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Autore: thetruthaboutfabri    22/01/2017    0 recensioni
Le due protagoniste (Claire e Simone) sono particolarmente attratte dalla musica. La prima cercherà in tutti i modi di manifestare il suo interesse nei confronti dell'altra, la quale sarà 'costretta' a lasciarsi trasportare inconsapevolmente dalle note di un grosso pianoforte a coda.
Una piccola storia d'amore dove due ragazze esprimono i loro sentimenti in un ambiente parigino, scurito dall'aria notturna e da ricordi tanto passati quanto dolorosi.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il pianoforte a coda

'19 maggio 2011, gita in montagna' vi era scritto sul retro di una fotografia.
''Quanto era piccolina Claire in questa foto!'' pensò Simone, mentre sfogliava il grande libro dei ricordi di famiglia della giovane amica. Erano passati appena due anni dal primo incontro tra le ragazze, eppure sembrava come se le due si conoscessero ormai da molto più tempo.
Il libro era situato su uno dei tanti scaffali di legno della casa, posti all'interno del salotto.
Sebbene non fosse considerata una ragazza estroversa, la casa di Claire sembrava riflettesse l'animo della giovane ragazza.

La sua famiglia non era molto ricca, a differenza di quella dell'amica Simone, ma nonostante ciò si presentava veramente bene. La casa di Claire si ergeva su due piani, sul secondo vi era un ampio terrazzo che affacciava su un panorama dal quale si poteva ammirare una delle parti più belle di 'Saint Paul de Vence', un romantico villaggio medievale situato nei presi di Nizza, a sud della Francia.
L'ingresso era caratterizzato da due ampie scale che permettevano l'accesso al piano superiore, mentre in una delle porte della stanza si poteva entrare facilmente all'interno del salotto, dove si trovava la ventenne Simone Dumort proprio in quel momento, nella grande stanza.

'24 luglio 2011, vacanza ad Ischia, Italia' c'era segnato invece sotto una piccola fotografia, situata in basso ad un'altra che ritraeva due signore in spiaggia, probabilmente alcune zie di famiglia.
Simone osservava con cura le tante fotografie che in quel momento le si ponevano dinanzi agli occhi, sembrava veramente come se stesse vivendo anche lei, insieme alle persone presenti nelle foto, i ricordi di un passato tanto felice, quanto malinconico. Girava quelle pagine come se stesse visitando il cuore della sua migliore amica Claire, poiché sebbene quelle fossero solamente fotografie, riusciva perfettamente ad interagire con le espressioni e i sorrisi della sua amica presenti in quei ritratti di famiglia. Non avrebbe mai pensato che potesse essere tanto incuriosita da tutte quelle fotografie.
Intanto, l'atmosfera stava diventando sempre più calda, data la presenza di un enorme camino in uno dei quattro angoli del salotto; La ragazza non esitò a girarsi attorno, nell'osservare con quanta cura quei mobili erano stati posizionati in quella enorme stanza. Le pareva come se fosse entrata nella vita dell’amica ormai; Riusciva talvolta ad immaginare scenari che non aveva mai visto coi suoi occhi. In uno di quei tanti minuti in cui si prestò a 'studiare' quel libro le sembrava aver visto una piccola Claire sul divano, in compagnia della madre, intenta ad ascoltare una storia. O ancora le pareva aver udito un grido di gioia dell’amica rivolto alle sue due sorelle maggiori, intente a scherzare dinanzi quel grosso camino. Claire infatti non era figlia unica, era la più piccola della famiglia, e proprio per questo le si riservavano parecchie attenzioni, che si potevano chiaramente riscontrare in numerose sue fotografie appese in quella stanza, o agli innumerevoli libri di lettura che la ragazza spesso raccontava di aver letto. Vi era ad esempio un enorme ritratto di Claire all'età di dodici anni, in piedi accanto un giardino di rose rosse, intenta a sorridere. Vi erano presenti anche moltissimi libri di letteratura inglese e francese sulla libreria accanto il camino, che mettevano sempre più in evidenza la grande cultura di quella famiglia. I libri che risaltavano in quel momento ai suoi occhi furono 'Pride and Prejudice' , 'Mrs Dalloway' e 'Les Fleurs Du Mal'.
Attraverso quel gran libro di fotografie e quell'aria così confortevole della casa, Simone riuscì ad immergersi perfettamente all'interno di quella piccola vita che conduceva la giovane amica. Le pareva strano, eppure in certi momenti provava una forte paura nei confronti dei proprietari di quell'abitazione, non voleva di certo farsi 'scoprire' da loro nell'essersi incanalata così a fondo in quel nucleo familiare e di aver invaso così, per modo di dire, le loro vite, a cui lei non apparteneva affatto.

