Capitolo 10                 Salvezza

Aprire gli occhi, trovarti lì e guardarti dormire fin quando non ti svegli e mi sorridi come sai fare tu. Anche la nottata peggiore acquista un senso. Proprio come la scorsa notte. Pur essendo stata non molto bene, svegliarmi accanto a te con i tuoi occhi che mi guardano e i tuoi abbracci che mi stringono, ha dato un senso ad ogni cosa. Non sai che darei per vivere sempre questi risvegli. Non c'è cosa più bella che aprire gli occhi e trovarti accanto a me. Non vedo l'ora che tutto questo diventi la nostra quotidianità. Mi piace il fatto che se ne ho bisogno tu ti svegli per stringermi e prenderti cura di me.

-Vorrei svegliarmi così ogni mattina Nami-san, vorrei svegliarmi con te, sempre. –mi disse il solito Sanji-kun.

Guardandolo profondamente nel suo occhio blu e sfiorandogli la sua guancia, il suo sopracciglio, le sue labbra con il mio dito, gli sorrisi.

-Anch’io Sanji-kun, anch’io.

Rimanemmo così ancora per un po’ a guardarci, accarazzarci e abbracciarci. Tra un bacio e l’altro dimenticammo del resto del mondo che ci circondava.  E mi piaceva. Mi piaceva alla follia.

Ci alzammo dal letto e ci rivestimmo. Notai un foglio sul tavolino. Era una lettera. 
 

“Ciao, scusatemi un po’ in ritardo ma vi mando questa lettera per augurarvi un buon matrimonio! Vivere è amare. Fatevi un buon caffè, bevetevelo insieme, abbracciati.
Festeggiate, alla fine è il vostro giorno! Ritrovare la propria anima, vivere tra le sue braccia, è un sogno! E voi lo avete avverato!
Come va il tempo da voi? Io mi trovo fuori, adesso e beh fa un po’ freddo..
 Ricordi quando negavi sempre di essere innamorata di lui? Eh, io si, da me non potevi nascondere nulla. Capivo tutto al volo. Alla fine era il destino che vi ha fatti sposare.
​Anche il tramonto lo voleva. Il cielo blu che pian piano si unisce a quello arancione. Già è cosi, ora non resta che attendere, Nami. Adesso devo andare. Quando ci incontreremo avrò un paio di cosette da raccontarti e mi aspetto pure da te la stessa cosa.

Ci stanno aspettando Nami, le promesse restano promesse. Traffy si è fatto sentire. Non abbiamo tempo.
Presta importanza al cambiamento di stile della vita Nami. Ricordati non è tutto così semplice come appare. Ora ti saluto e ci vediamo presto!"
                                                                             I tuoi compagni

                                          
Finii di leggerla. Mi sentii presa in giro. Cosa cavolo c’entra il caffè, il freddo e il cambiamento dello stile di vita?! Dovrebbe essere impazzita..

-Che leggi mia adorata? –mi chiese Sanji avvicinandosi e abbraciandomi da dietro..

-Oh, ho trovato una lettera. Leggila.. –gli risposi passandogli quel foglio.

Lo fissai, addosso aveva solamente i pantaloni. Dio, quanto mi facevano impazzire i suoi addominali.

-C’è qualcosa che non va Nami-san. –disse, interrompendo i miei pensieri e guardandomi con gli occhi sorpresi dopo averla letta.

-Lo so.. Alla fine dice di prestare importanza al cambiamento...-

-Di stile di vita, Nami-san.

-Si, ma non capisco perchè alcune parole sono scritte in un modo diverso. Non è la stessa scrittura..

-È vero!

-Le parole sono “Fatevi”, “Ritrovare”, “Fuori”, “Al” , “Tramonto”.. Fatevi ritrovare fuori al tramonto!! La lettera è stata sicuramente l’idea di Robin. Solo lei è in grado di pensare di fare una cosa del genere. L’ha scritto per non far capire il vero senso delle parole alle persone che potrebbero aver letto la lettera.
-Già hai ragione...

-Lo sapevo, lo sapevo! Non se ne sono andati Sanji! – e lo abbracciai.
 
 Ero felice. Ero tremendamente felice. Non ci avevano lasciati. Stanno venendo a salvarci!


