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Autore: Darth Ploly    28/01/2017    1 recensioni
Per Ponyville è un periodo di quiete: la vita scorre serena dopo che, qualche mese prima, una furia omicida si era scatenata contro gli inermi cittadini. Tutto è però tornato alla normalità e adesso ci si prepara per il grande evento: le elezioni che decreteranno chi sarà il nuovo sindaco. Ma qualcosa sta per cambiare: una pony che tutti speravano di aver dimenticato sta per tornare a Ponyville. Quale sarà il suo scopo? Cosa succederà alla città? E quale sarà la reazione di Octavia di fronte alla pony che le ha cambiato la vita?
Tornano le avventure della Melodia della Giustizia, disillusa detective che indaga lungo le strade di una Ponyville cupa ed egoista. Diretto seguito di "Melodia di Giustizia-A trip into madness", si consiglia vivamente di non iniziare questa lettura senza aver terminato la precedente.
Allontanandosi dal giallo tradizionale, questo racconto narra una vicenda più ampia in cui nuovi e vecchi personaggi troveranno maggior spazio e si verranno a instaurare o a sviluppare maggiori rapporti tra ogni protagonista e gli altri pony o la città stessa.
Mi auguro possa piacervi.
Genere: Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derpy, Le sei protagoniste, Spike, Trixie
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Maledetto incapace!” Urla Trixie gettando a terra il giornale e calpestandolo con forza “Non posso crederci, si è fatto beccare! Dannato idiota!”
Quando smette di sfogarsi sul quotidiano, lo raccolgo e leggo di nuovo la notizia seduto su una cassa del magazzino.
Filthy Rich è indagato per un brutale ponycidio avvenuto qualche giorno fa. La fonte dell’informazione è sconosciuta ed è attualmente tenuta sotto stretta sorveglianza da Rainbow Dash che, sebbene non abbia ancora riavuto il suo incarico da commissario, è stata scelta per guidare questa indagine. Sembra però che anche un altro pony, un unicorno che lavora come guardiano alla Celestia Tower, abbia dichiarato che era di turno l’ultimo giorno in cui la vittima è stata vista viva e di averla vista effettivamente salire in casa di Rich, ma mai andarsene. La polizia è in cerca di indizi e Trixie non ha il diritto di intromettersi nell’indagine.
“Una gran brutta situazione” Constato sistemandomi gli occhiali “Pensa che possa parlare?”
“Ne dubito: ha paura di me. Inoltre, se la polizia non trovasse prove, non potrebbe essere condannato. Comunque mi occuperò personalmente di convincerlo a stare in silenzio. Piuttosto, è più urgente risolvere l’altro problema”
Ritorno in prima pagina, occupata da una grande foto sfocata di un pegaso che vola sui tetti della città; un pegaso che ricorda fin troppo Spitfire. Stavolta anche io devo reprimere un impeto di rabbia.
“Deve essere stata avvisata della sua presenza in città, potente Trixie”
“Senza dubbio, Sunburst, e non è difficile immaginare da chi. Sembra che Octavia abbia trovato l’avversaria per Rich”
“Ma il giornale non parla di motivazioni politiche. Sembra addirittura che non si sappia neanche dove si trovi in questo momento” Le faccio notare.
“Questo vuol dire che ancora non è andata in municipio per candidarsi. Sicuramente avrà incontrato Octavia per avere più informazioni su me e Rich. Dunque abbiamo ancora un po’ di tempo …”
Dopo aver camminato a lungo avanti e indietro tirando calci al vento infuriata, finalmente Trixie sembra calmarsi. Si avvicina a una parete e le si appoggia, spostando lo sguardo verso una finestra da cui entra la tenue luce del mattino. I raggi del sole raggiungono la sua criniera e creano intorno a lei un’aura celestiale. Rimango a fissarla estasiato, beandomi di ogni diverso riflesso luminoso che la valorizzi ancora e ancora. Bella come la principessa Celestia, letale come il leggendario demone Tirek …
Ricordo il giorno in cui sentii parlare di lei per la prima volta come se fosse ieri. I giornali, la polizia, nessuno allora immaginava che minaccia sarebbe diventata per Ponyville. Nessuno tranne me. Le sue prime azioni non furono eclatanti, sembrava voler studiare il terreno e i suoi nemici, ma c’era sempre qualcosa che mostrava quanto le sue capacità fossero molto al di sopra della norma.
Ne rimasi folgorato.