La fiamma nel camino di colpo prese ad agitarsi ancor di più, mettendo in evidenza il rumore della legna che intanto si faceva sempre più scura. Inoltre, a rendere ancora più ansiosa l'attesa contribuì anche il rumore dell’orologio a pendolo, che intanto andava a destra e sinistra. Simone era lì da una ventina di minuti oramai, e aspettava che l'amica fosse pronta. Quella sera infatti aveva ricevuto un invito particolarmente 'strano' nei confronti della più giovane e sedicenne Claire.
La casa era praticamente vuota poiché i genitori della ragazza erano partiti per un piccolo viaggio di affari in Inghilterra, mentre le sue due sorelle stavano trascorrendo la loro normale uscita serale.
Claire, che quella sera impiegò veramente tanto tempo a prepararsi per stare con l’amica, cercava di trovare l’abito giusto nella sua camera da letto, mentre Simone era lì in soggiorno, desiderosa di sapere il motivo di quell'incontro che intanto diventava sempre più ansioso, data l’attesa.
Prima di voltare nuovamente pagina, la ragazza scorse un'altra piccola fotografia, questa volta in bianco e nero. Essa ritraeva i genitori di Claire abbracciati. Sicuramente doveva essere stata scattata in seguito ad una cerimonia, dati i vestiti eleganti che i due indossavano. Sembrava davvero come se si amassero sul serio, eppure la loro separazione avvenuta soltanto pochi anni dopo la nascita di Claire aveva coronato quel fallimento amoroso. Ancora in quel momento, le ragioni della separazione erano totalmente ignoti alla giovane Simone, e mai aveva provato a chiedere informazioni all'amica, la quale amava tenere sempre al sicuro con sé le informazioni riguardanti la sua famiglia o alcuni piccoli aspetti della sua vita privata.

Dopo alcuni minuti la ragazza decise di controllare l'ora, girandosi verso l'ansioso orologio a pendolo. Segnava le 19:34. Era incredibile, sebbene quell'attesa fosse ritenuta angosciante per via di tutti quegli 'strani' rumori presenti in quella stanza, la ragazza riusciva a concentrarsi davanti quel grosso libro, le cui pagine intanto continuavano a girare, attraverso il tocco della sua mano. D'un tratto le sembrò di aver udito degli strani rumori provenire dall'esterno della stanza. La situazione da rilassante e tranquilla divenne sempre più ansiosa e fastidiosa. Inutile nascondere che la ragazza cominciò a provare un po di paura nel momento in cui, girandosi di scatto all'indietro nel tentativo di ricontrollare l’ora, le sembrava aver visto proprio un'ombra muoversi accanto la finestra di quella strana stanza. Decise quindi di continuare la sua 'lettura', facendo finta di non aver visto nulla, cercando anche di nascondere le sue piccole allucinazioni.

