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Autore: Koala95    26/01/2017    2 recensioni
“…anche tu sei diventata un punto fermo per me, Lena…non immagini quanto...”
Pensò tra sé e sé, senza dar voce ai suoi pensieri.
Questa è la mia prima ff dedicata alle SUPERCORP... spero non vi dispiaccia...
Buona Lettura!!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Alex Danvers, Kara Danvers, Lena Luthor, Maggie Sawyer, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[...]
 
 
 
Per Kara stava andando di male in peggio; doveva distrarsi e prendere a calci nel sedere qualche criminale, doveva pur sfogarsi se non voleva fare altri danni.

Di fretta e furia volò fino al DEO nell’intento di trovare sua sorella; anche quest’ultima nell’ultimo periodo non sembrava più la stessa: sempre seria, preoccupata, confusa, scossa, enigmatica...Quindi, chi meglio di lei poteva darle una mano?


<< Owo… cos’è quella faccia omicida? >> Chiese Alex impressionata da quella versione della Kryptoniana.


<< Hai detto bene, sorella. Se non mi trattieni, uccido quel…quel… Daxamita. >> Fece imbufalita non trovando aggettivi adatti da collocargli.
Ne avrebbe avuti una valanga in realtà, ma il suo portamento educato e pacifico glielo impedì.
Nonostante la furia e i suoi sforzi per essere volgare, era tutto inutile.
Nelle vesti di Kara Danvers era troppo innocua, infatti Alex ridacchiò sotto i baffi,
non facendosi naturalmente beccare.


<< Che ha combinato stavolta? Dobbiamo allertare le squadre? E’ scappato di nuovo? >> Domandò nuovamente l’agente, leggermente divertita.


<< C’ha provato con …con L-… >> Cercò di dire la bionda sconsolata, ma non ci riuscì.
Il nome della mora le morì in gola.
Ammettere una cosa simile, parlare in quel modo, in quel contesto, insomma… non le capitava tutti i giorni, anzi, non le era mai capitato prima.

La rossa non rispose.
Di chi stava parlando?
Un attimo dopo però, Alex si perse però nei suoi pensieri, fissando il suo telefonino senza adoperarlo.
Era ferma sulla rubrica, precisamente al nome della sua nuova amica Detective.


<< Ehilà? Terra chiama l’agente Danvers. >> Fece stranita la supereroina chinando la testa, istericamente, incrociando le braccia sotto al seno e battendo un piede a terra, tipo tic.


<< Scusami… non ti stavo più ascoltando… mi ero… >>


<< …assentata. Visto. Che hai anche tu? Insomma, stiamo messe bene, direi. >> Commentò in modo sarcastico, Kara, passandosi le mani nei capelli, esausta.
Quella situazione la stava mandando al manicomio.


<< Maggie non sa proprio giocare a biliardo. Cioè, ho cercato persino di farla vincere,
ma non c’è riuscita comunque. Sai, è un po’ giù ultimamente… è stata lasciata…dalla sua ragazza… >> Rispose sognante la più grande, dando vita ad un discorso completamente scollegato da quello che stavano avendo precedentemente.


<< Oh, mi dispiace, dev’essere doloroso ma… >> tentò Kara, senza essere degnata di alcuna attenzione.


<< …non so come tirarla su… Maggie... solitamente è una tipa così…tosta,
ora invece…sembra vulnerabile. Vorrei solo aiutarla… >> Continuò il suo monologo Alex,
non curandosi della bionda che ovviamente si sentì messa da parte.


<< Capisco però…fossi in te rimarrei fuori dalla relazioni altrui… fidati! >> Consigliò la Kryptoniana in buona fede, arrendendosi e facendo riferimento a Mon-El che si stava “immischiando” troppo...
Non avrebbero terminato mai quel discorso.


<< Come tu sei rimasta fuori dalle relazioni di James? >> Ribatté la rossa,
assumendo all’improvviso un tono leggermente più acido rispetto a poco prima.
Si era sentita presa di mira e aveva messo istintivamente le mani avanti.


<< Okay, un punto a zero per te, ma quello era diverso. A me lui piaceva…Non penso che a te piaccia… >> ma si bloccò non appena Alex cambiò espressione; esattamente in quel preciso istante… Era un caso?
Quel cambiamento? Da cosa poteva essere dovuto?
Non erano le stesse reazioni che aveva lei, ogni santa volta che si parlava di Lena?