Qualcuno direbbe che fu una pazzia abbandonare lavoro e famiglia per diventare un criminale, ma non avrei mai potuto continuare la mia vita quotidiana senza sentirmi un inetto, un fallito. Sentivo che stavo sprecando le mie potenzialità da unicorno e che, servendo Trixie, avrei ritrovato me stesso..
Entrare nel giro non fu difficile: bastava entrare in uno dei locali più frequentati dai criminali, bere qualcosa senza infastidire nessuno e ascoltare quel che dicevano gli altri. C’erano sempre quelli più scalmanati o più ubriachi che si lasciavano sfuggire delle informazioni, così colpivo tutti coloro che coloro che potevano rappresentare un ostacolo per Trixie. Sapevo che avrei raggiunto il mio scopo, era solo questione di tempo.
E alla fine lei mi trovò.
Dopo avermi catturato e aver fatto i dovuti accertamenti, decise di parlare con me. Era bellissima, regale! Mi inginocchiai e le giurai fedeltà. Volevo entrare nella sua organizzazione ma lei, saggiamente, non si fidava di me. Divenni un gregario ma mi misi subito in mostra, obbedendo sempre ai suoi ordini e mostrando intraprendenza e ingegno anche nelle missioni più pericolose.
Ci volle altro tempo, ma alla fine si accorse finalmente di me e iniziò a seguire la mia crescita. Il mio sogno si era realizzato. E anche adesso, come allora, sono qui a godermi la sua magnificenza, il suo carisma e il suo enorme potere.
“Sunburst, ho un incarico per te”
“Comandi, mia signora!” Rispondo scendendo dalla cassa e inginocchiandomi.
“Devi distruggere la lista di firme della mocciosa di Octavia: senza quella, Spitfire non potrà candidarsi. Fai in fretta!”
“Sì, mia signora”
“E poi c’è un’altra cosa che vorrei tu facessi per me …”
“Qualsiasi cosa, mia signora”
Esaudirò ogni desiderio della Grande e Potente Trixie. Questa è la vita che ho scelto e non potrei chiederne di migliore.

“Non hai nessuna colpa, Derpy. Non hai fatto nulla di male” Le ripeto per la terza volta senza riuscire a calmarla.
“Avrei potuto metterti in pericolo, avrei dovuto stare più attenta …” Mormora tra i singhiozzi.
“Ma non è successo niente. Quella notte eri a pezzi e, nonostante questo, non ti sei lasciata sfuggire alcuna informazione”
“Mi sono fidata di uno sconosciuto, Octavia! Sarebbe bastato un nome o una parola fuori luogo e lui sarebbe arrivato a te!”
E mi avrebbe fatto piacere: avrei potuto prenderlo a calci e fargli capire quale errore avesse commesso nell’ingannare Derpy.
Ma non è successo: lui non si è interessato a me o alla vita privata di Derpy, ma solo alle difficoltà che lei aveva in quel momento.
Nonostante questo, è da stamattina che Derpy è disperata e arrabbiata con se stessa. Fluttershy ci ha raccontato tutto quello che non era stato rivelato ai giornalisti, compresa l’identità dell’informatore: Doctor Whooves, il pony che mi aveva sfidato. Certo, mai avrei sospettato che lui e Derpy si fossero incontrati e, a ben pensarci, Spike avrebbe potuto anche avvisarmi. Non capirò mai come ragioni quel drago, ci rinuncio.
“Ora basta, Derpy” La afferro per le spalle e la obbligo a guardarmi negli occhi “Ti sei fidata di un pony che ti ha aiutata e che in due occasioni non ti ha mai dato l’impressione di volerti fare del male. Non ha mai voluto parlare di me, vero?”
“Sì … sì, è vero …”
“E allora non hai nulla di che vergognarti: ti sei comportata come la pony buona e gentile che sei veramente. Ora però ritorna in te! Ho bisogno del tuo aiuto: Spitfire ci aspetta”
Le passo un fazzoletto sul muso e lei, pian piano, smette di piangere.
“Salviamo insieme questa città, Derpy. Come volevi tu”
“Sì … sono pronta”
Le sorrido e mi preparo per andare in municipio. Mentre prendo tutto l’occorrente, Derpy mi dice: “Quando tutto sarà finito, vorrei parlare con lui. Credi che me lo lasceranno fare?”
“Lo chiederò a Dash. Non vedo perché dovrebbe rifiutare”
È tempo di andare. L’appuntamento con Spitfire è davanti all’ufficio di Nandermane e anche Rarity e l’amica di Derpy ci raggiungeranno presto con la lista. Spero solo che vada tutto bene.

 Quando arriviamo davanti all’ufficio di Nandermane, Spitfire sta parlando con Fluttershy.