Dopo un po’ ci portarono la colazione. La maggior parte dei piatti erano i dessert e tanti dolci. Ma a dir la verità erano buonissimi, tant’è che alla fine ho voluto mangiare anche la seconda porzione.

-Sanji-kun mi parleresti di tua madre? –lo domandai.

-Se me lo chiedi tu, Nami-san..Per te farei qualsiasi cosa..-mi rispose.... -Quando ero piccolo l’unica persona che andavo a trovare, oltre a mia sorella ovviamente, era mia madre.

-Andavate molto d’accordo, quindi?

-Già..Ah si.. Gli acquiloni , Nami-san. Mia madre mi ha insegnato a far volare l’acquilone. Lo facevamo spesso, quando ero piccolo. Lei era felice di passare del tempo con me. Molto. E anche io lo ero.

-Vorrei farlo anche io.

-Certo Nami-san faremo anche quello. Noi ne abbiamo di tempo.- mi disse sorridendo. –poi.. arrivò quel giorno. Non la rividi mai più. Non sentii più la sua voce. Non mi consolò più nessuno . Rimasi, di nuovo, solo.

-M-mi dispiace tanto –e iniziai a stringerlo sempre più forte.

Alla fine so anche io, cosa vuol dire perdere una madre, cosa vuol dire veder sacrificarsi una madre per te, per salvarti la vita. Sembra strano, ma vero: io e Sanji-kun abbiamo un passato molto simile. E condivideremo anche lo stesso destino..
 
La giornata passò velocemente. Tra le risate, chiacchiere, preoccupazioni per cosa potrebbe aspettarci fuori al tramonto.

-C’è freddo di sera, vestiti bene Nami-san.

-Perchè, se avrò freddo non sarai in grado di scaldarmi?

-Oh si, certo. Anche adesso potrei ma siamo in ritardo..

-Intendo abbraciandomi, scemo...
 
 
Il sole stava già tramontando, noi, dopo aver chiesto il permesso di uscire a Big Mom, con la scusa di fare una passeggiata all’aria aperta, ci trovavamo ormai fuori. Non sapevamo chi stvamo aspettando. Sarà Robin? Luffy? Franky?

-Sanji, sicuro che abbiamo capito bene la lettera?

-Al 99.9 %...

-E se li fosse successo qualcosa?

Poteva essere che Big Mom li ha scoperti, imprigionati o ammazzati? Tutto per colpa nostra...

-Forza Nami-san, non pensare subito male. Vieni da me, tesoro.

Amavo essere consolata dagli abbracci di Sanji in questi momenti. Amavo sentire le sue braccia intorno a me. Amavo sentire il battito del suo cuore, il suo respiro.

-E poi, Sanji-kun? Poi cos’è successo?

-Ho scelto la vita Nami-san.. Ho scelto di vivere. Ho lasciato tutto e tutti.

-Capisco.. Ma eri bambino.. Tuo padre..come si è solo permesso di...

-È tutto passato ormai...Non devi preoccuparti.

Fortunatamente non dovemmo aspettare ancora per molto. Tra un momento e l’altrò finalmente si presentò l’archeologa.

-ROBIIN, SIAMO QUII!!- urlai per farmi sentire..

-ROBIN-CHAAN!!- cosa che fece anche Sanji.

-Oh, ragazzi, ve la state cavando bene vedo! Temevo che non avreste capito il messaggio..

-Avanti Robin, non siamo così stupidi poi..





 
        
Angolo della’autrice
Ciao ragazzi/e finalmente dopo una lunghissima pausa (per chi segue il manga) abbiamo letto questo benedetto capitolo. E non dite che non avete notato come Sanji si ricorda di Nami, piena di lacrime, ricordandosi che l’aveva ferita e che ora deve farsi perdonare in qualche modo, hehe, a noi resta che aspettare la reazione di Nami...
Allora per quanto riguarda la mia ff niente...spero che il capitolo vi sia piaciuto. Non tralasciatevi il particolare dell’acquilone perchè succederà un fatto...il quale non vi voglio spoilerare, (ovviamente è positivo, non pensate chissacchè)
Qui vi saluto e devo andare, al prossimo capitolo <3..
NamiVinsmoke