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Autore: emmegili    22/01/2017    2 recensioni
- Hai intenzione almeno di dirmi come ti chiami o dovrò tirare ad indovinare?
- Hai intenzione di smettere di interrompermi mentre leggo o devo imbavagliarti?
- D’accordo, tirerò ad indovinare.
- D’accordo, mi toccherà imbavagliarti.
- Sei davvero adorabile, te l’hanno mai detto?
- Sei davvero un rompipalle, te l’hanno mai detto?
--
Ma Oliver... Oliver non muove un muscolo, nemmeno gli occhi. Mantiene lo sguardo fisso nel mio, come un salvagente nel mare in tempesta. Ogni volta che sto per affogare, mi aggrappo alla sua sicurezza.
--
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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And darling I will be loving you 'til we're 70
And baby my heart could still fall as hard at 23
And I'm thinking 'bout how people fall in love in mysterious ways
Maybe just the touch of a hand
Oh me I fall in love with you every single day
And I just wanna tell you I am
So honey now
Take me into your loving arms
Kiss me under the light of a thousand stars
Place your head on my beating heart
I'm thinking out loud
Maybe we found love right where we are

​Thinking Out Loud - Ed Sheeran

40. – Rachele
 
- Venire a trovarci, dici? –domando, eccitata, il telefono in vivavoce sul tavolo.
Mi rigiro davanti allo specchio, passando le mani su uno dei vestiti che Allie mi ha portato dal Canada.
Lei, seduta sul letto, batte le mani, approvandolo.
- Sì, be’… non subito. Fra un mese, più o meno. –spiega Arianna dall’altro capo del telefono –Mamma dice che devo migliorare il mio inglese. E che devo viaggiare, perché sono giovane.
- Io non vedo perché no. –interviene Allie, ordinandomi di girarmi su me stessa con un dito.
- Sarebbe grandioso. –confermo, ubbidendo –E poi devo assolutamente farti passare del tempo con Jay.
Allie mi lancia un’occhiata esilarata, mentre mi sfilo di dosso l’abito celeste e lo ripongo nell’armadio.
- Come? –borbotta Arianna, imbarazzata.
- Oh, andiamo. Vi divorate con gli occhi. –obbietto, provando l’abito seguente.
E’ corto, rosa pallido, con del pizzo nero sulle maniche, a tre quarti, e sullo scollo. E’ davvero grandioso.
- Noi non… -balbetta lei dall’altro capo del telefono, mentre io mi pettino i capelli con le mani per volumizzarli.
- Sei fantastica. –sospira Allison squadrando lo specchio.
- Vabbè, ci sentiamo. Ora devo andare. –bofonchia Ari –Un bacio. Ti voglio bene.
- Ciao Ari. Ti voglio bene anche io. Oh, e ti saluta anche Allie. –aggiungo, notando in un’occhiata che Allison scuote la mano con foga.
- Salutala tanto. Ciao.
Chiudo la telefonata.
- Ti sta benissimo, Rae. Sei una vera bomba. –si complimenta Allison porgendomi delle scarpe con il tacco –Vediamo come si abbinano.
Faccio scivolare i piedi nelle calzature, rigirandomi davanti allo specchio.
- Perfezione. –sospira sognante.
Bussano alla porta della stanza, e dall’uscio sbuca la testa di Jay. Ci sorride caloroso.
- Ehi, belle fanciulle. Posso entrare?