<< Oh! … Alex? >> La richiamò titubante, perdendosi anch’essa nei suoi ragionamenti.
Forse stavano passando lo stesso problema e neanche lo sapevano.


<< Si!? Eri venuta per dirmi…? >> Chiese la maggiore, tornando al motivo del suo arrivo,
evitando così, domande scomode, a cui non sapeva rispondere…non ancora.


<< Niente… è tutto apposto. Avrò frainteso io…magari non c’è nulla di cui preoccuparsi. >>
La buttò lì Kara, non avendo più la voglia di aprirsi e chiedere consigli.

Improvvisamente l’allarme di un ennesimo attacco da parte di una nuova banda arrivata dal nulla in città, scattò.


<< Vola, Supergirl. Vola! >> La incitò la sorella maggiore, per poi guardarla spiccare verso il cielo.
 
 
...
 
 
Una volta arrivata sul posto, a Supergirl non rimase niente da fare: quei pazzi erano già scappati, lasciandosi dietro un caso allucinante.
Tutto calcolato.
Avevano programmato il loro piano nei minimi dettagli: non erano semplici stupidotti da quattro soldi.


<< Alex, qui niente. Se ne sono già andati. Non so come abbiamo fatto, ma mi hanno battuta sul tempo. >> Avvisò Supergirl all’agente del DEO, guardandosi intorno incredula.


<< Va bene, sta tranquilla. Torna a casa, per oggi basta così, ah e…ci vediamo stasera per la nostra seratina fra donne: pizza e serie tv. Finisco qui sperando di combinare qualcosa e magari vado a chiedere aiuto a Maggie. >> Rispose la rossa sbuffando nervosa per il fallimento.


<< Ok. Prendo io la cena e da bere. Buon lavoro Alex! A dopo! >>


<< Grazie, a dopo! >>





[...]




Dopo essere scappata dalla Detective Sawyers, (con la scusa del nuovo caso), la Danvers si andò a rifugiare istintivamente nel l’unico posto sicuro che conosceva: Kara,
ma sfortunatamente quest’ultima non era in casa, ma sicuramente a breve sarebbe tornata con del cibo, così si appoggiò sul muro aspettandone il ritorno, mangiando sorprendentemente una ciambella glassata alla Homer Simpson, che aveva deciso di comprare all’ultimo minuto.
Purtroppo quell’incontro si rivelò un buco nell’acqua anche per la rossa: ebbe uno scontro a dir poco traumatico con l’altra detective che aveva creduto ed insinuato che la Danvers ci stesse provando con lei…
Su di giri e spaventata, ovviamente, Alex negò tutto quanto e scappò via, lontana da quella verità nascosta…


<< Zuccheri? Non mangi mai calorie extra durante il giorno… >> Domandò Kara sbucando da dietro l’angolo, con passo felpato, mentre rovistava nella sua borsa per trovare le chiavi dell’appartamento, prendendo la sorella alla sprovvista.


<< Il prossimo regalo che ti farò sarà un campanello, come quelle delle mucche. Promesso! Non puoi apparare così all’improvviso, senza avvisare… sono ancora giovane per rischiare l’infarto! >> Commentò sobbalzando Alex, strozzandosi quasi con la ciambella.


<< Smettila, scema. Andiamo a cenare che ho una fame da lupi! >> Esclamò Kara, ridacchiando, per poi entrare nel suo appartamento.


<< Quando mai TU NON HAI FAME? >> Rise scuotendo la testa.


...


Apparecchiarono il tavolinetto in vetro sotto al divano e si misero comode, pronte a degustare la loro pizza preferita, coca cola e birra per la sorella maggiore.


<< Come mai non hai usato i tuoi poteri per andare a prendere la pizza? >> Chiese curiosa Alex, conoscendo molto bene le sue abitudini, volendo rompere il ghiaccio con cose meno importanti.
 

<< Volevo fare due passi e sgranchirmi un po’ le ossa… >> Fece semplicemente Kara, masticando un boccone piuttosto prosperoso, non mostrando emozioni; quel dettaglio non passò inosservato.


<< Stiamo passando un periodo confuso entrambe Kara, è evidente… ma non siamo riuscite a trovare il momento ed il posto adatto per parlarne... ed è sbagliato. Stamani sei venuta per parlarmi ed io…sono stata egoista e superficiale, quindi…mi dispiace… davvero. Ti va di riprendere l’argomento? >> Andò dritta al dunque Alex, prendendo in mano il discorso.

Kara non rispose e abbassò lo sguardo sul trancio di pizza già arrivato al termine.

