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Autore: Fabb5000    23/01/2017    2 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Notch sedeva, stremato dalla fatica, su una sedia nella regale camera che Gea aveva messo a disposizione per lui.

Nelle ultime dodici ore si era praticamente scervellato cercando di trovare una soluzione al casino in cui si era ficcato. Ormai era notte fonda. Tra meno di altre dodici ore il concilio degli dei si sarebbe riunito, e Herobrine ancora non si era visto.

Notch aveva pensato a come convincere gli altri dei a passare dalla sua parte. Inizialmente aveva optato per rivolgersi ad Eragon, che in quanto giovane era facilmente influenzabile, ma poi aveva compreso che Zeus aveva già provveduto a prenderlo sotto la sua ala, cosa che aveva fatto anche con la dragonessa Saphira; perciò i due erano inavvicinabili. E anche Silente e Odino non lo avrebbero aiutato, poiché non era nella loro natura sospettare molto senza prove; forse il mago avrebbe potuto anche cambiare idea, in fondo aveva fama di essere un gran pensatore, ma Notch non ci contava troppo.

Alla fine si alzò in piedi e si diresse verso la porta. Non aveva altra scelta : doveva parlare con Zeus.

Sapeva che il dio non lo avrebbe ascoltato, ma doveva fare almeno un tentativi. Il suo appoggio avrebbe significato anche l'appoggio di Eragon e Saphira, e ciò avrebbe prolungato il consiglio di un altro giorno permettendo ad Herobrine di avere più tempo.

Tuttavia un dialogo con lui avrebbe risvegliato vecchi rancori di cui solo loro due erano a conoscenza. Sperò che Zeus si comportasse in modo pacato e ragionevole, per una volta.

Velocemente Notch attraversò il corridoio del palazzo e giunse fino alla stanza che Gea aveva offerto a Zeus. Dopo un attimo di esitazione, bussò.

Ad aprire fu la figura muscolosa e possente di Zeus. A giudicare dal suo aspetto, non era ancora andato a dormire. E a giudicare dalla sua espressione, non gradiva affatto la sua presenza.

-Ciao, mio vecchio amico- mormorò Notch. -Mi fai entrare?-

Era più che evidente che Zeus gli avrebbe volentieri sbattuto la porta in faccia con parole di accompagnamento che è meglio non menzionare, ma alla fine l'educazione prevalse sul suo ego : -Prego, entra-

Notch si accomodò nella stanza del dio. Proprio come con lui, anche con Zeus Gea aveva fatto del suo meglio per rendergli il soggiorno piacevole : la stanza era tappezzata di quadri recanti folgori e imprese di eroi e il letto era alla moda spartana, mentre il rustico comodino era pieno di pergamene di natura certamente tebana o ateniese.

Non appena chiuse la porta, Zeus assunse un'espressione corrucciata : -Che cosa vuoi?- ringhiò con tono abbastanza alto.

Notch lo guardò triste : -Per favore, Zeus, per una volta smettiamola di comportarsi come bambini. Nel nome della nostra vecchia amicizia, tu devi aiutarmi-

-Aiutarti?- chiese Zeus. -E perché mai? Abbiamo già appurato che non c'è niente di pericoloso in agguato. Perché scatenare paure inutili?-

-Invece non è così e lo sai bene- disse Notch. -Eravamo amici, Zeus, e pertanto ti conosco molto bene. So che non sei rimasto indifferente di fronte alle nostre accuse. Anche tu credi che ci sia qualcosa che si muove nell'ombra-

-Queste parole non hanno alcun significato per me- rispose il dio dei lampi.

-Oh, per favore!- sbottò Notch. -Almeno per una volta devi fidarti di me! Se il tuo universo ti sta a cuore, come so che lo è, allora ascoltami, e metti da parte i vecchi rancori!-

Zeus si infuriò : -"Fidarmi di te"?- chiese quasi urlando. -"Se il mio mondo mi sta a cuore"? "Vecchi rancori"? Perché mai dovrei darti ascolto, sentiamo, dopo quello che hai fatto!-

-Zeus, mi dispiace, te l'ho già ripetuto per migliaia di volte negli ultimi sessantacinque milioni di anni- disse Notch. -Non l'ho fatto apposta, te l'ho già spiegato!-

-Oh, lo so benissimo- rispose Zeus. -Ma è la tua stoltezza che dimostrati allora che mi impedisce di fidarmi di te! Vogliamo ricordare l'evento? Stavi facendo esperimenti con la magia nera, che Gea ti aveva caldamente sconsigliato di fare ...-

-Zeus, ti prego, non ricordiamo certe cose ...- cominciò Notch, cercando di frenare il dio prima che i ricordi riportati a galla rendessero quel discorso impossibile da sostenere.

