielo quando mia madre mi disse che potevo andare a scuola, ero corso in camera mia e avevo cominciato a saltare sul letto impazzito, non ero mai stato così felice, e lo dovevo a quel mago. Per questo mi sentivo sempre un vigliacco traditore ogni qualvolta complottavamo, io e gli altri malandrini, piani e fughe a sua insaputa. Per questo a volte ero così reticente, James ogni volta si offendeva a morte. È sempre stato permaloso, non gli piaceva che gli si dicesse no.

 

< Togliti di torno, Malfoy >

Malfoy, Malfoy…un nome conosciuto, portato da maghi purosangue con la puzza sotto il naso, che giudicano le persone in base al loro sangue, come se fosse quella la cosa più importante. Quelli costretti con la forza a cooperare con l’Oscuro Signore…ma quando mai. Voldemort eliminava gli ostacoli sul suo cammino, non piegava la loro volontà, chi era dei suoi lo era volontariamente. Sono stati velocissimi a cambiare schieramento dopo la caduta del loro padrone. Deve essere il piccolo erede del borioso Lucius, e sicuramente è un serpeverde, un nome, una garanzia.

< Sei svenuto anche tu, Weasley?Quel brutto, spaventoso dissennatori ha fatto paura anche a te? >

Ora si spiegano i capelli rosso fuoco di quei due ragazzi Ron e Ginny, si vede che sono i figli di Arthur, buon sangue non mente, almeno Molly ha avuto una figlia alla fine, erano anni che la desiderava.

Harry è rimasto silenzioso, probabilmente odia Paciock per aver spifferato ai quattro venti il suo en passe, sicuramente non voleva metterti nei guai, ma ci è riuscito ugualmente. Stavolta ti aiuterò, ma solo perché sei ancora scosso e non hai né la forza, né la prontezza di riflessi per rispondere a dovere; questa faccenda dell’insegnante si fa interessante, potrebbe riservare dei risvolti piacevoli.

< Qualcosa non va? > chiedo gentilmente.

Harry ed il suo gruppo di amici si sono voltati a guardarmi, sembrano quasi sollevati nel vedermi.

Il piccolo principe mi sta studiando, per uno come lui, abituato a nuotare nella ricchezza, e ad ottenere tutto ciò che vuole con uno schiocco di dita, devo sembrare un miserabile visti i vecchi abiti che indosso. Mi ha guardato dall’alto in basso, non fa nulla per nascondere il suo disappunto ed il suo disgusto, si sente forte e superiore con quelle ridicole guardie del corpo che si trascina dietro, due grossi e stupidi, la perfetta scenografia per far risaltare uno come lui. La colpa non è tutta sua, è cresciuto come voleva la sua famiglia, è stato un burattino, una forma di creta da modellare nelle mani dei suoi genitori, l’impronta della matrona Narcissa è più che evidente, il piccolo rampollo ha imparato bene la lezione.

< Oh, no, ehm..professore >

Ma che delizioso sarcasmo, guardalo mentre abbandona la scena, pomposo come un Ercole vittorioso, è quasi buffo, testa alta, sguardo fiero e puzza sotto il naso proprio come sua madre.

 

Bene, la Sala Grande aspetta solo noi per il banchetto, e comincio veramente ad aver fame.

< Potter! Granger! Voglio vedervi subito! >

Credo di sapere perché la McGranitt ti sta cercando Harry, scusami ma ho dovuto avvertirla e dirle che sei stato male. So bene che non vorresti pubblicizzare questa cosa, l’indovino dal tuo sguardo colpevole, sembri davvero tuo padre quando Gazza lo scovava in giro per i corridoi, stessi occhi se non fosse per il colore, ma come tuo insegnante era mio dovere farlo; ho delle responsabilità anche sulla tua salute, questo non devo mai dimenticarlo.

Me la ricordavo molto più grande questa sala, più imponente e maestosa. Forse sono i miei ricordi imprecisi, in fondo sono anni che non metto piede qui dentro. Ma no, sono sicuro, i miei ricordi non m’ingannano, era davvero molto più grande. Vero è che io ero più piccolo ma…una differenza così enorme mi sembra eccessiva. Quando ero studente questo posto sembrava così grande, immenso, infinito. È ancora una grande sala, ma è più a “misura d’uomo”. Le quattro lunghe tavolate di legno scuro sono già state apparecchiate, e presto si riempiranno; la moltitudine di ragazzi prende posto disordinatamente. E là in fondo il tavolo dei professori, che strano, pensare di osservare la sala da laggiù in mezzo a quella schiera compatta di maghi e streghe, tutta un’altra prospettiva. Alcuni insegnanti sono gli stessi che ho avuto io. Oltre a Hagrid, l’enorme guardiacaccia che abita quella piccola casupola, in fondo al parco del castello, c’era il professor Vitious, chissà se usa ancora quella torta pila di libri su cui saliva per farsi vedere, ecco la vecchia canaglia del professor Rüf, di cosa starà discutendo con il frate grasso? Mi chiedo se riusciranno mai a mandarlo in pensione. Ne dubito, se nemmeno il sopraggiungere della morte lo ha fermato cosa potrà mai farlo? Suppongo sia l’unico fantasma insegnante in circolazione, e meno male.Fa invecchiare chiunque l’ascolti.