“Non mi aspettavo di trovarti qui” Dice Derpy raggiungendo di corsa la timida pegaso.
“Il commissario mi ha chiesto di tenere d’occhio la situazione e di raccontarle tutto al ritorno. Lei è impegnata con Rich” Risponde mantenendo un aspetto molto più professionale del solito, probabilmente per non sfigurare di fronte a Spitfire.
“Ha parlato?” Domando.
“No e dubito che lo farà: i nostri indizi non sono sufficienti a inchiodarlo”
“Vogliate scusarmi …”
La porta dell’ufficio si apre e la segretaria di Nandermane ci avvisa che lui è pronto a riceverci. Mentre entriamo, noto che abbassa lo sguardo al passaggio di Fluttershy.
“Ma che le hai fatto?” Le chiedo sottovoce.
Lei ridacchia e poi risponde: “Ti spiego dopo”
La prima a entrare nell’ufficio è Spitfire, decisa e con lo sguardo diretto verso il sovrintendente, ma Derpy, subito dietro di lei, si blocca impietrita. Cerco di capire che problema ci sia sporgendomi oltre di lei.
Trixie è al fianco di Nandermane e ci saluta sorridendo allegramente.
Fluttershy anticipa ogni mia mossa poggiandomi delicatamente una zampa sulla spalla per invitarmi alla calma. Respiro profondamente e raggiungo Spitfire ponendomi al suo fianco e lasciando dietro le altre due pegaso.
“Quindi è davvero qui” Inizia Nandermane dopo che la porta dietro di noi si è chiusa “Quando ho visto la foto sul giornale, ho pensato a un errore o a un titolo ingannatore per vendere più copie”
“Non ce ne sarebbe stato bisogno: la notizia dell’arresto di Rich mi sembra già abbastanza sensazionale”
“Non c’è stato nessun arresto, Spitfire!” Tuona improvvisamente Trixie e Nandermane deve intimarle di restare al suo posto. Lei sbuffa, poi spiega: “Non ci sono prove, solo una testimonianza da parte di un pericoloso terrorista. Non è forse così, agente Fluttershy?”
Per la pegaso è una sorpresa essere chiamata in causa. Prova a reggere lo sguardo di Trixie mentre questa continua: “Sono colpita dal suo attaccamento al lavoro, agente Fluttershy, ma si renderà conto che è entrata in contatto con un individuo molto pericoloso e che avrebbe dovuto informarmi, anche perché il suo compito in centrale è esclusivamente burocratico. Lei invece è persino venuta a minacciare il sovrintendente e a complottare contro di me. Vuole forse perdere il lavoro, agente? Vuole che la cacci via?”
Fluttershy sembra farsi sempre più piccola di fronte all’imponente avversaria. Non riesco a tollerarlo.
“Ora basta, Trixie!” La interrompo facendo da scudo alla pegaso “Lasciala stare!”
“Ma bene, ecco la valorosa paladina!” Mi schernisce, dando il tempo a Derpy di raggiungere Fluttershy e tirarla da parte.
“Basta!” Sbotta Spitfire “Non siamo qui per Trixie, Octavia. Vi sta solo provocando: siate forti”
Con un po’ di vergogna, chino il muso maledicendo me stessa. Trixie invece sembra indispettita da questa interruzione e fa un verso di stizza. Quando torna la calma, Spitfire si rivolge di nuovo a Nandermane: “Sono venuta a presentare la mia candidatura alla carica di sindaco di Ponyville. Immagino che per te non ci siano problemi”
“Certo che no, in fondo il mio incarico qui terminerà presto. Tuttavia mi tocca ricordarle che ci sono delle regole da rispettare: ho bisogno di quella famosa lista di firme di cui tanto si è sentito parlare ultimamente. Lei ha quella lista, Spitfire?”
“Dovrebbe essere qui a momenti. Ho avvisato la sua segretaria di far entrare le pony che la porteranno”
In realtà avrebbero dovuto essere già qui. Anche Spitfire lo sa, ma il suo sangue freddo è invidiabile.
Per fortuna non passa molto tempo prima che la segretaria di Nandermane ci avvisi dell’arrivo di Rarity. Quando entra è però chiaro che qualcosa sia andato storto: Rarity, generalmente elegante e composta, si presenta ansimante, grondante di sudore e con la criniera arruffata.
“Derpy! Octavia! Siamo nei guai!”
Le avvicino una sedia mentre Fluttershy cerca di farle aria sbattendo un’ala. Derpy guarda preoccupata verso la porta ormai chiusa, poi chiede: “Rarity, cos’è successo ? Dov’è Berry?”
