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Autore: Fabb5000    26/01/2017    2 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Quando i raggi del sole illuminarono il palazzo di Gea, tutti gli dei si precipitarono verso la sala del consiglio, desiderosi di scoprire l'esito del verdetto.

Notch sedette nuovamente a capotavola, pronto ad esporre gli argomenti che aveva già impostato il giorno prima.

Ma prima che potesse dire una parola Zeus si alzò : -Se mi perfette una parola, mia signora- disse a Gea. -vorrei scusarmi con Notch per il mio comportamento alquanto sconsiderato di ieri. Mi sono comportato con arroganza e ho messo me stesso prima degli altri-

Lo stupore degli altri dei era evidente, ma Zeus non si fermò : -Ho avuto modo di riflettere questa notte. Sono pienamente d'accordo con voi, ovvero che probabilmente questa minaccia non esiste. Ma voglio rammentarvi che spesso le minacce più grandi agiscono silenziosamente e nell'ombra. Pertanto, a parere mio, dovremmo ascoltare le ipotesi, per quanto improbabili, del mio collega-

Gli dei esplosero in un'esclamazione di sommo stupore, che si tramutò in gioia per i sostenitori di Notch. Il dio in questione era il più felice di tutti : sapeva che Zeus avrebbe mantenuto la parola data (non aveva la fama di essere un dio ingannatore) ma aveva continuato ad avere dubbi finché non si era seduto al tavolo.

Notch guardò sorridente Zeus, complimentandosi mentalmente con lui per la sua abilità di raggirare gli altri dei : si era infatti fatto passare sia come suo avversario che come suo sostenitore, non andando quindi molto oltre ai principi che aveva dimostrato il giorno prima.

Notch guardò Gea. La dea era rimasta impassibile, come sempre. Notch si chiese se avesse capito la verità su quell'improvviso cambiamento di posizione, ma non se ne curò molto.

Improvvisamente anche il maestro Yoda si alzò : -Se una parola anche a me permettete, molto da dire io ho- mormorò. -Stanotte un turbamento nella Forza ho avvertito-

-L'ho percepito- rispose Gea. -Penso che anche gli altri, se non avessero dormito, se ne sarebbero accorti-

-A quell'ora meditare io devo. Tutt'uno con la Forza divento- disse Yoda. -Un grande potere percepisco nel bosco del Nord, e non ho dubbi che esso provenga dal ragazzo che tu scelto come guerriero hai-

Notch capì chi intendeva : -Ti riferisci a Lyon?-

-Arguto tu sei, Notch- rispose Yoda. -Credo che colui che tanto atteso abbiamo sia giunto, e che di lui si tratti-

Gea inarcò un sopracciglio : -Ti riferisci alla profezia di colui che porterà la pace nell'universo?-

-Questo Armagheddemon predetto ha- rispose Yoda. -E mai fallito le sue profezie hanno. Che sia questo Lyon il prescelto io credo-

-E questo è un bene o un male?- chiese Odino, quasi di più a sé stesso che agli altri.

-Se ti riferisci alla oscura parte della profezia, sapere io non posso- rispose Yoda. -Armagheddemon mai ha rivelato essa a essere vivente-

-Purtroppo è così- mormorò Gea. -Sappiamo solo che il Grande Nemico un giorno tornerà e sarà sconfitto da colui che avrà nel cuore la forza di un leone, ma che nel farlo ci rimetterà la vita. Ma c'è una parte centrale che trabocca di orrore, ma che mai Armagheddemon ha rivelato-

-Non possiamo costringerlo a rivelarcela?- chiese Eragon.

Gea scosse la testa : -Armagheddemon è un'entità molto più antica e potente di noi, e non risponde a nessuno. Se l'ha voluta tenere nasconsta, un motivo c'è. Noi possiamo solo sperare ...- ma all'improvviso la dea si interruppe.

Una figura era apparsa al centro del tavolo, eterea e impalpabile. Era Herobrine, e aveva un'espressione di puro terrore : -Notch ... Notch! Se mi senti, allora raduna l'intero concilio e raggiungimi alla Prigione di Mazarbul! È una questione di vita o di morte!-

Detto questo la figura scomparve. Tutti gli dei, Notch compreso, erano rimasti scioccati.

"Che diamine avrà trovato alla Prigione di Mazarbul?" pensò il dio, ma poi Gea si alzò in piedi : -Se tuo fratello è tanto preoccupato, un motivo ci sarà. Partiamo adesso- disse, e alzò le braccia.

Gli dei si sentirono avvolgere da una nube viscosa, che presto impedì a tutto loro di vedere al di là del loro naso. Non appena la nube si diradò, tutti si trovarono su una piana di roccia vulcanica.

-Speravo di non dover mai più tornare qui- mormorò Zeus guardando il paesaggio desolato e il cielo cupo.

Tutti gli altri erano perfettamente d'accordo con lui : ciascuno di essi aveva brutti ricordi legati a quel posto, una remota isola volante di roccia vulcanica situata nell'angolo più profondo e oscuro del Pluriverso, alla quale non giungeva nemmeno la luce.

-Adesso non è importante- disse Gea voltandosi. -Dobbiamo pensare a cosa ...- ma si interruppe, e sui suoi occhi si dipinse puro orrore.

Tutti gli dei si voltarono e sui loro volti si dipinse la medesima espressione. Di fronte a loro si stagliava un immenso portone che sigillava un arco scavato nella roccia.

Solo che il portone era protetto da incantesimi così forti che niente avrebbe mai potuto aprirlo. Eppure era aperto, e a giudicare da come erano ridotte le ante qualunque cosa lo avesse fatto era stata molto ansiosa di uscire da lì.

