4° C A P I T O L O
Unimidì le labbra
secche e, percorsa da un brivido lungo la schiena, si strinse in un
abbraccio per scaldarsi dal freddo mattutino. Con i polpastrelli
sfiorò appena il punto in cui il ragazzo aveva poggiato la mano per
attirarla a sé. Poteva ancora sentire il calore di quel delicato ma
deciso contatto sulla sua pelle. Il cuore stava lentamente tornando a
battere regolarmente. Fino a pochi istanti prima sembrava voler
fuggire via dal suo petto.. Chissà se quello sconosciuto aveva
avvertito i suoi battiti accelerare. Chissà. Poggiò distrattamente
la schiena ad una ruvida parete e rimise in cartella i libri che
aveva tra le mani, abbandonando la mente al flusso dei suoi pensieri.
Un sorriso delicato le sorse sulle labbra rosee, poco prima di
lasciar scivolare lo zaino ai suoi piedi e scaldare le mani nel
tiepido termosifone. Era ben pochi quelli funzionanti ed era bene
approfittarne di tanto in tanto. Ravvivò con le mani la massa
corvina e iniziò a incamminarsi lungo i corridoi. Gli studenti
avevano ormai raggiunto le loro aule e nel corridoio regnava un
piacevole silenzio, intervallato dal ticchettare di un orologio a
muro. Si voltò lentamente, orientando la sua attenzione sui numeri
sbiaditi delle classi.
- Accidenti al nuovo orario.- inveì
sottovoce, portandosi su una parete per controllare il tabellone
bianco. Lo studiò attentamente e, dopo averlo a lungo esaminato,
sospirò. Matematica. L'odiata lezione del più cinico e severo dei
docenti l'attendeva al di là della 17. Controllò l'ora sul
cellulare. Era in ritardo. Si era crogiolata più del dovuto per i
corridoi ancora una volta.
Inizio Flashback
- Ciò che non
tollerò è chi non rispetta il regolamento. Signorina Higurashi, per
questa volta può accomodarsi, però l'avverto: se la cosa dovesse
ripetersi, sarò costretto a prendere dei seri provvedimenti. Tenga
ben a mente le mie parole. -
Fine flashback
E come fare altrimenti? Ma non
aveva altra scelta, purtroppo. Si trascinò dietro la porta e l'aprì,
con lo sguardo ancorato al pavimento verde-azzurro. L'accostò
mestamente, prima di rivolgere gli occhi cioccolato al suo docente di
fisica e matematica.
- Buongiorno.- mormorò Kagome, abbozzando un
sorriso per stroncare la tensione.
L'uomo la scrutò a lungo con i
suoi impenetrabili e gelidi occhi grigio-azzurro.
“ Pare si sia
sentita male stamattina all'ingresso. “
Kagome lanciò una
fugace occhiata nella direzione in cui aveva udito quel bisbiglio,
poi tornò svelta alla figura imponente dell'uomo che se ne stava
seduto in cattedra. La sua fronte corrugata si rilassò, poco prima
di afferrare il registro e indossare i suoi occhiali. Quelli, gli
conferivano un'aria ancor più severa.
- Higurashi, ha il
permesso d'entrata, immagino.- le lanciò una breve occhiata, aprendo
il palmo della mano. Kagome annuì sollevata, porgendo ciò che gli
aveva chiesto.
Il professore abbassò gli occhiali fino al naso e
controllò il permesso con accuratezza. Finita quell'inutile
indagine, lo sezionò all'interno di una carpetta nera e tornò
a scrutarla attentamente. - Che aspetta a sedersi?-
sbottò.
Quell'uomo, a gentilezza, non lo batteva proprio nessuno.
Obbedì mesta, attraversando goffamente l'aula, sotto gli sguardi
curiosi dei suoi compagni di classe. Non guardò nessuno in
particolare, maledettamente imbarazzata dall'aver urtato con la
mano alcuni porta-penne e aver calciato gli zaini dispersi tra le
file. Finalmente afferrò la sedia e si sedette, lanciando una breve
occhiata a Sango, che le sorrideva raggiante.
- Tranquilla. Oggi
non è il tuo ritardo a innervosirlo. Quello nuovo sembra avergli già
dato del filo da torcere. E' un tipo che non ama molto rispettare le
regole. Potreste andare d'accordo.- ironizzò la ragazza a bassa
voce, lanciando una fugace un'occhiata al diretto interessato. Un
nuovo arrivo? Che fosse il ragazzo di poco prima?