Sir Nicholas è particolarmente elegante stasera, è riuscito da qualche parte a recuperare quella gorgiera enorme. Ci sarà sempre però qualcuno del primo anno che gli chiederà “che vuol dire Quasi-senza-testa?”, anche io sono ingenuamente incappato in quell’errore. I fantasmi sono sì opalescenti, ma vedere una testa semi-staccata, anche se inconsistente è sufficiente per levare l’appetito. Eccolo che viene per salutarmi.

< Buona sera Remus, è un piacere rivedervi >

< Salve Sir Nicholas, altrettanto per me. Mi sono perso qualcosa in questi anni? >

Sono davvero curioso di sapere cosa è successo durante la mia lunga assenza.

< Oh si, un sacco di cose, soprattutto da quando il piccolo Potter è arrivato qui, ma ve ne parlerò in seguito, presto ci sarà lo smistamento e mi voglio preparare ad accogliere i nuovi Grifondoro >

Sembra rassegnato all’inevitabile, peccato è un fantasma così gentile in fondo.

< Bene allora..splendida gorgiera! > esclamo

< Grazie, sono felice che l’abbiate notata e in bocca al lupo per la sua materia, pare proprio iellata > mi risponde fluttuando lontano

< Crepi! >

Sembra grato che una volta tanto qualcuno ammiri i suoi preziosi fronzoli, così ricercati, e non il suo collo, lo ringrazio davvero per il suo avvertimento. Spero proprio di uscire immune a questa maledizione che ha mietuto vittime ogni anno. Silente è là in fondo tutto preso da una conversazione. Nonostante la barba e i capelli bianchi ogni volta che rivedo quel vecchio mago mi sembra ringiovanito, al contrario di me. Devo a lui il fatto di essere di nuovo qui. È un favore che non potrò mai, mio malgrado ricambiare, e lui lo sa. Spero solo di non deludere le sue aspettative, deve essersi esposto molto con il consiglio dei docenti, il mio comportamento può metterlo facilmente nei guai, ed è l’ultima cosa che voglio. L’insegnante di fronte a lui sembra davvero una furia, in questo caso è probabile che sia io la causa della sua agitazione.

Ma quello…

Da quando insegna qui..non lo sapevo

Quello..

Quello è niente meno che Mocciosus, ovvero Severus Piton.

Capelli neri, naso adunco, abiti neri e largo mantello, è proprio lui

Come ho fatto a non riconoscerlo prima?

In questo caso io sono sicuramente la causa della discussione, cercherà di convincere il preside a nominare lui insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, in fondo ha ragione, gli piaceva tanto da ragazzo…

Era la nostra vittima preferita a scuola, gliene abbiamo combinate tante. Non mi piacevano i metodi di James e Sirius ma nemmeno io lo sopportavo. Era spesso e volentieri solo, probabilmente invidioso dei successi al Quidditch di James e della popolarità di Sirius, io e Peter venivamo subito dopo nella lista nera, in quanto migliori amici dei suoi odiosi rivali; ha cercato in ogni modo di farci espellere, non ci è mai riuscito. Sciocco mago invidioso, dallo scherzo escogitato da Sirius aveva cominciato a sputare veleno ogni volta che c’incontrava, e ciò avveniva molto spesso. Quella volta Sirius se n’era uscito con una delle sue idee malsane, voleva soddisfare la curiosità di mocciosus, fino in fondo. Forse sapeva di stare superando il limite, non avvertì nessuno. Voleva fargli assistere alla mia trasformazione mensile….Avrei potuto ucciderlo, James una volta compreso cosa stava accadendo l’aveva salvato all’ultimo momento. Da allora aveva sempre ritenuto James il responsabile, ma lui lo aveva solo salvato. La litigata che seguì fra lui, me e Sirius fu davvero feroce, la peggiore che io ricordi, non eravamo mai stati così arrabbiati con lui, soprattutto Ramoso. Credetti che la nostra amicizia fosse arrivata al capolinea. Peter le aveva provate tutte, invano. Fortunatamente non fu così, inconsapevolmente fu proprio Piton a rappacificarci, era tornato ad essere il nostro capro espiatorio, per questo non l’ ho mai ringraziato.