<< Hai anche il passo più pesante del solito... >> Precisò Alex.

<< C’è del gelato per dessert? Dimmi di si. >> Fece invece la bionda, trovandosi in difficoltà.


<< Kara! >> La richiamò l’altra.
<< Hai paura di me? Del mio giudizio, o cosa? Ci sarò sempre per te. Nel bene e nel male.
Ti ho cresciuta, siamo cresciute insieme, ci siamo prese cura l’una dell’altra…se non ti fidi di tua sorella, di chi ti puoi fidare? >> Alex a quel punto posò tutto e si voltò totalmente verso la supereroina, donandole la massima attenzione.
I suoi problemi di cuore poteva resistere ancora un poco; Kara ora aveva la priorità.
Lei prima di se stessa.


<< Non è questo, è solo che… Da dove posso cominciare? >> Kara si sentì malissimo,
quasi colpevole per non aver condiviso con la rossa i suoi dubbi e la sua confusione, ma poi diede inizio ai suoi normali monologhi isterici, parlando del più e del meno, a macchinetta,
e quasi sempre della situazione triangolo che si era venuta a creare a causa di quel demente di Mon-El.

 La più grande sorrise e le accarezzò i capelli con tenerezza.


<< Non siamo tutti uguali, Kara. Tutte le persone devono soltanto scoprire cosa funziona per loro stesse. Sapere chi sono veramente dentro. Chi vogliono davvero. Cosa sono destinati ad essere… e…sto cominciando a pensare che… ci sta accadendo la stessa cosa… I-io… >> Elaborò la rossa ma inaspettatamente qualcuno bussò alla porta interrompendole sul dunque..:
Alex sbuffò roteando gli occhi al cielo.
“Perché proprio adesso?”
Si sarebbe fatta avanti, probabilmente, o forse sarebbe riuscita a far sfogare la giovane,
avrebbe potuto confessare tutto se solo ne avesse avuto il tempo.
“Neanche a casa nostra possiamo avere un po’ di privacy…è possibile?”


Allarmata e preveniente, Kara usò i raggi X per vedere chi ci fosse lì fuori e…

<< Come ha fatto a… !? >> si bloccò quando la riconobbe.

<< Chi? >> Chiese invece la più grande, curiosa, assottigliando gli occhi.

<< Parlo del diavolo e spuntano le corna! >> Esordì agitata la biondina, andando ad aprire,
ma prima, inspirò ed espirò.


 



<< Ehi, Lena… Ciao! >>

<< Ciao. Perdonami se continuo a piombare da te. Sembra che le parti si siano invertite. >> Disse la Luthor sorridendo divertita.
Aveva fatto un sacco di ricerche prima di scoprire l’indirizzo della reporter.


“Donna potente…”
Si ricordò mentalmente, Alex, studiandone i movimenti.


<< Già… Non preoccuparti, accomodati pure. >> Fece cordialmente la Kryptoniana,
da perfetta padrona di casa.


<< E’…io ti conosco… >> Si fermò Lena quando entrò e il suo sguardo cadde su un’altra figura presente in casa. << Ci siamo già viste… Sei quella che mi ha salvato la vita...
Oddio, forse ho... interrotto qualcosa…!? >> Andò nel panico cominciando a pensare alla peggio ipotesi possibile per lei...anche se, più che preoccuparsi, usò quella domanda come tattica per testare il terreno.
Conosceva da pochissimo Kara, e non avendo avuto modo per conoscerla meglio,
non poteva minimamente sapere i suoi gusti o altro, anche se, quello per lei non era mai stato un ostacolo… tanto meno, presunti fidanzati…
Non erano mai stati un suo problema.
Il suo egocentrismo, egoismo, e il suo saperci fare erano tutta un’altra cosa.


<< Agente speciale Alexandra Danvers… FBI. >> Si presentò la rossa, avanzando e stringendole la mano, gesto che naturalmente la mora ricambiò.


<< E’ mia sorella! >> Esclamò tempestivamente, Kara.


<< Quanto entusiasmo nel precisarlo, sorellina. Non ne hai mai usato tanto… >> Sottolineò Alex, beffardamente, lanciandole un’occhiata che, la sapeva lunga.
Stava cominciando ad unire i pezzi del puzzle.

Naturalmente sapeva che l’avrebbe intimidita, ma…l’avrebbe perdonata.


