21/01/2017
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Capitolo 9 Ricordi
'Io non piango, non serve a niente e non dà alcun vantaggio. E’ indegno del mio destino. No, nessuna lacrima. E nemmeno emozioni. L’emozione mette in subbuglio le cose. Rischia di perturbare i miei calcoli. E se mai dovessi piangere, non lo farei mai in pubblico, ma sola. Chiusa. O sott’acqua. La lacrime si mescolerebbero con l’acqua, e non le vedrei, non le avrei perse.'
'I ricordi veramente belli continuano a vivere e a splendere per sempre, pulsando dolorosamente insieme al tempo che passa'
-Nami-san... come stai?- mi chiese il cuoco dopo avermi trovata.
Maledizione, non lo so. Un secondo sono felice, un altro sono triste. Un secondo impazzirei per la gioia, un altro morirei per il dolore.
-B-bene, Sanji-kun..- gli risposi singhiozzando.
Seduta lontano da tutti, davo le spalle a quella cerimonia, a quelle persone. Dovrei essere contenta? Alla fine è il giorno del mio matrimonio, mi sono sposata. Mi sono sposata con Sanji. Con un uomo che è stato sempre al mio fianco.
-S-stai piangendo?!
-No... – ma mi accorsi della lacrima che mi stava scendendo. Ero diventata così debole questo periodo, non riuscivo a trattenermi.
-Nami ti prego.. Sai che non posso resistere alle lacrime di una donna. E soprattutto alle tue. Scapperemo, te lo prometto. Non possiamo rimanere qui.
-Abbracciami.-
-Cosa?-
-Non dire niente e abbracciami..-
Sono una di quelle persone che ha bisogno di continue rassicurazioni. Se mi ama, deve dirmelo. Se li manco, deve dirmelo. Se mi vorrebbe lì con lui, deve dirmelo. Qualunque cosa che li passi per la testa, deve dirmela. Ne ho bisogno, sempre.. Alla fine è lui che mi ha fatta abituare a tutte quelle attenzioni, a quelle sue preoccupazioni. Tutta colpa sua.
-Ora ho solo bisogno di te, Sanji-kun..-
-Ci sono e ci sarò sempre con te..
Sentire solo i battiti dei nostri cuori. Riscaldarsi solo con un nostro abbraccio. Liberarsi da quel peso sulle spalle inutile. Cosa ci poteva essere di meglio? Volevo rimanere lì con lui all’infinito. Stavo bene. Stavamo bene.
-Andiamo?- mi chiese il cuoco...giusto ci aspettava il matrimonio, i festeggiamenti non erano ancora terminati.
-Si, certo- li risposi con un sorriso del quale lui si innamorò per la millesima volta.
Mi prese la mano, aiutandomi ad alzarmi, e raggiungemmo gli altri.
-Oh eccovi qui! Mi stavo gia preoccupando!
-Come vedi siamo qui, Big Mom.
-Già e questo è un bellissimo giorno! L’avete già assaggiata la torta??
-Si, certo..
Sembrava che quella si interessava solo della torta..Si, era veramente così..
-Aspetto anche dei nipotini! –esclamò quella donna..
-Emmh.....Sanji?
-Certo, quello è ovvio!
-SANJI!
-S-se la mia bellissima Nami-san vorrà, ma sicuramente sì, non penso che ci saranno problemi!
-SANJI!
-Cosa?
-Niente...
Che imbarazzo. Lei non doveva intromettersi. Sono cavoli nostri! Decidiamo noi quando fare il bambino, non gli altri. Ma, un secondo, perchè dovremmo avere un bambino?
Mi preoccupavo anche dei nostri compagni di ciurma. Pensavo che si sarebbero presentati al matrimonio. Ma niente. Ci hanno lasciati soli! Questo faceva parte del piano che aveva in mente Robin?
-E adesso, è arrivato il momento di vedere il ballo tra i due sposi! Il loro primo ballo di matrimonio! Fate partire la canzone!