Kagome seguì
nervosamente la traettoria del suo sguardo e sussultò sulla sedia,
quando il giovane si voltò di scatto, lanciandole un'occhiata
interrogativa e poi..un sorriso a mò di ghigno. Era lui. Era proprio
lui.
Distolse svelta lo sguardo e tese la mano, con quanta più
naturalezza le era possibile, sul suo tomo di matematica. Tentò di
concentrarsi sulla lezione e di mostrarsi naturale, ma non le riuscì
molto. Sango la osservò a lungo palesemente incuriosita. Le diede
una gomitata su un fianco e, afferrata una matita appuntita, scrisse
un messaggio su un foglio di carta.
" Che succede?
Perchè sei tutta rossa? "
Kagome lanciò una breve occhiata
davanti a se per assicurarsi che "l'oggetto" della loro
conversazione non la stesse guardando e, a bassa voce, rispose.- L'ho
incontrato poco fa e...-
- Hai fatto una delle tue
figuracce?- suggerì l'amica, ridacchiando.
- Non proprio.-
- E' carino.- ammise la mora, scrutandolo con vivace
approvazione.
- Non dirmi che ti piace?-
- Non è il mio
tipo. Piace a te però. - constatò, con un sorriso malizioso dipinto
sulle labbra.- Ammettilo!-
Sospirò, tornando ad ascoltare la
lezione che il professore si accingeva a spiegare. Con una penna
copiò velocemente gli appunti, tentando di non lasciarsi cogliere
dalla curiosità di guardare cosa stesse facendo il nuovo studente,
ma non ci riuscì. Lo osservò attentamente, sperando di non essere
colta in flagrante. Non indossava la solita divisa studentesca, cosa
alquanto naturale per i nuovi “arrivi”. Molto probabilmente aveva
dimenticato di passare a ritirarla. Il suo abbigliamento era
abbastanza semplice: una camicia bianca che ne delineava
perfettamente i pettorali ben scolpiti e un paio di jeans leggermente
strappati. Gli occhi erano due pozze scure molto profonde, di quelle
che catturano l'attenzione con la sola carezza di uno
sguardo. I capelli erano neri e gli ricadevano morbidi sulle spalle
ampie e muscolose. Era alto, molto più di lei. Quel ragazzo era bello sì,
ma aveva anche qualcosa di familiare. Che lo conoscesse già? Era una
cosa talmente assurda, che un sorriso le solleticò appena le labbra.
Se ne sarebbe sicuramente ricordata. O forse no. -Non ha voluto dirmi il suo
nome.- mormorò Kagome, lasciando defluire i suoi pensieri ad alta
voce.
- Va da lui e chiediglielo, no? -
-Non sarò io a fare la prima mossa. Non vorrai spingermi verso di lui? -
Sango annuì con sorriso luminoso.- Magari è la volta buona.-
- Viaggi
molto con la fantasia, amica mia.-
Sango scrollò
vivacemente le spalle e rise sorniona, sicura del fatto suo. Quella
Sango, la conosceva fin troppo bene. - Questo è tutto da vedere. -
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Eilà! Procedo molto lentamente con gli aggiornamenti, eh ? Bè purtroppo sono ancora alle prese con le ultime interrogazioni ed ho poco tempo. Siete ancora parecchio confuse e questo è più che naturale. Non siete ancora entrate nel vivo della storia e c'è molto ancora da raccontare sugli avvenimenti che coinvolgono la nostra Kagome e..non solo. Prima di tutto, vi starete sicuramente domandando se questo ragazzo che ha tanto colpito l'attenzione di Kagome è proprio Inuyasha. Penso che l'abbiate ormai capito di chi si tratta, no? Ebbene sì è proprio Inuyasha in forma umana. Avrete sicuramente notato che non ho in alcun modo menzionato artigli, orecchie e zanne, no? Inuyasha sembra proprio uno studente come tutti gli altri, ma sarà veramente così? Lo scoprirete più avanti.. Molto probabilmente non riuscirò ad aggiornare prima della fine della prossima settimana, quindi meglio approfittarne ora. Ringrazio ancora 1 volta tutti per le recensioni! Spero che continuerete a seguirmi. KiSs =)