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Autore: __hanashi    24/01/2017    0 recensioni
"Se nella notte di luna piena, da una ragazza una lacrima sincera verrà versata e un diamante delle acque verrà creato la Figlia della Luna verrà chiamata. Serena quella ragazza sei tu. Quella che ti ho recitato prima è una specie di profezia, ma tutti hanno sempre creduto che quella della Figlia della Luna fosse solo una favola."
Questa storia l'ho scritta molto tempo fa ed è rimasta nella cartella dei documenti per molto tempo. Ho deciso che era arrivato il momento di provare a pubblicarla. Spero vi piaccia!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Naiade fece come promesso, crebbe la bambina come figlia sua e le diede l'istruzione e l'educazione delle Naiadi e anche se la ragazza sapeva che la ninfa non era sua madre, le voleva bene come se fosse tale e la chiamava “mamma”, anche se la donna non voleva. Non voleva rimpiazzare la sua madre naturale, anche se Serena non l'aveva mai conosciuta.

Crescendo era diventata una ragazza molto bella: alta e magra, aveva degli occhi stupendi, erano azzurri con dei riflessi grigi, la Naiade le disse che anche la sua madre naturale li aveva come i suoi e i capelli erano lunghi e lisci, di un bellissimo castano.

Serena aveva quindici anni quando Narnia fu liberata dal dominio dei Telmarini e Caspian divenne re.

Una notte di luna piena, Serena era sdraiata a pancia sotto sulla riva del fiume con sua madre che le raccontava alcune storie su Narnia ai tempi dei due Re e delle due Regine di Narnia.

“Posso chiederti una cosa?” chiese Serena.

“Certamente. Chiedimi tutto quello che vuoi.”

“Perché non vuoi che ti chiami “mamma”? Infondo la mia madre naturale non l'ho mai conosciuta e tu mi hai cresciuta come se fossi tua figlia”

“Te l'ho detto tante volte, non voglio rimpiazzare tua madre, però ormai è da quando hai detto la prima parola che non fai altro che chiamarmi in quel modo e ormai non insisto più, tanto so che è impossibile fare in modo che tu mi chiami in un altro modo.”

Improvvisamente la ragazza iniziò a piangere.

“Serena perché piangi?” le chiese la madre.

“Perché tutte le Naiadi mi trattano male, mi guardano con disprezzo, io non so il perché, cosa ho fatto di male?” disse Serena mettendosi a sedere e abbracciando la madre.

“Tu non hai fatto nulla tesoro mio.”

“E che mi sento tanto sola. Vorrei tanto avere un'amica, ma tutte le altre mi trattano come se fossi la più orrenda delle creature.” Vedendola piangere il quel modo l'anziana Naiade la strinse forte tra le braccia cercando di consolarla.

Poi, improvvisamente una lacrima della ragazza andò a toccare l'acqua del fiume e formò un piccolo diamante che andò a posarsi tra le mani della ragazza.

“Mamma che vuol dire?” chiese la ragazza confusa.

Se nella notte di luna piena, da una ragazza una lacrima sincera verrà versata e un diamante delle acque verrà creato la Figlia della Luna verrà chiamata. Serena quella ragazza sei tu. Quella che ti ho recitato prima è una specie di profezia, ma tutti hanno sempre creduto che quella della Figlia della Luna fosse solo una favola. Vieni con me, dobbiamo nascondere il diamante”

E così fecero, misero il diamante in un piccolo scrigno che con una specie di incantesimo nascosero all'interno del muro di una grotta nascosta dietro ad una cascata. Solo chi conosceva l’esistenza di quella grotta sapeva dove si trovasse la sua entrata.

“Serena ascoltami attentamente. Questo nascondiglio lo conosciamo solo io e te, nessuno deve mai sapere dove si trova il diamante. Solo tu puoi prelevarlo dal muro dove è nascosto e il Dio del Fiume ci aiuterà a proteggerlo. Capito?” disse la madre alla figlia.

“Si. Ma perché l'abbiamo nascosto?” chiese Serena confusa.

“Perché ti protegge e se il diamante viene distrutto, tu muori.” Ora il suo sguardo era passato dal confuso al terrorizzato, lei non voleva morire e ora aveva davvero paura che qualcuno trovasse quel diamante e la uccidesse.

“Quindi è come se il diamante fosse diventato il mio cuore?”

“Esatto.”

 

 

 

 

 

Riuscirono a tenere segreto il diamante per tre anni, fino a quando i Calormeniani non scoprirono dell’esistenza di quella profezia e, credendo che impossessandosene sarebbero diventati i più forti, attaccarono Narnia e l'unico modo per proteggere Serena era quello di portarla dal re, Caspian. A quanto pare il popolo di Calormen doveva sempre sconvolgere la vita della ragazza in qualche modo.

