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Autore: Koala95    26/01/2017    3 recensioni
“…anche tu sei diventata un punto fermo per me, Lena…non immagini quanto...”
Pensò tra sé e sé, senza dar voce ai suoi pensieri.
Questa è la mia prima ff dedicata alle SUPERCORP... spero non vi dispiaccia...
Buona Lettura!!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quella giornata partì malissimo per Kara: Snapper non dava tracce di tregua;
l’assillava di continuo, l’oppressava, forzava e comandava come un burattino,
un giocattolino usa e getta, e a lei questo, non andava affatto giù.
Se stava resistendo a tutti quei maltrattamenti era solo in memoria della Grant,
che nonostante i suoi comportamenti bruschi e a volte acidi, l’aveva sempre spronata e aveva creduto in lei.
Fin dal principio.
Cat lo faceva solamente per inculcarle il suo potenziale nascosto, mentre lui, era solo un dannatissimo tiranno che si credeva RAO sulla terra.


Un sorriso le spuntò sul volto quando si ritrovò persa a fissare un punto nel vuoto attraverso le vetrate del palazzo; il sole ergeva alto e splendente nel cielo, era troppo una splendida giornata per lasciarsi trasportare dal malumore, così si lasciò cullare dal calore di quei raggi caldi giochicchiando con un lecca lecca preso poco prima di arrivare al lavoro.
Non aveva intenzione di aprirlo o forse, era indecisa: a malapena sapeva cosa scegliere per pranzo, come poteva fare i conti con la sua doppia vita?
Con i suoi sentimenti?
Aver deciso di rimanere amica di James era stato anche fin troppo per lei, ma se non fosse stato per l’aiuto di Clark e di sua sorella, non ce l’avrebbe mai fatta.

Si sentiva strana in quel periodo, non riusciva a scindere i problemi da umana, le aggressioni degli alieni, il tempo al DEO e via dicendo…
Forse per la prima volta in vita sua non riusciva a capire cosa volesse realmente, da lei, e dagli altri…
La parte di Supergirl andava benone, o almeno, così credeva, ma tutto il resto?


Improvvisamente un profumo a lei oramai familiare le invase le narici, stordendola, facendola sospirare di piacere...
Quell'odore dolce alla vaniglia, la inebriò fino alle viscere.

<< Kara! >>  


Quella voce la risvegliò da quella trans in cui era caduta.
Non se lo stava immaginando…
Si voltò di scatto e la vide: i lunghi capelli corvini si chiudevano in quella solita coda di cavallo assai perfetta.


<< Lena? >> Fece la biondina sorpresa, con occhi sgranati.


L’altra sorrise mentre l’eroina spalancò la bocca boccheggiando a vuoto.

<< Cosa ci f- …Problemi? >> Domandò ancora esterrefatta la quattr’occhi,
osservandola attentamente dalla testa ai piedi.
Era la prima volta che la mora si presentava sul suo posto di lavoro e la cosa,
la rese parecchio nervosa.


<< Non proprio… In realtà sono qui per vedere te… >> Rispose sincera la Luthor,
stringendosi nella spalle in segno di imbarazzo.
Non era una tipa timida e vergognosa, ma quella reporter semplice e innocente l’aveva disarmata dal primo incontro.
Era stata in silenzio, a malapena aveva aperto bocca per dire un paio di parole, ma la sua educazione e i suoi modi teneri e delicati…beh, non erano da tutti.
Sulla sua strada, fin da adolescente, aveva sempre incontrato e conosciuto tipe intraprendenti come lei, piuttosto simili, arroganti, privilegiate, e quindi viziate, sporche, animali insomma, non Donne con la D maiscuola.
Kara invece, era tutto l’opposto.
Chi l’avrebbe mai detto che un tipetta così tranquilla, tutta casa e chiesa, le rubasse la mente?


<< A-ah… Come posso esserti utile? >> Proferì nuovamente la Danvers,
arrossendo violentemente, toccandosi nevroticamente gli occhiali, aggiustandoseli.


<< E’ da un po’ che non ci vediamo… >> Iniziò la Luthor, sorridendo e trattenendo una risata, per poi aggiungere: << così ho pensato di salutarti…e per assicurarmi che non hai già altri impegni per il week-end… >> tornando seria e nello stesso tempo “carina”.
 
<< Week-end? >> Chiese l’altra confusa, sperando di non aver dimenticato qualche tipo di appuntamento con la dirigente.