<< Spiritosa! Sai, ultimamente troppe persone mi stanno scambiando per…la tua donna, Alex.
Non è colpa mia se fra le due, tu sembri quella mascolina! >> Commentò divertita la supereroina, stando al gioco dell’altra, anche se al contempo si vergognò un tantino, mentre la rossa se la rise di cuore.


<< Lena Luthor…ma questo lo sa già. Comunque in questa famiglia la bellezza è ereditaria,
complimenti. >> Azzardò la dirigente con tono provocatorio e malizioso, squadrando per bene l’agente del DEO, per poi tornare a guardare Kara, mordicchiandosi il labbro.

“CAZZO, NO. EDDAI. LO FAI APPOSTA, LENA?”
Di rimando Kara abbassò la testa sistemandosi gli occhiali.
Stava friggendo...


<< La ringrazio, anche lei è molto…affascinante. Però, se posso precisare,
l’eroina di quel pomeriggio è stata lei. >> Replicò Alex.

Kara si mangiò nuovamente il fegato.
Nonostante tutto...Nonostante fosse sua sorella.
Però non era colpa sua se ogni dannata volta che qualcuno attaccava bottone con la morona, a lei dava immensamente fastidio.
“Sei troppo bella per essere guardata da occhi sbagliati…da occhi che non siano i miei…”
Pensò.


<< Non esageriamo. Ho contribuito ma…Supergirl le avrebbe tranquillamente salvata se non ci fossi stata io. E permettetemi di dire che questa città è molto più piccola di quanto pensassi…. Comunque, a dire la verità, sono qui perché forse potreste aiutarmi tutte e due.
Ti ricordi quel fight club? >> Rivolse il suo sguardo nuovamente su Kara, (finalmente, anche se non la perdeva mai di vista, continuandola a guardare di soppiatto).

<< Si. >>

<< Ora tocca a me chiederti un favore. >>

<< Qualunque cosa. Spara! >>

<< Qualunque, Kara? >> Ripetè ammaliante Lena, mordendosi le labbra.
Era così vicina...

<< S-s-si... >> Balbettò in un soffiò la biondina, sentendo il suo corpo andare a fuoco.


Un silenzio calò intorno a loro.
Alex si limitò ad osservare quella scenetta niente male.
Sarebbe scoppiata a ridere in faccia alla sorella per via delle sue reazioni però si trattenne sia per rispetto sia perché sapeva che Kara stava soffrendo...
La piccola non aveva ancora capito fino in fondo cosa le stava succedendo…con Lena,
ma Alex, era più sveglia, ci stava passando, e lo sapeva benissimo…era accettarlo,
la difficoltà.


<< Devo mettermi in contatto con Supergirl. E’ una cosa… intima. >> A quella frase,
l’eroina si agitò ancora di più; Alex era rimasta sbalordita nell’udire quella rivelazione…
Intima? Aveva sentito bene?
Si era persa qualche passaggio, era palese.
Sgranò occhi e mandibola rimanendo pietrificata...


 



[...]




Un’altra notte, e Lena era rimasta nel suo ufficio per avvantaggiarsi del lavoro per la settimana e per terminare alcuni dettagli legati al suo gala, ma la verità era che non aspettava altro che l’arrivo di Supergirl: sapeva che sarebbe arrivata prima o poi.
Le somiglianze tra l’eroina e la reporter erano troppo evidenti; forse chi la vedeva ogni tanto, fugacemente, non ci faceva poi caso, ma per lei…lei che la stava vivendo, o le stava vivendo entrambe…beh, era stato fin troppo facile capirlo, però la cosa che la feriva era un’altra: perché Kara non le aveva ancora confessato quel segreto?


<< No, sto esagerando. Non può essere, Kara me l’avrebbe detto…Okay che, ci stiamo conoscendo adesso, ma nonmi sembra proprio la tipa che sa tenersi un segreto simile.
E’ troppo sincera…pura. No, assolutamente no. E’ la mia crush per la Kryptoniana e l’interesse verso Kara che mi stanno facendo perdere qualche rotella. >> Parlò da sola, Lena, decidendo di alzarsi per versarsi un bicchiere di whysky.
Ne aveva bisogno.


...


Un attimo dopo sentì una folata di vento invaderla e capì:

<< Supergirl! >> Esclamò voltandosi, sorseggiando il liquido freddo.


<< Volevi vedermi? >> Domandò seria la Super, portando le mani sui fianchi.