Quando arrivarono al palazzo, riuscirono ad avere subito un incontro con re Caspian.

“Cosa ti porta qui, Naiade?” disse il re.

“Come lei sa, i soldati di Calormen ci hanno attaccati, e il motivo e perché vogliono una cosa di grande valore.”

“Cosa esattamente?”

“Vogliono un diamante. Vogliono il diamante della Figlia della Luna. Vogliono il suo diamante.” disse indicando la figlia.

“Ma quella della Figlia della Luna non era solo una leggenda?” Chiese il re guardando la ragazza confuso. Grazie al suo precettore aveva conosciuto molte storie sull’antica Narnia, ma aveva scoperto di quella profezia solo dopo la sua salita al trono. Voleva conoscere il più possibile sul suo regno e aveva studiato fino all’ultima favola o leggenda che si trovava d’avanti. Alcune erano storie vere, altre nessuno le credeva possibili fino a che non si avveravano.

“È quello che credevamo anche noi, ma abbiamo scoperto che non era così. Ha bisogno di protezione e con noi non è al sicuro, e sono qui per chiederle se può trovare protezione qui.”

“No, io voglio rimanere con te!” disse Serena guardando sua madre con uno sguardo supplichevole. Non voleva essere abbandonata dall'unica persona che le voleva bene davvero.

“Non puoi, saresti in pericolo.” Disse la donna accarezzandole il volto.

“Ma se ti dovesse succedere qualcosa mi sentirei in colpa.”

“Se mi dovesse succedere qualcosa sarà perché ho cercato di proteggere la persona più importate della mia vita. Anche se non sono la tua madre naturale tu per me sei sempre stata mia figlia e lo sarai sempre.”

“Ti voglio bene.” disse Serena con una lacrima che le rigava il viso.

“Allora l'aiuterete?” chiese la Naiade tornando a rivolgersi al giovane re.

“Certo, faremo di tutto per proteggerla!”

“Grazie!” si inchinò e dopo aver abbracciato la figlia se ne andò sapendo che ora la ragazza era al sicuro.

“Trumpkin!” chiamò il re.

“Si, maestà” un nano dalla barba bionda e alla prima occhiata un po' antipatico si presentò al cospetto del re.

“Mi faresti il favore di accompagnare...Come ti chiami?” disse il re sorridendo alla ragazza.

“Serena, altezza, mi chiamo Serena.” disse timidamente la ragazza.

“Di accompagnare Serena nella sua stanza. Portala nella stanza libera che si trova vicino la biblioteca.” Caspian disse quella frase senza distogliere lo sguardo da Serena nemmeno per un istante e anche la ragazza fece lo stesso. Quello sguardo la fece arrossire, e non poco. Doveva ammettere che il re era davvero bello, aveva dei bellissimi occhi scuri e i capelli neri. Serena si sentiva strana guardando quelle iridi, in lei si scatenò uno sensazione che non aveva mai provato. La stessa cosa provava il re guardando i chiari occhi della ragazza.

Quella sera stessa Caspian decise di andare a vedere come stesse Serena e quando si trovo davanti la porta della sua stanza esitò un po' prima di bussare.

“Avanti.” rispose la ragazza dall'interno della stanza.

“Salve Serena, volevo sapere se andava tutto bene.” chiese il re entrando nella stanza della ragazza che stava seduta sul letto a leggere un libro.

“Non si preoccupi, altezza, va tutto bene. Ah, ho preso un libro dalla biblioteca, non è un problema, vero? Il vostro precettore mi ha detto che potevo prenderlo.”

“Allora se ha detto che potevi prenderlo non c'è nessun problema.” disse Caspian “Lo sai, hai degli occhi stupendi!”

“Grazie, altezza” Disse Serena diventando tutta rossa.

“Chiamami Caspian e dammi del tu. Senti, se hai bisogno di qualcosa, la mia stanza è in fondo al corridoio e non esitare a chiamarmi.”

“Si, grazie...Caspian.”

“Allora buonanotte!”

“'Notte!”

Caspian le sorrise prima di andare via e lei, come qualche ora prima, senti le sue guance arrossarsi.

Perché anche solo uno sguardo da parte del re riusciva a farle sentire le farfalle nello stomaco e a farla arrossire?

Forse dentro di sé stava accadendo qualcosa di nuovo. Forse il suo cuore cercava di dirle qualcosa che lei non riusciva a sentire. Serena avrebbe fatto di tutto per sapere cosa fossero quelle nuove emozioni che sentiva, forse anche lasciarsi andare a emozioni che non aveva mai provato. 



Ecco il primo capitolo di questa storia che ho ripreso dopo tanto tempo
spero tanto che l'inizio vi piaccia e spero di poter aggiornare presto soprattutto!
Lasciatemi una recensione se vi va!
A presto!
__hanashi

   
 
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