Mi hanno appena visto, Silente mi ha sorriso beffardo, non so mai cosa intenda quando fa così poi è venuto a salutarmi, davvero caloroso.

< Bentornato Remus, bene bene sei arrivato. Viaggio turbolento mi hanno riferito; tutto a posto? >

< Ho visto viaggi peggiori, tutto a posto >

< Oh ottimo…scusami devo proprio andare, Gazza mi sta facendo segno. Ti lascio la compagnia del professor Piton, ne avrete di cose da dirvi >

Non mi ha lasciato nemmeno finire di parlare, ha proprio fretta. Ora capisco il suo sorriso, mi ha appena salutato e mi ha lasciato qui, nelle grinfie di quest’uomo. Ci sta osservando al di sopra dei suoi occhiali. Deve averlo fatto apposta, ma d’altra parte ogni cosa ha il suo prezzo e se vorrò rimanere qui dovrò convivere con Piton.

Io vorrei che capisse, ma nei miei confronti è prevenuto. Mi ha appena fulminato con lo sguardo, odio e veleno allo stato puro, schietto.

< Bene, ora i lupi mannari insegnano, ma non mi preoccuperei se fossi in te, un anno vola in fretta, ti sostituiranno, come tutti gli altri >

Non ho alcun’intenzione di stare al suo gioco, non m’infiammo facilmente come crede, non coglierò la sua provocazione.

< Grazie Severus per la tua premura, resterò fino a che Silente lo riterrà opportuno, mi dispiace di averti soffiato via la tua materia >

I suoi occhi si sono ridotti a due fessure, c’è rimasto male, a bocca asciutta direi; sperava in una mia reazione e invece nulla. Ma non gli è sfuggita la mia provocazione per quanto sottile. Devo avergli mancato di rispetto per aver dato del tu ad un professore emerito come lui, ma in fondo non è che un mio coetaneo.

< Spero che tu non abbia intenzione di aiutare Black ad entrare qui ora che è fuggito, il preside si fida di te, ma io no, e ti terrò d’occhio >

E’ questo allora che gli premeva tanto, Black, crede che io sia in combutta con lui, quanto è lontano dalla verità. Certo che ha una bassa opinione del preside, anche lui è un beneficiario della sua fiducia; e comunque…

< Io non ho nulla da spartire con Black >

Spero di essere riuscito a dirlo in tono neutro, ma non ne sono troppo convinto, Piton mi osserva strano, la sua voce è un sibilo

< Ma davvero? E dire che eravate così amici >

Va bene, ne ho abbastanza di questa conversazione, è al di sopra delle mie forze, spero sono d’essere lontano da lui al tavolo, almeno potrò evitare le sue insinuazioni.

Come non detto, sono seduto accanto a lui, pazienza, questo è un altro scherzo di Silente. Piton è così disgustato dall’idea che non mi rivolgerà la parola, per ora meglio così, spero solo che andando avanti si addolcisca.

La cerimonia di smistamento sta per avere inizio. Il Cappello Parlante è in posizione, al centro della Sala, il professor Vitious sta facendo l’appello dei nuovi arrivati.

< Tassorosso! >

 

< Corvonero! >

 

< Grifondoro! >

 

Mi sembra ancora di sentire nelle mie orecchie la voce del Cappello Parlante urlare Grifondoro. È stata un’emozione indimenticabile. Ricordo anche io la paura che avevo, eravamo tutti spaventati, pallidi in viso e con le gambe tremanti. Più d’ogni altra cosa temevamo lo sguardo degli studenti più grandi, già al loro tavolo. L’applauso che seguiva l’urlo del cappello stordiva e impauriva ancora di più, sempre che fosse possibile terrorizzarci di più. In quale casa saremo andati a finire?

James sembrava non avere paura, era in piedi dietro di me e sembrava tranquillo; in realtà se la facevo sotto, come tutti noi, ma voleva dimostrare di essere il più forte: non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto l’effetto del Veritaserum, di avere avuto paura. Voleva essere un Grifondoro, e lo sarebbe diventato, a costo di corrompere il vecchio pezzo di stoffa.

 

< Corvonero! >

 

< Serpeverde! >

 

Qualcun altro invece avrebbe evitato volentieri di essere un Grifondoro, Sirius Black. Per la sua nobile famiglia che già allora odiava con tutto sé stesso, non essere un Serpeverde come da tradizione costituiva un oltraggio, era un’onta imperdonabile. Già una sua cugina, qualche anno prima, aveva condiviso la sua stessa sorte, era stata diseredata e cancellata dall’albero genealogico, come se non fosse mai nata.

Forse su Black il cappello ha sbagliato, oppure Felpato ha deciso negli anni di tornare dalla sua famiglia fra gli onori. Dopo quello che ha fatto sarebbe il minimo riconoscimento.