Si mancava solo questo. Ora dovevamo ballare davanti a tutti.. Ma alla fine non è una pessima idea..
-Nami-san, posso invitarti? –mi chiese sempre in quel suo unico modo e con quel suo unico sguardo..
-Direi di sì... –e poggiai la mia mano sulla sua.
Seguivamo il ritmo della musica. I nostri passi erano coordinati tra loro. Alla fine non è la prima volta che balliamo insieme. Non c’era nulla di strano ma il mio cuore batteva sempre più forte. Appoggiai la mia testa sulla sua spalla.
-Ricordi Sanji?
-Certo. Come posso dimenticarlo!?
-Quella notte...-
-Sotto le stelle,da soli.....E mi ricordo anche qualcos’altro Nami-san..-
-Ah si? E cosa? –li chiesi sollevando la testa e guardandolo con uno sguardo furbo.
-Vuoi che te lo faccio ricordare?-
-Heh, non adesso Sanji-kun.. –li risposi con un occhiolino..
Già come potrei mai dimenticarmi di quella notte..
La canzone era finita. Ci sedemmo entrambi ormai stanchi..
-Pensi che Luffy e gli altri torneranno? –gli chiesi.
-Non ho dubbi.. Se è tornato anche dopo che l’avevo cacciato via.
Aveva ragione, il capitano non è uno di quelli che scappa, che abbandona i nakama. Ci aiuterà, nonostante i rischi e i pericoli. Ci aiuterà visto che ha al suo fianco gli altri compagni. Soprattutto grazie all’astuzia di Robin.
Ormai la serata era terminata, Sanji decise finalmente di avvicinarsi alla sorella e mi portò con se.
-Reiju?
-Si fratellino?
-Ti dovevo parlare. Se non ti dispiace sarà presente anche Nami. Sai da lei non nascondo nulla. –le rispose Sanji dopo aver visto che mi stava fissando.
-Ah okay, per me va bene. Cosa volevi chiedermi?
-...Di nostra madre.. Di Sola.
-S-sanji nostro padre aveva proibito di parlarne.
-Anche a me?
L’atmosfera si stava facendo sempre più pesante. Se era vero che Charlotte Pudding ha ammazzato Sola..io mi sentirei in colpa. Alla fine porto, anche se involontariamente, il suo stesso cognome.
-Eh va bene. Solo perchè ti voglio un mondo di bene e so che eri molto legato a nostra madre.
-Grazie..Puoi confermarmi le mie deduzioni su questa foto? –le chiese tirandola fuori dalla tasca.
-...Si.. Confermo. P-Pudding ha ucciso Sola..-disse Reiju con le lacrime agli occhi –tutto ciò che vedi era successo davvero.
-Sanji-kun tutto bene? –gli chiesi vedendolo distrutto.
-Non preoccuparti per me Nami-san..
-È...è anche colpa mia, non potrò mai perdonarmelo..
-Nami-san non è colpa tua se porti quel cognome. Ti prego non esagerare. Vieni vicino a me. Reiju continua.
-Il motivo per cui l’ha fatto.. i nostri vecchi conflitti con quella famiglia. Ma farai meglio a chiederlo a nostro padre perchè io non ne so molto.
-Chiederlo a quel uomo? Starai scherzando?
-Mi immaginavo che avresti risposto così. Ora dovrei andare. Ancora auguri!
-Va bene, ti ringrazio.
Ormai la festa era terminata, ci hanno ordinato di tornare nella nostra camera.
-Quindi Nami-san?
-Quindi cosa?
-Sei mia moglie...
-Già è proprio così.. e tu mio marito.
-Si.. solo tuo.
Poi improvvisamente mi spinse contro il muro e con lo sguardo cominciò a percorrere il mio corpo, mettendo le mani intorno ai miei fianchi.
-Fermami o lasciami fare Nami-san.
-Niente in contro, Sanji-kun..