- Sicuro. –rido.
Quando si chiude la porta alle spalle, mi squadra da capo a piedi, la bocca aperta.
- Cavolo, Bay. –balbetta –Sei mozzafiato.
- Oh. Ti ringrazio. –arrossisco, sminuendo la cosa con un gesto della mano –Ma stavo solo provando gli abiti che mi ha regalato Allie.
Lui si passa una mano tra i capelli castani. Capisco Arianna: sa essere davvero irresistibile.
- Non sbavare, Jay. –ride Allison –E’ pur sempre la ragazza del tuo migliore amico.
- Purtroppo…- mugugna lui, per poi sorridermi raggiante –Noi… avremmo una cosa per te.
- Oh. –esclamo stupita –Fammi cambiare e… e arrivo.
- Certo. –mi fa un occhiolino che mi scioglie il cuore e ci lascia sole.
- Sai, sono i momenti come questo che mi aiutano a capire perché tutte gli corrano dietro. –confessa Allie divertita, porgendomi i jeans e il maglioncino che indossavo prima.
Quando arriviamo in salotto, le facce colpevoli ed esilarate di Jay e Scott mi fanno rivolgere lo sguardo immediatamente verso Oliver, che mi sorride come un bambino.
John sbuffa una risata, sedendosi sul divano e aprendo il giornale.
- Baby girl. –inizia Oliver diplomatico –Ho una sorpresa per te.
Annuisco accondiscendente.
- Ah, sì? E in onore di che cosa? –domando, facendo sorridere Allie.
Oliver pare pensarci un po’ su, poi sorride impacciato e accenna ad una grande scatola colorata nell’angolo della stanza.
Lo raggiungo e lo bacio.
- Grazie. –sorrido –Non serviva.
Mi perdo nei suoi occhi infiniti, mentre mi carezza una guancia. Resterei così per sempre.
- Dai, sono curiosa. –mi sprona Allie.
Ridendo, mi avvicino cautamente al pacco.
Quando tolgo il coperchio, una palla di morbido pelo scuro mi salta addosso.
- Ma cosa…? –rido stupita, prendendo in braccio il cane.
I due grandi occhioni, lucidi ed attenti, mi fissano sorridenti. Un sorriso mi spunta spontaneo sulle labbra.
- Ehi. –sussurro al cucciolo –Ciao.
In risposta, lui scodinzola e mi si strofina sul petto. Ha un orecchio piegato che è estremamente adorabile.
E’ così carino che mi dimentico delle persone che mi circondano. Lui scodinzola e mi saltella attorno, iperattivo.
Oliver si accuccia accanto a me, guardandomi curioso.
- Ho pensato che ci mancava, un cane. Così ora ho una scusa per portarti a correre. –mi sorride.
Ricambio un sorriso antipatico, giocherellando con il pelo del cucciolo.
- Come si chiama? –domando, sorridendo spontaneamente quando il cane si inciampa nelle sue stesse zampe.
- Non ha un nome, ancora.
Salto su, esilarata.
- Sei serio? –trillo battendo le mani –Oddio, da dove comincio? Direi per ordine alfabetico. A… Aron. No! Argo. Blake! Oh!! Blue! Blue!
Oliver mi guarda intenerito, avvicinandosi.
- Grazie –lo abbraccio eccitata –Grazie mille. Sono così contenta. Ora ho qualcosa da fare tutto il giorno. Tipo… wow. Dio, che bello!
Gli occhi di Oliver brillano, il suo sorriso è pura felicità. Mi circonda la vita con le braccia, avvicinando il mio viso al suo.
Incrocio le mani dietro il suo collo, sorridendo.
- Grazie.
 