<< Grazie per essere venuta… m-mi… >> Lena si impappinò; inaspettatamente non seppe più che dire.
Era bellissima in tutti i modi: truccata, struccata, vestita di marca o da stracciona,
da reporter o…da supereroina, ma con quel vestitino blu attillato…era…la fine del mondo!
L’attirava da morire.
Le donava!
Quante notti aveva sognato di strapparglielo di dosso e farla sua…
“…ma, aspetta…a chi delle due sto pensando?”
Scosse la testa sperando di riprendere il controllo dei suoi pensieri; fortunatamente la biondina stava avanzando nell’ufficio dandole appunto le spalle.


<< Kara Danvers mi ha raccontato che hai organizzato una raccolta fondi. >> Iniziò la bionda, seriosa.


<< Si, volevo invitartici… >> Proferì Lena sedendosi sul bordo della sua scrivania,
ammirando quel fondoschiena piccolo e sodo…


<< Non puoi farlo, Lena. Diventerà sicuramente un obiettivo di quella banda. >> Spiegò con troppa enfasi l’altra, girandosi verso l’oggetto dei suoi desideri.


<< Ecco perché ho bisogno che tu la protegga. Con la tua presenza so che i miei ospiti saranno al sicuro. >> Sorrise teneramente per poi rattristirsi vedendo quello sguardo freddo.


<< Ma non capisci che sono professionisti? Non sono riuscita a scovarli. >>


<< Ma potrebbe essere un ottimo piano, no? >>


<< Ti piace correre rischi, non è vero? >> Sputò nera Supergirl, avvicinandosi pericolosamente.

“Tutta questa cazzim da dove l’ha tirata fuori?”
Si chiese mentalmente Lena, attizzandosi incredibilmente.


<< Si… >> Rispose flebile, inchiodando i suoi occhi in quelli della supereroina,
tenendole ovviamente testa.


<< Perché? >> Domandò ipnotizzata Kara, non accorgendosi di star per annullare i pochi metri che le separavano.
Quella domanda, (retorica), le era uscita spontanea, ma Kara sapeva a cosa fosse riferita,
e non di certo al gala.


<< Perché non si può vivere nella paura… >> Rispose la mora in estasi.
Il suo tono di voce si abbassò notevolmente; l’eccitazione del momento la stava tradendo rendendola debole e vulnerabile…
Quella nuova versione di Supegirl non la stava facendo più ragionare.
I loro occhi non smisero neanche per un secondo di desiderarsi; lo sguardo della Danvers si posò sulle labbra della mora, che tempestivamente se le morse e quello fù il traguardo finale...

<< Cerchiamo l’equilibrio ma ci perdiamo sempre per chi ce lo sposta! >> Fece rauca Lena.
L’unica cosa che voleva in quel preciso istante era quella di prenderla e baciarla, approfondendo maggiormente la loro “conoscenza”.
L’eroina si perse in quei due pezzi di giacchio mescoltati con un verde pazzesco; i suoi occhi non avevano un colore definibile, erano speciale, proprio come lei.
Quei occhi, quelle labbra, e quella voce sensuale erano il suo punto debole; singolarmente le facevano uno stranissimo e potente effetto, ma tutti e tre insieme, beh, le abbassarono le proprie difese, e Lena, percependolo, ne approfittò.
Si lasciò andare all’istinto primordiale, animale, afferrandola per il volto della Super e tirandola a sé, unendo finalmente, per la prima volta, le loro bocche.
Quella era passione pure.
Non c’era dubbio.


Kara sgranò gli occhi.
Quel gesto le strappò un sospiro di sorpresa…
“Sogno o son desto?” ,ma nonostante tentennò inizialmente, cercando di metabolizzare l’accaduto, di conseguenza non perse un secondo per rispondere a quel bacio.
La lingua della mora spinse sui denti dell’altra, chiedendole il permesso di entrare,
ed una volta dato, cercò e trovò quella della bionda: si accarezzarono, intrecciandosi con veemenza…
Lena continuò ad avere il pieno il controllo della presa intorno al viso della ragazza mentre le mani di Kara si aggrapparono forti e bisognose sui fianchi della Luthor; improvvisamente però,
la biondina ebbe un attimo di lucidità e si staccò con violenza prendendo le distanze…

Le loro labbra oramai erano state divise e i loro occhi si incontrarono di nuovo:
i respiri delle due divennero pesanti, a ritmo irregolare, e a Kara sembrò crollarle il mondo addosso.
Con quello scatto irruento sapeva di aver deluso le aspettative di Lena, di averla ferita...
La testa in fiamme e nient’altro: esisteva solo lei oramai…
Era terribilmente confusa che ebbe la conferma: non si era mai sentita così come in quel momento, e credette che Lena lo aveva appena capito.
Poteva…sentirlo.
Empatiche?