Gea si precipitò all'interno, seguita da tutti gli altri. Quando furono dentro, la dea mormorò una parola e un globo di luce si accese tra le sue mani, per poi volteggiare in aria illuminando tutta la stanza.

Si trovavano in una enorme camera circolare, spoglia di praticamente ogni cosa, fatta eccezione per due sarcofagi che giacevano al centro della stanza. In mezzo ad essi stava una figura.

Quando la videro gli dei ebbero un sobbalzo, ma poi si tranquillizarono vedendo che era Herobrine. -Perché non hai acceso una luce?- chiese adirato Notch.

-Scusa fratello, ma ero più impegnato a esaminare questi- rispose Herobrine, indicando i sarcofagi. Gli dei si avvicinarono per capire che cosa intendesse, e quando lo videro tutti, persino Gea, emisero un urlo di spavento.

Uno dei sarcofagi raffigurava una ragazza alta e azzurra, con i capelli blu e la pelle pallida, mentre l'altro un mostro arancione con corna e occhi rossi. Entrambi avevano però un grosso squarcio nel ventre, come se fossero esplosi dall'interno, ed erano completamente vuoti.

-Dive sono finiti gli Abomini?!- esclamò Odino terrorizzato.

-Non è evidente?! Di cosa avete discusso in questi giorni?- urlò Herobrine furente. -Frostgirl e Fireminotaur sono stati convocati a Minas Morgul!-

-Che stai dicendo?- chiese Gea. -Nessun essere vivente, sia mortale che dio, avrebbe mai il potere di evocare un tale male!-

-Ho forse detto che quello che si annida nella fortezza è un essere vivente?- chiese Herobrine, e il volto di Gea si rabbuiò quando comprese cosa intendeva. -Siamo stati ciechi, mia signora, e nella nostra cecità il Grande Nemico è tornato-

-Ma è impossibile!- esclamò Gandalf al limite del terrore. -Non è ...-

-Non lo è?- chiese Herobrine. -Guardati intorno! Sai meglio di me che gli Abomini obbediscono ad un solo padrone. E oltre a questa stanza, ho come prova anche la testimonianza di una seguace di Entity303-

-Entity?!- urlò Notch. -Vuoi dire che ...-

-Si, amici ... anche lui è ancora vivo- disse Herobrine. -L'ho visto con i miei occhi. Lavora per il Grande Nemico. Non so perché lo faccia o come sia sopravvissuto a Lyon, forse il nemico gli ha promesso qualcosa, non lo so! Fatto sta che ora sta radunando un esercito di creature immortali che crea in chissà quale modo-

-Non capisco- li interruppe Yoda. -Il Grande Nemico tanti anni ha avuto per ripetere la sua offensiva. Perché solo ora si mostra?-

-Perché ora è il momento- disse Notch.

Tutti gli sguardi si puntarono su di lui. Il dio continuò a parlare : -Qualche tempo fa, non so perché, ho voluto ricontrollare il calendario stellare. La Convergenza si sta per ripresentare nell'End. Per questo ero tanto preoccupato per i recenti avvenimenti : chiunque può utilizzare quell'allineamento universale per sottomettere l'intero Pluriverso-

-O distruggerlo- mormorò Gea a denti stretti. -Ormai è tutto chiaro : con il suo esercito, Entity spazzerà via dall'End Omega e qualsiasi altro si frapponga fra lui e la Convergenza, e poi la userà per portare a termine ciò in cui ha fallito secoli fa-

-Non se qualcosa da dire in proposito io ho- disse Herobrine, dirigendosi a grandi passi verso la porta.

-Aspetta dove vai?- esclamò Notch.

-Non è evidente?- chiese Herobrine. -Vado a Minas Morgul!-

-Non vorrai affrontarlo da solo, spero!- disse Zeus. -Quello nel mogliore dei casi ti ammazza!-

-Concordare con Zeus io devo- disse Yoda. -Possibilità contro di lui tu non hai-

-Lo so!- disse Herobrine. -Ma fra tre giorni al massimo il Grande Nemico saprà pronto per iniziare un'offensiva. Credo che sappia che andremo ad affrontarlo e vuole costruirsi un esercito immenso per allora. Comincerà con gli Haranduin, e poi massacrerà tutti gli altri popoli confinanti dei boschi del Nord. Io posso trattenerlo-

-Non essere sciocco!- esclamò Odino. -Sarai ucciso!-

-Si- disse Herobrine. -Ma posso darvi il tempo per attuare una minima difesa su tutti i pianeti. Rendere il nemico cieco ad ogni cosa al di fuori di me ... e potrei addirittura scoprire qualcosa-

-Se tanto timore per i popoli dei boschi tu hai, io di questo mi occuperò- disse Yoda. -Dagli Haranduin io andrò e creerò una difesa-

-Non basta!- esclamò Herobrine spazientito. -Vi immaginate come reagirà quando saprà che abbiamo scoperto tutto? Se non potrà sottomettere i popoli dei boschi muoverà su un altro pianeta! Io vi posso dare un po' di tempo per prepararvi!-

-Dì pure "possiamo"- disse Buck rizzandosi in piedi. Gli dei lo guardarono ammutoliti : ogni traccia di pazzia era scomparsa dal suo volto, lasciando posto solo ad una fredda determinazione.

Herobrine scosse la testa : -Questo non è un semplice avversario, e un nemico che ha quasi distrutto l'universo! Ti truciderà senza troppi complimenti!-

-E questo è il furetto che ha sottomesso dinosauri, affrontato tempeste e vulcani e salvato il suo pianeta da un asteroide!- rispose Buck. -Vorrei che quello ci provasse!-
   
 
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