'31 ottobre 2005, festa di Halloween' era scritto sul retro di una grande fotografia, che vedeva protagonista le tre sorelle. ''Una più bella dell’altra'' pensò Simone.
Ma uno dei momenti decisivi arrivò nel momento in cui i suoi occhi caddero sopra una delle prime fotografie a colori presenti nel libro. Ritraeva una piccola Claire undicenne sola, accanto ad un muro. D'un tratto il cuore di Simone cominciò ad agitarsi: Sembrava proprio come se in quel momento l’amica Claire la stesse osservando attraverso quella foto, creando un'atmosfera abbastanza agitante. Era incredibile pensare per Simone come facessero angoscia e tristezza essere così allineate e perfette in quella fotografia. La sua amica aveva la stessa espressione che portava con sé nei momenti in cui era triste per qualcosa. Sembrava come se fosse rimasta fedele per sempre con gli anni, segnati da delusioni e malinconie, soprattutto riguardo alla sfera affettiva.
La serata per la ragazza continuò così, entrando continuamente nella vita della sua amica, senza mai più fermarsi, sembrava essere costantemente alla ricerca di qualcosa, anche se non capiva di cosa si trattasse. Quella ricerca fu uno dei toni più interessanti di quella serata, ella voleva scavare ancora più a fondo, ma quella sua ricerca fu poi destinata a terminare. Claire aveva fatto infatti il suo accesso all'interno del grande salotto elegante.
La sua entrata fu subito accompagnata dal tono allegro della sua voce «Ciao Simone Dumort!» urlò d’improvviso, ‘rovinando’ quell'equilibrio di suoni che prima era presente in quella stanza, distruggendo così anche tutte le paure e angosce, che in quei momenti stavano inondando la mente della povera Simone.
«Ehi, ce ne hai messo di tempo per prepararti.»
Simone non poteva crederci ancora, eppure Claire era finalmente arrivata. Lei ricordava ancora il primo momento in cui si incontrarono, sui gradoni della villa 'Mirage', situata proprio al centro della curiosa e allo stesso tempo romantica Saint Paul De Vence, e quel momento le aveva fatto ricordare tutto.
«Non ce la facevo più, volevo vederti stasera, ho bisogno di parlarti riguardo alcune cose» disse la sedicenne Claire. «ma prima… voglio che mi racconti per filo e per segno cosa ti ha detto Gabriel, dopo che hai deciso di lasciarlo.»
La faccenda di Gabriel, l’ormai ex fidanzato di Simone, era veramente divenuta seria. I due si erano lasciati il giorno prima, destando tantissimo scalpore fra tutti gli amici della ragazza, compresa Claire, la quale forse era rimasta più colpita e presa da tutta la situazione. Lei stessa d'altronde aveva spinto la sua stessa amica ad abbandonarlo, a causa della sua decisione di fare affari di droga.
Spazientita com'era, la giovane Simone davvero credeva che sarebbe impazzita da un momento a un altro, a causa dell’attesa che sicuramente avrebbe invaso quei minuti, prima che l’amica Claire si convincesse davvero di riferirle 'qualcosa' di importante(data la sua enorme insicurezza). Infine decise di restare calma, dando il tempo necessario all'amica per decidere se riferirle davvero ciò che voleva.
«E’ una situazione bruttissima, davvero non avrei mai creduto che lui potesse toccare in maniera così facile il fondo.» fece Simone, volgendo lo sguardo a quel grosso camino.

Era infatti ormai da mesi che il giovane Gabriel faceva affari di droga con alcuni dei suoi compagni, ma ciò che aveva caratterizzato quelle ultime settimane fu considerato per Simone una sorta di tradimento. Egli aveva spinto alcuni amici della sua ragazza a partecipare a quel circolo vizioso, ponendo in pericolo le loro vite.
«Vi siete lasciati a causa mia? Non volevo spingerti a lasciarlo, se è così mi dispiace troppo»
«No, non devi preoccuparti, c'erano anche altri aspetti che non andavano in lui, del resto litigavamo in continuazione, anche per faccende stupide, ed io venivo sempre messa da parte nella sua vita.»
Intanto il tempo lì fuori si faceva sempre più freddo, l’orologio a pendolo aveva appena segnato le otto e l’atmosfera in quella piccola cittadina non era particolarmente motivata ad eventuali uscite, a causa del maltempo che sarebbe dovuto arrivare in seguito. Le nuvole cominciarono a coprire il cielo.«Gabriel non ha reagito in maniera negativa» continuò Simone «Si è semplicemente limitato a dirmi che tutto ciò lo aveva fatto a causa dei suoi amici, che secondo la sua versione, lo avrebbero spinto a fare quelle cose»
«E tu cosa pensi di tutto ciò, come ti senti?»
«Da una parte mi sento veramente libera, soffocavo in quella relazione, avevo bisogno di uscirne al più presto, ma purtroppo me ne sono resa conto solo adesso» poi aggiunse «Ora voglio solo passare un po di tempo in tua compagnia, tutto qui.»
In quel momento lo sguardo di Claire si posò sulle labbra della giovane amica. No, non poteva finire così, doveva cercare di contenersi, mai avrebbe pensato infine che sarebbe riuscita a dichiararsi apertamente alla sua amica, esponendo la sua profonda ammirazione nei confronti di essa. Infondo Simone era appena uscita da una relazione, e sebbene le due si fossero scambiati solamente alcuni baci in passato, data la loro bisessualità, ciò non significava che all'amica le interessasse il suo umile cuore. Era infatti ormai da tempo che Claire nutriva parecchio interesse nei confronti dell'amica, forse più di quanto credeva ormai, e quell'invito le era servito per cogliere al volo l'opportunità per confessarle i suoi sentimenti d’amore, sebbene non ne avesse molto coraggio.