Rarity riprende fiato e risponde: “Siamo state attaccate! Non so chi fosse, indossava un giaccone ed era mascherato, ma sicuramente era un unicorno molto potente. Ci ha sottratto la lista difendendosi dai miei incantesimi come se fossero quelli di una studentessa alle prime armi. Anche Berry ha provato a fermarlo, ma è stata ferita a una zampa e adesso è all’ospedale. Sarebbe potuta finire molto peggio se non ci fossero venuti in soccorso i Gufi e gli scagnozzi del Sibilante che l’hanno messo in fuga. Ma la lista è …”
La frase rimane sospesa, interrotta da leggeri singhiozzi e ripetuti “mi dispiace” mentre Derpy la accarezza per calmarla. Spitfire è la prima a cercare di reagire, mentre io sono troppo frastornata anche solo per pensare a qualcosa e Fluttershy è talmente sconvolta da rimanere immobile con gli occhi spalancati, la sua ala sinistra ondeggiante lentamente in su e in giù.
“Qualcuno deve trovare quell’unicorno!” Dice Spitfire “Ha compiuto un’aggressione in pieno giorno! È pericoloso!”
Nandermane annuisce deciso, poi ordina: “Trixie! L’incarico è tuo!”
“Certo, signore! Mobiliterò i miei agenti migliori!”
Ipocrita e bugiarda! L’unicorno non può essere altri che Sunburst! Sicuramente ha voluto anticipare le nostre mosse privandoci della nostra sola arma.
Mi giro verso Derpy e capisco che anche lei pensa la stessa cosa.
“E ora che succederà?” Chiedo al sovrintendente “Spitfire deve essere candidata!”
Lui sospira mestamente e risponde: “Vede, detective, capisco la situazione, ma senza quei nomi non posso acconsentire alla sua candidatura. Per quel che ne so, potreste non aver neanche raggiunto la quota necessaria”
“No! Non è possibile! Li avevamo, deve credermi!” Urla Rarity disperata. Non può finire così, non dopo tutto quello che abbiamo fatto, non dopo tutti i rischi corsi.
“Tu … sei stata tu!” Esclamo guardando Trixie con occhi di fuoco. Afferro un fermacarte dalla scrivania di Nandermane e provo a lanciarglielo contro, ma lei lo intercetta pigramente con una barriera. Derpy interviene per fermarmi mentre Nandermane urla per riportare la calma. Nessuno si accorge di Trixie che, dopo essersi messa in disparte, mi sorride.
“Adesso basta, detective!” Continua il sovrintendente “Non tollererò più certi comportamenti! Cercheremo l’unicorno e la lista, ma non le prometto altro!”
“Non ce ne sarà bisogno, sovrintendente Nandermane” Lo interrompe una voce proveniente dall’esterno dell’edificio. Dalla finestra aperta alla mia destra, Spike entra nella stanza saltando da un pegaso in volo. Tra le sue zampe vedo …
“Ho io la lista”
Per un imprecisato numero di secondi, sette pony osservano un draghetto a bocca aperta e nel più totale silenzio. Se entrasse qualcuno, si troverebbe davanti un’immagine decisamente singolare.
Spike non perde tempo e posa la lista sulla scrivania, proprio davanti a Nandermane.
“Controlli pure, se lo desidera” Lo invita “La lista presenta tutti i nomi necessari e ogni foglio riporta la sua firma. Lei e la signorina Spitfire dovete solo compilare il modulo finale e questa città avrà un nuovo candidato. Ci terrei che questa pratica venisse sbrigata ora in presenza di tutti”
Nandermane annuisce con espressione ebete e inizia a controllare la lista.
“Come hai fatto?” Domando al draghetto.
Lui si mette con le spalle al muro in un punto da cui possa tenere tutti sotto controllo, poi spiega: “Sospettavo che la lista potesse essere trafugata o distrutta, quindi me la sono fatta consegnare per una notte dalla signorina Berry. Ah, a proposito, mi è stato riferito che la signorina sta bene e che già domani potrà lasciare l’ospedale”
Rarity e Derpy accolgono la notizia con un sospiro di sollievo.