-Vada per Blue? –si accerta Luisa, agitando in aria una penna.
- Sì, io approvo. –conferma Scott con professionalità, poggiando le gambe sul tavolino.
Accanto a lui, sul divano, Jay alza un pollice.
Accanto a loro a mia volta, seduta sulle ginocchia di Oliver, annuisco.
John approva in un brontolio, in quanto intento a leggere il quotidiano, mentre Allison bofonchia qualcosa che suona come un sì, una mela in bocca.
- Vada per Blue. –conferma Luisa sollevata, guardando la palla di pelo che, a ridosso del mio grembo, pare quasi sonnecchiare.
- Sentito? –sussurro all’orecchio del cane –Ora ti chiami Blue.
Blue alza il musetto all’improvviso e mi carezza una guancia col naso umido.
- Voglio portarlo a fare due passi. –annuncio solenne. Stampo un bacio ad Oliver e poi mi alzo, riappoggiando Blue a terra.
- Posso… posso venire con te? –domanda Scott, sorridendomi.
Stupita, lo fisso per qualche secondo.
- Certo. –gli sorrido –Perché no?
 
Le mani in tasca, faccio il possibile per assorbire più luce del sole che posso. Chiudo gli occhi, respirando a pieni polmoni.
Accanto a me, Scott cammina con le dita nelle tasche dei jeans, un sorriso sereno sulle labbra.
Davanti a noi, Blue corre e inciampa con cadenza quasi regolare, giocando entusiasta con le onde dell’oceano che lo investono.
- Posso sapere cos’è quell’accordo tra te e Oliver? –gli sorrido angelica, come una bambina di cinque anni che sa di avventurarsi in acque pericolose domandando al padre una cosa che le è già stata negata dalla madre.
Scott sospira teatrale, poi scuote la testa.
- Rachele, Rachele… -sospira.
- E dai… -lo imploro.
Mi osserva fingendosi serio, poi manda al diavolo Dio solo sa cosa e bofonchia un “d’accordo”.
Mi prende a braccetto e gesticola davanti al mio viso.
- Bene. Devi sapere che quando Oliver è venuto a sapere che mi piaceva Allie, qualche anno fa, non si è incazzato com’era sua abitudine.
- Ah, no?
- Nein. Anzi, mi ha fatto promettere una cosa.
- Che cosa?
- Quante domande…
- Scott!
- Va bene, va bene… Mi ha fatto promettere che…
Resta zitto, per creare suspense. Lo uccido con un’occhiataccia e, ridendo, prosegue.
- Mi ha fatto promettere che quando fosse arrivato il momento, avrei fatto la persona intelligente e gli avrei chiesto formalmente di poter uscire con sua sorella, senza nascondermi e senza sotterfugi. Ammetto che me la stavo facendo sotto fino a prima, però poi quando l’ho visto incazzarsi mi sono detto “Scott, sii ragionevole una volta tanto”. Così ho preso coraggio e ho mantenuto la promessa. Mi è parso piuttosto soddisfatto, no?
Ridacchio, dandogli una pacca sul braccio.
- Siete una bella coppia. –sorrido.
- Io e Oliver?
Alzo gli occhi al cielo.
- Tu e Allison. Tu. E. Allison.
Mi sorride, per la prima volta, impacciato. Faccio un sorriso sornione.
- Oh, sei imbarazzato! –sottolineo intenerita –Allora lei ti piace parecchio.
- Be’…
- Scott. Sono tua amica, ti devi confidare. Anche perché dubito che Jay ed Oliver siano bravi a mantenere i segreti. Sotto sotto sono due vere e proprie pettegole. –mormoro, ragionando a voce alta.
Scott scoppia a ridere.
- Sì, lei mi piace parecchio. E sì, sono talmente pettegoli che non si fanno gli affari loro nemmeno per sbaglio.
- Lo sapevo. –sorrido soddisfatta, con una punta di superbia che lo fa ridere ancora di più.
Mi stringe a sé con un braccio e, sempre ridendo, mi bacia la fronte.
E’ probabilmente la persona che più si è avvicinata, nella mia vita, al concetto di persona su cui poter contare davvero, dalla quale correre nel bel mezzo della notte, della quale fidarsi senza nemmeno un’ombra di dubbio. Al concetto di amicizia fra uomo e donna. Al concetto di fratello maggiore.
 
Quando, la sera, torno a casa dopo una sessione intensa di shopping con Allie, la quale si è dileguata con una scusa piuttosto banale abbandonandomi a milioni di borse colorate di carta, nemmeno mi accorgo della luce spenta e della completa assenza di vita in casa.
Decine di candele sono accese, sparse in giro per la casa, petali di rosa sul pavimento, ovunque.
Un unico tavolo apparecchiato per due, a lume di candela, dalla tovaglia rossa.
Richiudo la bocca che ho spalancato per la sorpresa, quando Blue scivola nella stanza facendomi le feste.
- Ehi, ciao, patato. –sorrido accucciandomi per accarezzarlo.
Quando alzo lo sguardo, un Oliver vestito con un completo da uomo elegantissimo mi porge un mazzo di rose rosso fuoco.
Ora la bocca non riesco più a chiuderla.
- Mi sono appena reso conto che non siamo mai usciti a cena come si deve, io e te.
Sorpresa, mi alzo dal pavimento e, passando una mano sui jeans, lo guardo. Le farfalle prendono a svolazzarmi nello stomaco e mi sembra tutto come la prima volta.
Non riesco nemmeno a spiccicare parola, è come se mi avesse stregata. Mi sento quasi la ragazzina timida che parla per la prima volta con la sua cotta storica.
Oliver fa un sorriso sghembo che mi fa abbassare lo sguardo in un sorriso.
- Hai cucinato tu? –gli domando, schiarendomi la gola.
- Mi ha aiutato mamma mentre eri fuori con Allie. –ammette.
Ridacchio.
- E loro dove sono? I tuoi, dico.
- Non preoccuparti per loro. Vuoi… vuoi cambiarti?
Il suo sorriso dolce accelera il mio battito cardiaco. Deglutisco annuendo.
 