Le due 'stilarono' il programma della serata. Decisero di restare a casa a mangiare, dopodiché, tempo permettendo, sarebbero uscite per una passeggiata.
Ciò che più incuriosiva in quei momenti la bella Simone era l’abito che Claire aveva deciso di indossare, le stava veramente d'incanto. Un abito rosso e lungo fino ai piedi, sembrava veramente una principessa. Fu un peccato quella sera non poter uscire fuori a causa del maltempo, ma almeno Claire avrebbe tenuto la sua amica solamente per sé quella notte e ciò non poteva che farle piacere.
«Prima di mangiare qualcosa voglio farti vedere alcune cose» disse d’improvviso Claire, mentre si avvicinava vicino a delle scale per scendere al seminterrato.
«Non pensavo suonassi qui sotto»
Claire era figlia di una famosa insegnante di pianoforte che le aveva trasmesso l'amore per la musica sin da quando era una bambina piccola. Adorava suonare, più di quanto credeva. La madre le aveva fatto nutrire questa passione per tanti anni e oramai Claire era diventata una ragazza bravissima. Spesso assisteva alle lezioni che la madre faceva ai suoi alunni, e questi ultimi rimanevano sempre d’incanto ad osservarla mentre muoveva le sue dolci mani sulla tastiera. Del resto era vero, Claire era considerata veramente una ragazza speciale; Spesso veniva invidiata da numerose ragazze della scuola, a causa della sua profonda bravura nello studio, nel canto e nel suonare il piano, nonché anche per la sua straordinaria bellezza, che quella sera sembrava veramente essersi messa ancor di più in evidenza.
Una volta giù, la giovane Simone rimase nuovamente incantata alla vista di ciò che le si presentò dinanzi gli occhi. Quel seminterrato sembrava veramente una sala prove per un’orchestra, vi erano strumenti di vario tipo, a partire dal flauto fino a terminare con le chitarre. Fu solo qualche secondo dopo che Simone si rese conto che era proprio lì dove la madre di Claire permetteva le lezioni di pianoforte.
Ad accompagnare quella bellissima atmosfera presente nella stanza vi erano anche numerosi spartiti musicali e di vario genere appesi su uno scaffale situato un po più in alto rispetto ad una piccola tastiera elettronica. Simone non era ben sicura di quanti strumenti suonasse la madre della sua amica, ma era sicura che sapesse metter mani solo su pianoforte, chitarra e flauto, eppure in quella stanza era presente anche il violino.

«Quel violino era di mia zia Aurore, lei amava suonarlo, purtroppo noi non sappiamo che farcene ma è rimasto lì per ricordo» fece Claire mentre con il suo elegante braccio indicava la posizione dello strumento musicale.
Vi erano anche moltissimi strumenti a corda, e anche un paio di chitarre elettriche. Inoltre, anche qui erano presenti alcuni ritratti di famiglia.
«Sei tu in quella foto?» chiese incuriosita Simone, indicando un ritratto di una piccola bambina seduta accanto un pianoforte, in braccio ad una strana signora.
«No… in verità quella è una delle mie sorelle quando aveva sette anni, è incredibilmente troppo simile a me, vero?»