Ma il dio dei lampi non si fermò : -Invece ricordiamole! Ricordi dove ti hanno portato i tuoi esperimenti? Alla fine hai causato un'esplosione di energia che ti ha proiettato nello spazio, e che ha poi piegato il Pluriverso, facendoli giungere nel mio universo ...-

A quel punto Zeus non tentò nemmeno più di non urlare : -... E TU TI SEI SCHIANTATO SU UN ASTEROIDE DI DIECI CHILOMETRI DI DIAMETRO, PEZZO DI DEFICIENTE, SPEDENDOLO DRITTO CONTRO LA TERRA E PROVOCANDO COSÌ L'ESTINZIONE DEI DINOSAURI!-

Notch ringraziò che la stanza fosse insonorizzata sia dall'interno che dall'esterno, altrimenti avrebbero svegliato tutto il palazzo. Cercò di rabbonire Zeus : -Lo so, ma questo non deve annebbiare il tuo giudizio ...-

-Non deve annebbiare il mio giudizio?!- esclamò Zeus ormai ansiamando per la rabbia. -Tutti ti avevamo avvertito di non fare esperimenti con la magia nera! Quante volte io sono venuto in Minecraft a chiederti di smetterla, e quante volte tu mi hai ascoltato? Persino Gea di aveva rabbonito! Ma tu, nella tua scelleratezza e nel tuo desiderio di voler acquisire maggior potere, hai provocato il genocidio di una specie che aveva governato la Terra più a lungo di nessun altra! E poi ...-

Zeus aveva uno sguardo assassino : -... fra loro cominciavano a svilluparsi esseri intelligenti! Tu sai quanto sono vitali per noi dei le fedi dei mortali! E il mio universo non è come il tuo, che ogni mondo che nasce può far fiorire la vita in men che non si dica! Nel mio ci sono appena cinquecento milioni di pianeti che possono supportarla! E la Terra era il candidato perfetto, avevo atteso per milioni di anni che arrivasse qualcuno che potesse adorarmi! Avevo già iniziato ad insegnare ad alcuni dinosauri come usare fuoco e lance! Ma poi sei arrivato tu e io ho dovuto attendere altri sessantacinque milioni di anni prima di poter istruire una specie ed elevarla a razza dominante del pianeta!-

-Lo so, ma sono passati milioni di anni da allora ...- mormorò Notch. -E io continuo a ripetersi che mi dispiace ... non passa giorno che non mi penta di quello che ho fatto. Ho imparato la lezione, ho capito che è meglio per tutti che me ne stia al mio posto ...-

-E pensi che queste patetiche scuse cambieranno il mio parere su di te?!- esclamò Zeus. -Io potrei anche dimenticare tutto, perdonare ... ma non sarebbe corretto. Non sarebbe corretto nei confronti delle miliardi e miliardi di anime che hai falciato quel giorno in un colpo solo-

-Lo so, ma ribadiscono che questo non deve annebbiare il tuo giudizio- disse Notch. -Se le mie ipotesi si rivelassero vere, allora per il tuo universo e per gli umani che a quanto dici hai per lungo tempo atteso sarebbe la fine. Herobrine dice che ...-

-Herobrine ... bah!- disse Zeus disgustato. -Anche lui ha una buona lista di crimini alle spalle. E tu dovresti saperlo, dato che in quanto re di Minecraft tutto ciò che combinano gli altri dei è tua responsabilità. Vogliamo ricordarci di cosa tuo fratello ha combinato sulla Terra dodicimila anni fa?-

-Andiamo, lo sai che allora era pazzo ...- cercò di dire Notch, ma Zeus lo interruppe piuttosto bruscamente : -E ALLORA?! È comunque tua responsabilità! Non so perché Herobrine sia sceso sulla Terra quel giorno, forse semplicemente si era stancato di tormentare te e aveva deciso di rompere le palle a qualcun altro, fatto sta che con i suoi poteri fece eruttare la fossa Appalaika, e ciò ha provocato un maremoto a livello mondiale! E allora ... Atlantide, la più colta e florida civiltà di allora, fu polverizzata sotto seimila tonnellate di acqua, così come l'intero continente su cui sorgeva!-

-ADESSO BASTA!- urlò Notch esasperato. -Vuoi che tiriamo fuori gli scheletri nell'armadio? Benissimo, facciamolo! Cominciamo dai fratelli, visto che a quanto pare ti piacciono tanto, e che se non mi ricordo male anche loro sono sotto la tua giurisdizione! Iniziamo da Ade! Vogliamo ricordarci cosa ha provocato nel 1914?-