<< Devi annullare la festa. >> Replicò rude la reporter, mostrandosi priva di sentimenti ed emozioni, ma come attrice non valeva poi così tanto.

Lena scosse la testa ancora stordita: cosa aveva fatto di male?
Stava andando tutto magnificamente fino a pochi minuti prima e poi?
Perché Supergirl aveva avuto quel ripensamento?

<< C-cosa? >> Il petto ancora le si alzava e abbassava in un modo scoordinato…
Non riusciva a calmarsi, il cuore quasi ad esploderle da dentro…

<< Tu più di chiunque altro dovresti capirmi. Più, e più volte metti a rischio tutta quanto per rendere giustizia. E’ così difficile credere che anch’io mi senta allo stesso modo?
Fai parte di quelle persone che pensano che non possa esistere un Luthor buono? >> Chiese distrutta e quasi in lacrime.

Kara le vide.
“Non farlo, Lena. Ti prego. Non piangere…”


<< Credo che ognuno dovrebbe essere giudicato per i propri meriti. >> Rispose la bionda riprendendo il discorso iniziale, evitandola di guardare.
Ancora affannosa sapeva di aver fatto un casino, di aver sbagliato…sbagliato a trattarla così.
Come oggetto.
Come se avesse una malattia infettiva, ma lì dentro la malata era solamente lei.
La sbagliata era solo lei.


<< Allora fallo! Questa festa deve esserci e io…ti sto chiedendo aiuto. >> Aggiunse incontrando finalmente i suoi occhi chiari, che inaspettatamente si erano dilatati e oscurati…


<< …Beh…se mi guardi così…non credo di avere altra scelta. >> Se ne uscì dolcemente Kara, abbozzando persino un sorriso, lasciandosi andare ad un momento di debolezza.

<< Grazie… >>

<< Ora… >>


<< Devi andare… >> terminò la frase Lena per poi spostarsi dalla scrivania,
sistemandosi i vestiti stropicciati per il contatto precedente…


<< Esatto. >> Supergirl annuì affranta e si voltò per spiccare il volo, ma l’altra la fermò facendole la fatidica domanda:

<< Forse… è per quello che ho fatto poco fa? >> Il tono diventò supplichevole,
la voce le tremò.


<< Non amo esternarmi, ma…lo devo ammettere. L’abbiamo fatto in due…perché lo volevamo entrambe, giusto? >> Rispose di rimando la Kryptoniana, rimanendo immobile, di spalle.


<< Io si…e tu? >>


<< Anch’io…  >> Soffiò Kara, maledendosi.


<< E allora perché…ti sei…allontanata? >>


Kara non rispose.
Sapeva sarebbe arrivata quella domanda.
Lena voleva delle certezze, ed ora come ora, Kara, non gliele poteva dare.


<< Perché non si può. >> Rimase vaga, la bionda.


<< Chi siamo noi per stabilire ciò che si può fare o meno?
Ciò che è reale e ciò che non lo è? >> Alzò la voce, la Luthor.
Non era mai stata scaricata in vita sua, ma, quella volta non si sentiva ferita nell’orgoglio, ma nel profondo...
La cosa che non riusciva a capire era…”perché se i miei battiti accelerano quando sono vicina a Kara, ora mi sta capitando tutto questo nei confronti di Supergirl?”

<< Te ne sei già pentita? Dimmelo, ti prego. >> La implorò Lena.
Voleva soltanto sapere la verità.
Voleva soltanto, sapere come sarebbe andata da lì in poi…

<< Assolutamente no…ma non posso. Fai finta che non sia mai accaduto. Per favore... >> Disse la bionda voltandosi solo per un istante.


<< Quindi io e Kara ti vedremo domani sera? >> Domandò infine a bruciapelo.

E se Lena avesse scoperto il suo segreto?
Inaspettatamente aveva cambiato sia lo sguardo che il tono di voce...
Forse la guardò in quel determinato modo per quella ragione?

<< Certo. Io e Kara, verremo entrambe. Puoi contarci. >>







<< MERDA! >>

Come e quando si era ritrovata in quella spiacevole situazione, abbastanza scomoda?
Come si sarebbe potuta dividere durante il gala senza farsi scoprire da Lena?
   
 
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