Ma lo ricordo, seduto a quel tavolo triste ed arrabbiato. Triste perché nonostante tutto aveva deluso la sua famiglia, pur odiandola era la sola famiglia che aveva, arrabbiato perché sapeva che in fondo non era stata colpa sua. Il Cappello aveva deciso, non lui, sangue o non sangue puro. Ricevette una strillettera due giorni dopo, non potrò mai scordare la gracchiante voce di mamma Black. Pochi anni dopo aveva definitivamente abbandonato la sua famiglia e si era trasferito a casa di James, il suo fratello adottivo.

Sommando mano a mano i pezzi di questo puzzle mi accorgo che le ultime azioni di Black da uomo libero non hanno davvero senso, sarebbe stato davvero meglio per tutti se quel giorno fosse entrato nelle file verde e argento, sarebbe stato meglio.

Eccoti di ritorno Harry, peccato che ti sia perso la cerimonia, si è appena conclusa. Minerva McGranitt scorta te e la tua amica al tavolo, poi si unisce a noi professori. Ma è sempre così seria?

Il discorso di Silente, l’anno comincia per davvero.

< Benvenuti! Benvenuti ad un altro anno a Hogwarts! Devo dirvi solo poche cose, e siccome sono tutte molto serie, credo sia meglio toglierci il pensiero prima che finiate frastornati dal nostro ottimo banchetto. Come ormai tutti saprete dopo la perquisizione sull’Espresso di Hogwarts, la nostra scuola ospita attualmente alcuni dei Dissennatori di Azkaban che è qui in missione per conto del Ministero della Magia >

Maschera proprio bene il suo scarso entusiasmo, purtroppo per lui, anche se è un grande mago, non può nulla contro il Ministero.

< Sono di guardia a tutti gli ingressi e finchè rimarranno con noi, voglio che sia chiaro che nessuno deve allontanarsi da scuola senza permesso. I dissennatori non devono essere presi in giro con trucchi e travestimenti, né tantomeno con i Mantelli dell’Invisibilità… >

I Mantelli dell’Invisibilità…Silente li conosce bene, credo che abbia sempre saputo che James ne possedeva uno, eppure ha sempre fatto finta di niente…

< Non fa parte della natura di un dissennatori comprendere eventuali scuse o suppliche. Di conseguenza vi metto in guardia tutti quanti: non date loro motivo di farvi del male. Conto sui Prefetti, e sui nuovi Capiscuola perché facciano in modo che nessuno entri in conflitto con i dissennatori. Per passare ad un argomento più allegro sono lieto di dare il benvenuto a due nuovi insegnanti. Innanzitutto al professor Lupin, che ha gentilmente accettato la cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure >

Sì, in effetti non sono certo uno splendore in confronto agli altri insegnanti, tutti agghindati a dovere, tirati a lucido. Non suscita certo molto entusiasmo uno come me, sconosciuto, trasandato e con l’aria malaticcia. I ragazzi del treno applaudono più forte e mi sorridono incoraggianti, non so come ringraziarli per questo.

È inutile mocciosus, sento lo stesso i tuoi occhi su di me…e non ho bisogno di molta inventiva per immaginare l’espressione dipinta sul tuo volto, il tuo sguardo..

Se gli sguardi potessero uccidere ho paura che di me non rimarrebbe altro che un mucchietto di cenere.

È una fortuna che anche la magia abbia dei limiti.

< Quanto alla nostra seconda nomina sono spiacente di dovervi dire che il professor Kettleburn, il nostro insegnante di Cura delle Creature Magiche, è andato in pensione alla fine dell’anno scorso per godersi gli anni, nonché le membra, che gli restano. Comunque sono lieto di annunciarvi che il suo posto verrà preso nientemeno che da Rubeus Hagrid, che ha accettato di assumere il ruolo di insegnante in aggiunta al suo compito di guardia caccia >

Allora Hagrid ha avuto una bella promozione! Quella è una materia fatta proprio per lui, sempre che li sia passata la sua passione per le creature potenzialmente pericolose..come i draghi.

< Bene, credo di avervi detto tutte le cose importanti. Che la festa cominci! >

Finalmente, non ne potevo davvero più, mi sarei messo a mangiare il tovagliolo da un momento all’altro. I banchetti qui sono sempre memorabili e squisiti, non mangiavo così bene da non mi ricordo quando.

Sono di nuovo a casa mia!

 

Ps: anche in questo cap. diversi dialoghi sono presi dal libro di J. K. Rowling “ Harry Potter e il prigioniero di Azkaban “. Piccolo avviso lunedì parto per Praga…gli aggiornamenti saranno fermi per un po’ quindi! Ciao!

 

  
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