“La povera dottoressa Twilight Sparkle ha passato l’intera nottata a copiare ogni nome imitando la calligrafia di tutti e realizzando una perfetta contraffazione. Ha anche imitato la sua calligrafia, sovrintendente, tranne in una pagina interna dove ha usato la propria. Quindi la lista rubata era falsa, ma solo un’attenta analisi avrebbe potuto rivelare la verità. Invece immagino che il ladro l’abbia distrutta dopo essersi accertato che fosse proprio ciò che cercava. Tuttavia la vera lista è quella che ha adesso davanti, sovrintendente”
“Sì … sì, è vero: è tutto regolare”
Derpy e Fluttershy si lasciano andare a un’esplosione di gioia e persino Spitfire muove uno zoccolo rilasciando tutta la tensione accumulata. Trixie invece cela la sua rabbia restando immobile, ma il suo sguardo promette vendetta.
Ma questo domani: la vittoria oggi è nostra.

Usciamo dall’ufficio dopo esserci accertati che la candidatura di Spitfire sia inattaccabile. Trixie invece ci ha lasciato molto prima con la scusa di dover iniziare le ricerche del pericoloso unicorno, ma qualcosa mi dice che non sarà trovato.
Decidiamo di andare a festeggiare con un gelato e persino Spike, incitato con insistenza da Derpy, accetta di unirsi a noi. Una volta in strada, tutti manifestiamo la nostra gioia, liberandoci dell’oppressione provata fino a questo momento. Derpy e Fluttershy giocano a rincorrersi nel cielo mentre Rarity scoppia in un pianto liberatorio.
“Grazie, Spike! Credevo di aver rovinato tutto!” Ripete tra i singhiozzi “Grazie! E scusatemi tutte!”
Spike le si avvicina e le passa un fazzoletto.
“I suoi occhi non sono adatti alle lacrime, miss Rarity” Dice, accompagnandole uno zoccolo al muso per aiutarla a pulirsi “Non si prenda colpe inesistenti. Lei e la signorina Berry avete corso un rischio enorme mostrando grande coraggio. Lo dica anche a lei quando andrà a trovarla: le farà piacere”
Lei annuisce e cerca di darsi una sistemata. Spike invece raggiunge Spitfire; i due si osservano in silenzio con rispetto.
“È un piacere rivederla, signorina Spitfire. La gente sarà felice del suo ritorno”
“Lo spero, Spike” Risponde dandosi un’occhiata intorno. Chi si accorge di noi bisbiglia a chi gli sta vicino e ci indica, altri corrono via per dare a tutti la notizia. Presto saremo raggiunti dai giornalisti. Che seccatura!
Lei però sembra non volerci pensare e continua: “Devo ringraziarti, Spike. Non siamo mai stati amici, anzi, talvolta ci siamo anche scontrati. Ma oggi mi hai salvata e non lo dimenticherò. Ti sono debitrice”
“Lei sta per rendere un enorme servizio alla comunità e il minimo che io possa fare è aiutarla. Nessuno vuole che Trixie vinca questa guerra, posso assicurarglielo. Perciò può contare sul mio appoggio e su quello dei Quattro, anche se non so quanto le possa far piacere”
“Immagino che dovrò solo abituarmi. Ma ora andiamo a prendere questo gelato, dai!” Conclude portandosi al fianco di Rarity. Io invece rallento il passo e invito con un gesto Fluttershy a raggiungermi.
“Posso farti una domanda sul caso Rich?” Le chiedo quando siamo sole.
“Certamente. Mi dica tutto”
“Ho letto che la vittima è una pegaso di nome Parasol. Come è stata uccisa?”
“Beh, non mi piace parlarne” Inizia lei addolorata “È stata colpita alla testa, probabilmente con un coltello o comunque qualcosa di acuminato. Le mancava … le mancava un occhio” Conclude trattenendo un moto di disgusto.
“Potrebbe trattarsi di magia?”
“Sì, immagino di sì. Purtroppo è quasi impossibile capire quando sia stato usato un incantesimo”
“Non fa nulla, permettimi di testimoniare” Chiedo con maggior grinta “L’ultimo giorno in cui la vittima è stata vista viva, io sono stata a casa di Rich. Ho fatto arrabbiare Trixie tanto che stava quasi per attaccarmi, ma è stata fermata da Rich stesso prima che potesse farlo. Ma se dopo non fosse stato più in grado di controllarla?”
Fluttershy prova a rispondere ma, alla fine, si limita ad annuire.
Trixie ha ucciso Parasol in un impeto di rabbia e Rich la sta coprendo. So che è andata così, ne sono certa. Bisogna continuare ad attaccarla ora che è più in difficoltà. Non abbiamo prove, è vero, ma a lungo andare o lei o Rich crollerà. Lui è fragile e lei è infuriata e fuori controllo. Stavolta manca veramente poco.
   
 
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