One-shot
abbastanza divertente sulla coppia Huddy. Diciamo che ho
fatto un passo avanti abbandonando (per ora) l’inizio della
storia tra House e
Cuddy e parlando del loro rapporto di coppia che si va facendo
più serio.
Fatemi sapere cosa ne pensate. Spero vi piaccia!
Disclaimers:
I personaggi di
questa storia non appartengono a me, ma a chi li ha creati. La storia
è frutto
della mia fantasia.
Ringraziamenti:
vorrei
ringraziare luisina
e huddy4e
per le loro recensioni in “Happy
Birthday!”; huddy4e
per la sua recensione in “Everybody
needs somebody”; luisina e huddy4
e per le loro recensioni in “I wanna
be loved by you”; huddy4e,
luisina, Aloysia Piton,
sunshine111,
IsAnastaciaHuddy92
e thia
per le loro recensioni in “Strike!”. Grazie
ragazze, mi date la spinta per
continuare a scrivere! Grazie a tutte per il vostro sostegno!! Poi
vorrei
ringraziare huddy4e, Sina,
sunshine111,
huddy4e
e Kagura88
per aver inserito le mie storie
tra i preferiti. Grazie
Consigli: questa
è una cosa che non faccio
mai, però vi vorrei invitare a leggere, solo se ne avete
voglia ovviamente, una
fanfic che ho scritto nella sezione “Grey’s
Anatomy” che si intitola “Ritorno”
ed è sulla coppia Addison/Derek. Baci!!
Tredici
stava esponendo il nuovo caso, ma House non la stava a sentire: aveva
altro per
la testa.
Ma come
le era venuto in mente? In fondo erano solo tre mesi… A
stento lo sapevano in ospedale…
-House?
HOUSE?
Era Taub.
-Uh?
-Cosa ne
pensi, House?
-Penso
che vorrei sapere come le venuto in mente di chiedermi di presentarle i
miei
genitori dopo soli tre mesi!
E detto
questo uscì senza aggiungere altro.
Kutner
guardò gli altri.
-Ma cosa
c’entrano i suoi problemi con
House
guardava Cuddy che spegneva il fuoco alla pentola. Aveva i capelli che
le
ricadevano in morbide onde sulle spalle e un’aria indaffarata
molto sexy.
-Sei
bellissima.
-E te ne
sei accorto dopo tre mesi?
-No. Dopo
tre mesi mi sono accorto di non avertelo mai detto.
Lei stava
per rispondere qualcosa ma il suono del campanello la precedette.
-Vai tu?
Chiese
sollevando lo scolapasta come per mostrare che era impegnata.
-Cosa
sono? Il tuo schiavo?
-Cosa
sono? La tua cuoca?
-Strega
cattiva.
House
prese il bastone e si alzò. Mentre percorreva il corridoio
un sorrisetto gli
apparve sulla faccia. Doveva cambiare battute. Dopo tre mesi Cuddy
riusciva ormai
a tenere testa a quelle vecchie.
Quando
aprì la porta, però, il sorrisetto
svanì per lasciare il posto ad
un’espressione stupita.
Cuddy,
non sentendo provenire nessuna voce dal corridoio, si
insospettì.
-Amore,
chi è?
“Amore?
Amore?” A stento lo
chiamava per nome e
proprio adesso le era venuto di chiamarlo Amore?
Guardò
la
donna di fronte a lui le cui labbra sembravano sillabare
“a-mo-re?”.
Lisa
spuntò dalla cucina con ancora lo scolapasta in mano e il
grembiule addosso e
si immobilizzò alla vista dei signori House sulla porta.
-Ehm…
salve!
Esordì,
forse con troppa allegria.
-Io sono
Lisa.
Disse
avvicinandosi
e stringendo la mano ad entrambi.
-Sono
la…
Si
bloccò
di colpo. Cos’era lei? La ragazza
di
Greg? Ma per favore! Non aveva mica vent’anni! La sua fidanzata? No, sembrava troppo
impegnativo. La sua compagna? No,
in fondo stavano insieme
solo da tre mesi.
-Noi due
stiamo insieme.
House
aveva rotto il silenzio avendo notato il suo imbarazzo.
La faccia
dei signori House si fece, se possibile, ancora più
sbalordita.
-Ma prego
accomodatevi! Vi fermate a cena? Stavo giusto scolando la
pasta…
Tentò
Cuddy, per schiodarli dalla soglia.
-Oh,
sì,
grazie…
Accettò
la madre di House.
Ed
entrarono.
House
afferrò per un braccio Cuddy che stava seguendo i signori
House in cucina.
-Dimmi un
po’: è una tua idea questa?
Cos’è, gli hai mandato un messaggio anonimo per
farli venire qui?
-House,
ma sei impazzito? È ovvio che sono venuti da soli. Voglio
dire, è normale che
se tu non li vai a trovare mai vengano loro da te una volta ogni
tanto…
E detto
questo scomparve in cucina.
La cena
procedette tranquilla sia perché Cuddy parlò
molto, mettendo i genitori di
House a loro agio sia perché House non disse quasi nulla.
Dopo cena
si spostarono in salotto.
-Vado a
preparare il caffè!
Disse
Cuddy e si alzò dal divano.
-Ti
aiuto!
Disse
House in un molto sospetto scatto di gentilezza.
-Alla mia
età sono anche capace da sola…
E
scomparve in cucina.
Il primo
a rompere il pesante silenzio che era sceso dopo che Cuddy era andata
in cucina
fu il padre di House.
-Allora…
tu e Lisa…
-Stiamo
insieme. Da tre mesi.
House
aveva pensato che prima avrebbe risposto alle loro domande, prima
avrebbero
smesso di fargliele.
-Veramente
volevo dire che voi…
-Lavoriamo
insieme, sì. Disse House in un lampo di intuizione.
Cadde di
nuovo il silenzio
Cuddy
tornò col caffè e poggiò il vassoio
sul tavolo, guardando House con aria di
rimprovero perché sperava di trovarlo a parlare con i suoi
genitori.
Dopo il
caffè, che fu rallegrato da Cuddy che rispose gentilmente a
tutte le domande su
di loro, I genitori di House se ne andarono pensando che in fondo
quella Lisa
Cuddy non era poi tanto male e magari avrebbe reso più
socievole quell’orso del
figlio e invitando la nuova coppia a pranzare da loro qualche volta.
House era
appoggiato al cuscino e pensava che in fondo se l’era cavata
quando Cuddy uscì
dal bagno con indosso una camicia da notte di raso nero bordata di
pizzo dello
stesso colore con le bretelle sottili. Si infilò sotto le
coperte anche lei.
-Immagino
che ora sarai contenta: sei riuscita nel tuo intento di conoscere i
miei,
quindi ora magari mi lascerai in pace per un po’…
E si
chinò per baciarla.
Ma lei
riempì la distanza tra i loro visi con poche parole.
-Veramente
stavo pensando che visto che io ho conosciuto i tuoi adesso ti dovrei
presentare i miei genitori…
E gli
sorrise maliziosamente.
Mentre
spegneva la luce e si chinava ancora di più verso Cuddy,
House pensò che in
fondo se era sopravvissuto a quella serata sarebbe anche potuto
sopravvivere ai
genitori di Cuddy. O almeno così pensava lui.