Jay ha detto che ero mozzafiato, Allie ha persino usato la parola “perfezione”. E’ questo che devo mettere, punto.
Se aspetti ancora un po’ la cena si raffredda.
Ammutolisco davanti allo specchio. Era tanto che non sentivo quella sfrontata vocetta.
Sorrido inconsciamente, ammirando le scarpe con il tacco. Prendo un rossetto rosso dal comodino e me lo metto attenta sulle labbra.
Apro e chiudo le labbra, cercando di farlo aderire bene. Ravvivo i capelli velocemente.
Sei magnifica, sì. Ora muovi quel bel culetto.
Sorrido e, con un respiro profondo, apro la porta della stanza.
 
Ho i crampi alla faccia da quanto sto ridendo. Quasi mi dimentico di respirare.
Oliver ride a crepapelle a sua volta, dall’altra parte del tavolo.
Non mi sono mai sentita così leggera in tutta la mia vita. Oliver è un toccasana, una boccata d’aria fresca.
La sua espressione quando sono arrivata in salotto è stata impagabile. Gli è letteralmente caduta la mascella. E’ stata una sensazione magnifica, sentire i suoi occhi su di me. L’avevo già sperimentata altre volte, ma stasera… è stato diverso. Ho visto i suoi occhi illuminarsi.
Dal canto mio, ho fatto fatica a mantenere la lucidità a mia volta. E’ così bello con la giacca e i pantaloni neri, la camicia bianca sbottonata per i primi bottoni…
Non sbavare, si noterebbe.
- Tua madre è una cuoca eccellente. –commento, sorridendo.
- Ehi, ho detto che mi ha aiutato, non che ha fatto tutto lei. –puntualizza Oliver offeso, facendomi scoppiare a ridere.
Mi guarda, scuotendo la testa con un tenero sorriso. Si schiarisce la gola e si alza. Aggira il tavolo e mi tende una mano.
Persino le sue mani sono stupende.
- Vieni?
Lo osservo curiosa, poggiando la mia mano sulla sua.
Mi porta fuori, sul portico adornato da lucine calde appese al tetto. L’atmosfera è magnifica, mi perdo a guardarmi attorno.
- E’ bellissimo –sussurro rapita, voltandomi verso Oliver.
Lui mi sorride, poi raggiunge uno stereo vecchio poggiato sul tavolo e schiaccia un bottone. Parte un lento.
Sento le guance andarmi a fuoco mentre lui si avvicina lentamente.
- Stai arrossendo? –mi sussurra roco, intenerito.
Abbasso lo sguardo, schiarendomi la gola.
- Aw, stai arrossendo. –constata con un sorriso stupito. Mi alza il mento con un dito, facendo incrociare i nostri sguardi.
Mi cinge la vita con l’altra mano, tracciando dei piccoli cerchi immaginari con il pollice sulla mia schiena.
- Sei meravigliosa, te l’ho detto? –soffia sulle mie labbra.
Gli sorrido riconoscente, iniziando a dondolare a ritmo di musica. Mi imita e, prima che me ne accorga, stiamo ballando.
Affondo la faccia nell’incavo del suo collo, inspirando il suo profumo. Dio, è così buono.
Oliver mi bacia una tempia, stringendomi a sé.
Il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia, in sottofondo, fa sembrare tutto un lontano sogno. Mi concentro sul pollice di Oliver che mi accarezza.
All’improvviso mi ricordo di una cosa.
Mi allontano dolcemente da Oliver, incrociando i suoi occhi appena confusi.
- Che c’è? –mi domanda, preoccupato.
- Niente, solo… -sospiro, chiudendo gli occhi.
Quando li riapro, li fisso in quelli di Oliver.
- Ti amo.
Il sorriso sghembo che gli compare sulle labbra è la cosa più bella che abbia mai visto.

 
 ♦ ANGOLO AUTRICE ♦

​Prima di tutto, scusatemi per il ritardo!
​Il fatto è che questo finesettimana è stato davvero troppo intenso e ieri non sono riuscita ad aggiornare... chiedo perdono!

​Sono innamorata di questo capitolo. E' probabilmente uno dei miei preferiti.
La canzone... quale meglio di Thinking Out Loud?

Riguardo all'anteprima... questa volta salta...
​Purtroppo sono in dubbio su una cosa, per cui non mi sento di mettervi un'anteprima che poi non verrà rispettata.

Un bacio grande,
​emmegili
   
 
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