-Non oserai ...- sibilò Zeus al limite della furia, ma Notch non si fermò : -Si, io oso! Ade come tutti sappiamo è l'addetto del tuo universo al traghettamento dei morti nel regno dei defunti! Ed egli, solo per arricchirsi, ha corrotto la mente di Gavrilo Princip, un onesto e pacato cittadino serbo, e gli ha fatto uccidere l'arciduca austriaco Francesco Ferdinando! Ciò ha provocato uno squilibrio degli equilibri europei che hanno dato inizio alla Prima Guerra Mondiale! E come ben sai, la Terra e l'Overworld sono interconnessi ... anche lì la guerra è stata combattuta! E se mi permetti, ho perso più vite io di te! E per di più le conseguenze della Prima Guerra Mondiale sono rimaste negli anni, e hanno col tempo portato alla Seconda!-

-Che la Terra e l'Overworld siano interconnessi non mi riguarda- disse Zeus. -Pertanto se il vostro mondo ha pagato per le scelleratezze di Ade non è colpa mia-

-Invece si, è colpa tua! Come Herobrine è sotto la mia responsabilità, lo sono anche gli dei del tuo universo sotto la tua, compreso Ade!- ringhiò Notch. -E adesso parliamo dell'altro tuo fratello, Poseidone. Ci ricordiamo che ha combinato nel 1963?-

-Non mi risulta che abbia combinato guai- disse Zeus con fare altezzoso, ma la sua voce tradiva la sua furia.

-Ma ci ha rischiato grosso. Molto grosso. Per poco non combinava un disastro più grande di quello di Ade!- esclamò Notch. -Stava cercando di creare nuove correnti, così da favorire la migrazione dei delfini in luoghi più caldi, ma così facendo ha spinto una nave russa carica di missili nucleari a pochi chilometri dall'isola di Cuba! Come ben sai allora c'era il divieto imposto dagli Stati Uniti di transitare armati sull'isola ... se io non me ne fossi accorto in tempo, mentre me ne stavo nel mio mondo a fare ciò che è di mia competenza, e se non avessi deviato quella nave, sarebbe scoppiata la Terza Guerra Mondiale!-

-Adesso vedi di smetterla ...- sibilò Zeus feroce.

-E perché mai? Manca ancora il pezzo grosso ... tu! Cigliato ricordarci di un certo pianeta di nome ... Marte?- chiese Notch. -Ci ricordiamo di cosa hai combinato tre miliardi di anni fa? Llo hai deviato dalla sua orbita, spedendolo ai confini del Sistema Solare interno, e ciò ha fatto evaporare i suoi oceani e causato l'estinzione di ogni forma di vita! E questo, nel mio universo, ha provocato la totale distruzione del mondo a cui Marte era interconnesso ... vale a dire il Nether!-

A quel punti Zeus non si trattenne più : scattò in avanti e mollò un poderoso pugno sulla mascella di Notch, così forte che se questi fosse stato un mortale probabilmente gli avrebbe fracassato il cranio. Ma fortunatamente la natura divina di Notch fece si che il colpo gli lasciasse solo un bel livido che sarebbe scomparso in qualche ora.

Comunque ciò bastò perché il rancore accumulato fra i due nel corso dei secoli esplodesse come un mina accesa. In un istante fra i due scoppiò una vera e propria rissa, tutti contro tutti, e se le diedero di santa ragione.

Alla fine, dopo quasi mezz'ora di combattimenti, i due stramazzarono a terra stremati. Incredibilmente, conclusa la lotta, fra i due piombò una assoluta quiete, come non ne sentivano da tempo.

-Beh ... finalmente ci siamo chiariti!- mormorò Notch scherzando.

-Già ...- rispose Zeus ridendo alla battuta. -Avremmo dovuto farlo molti anni fa. Queste risse barbariche non sono poi così male ... ora capisco perché nei saloon del vecchio west le amavano tanto-

I due scoppiarono a ridere, poi si rialzarono. Zeus guardò fissò Notch, tornando serio : -Questa lotta mi ha fatto riflettere. Hai ragione, devo mettere il mio universo prima dell'orgoglio, pertanto ti aiuterò domani. Ma non pensare che questo cambi qualcosa fra noi-

-Lo prenderò comunque come un inizio- disse Notch, uscendo. Nonostante le botte, era al settimo cielo per aver convinto Zeus a passare dalla sua, e sperò che questo fosse segno che la loro vecchia amicizia si stessa riscaldando in qualche modo.
   
 
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