<< Si, la L-Corp darà una festa…è un gala di beneficienza per l’ospedale pediatrico dopo quel tremendo attacco al nuovo edificio…Speravo potessi venire, ecco. >> Spiegò e la buttò lì Lena, mordicchiandosi il labbro.

“E’ …un appuntamento? O me lo sono immaginato?”
Si domandò l’eroina, titubante.


<< Ho sentito male o le mie orecchie hanno udito gala? >> Replicò all’improvviso un Mon-El di passaggio: l’arrivo del Daxamita sulla terra aveva sconvolto ancor di più Kara.
I loro pianeti, da sempre in combutta, non aveva reso le cose più facili., specialmente perché il ragazzo sembrava non voler prendere la strada della supereroina, e né quella di un normalissimo terrestre.
Non riusciva ad amalgamarsi nella folla, o meglio, non dava tracce di volerlo.
Si intromise con nonchalance nel discorso delle due donne, gasandosi come un bambino al parco giochi.


<< No. Non l’ha detto. >> Esordì di conseguenza Kara preoccupata e rabbiosa come un cane da guardia; non voleva assolutamente dover rinunciare a quell’occasione per stare con lei nelle sue vesti da…umana.
Lena lo squadrò esterrefatta e abbastanza stranita per poi non calcolarlo minimamente, tornando a concentrarsi sulla ragazza:

<< Sei letteralmente la mia… >> ma si bloccò inaspettatamente, forse anche a causa di quell’omone che le stava fissando.
<< …unica amica qui a National City… >> Riprese la frase cambiandola.
Non voleva assolutamente metterla così, ma non poteva di certo buttarsi alla cieca.
Nella sua testa l’aveva formulata in tutt’altro modo e risuonava meglio, ma i suoi piani erano stati sabotati...e forse, era stato anche meglio.
<< In poco tempo sei diventata parte della mia vita e…Lo sai, la maggior parte delle persone non si avvicinerebbe assolutamente ad una Luthor…anzi, e se lo fanno, è solo per ottenere qualcosa… >> Lena Luthor ci provò ancora con un respiro profondo e una dose inaspettata di coraggio.
Un ulteriore tentativo di dimostrare il suo buon cuore e staccarsi dall’immagine negativa del fratello Lex, anche se ogni buon risultato sembrava non valere per nessuno…
Ma se non c’era niente di male in quelle sue frasi, allora perché stava avendo la pelle d’oca e sentiva uno strano calore invaderla?


 
<< Significherebbe molto per me se ci fossi, tutto qua, ma se non puoi non fa... >> Sorrise trattenendo una risatina nervosa la dirigente, venendo interrotta di colpo dalla Danvers:


<< Certo che ci sarò… Non ho nient’altro di meglio da fare… >>
“…anche tu sei diventata un punto fermo per me, Lena…non immagini quanto...”
Pensò tra sé e sé, senza dar voce ai suoi pensieri.


<< Davvero? >>


<< Si... >> Sibilò timidamente la bionda, abbassando lo sguardo.
Cos’era quella strana sensazione?
<< Ne sono veramente onorata. >> Rispose Kara arrossendo come semaforo.
Dopo anni si risentì come al liceo, come una scolaretta alla sua prima cotta.
L’ansia e l’emozione erano continuamente presenti in lei quando al suo fianco c’era Lena.


<< Ma scherzi? Io dovrei essere onorata della tua presenza! >> Esclamò contenta la mora,
con un sorrisone a 32 denti.


<< Io amo le feste! Posso venire anch’io? >> Chiese autoinvitandosi Mon-El posando un braccio intorno al collo della Kryptoniana, appoggiandocisi a peso morto.
Kara lo fulminò con un occhiataccia, metaforicamente, e imbarazzandosi...
Quel tipo l’aveva colpita, doveva ammetterlo, ma con i suoi modi e i suoi comportamenti le era parecchio calato, soprattutto da quando l’immagine della dirigente non la invadeva in ogni momento della sua giornata.

Lena si guardò quella scena e alzò un sopracciglio: “Okay, forse mi sono persa qualcosa…”


<< No. >> Ringhiò successivamente Kara, notando con la coda dell’occhio, il disappunto dell’altro, rimanendo comunque sotto l’occhio indagatore della Luthor.