«Esattamente, mi hai proprio letta nel pensiero»
Quella stanza vantava un’atmosfera veramente eccezionale, dove passione per la musica e nostalgia del passato combaciavano alla perfezione. Ma ciò che colpì di più alla giovane Simone era un grande oggetto nero che occupava forse buona parte di tutta la stanza. Si trattava di un pianoforte a coda. Alla vista di quel grosso strumento la più grande fra le due ragazze presenti in quella camera rimase d'incanto ad osservare quel grandissimo strumento dalla tastiera in avorio. Chissà quanto sarà costato quel 'piccolo' gioiello, che intanto era diventato il suo principale oggetto di interesse.
L’affascinante Claire, alla vista degli occhi sbalorditi dell’amica, non esitò ad invitarla per avvicinarsi a quell'enorme oggetto, che riusciva sempre a catturare l’attenzione di tutti i visitatori.
Intanto, il cielo fuori cominciò a scurirsi ancor di più, facendo preoccupare le giovani amiche.
«Desidero a tutti i costi suonarlo in questo momento, ti va di sentire qualcosa?»
«Ma… certo» rispose Simone, mentre era ancora intenta ad osservare quell'enorme tastiera bianca che sembrava brillasse di luce propria.
La più piccola delle due ragazze decise di suonare un pezzo anni novanta, 'Wicked Game' del cantautore statunitense Chris Isaak, uno dei suoi brani preferiti.
E così fece, poggiando per la prima volta in quella serata le sue delicate dita al di sopra di quella tastiera.
La musica aveva oramai fatto il suo accesso all'interno di quella stanza, e Claire ne era diventata la padrona indiscussa. Chissà perché, ma quando la ragazza poggiava le mani su quell'enorme strumento a coda, nessuno era capace di intromettersi, neanche con un piccolo tono di voce, tutti rimanevano impietriti dinanzi a quei suoni che nascevano e si diffondevano sempre più attorno quell'aria così speciale. Simone tentò di pronunciar parola, ma il suo tentativo fu vano, la musica prodotta dall'amica aveva impossibilitato la sua intenzione. Ora doveva solo restare ad udire quell'insieme di suoni, e ciò la faceva rabbrividire.
Cominciò ad avere paura e questa volta non era per i strani rumori o per le ombre che vedeva nel salotto dell'abitazione, era per quel dannato pianoforte a coda.
Era passato solo un minuto da quando la ragazza cominciò a suonare il pezzo, eppure il cuore di Simone cominciò ad agitarsi in maniera alquanto strana dinanzi quella situazione, già prima di cominciare. Sembrava come se l'amica, attraverso quelle dolci mani, fosse riuscita a catturare l’animo di Simone che tanto amava. Si era impadronita del suo cuore, e poteva oramai farci quel che più desiderava e voleva. Se prima era Simone in salotto ad entrare nella vita dell’amica, in quel momento stava accadendo esattamente il contrario: era Claire stavolta, ad entrare nella vita dell’amica. Le faceva ricordare tutti i baci che si erano scambiate per gioco tutte le volte che erano sole, e le faceva anche ricordare i momenti in cui si baciava con il giovane Gabriel, e ciò la rendeva abbastanza nervosa. Sembrava come incantata nell'udire quelle note che venivano riprodotte, desiderava fuggire, ma non poteva. Fu addirittura capace di rivivere alcuni momenti del passato, dove lei e Gabriel erano i protagonisti assoluti. Cercava inoltre, attraverso quei suoni, di cancellare tutto ciò che era considerato 'negativo' e 'passato', stava eliminando ovvero i suoi ricordi che in quel momento le si posavano davanti e che forse non avrebbe più rivisto se Claire avesse continuato a suonare quel 'maledetto' pianoforte.

Intanto Simone non poteva credere a come la sua amica fosse riuscita a 'batterla' nella lettura della vita dell’altra, ora non aveva più paura che qualcuno potesse scoprire ciò che aveva fatto un po' di tempo prima all'interno di quello strano salotto, perché ciò che stava facendo Claire inconsapevolmente era di gran lunga peggio. Simone si stava sempre più facendo trasportare da quell'enorme strumento musicale, riuscendo a seppellire tutto ciò che era rimasto ancora di Gabriel nella sua vita.
Claire stava giocando con i sentimenti dell’amica, e non se ne rendeva neanche conto.
''Posso mai essere così stupida ed ingenua a farmi trascinare nella sua direzione?'' pensò Simone, mentre la canzone stava volgendo ormai al termine. ''Posso mai essere così sciocca nel farmi possedere dal suono di questa tastiera?''
La ventenne pensava a tutte le menzogne che Gabriel le aveva raccontato durante i loro anni di coppia, era rimasta completamente avvolta in sciocche verità e quei suoni le stavano facendo chiarire la situazione.
La ragazza era ancora seduta su quella sedia, nulla poteva ormai fermarla, si era creata come una sorta di voragine, dalla quale era ormai impossibile fuggire per entrambe. Il cuore di Simone batteva all'impazzata, e le cause erano ben sconosciute. Non sappiamo se era per la straordinaria bellezza della ragazza seduta al suo fianco intenta a suonare o per la totale cancellazione di tutti quei momenti negativi della sua vita.
Appena la canzone terminò, ci fu un sospiro di sollievo da parte di Simone, la quale fu però, pochi secondi dopo, costretta a zittire. L'amica aveva di colpo cominciato un altro pezzo, questa volta con un ritornello più veloce, 'Wonderwall' degli Oasis, un pezzo amato moltissimo da entrambe.
Claire sembrava essersi comportata veramente in maniera prepotente, a causa della scelta improvvisa di suonare un altro pezzo. Agli occhi di Simone, ella non voleva lasciarle tregua, desiderava ardentemente che succedesse qualcosa.
Intanto, nella mente di Claire, sentimenti di amore e dolcezza ripercorrevano tutta l'anima della ragazza. Quanto desiderava che l’amica ricambiasse quei sentimenti, era desiderosa di offrirle tanto amore se solo lei lo avesse ricambiato, eppure era ormai ad un passo dalla vittoria, anche se totalmente ignara di ciò che stava accadendo dentro Simone, la quale era sicura di non aver mai provato sentimenti simili, neanche con Gabriel.
Simone si stava innamorando di Claire, oppure già lo era; Quel pianoforte era riuscito ad unire i cuori delle due ragazze, permettendo come unica via d’uscita l'amore.
Le dita di Claire si muovevano sempre più velocemente, sembravano come se stessero al passo con il battito del cuore di Simone, il quale era passato dalle note calme e tranquille della traccia di Chris Isaak a quelle più veloci e movimentate degli Oasis.
''E allora gioca'' pensò infine Simone, chiudendo gli occhi e lasciando che quel pianoforte a coda facesse tutto il resto.