<< Ehm…Può venire anche il tuo amico, se vuole…>> Fece Lena cercando di essere il più gentile possibile, anche se non poteva non ammettere che quella invadenza e la...vicinanza di quell’estraneo l’aveva irritata parecchio…



<< Vedi? Il mio sex appleal mi spiana la strada…ovunque. >> Esordì compiaciuto e divertito il ragazzo con malizia, mangiandosi con gli occhi la morona davanti a lui.


E quello sguardo da…cacciatore di donne?
“Oh no no no. Non ci provare, io non te lo...”
Ma che diavolo stava pensando?
Lena Luthor era una bellissima donna, piena di talento ed intelligentissima, di certo non le mancheranno gli ammiratori…
Poteva uscire con chi voleva, mica aveva l’esclusiva su di lei, ma la rabbia che provò in quel momento rischiò di farle creare un casino, così prego RAO di darle la forza necessaria per soffocare il tutto.

La dirigente notò l’eloquenza del giovane e, dopo aver mandato già un conato di vomito, rendendosi conto di come si era gonfiata Kara, decise di continuare quella falsa; forse quel giochino poteva farle ottenere qualcosa...


<< Io ti… >> Provò a minacciarlo la supereroina ma si fermò tempestivamente quando l’altra si mostrò probabilmente troppo interessata per i suoi gusti:


<< Come ti chiami? >> Domandò a quel punto Lena, studiandosi il soggetto.


<< Mon…Mike! Mi chiamo Mike. Sono un tirocinante, Ashantè! >> Rispose lui sporgendosi in avanti per afferrare la mano della donna e farle il baciamano.
Quel gesto fece tremare ancora di più Kara.
Chiuse le mani formando due pugni ben solidi , con talmente tanta forza che le nocche divennero totalmente bianche e le sue unghie le si conficcarono nella pelle sotto al palmo…
Trattenne un gemito soffocato mordendosi le labbra..


<< Beh, Mike…trovati un bel completo e ci vediamo sabato sera alla festa. >> Fù di poche parole la Luthor, notando il disagio ed il nervosismo di Kara.
Non le sarebbe mai sfuggito nulla, tanto meno nei riguardi della bionda, e quelle reazioni  non le stavano dispiacendo affatto, anzi...Forse quell’idiota le aveva appena fatto venire un idea non male.


<< D’accordo… ci vediamo tutti sabato. Buona giornata, Kara. >>

<< Già te ne vai? … >> Sussurrò la biondina scattando in avanti, spontaneamente.

La mora si fermò e si voltò a guardarla con un sorriso sornione dipinto sul volto.


<< Ho parecchio lavoro oggi… oltre alle valanghe di scartoffie da leggere e firmare,
mi aspettano anche parecchie riunioni con i livelli più alti… >>


<< Perché ci sono livelli più in alto rispetto a te? >> Scherzò Kara, ridacchiando,
facendo ridere persino l’altra, che nuovamente si morse il labbro inferiore.
Quando lo faceva, Kara non capiva più nulla; chissà se quelle labbra erano realmente morbide e soffici come sembravano...
“Ma che cosa sto pensando? Sto impazzendo. Mi starò ammalando! ”


<< Non sono mica Supergirl, Kara. >> Commentò la mora non distogliendo gli occhi verdi-azzurri da quelli dell’altra.


<< Allora…Buona giornata a te. >> Concluse la più giovane non aspettandosi pochi minuti dopo di vedere l’amico fare esattamente quello che non avrebbe dovuto fare:
 

<< Aspetti Signorina Luthor, l’accompagno all’ascensore. >> porgendole da perfetto gentiluomo, il braccio sinistro.

Lena lo squadrò malamente per poi voltarsi leggermente e guardare la sua Danvers:
stava rosicando a più non posso: era rimasta letteralmente con la bocca spalancata;
mancava poco che la mascella avrebbe toccato il pavimento e che dalla testa le sarebbe fuoriuscita una nuvola di fumo...
Trattenne un’ennesima risata e tornò concentrata sul ragazzo.

<< La ringrazio, Signor…Mike…>> E facendo l’atteggiamento da gatta morta si lasciò far strada.


<< Sta scherzando? Mi stanno prendendo per il…!? >> ma nell’impeto, Kara non si accorse di parlare ad alta voce...


<< Qualcosa non va? >> Chiese James di passaggio, avendo udito alle parole dell’amica.

<< Alla grande. >> E rispondendo così, dura, liquidandola senza neanche degnarlo di uno sguardo, corse via a gambe levate.




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