4 Minuti dopo

Al termine del secondo pezzo, il volto di Simone fu mosso da un piccolo sorriso, mai avrebbe pensato che la sua amica potesse farle suscitare un così grande interesse nei suoi confronti. La aveva osservata più volte suonare il pianoforte, ma quello che era successo quella sera era considerato di gran lunga differente da ciò che vedeva invece in precedenza negli occhi dell'amica, quando era intenta a suonare la tastiera elettronica nella sua camera da letto.

'17 novembre 2014, io e Simone' vi era segnato in basso a un'altra fotografia presente lì nella stanza, che ritraeva le due ragazze intente ad abbracciarsi. Le ragazze osservarono con cura quella foto, ridacchiando tra loro e rendendosi conto di quanto fossero capaci di volersi bene.
Dopo pochi minuti le due salirono nella stanza al piano di sopra, accorgendosi che lì fuori non aveva più piovuto. Claire aveva appena finito di suonare.
Entrambe sorrisero più che mai, come se qualcosa di nuovo stesse per accadere tra loro. Infine, decisero di mangiare comodamente al di fuori di quel terrazzo al piano superiore che si estendeva su un bellissimo panorama. Da quella posizione era possibile osservare la presenza di numerose gallerie d'arte che si estendevano su tutta la stradina adiacente alla 'piccola' casa di Claire. In fondo era possibile scorgere anche alcune botteghe dell’artigianato. Saint Paul de Vence era ricca di artisti di strada, artigiani e pittori e alla vista di quel magnifico cielo che andava contro le previsioni di ciò che sarebbe dovuto accadere, scesero tutti per strada per manifestare la loro felicità. E di colpo si aprì una grande aria di festa.
Simone era seduta a terra accanto la sua amica, intente ad osservare il cielo notturno, tenendosi per mano.
«Dovremmo venire più spesso qui, si sta così bene» affermò Claire, mentre il suo vestito rosso sembrava essere ancora più elegante del solito.
«Hai proprio ragione» rispose Simone, la quale era rimasta ancora un po intontita da ciò che aveva appena vissuto in quello strano seminterrato, nulla era più come prima oramai. Qualcosa era cambiato, e fu lieta di condividere questo suo cambiamento con la sua amica del cuore, che molto probabilmente da lì a poco non sarebbe più stata una sua semplice 'amica'.
Il battito del cuore di Simone riprese a battere con regolarità, ma il suono di quel pianoforte a coda le era rimasto impresso, diventando un tutt'uno con i suoi sentimenti.
«Vado un attimo in bagno» fece Simone «torno subito, non muoverti assolutamente da lì»

Claire era rimasta ancora con il fiato sospeso, dal momento in cui si accorse del grande viso meravigliato dell'amica che aveva osservato nell'udire quei suoni da lei riprodotti. 

Infine, spinta dal coraggio che quel pianoforte a coda era riuscito a conferirle, prelevò dalla tasca del suo vestito rosso un oggetto che aveva tenuto con sé dall'inizio della serata e che desiderava probabilmente mostrare alla ragazza a tutti i costi. Si trattava di un anello. ''Ti amo Simone'' disse infine dentro di sé, sperando di tirar fuori prima o poi quelle parole di bocca.

   
 
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