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Autore: chiastellaway00    28/01/2017    1 recensioni
Cosa succede quando i semidei crescono e mettono su una propria famiglia? Ve lo dico io: un bel casotto.
Io sono qui per raccontarvi una storia partorita dalla mente malsana della sottoscritta. DISLCAMER: non ho letto tutti i libri di Rick Riordan(troppo complicato spiegare il perché),quindi molte cose potrebbero non tornare. State al gioco,perfavore,e proverò ad interessarvi!:D
Non prevedo di finirla,vada perche ancora non ho in mente nessun finale e perchè.... beh mi piace vedere la gente soffrire? Bah. Chi può dirlo.
Cacate apparte,spero vi divertiate
Genere: Demenziale, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altro personaggio, Nuova generazione di Semidei, Quasi tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"And so I wake in the morning
And I step outside
And I take a deep breath and I get real high
And I scream from the top of my lungs
What's going on?"
-4 Non Blondes ; What's Up-


"Noi lasciamola qui. Da adesso in poi è un problema loro"
"Sì hai ragione. Ci penserà-"


Nonostante avesse sentito qualcosa non c'era nulla.
Solo un vago odore di carbone sulla brace. 
Non che questo dispiacesse a Maria,ma adesso la sua bocca era secca e impiastricciata. 
Doveva trovare qualcosa di fresco,come un ruscello,delle mele o... 

Delle fregole? 

Ne era circondata.
Senza nemmeno pensarci si fiondò sulle varie piantine selvatiche e si riempì le gote di frutti rossi.

Erano piccole rispetto a quelle dei supermercati,e dolcissime.

Ne dette un po anche alla tartaruga che si era ritrovata in tasca,un pochino stordita ma viva.

Dopo pochi minuti si era già annoiata di stare lì a guardare le colline con coltivazioni di fragole (anche se il panorama non era affatto male) e si mise in cammino per trovare... chessò, magari la casetta della fatina che le aveva fatto riapparire lo stivale al piede e lo zaino in spalla mentre lei se ne stava svenuta. 
A quanto pareva era pure diventata sonnambula...

Arrivata in cima,però, trovò ben altro che un villaggio di folletti.
Era andata a sbattere di fronte contro una barriera invisibile.

Rimase lì a fissare la... cosa per qualche secondo quando dal nulla si materializzano due manine che afferarono una delle sue con una maldestra dolcezza.




E poi fu in grado di vedere l'interno del Campo "dei Mezzisangui" come aveva detto la bambina che l'aveva aiutata a passare attraverso la porta invisibile.

I ragazzi che dimoravano lì continuarono ad allenarsi come se lei neanche fosse passata,mentre la piccolina la portava a fare il giro del campo non smettendo un attimo di parlare.

Si trovò sbalzata da una realtà ad un'altra in un tempo record di neppure... 5 minuti. Qualsiasi cosa stesse succedendo,Maria non si sentiva pronta ad affrontarla. Non aveva la minima idea del perchè in cima ad una collina ci dovesse essere questo enorme campo sportivo o chi sa che.
Ma adesso le decisioni sembravano non essere più sue,in quanto era guidata dalla marmocchia che le stritolava la dita.

Dovevano esserci abituati,pensò Maria,perché quella bambina con in testa un cesto di boccoli biondi non passava di certo inosservata.
Maria provò a chiederle dove fossero i suoi genitori,dove abitasse, in che posto fossero esattamente e perchè lei fosse finita qui.

"But that's obvious!" Rispose Trilly (come tutti chiamavano la biondina)
"Sei una mezzosangua! Vuol dire che uno dei tuoi genitori è un dio o una dea,oppure gli dei sono tuoi nonni,o bisnonni o trisnonni o quadrinonni..."

"E tu da dove vieni?"

"Da là!" e indicò un punto tra le costruzioni di templi che Maria non sarebbe mai riuscita ad identificare.
"Mamma e papà sono impegnati e non vogliono che io sto con loro quando parlano con i grandi. Il pretore non vuole. È così brava in battaglia! Sa combattere con tutto ma quando mi sgrida mi fa paura e allora io corro in collo a papà..."

Non sapeva di cosa stesse parlando,ma sembrava non ci fosse verso di fermarla. 

Maria si convinse che tanto -visto che secondo Trilly lei avrebbe vissuto qui, perché solo chi è destinato a vivere qui può passare attraverso la barriera e solo chi è legato agli dei può attraversarla, anche se è strano, perché di solito nessuno ha bisogno di aiuto per pasare dalla barriera ecc... ecc...-  avrebbe ritrovato gli aneddoti confusi che le stava raccontando.

In più, Maria amava i bambini. 

Trilly non sembrava avere più di sei anni anche se faceva delle esposizioni da terza media. 
Era piccolina e ispirava fiducia e tenerezza,con gli occhietti verdi e vispi,una spruzzatina di lentiggini chiare sul naso e il peluche di un delfino sempre sotto braccio.

Anche se non si somigliavano per niente,le ricordò sua cugina Caterina,che a differenza di lei era rimasta in Italia e non aveva preso nessun aereo verso l'America.
La ragazza decise di scordarsi il dolore,la confusione e la paura che attanagliavano il suo cuore e si godette la fine del giro turistico del Campo mano nella mano con la sua nuova, pimpante amichetta la quale la trattava come se si conoscessero da sempre.

Essere lì era come aver fatto un giro tra le sue fantasie d'infanzia.

C'erano sirene nei laghetti,cavalli alati,ragazze alate che Trilly sembrava conoscere e salutava con la mano,I figli di Iride che si decisero a farle vedere come sapevano cambiare il colore alle cose dopo che Trilly li ebbe sfiniti con le richieste,le grandi biblioteche dove studiavano dei ragazzi dalla testa bionda e gli occhi chiari (e Maria si chiese se la bambina appartenesse a quella..."fazione" di tizi),ragazze guerriere con elmo e scudo e ragazzi belli come il Sole che giocavano a pallacanestro senza maglietta (beh ok,questi ultimi fooorse appartenevano più alle fantasie adolescenziali che infantili...)

Le pareva un sogno appartenere a quel luogo. 
...perchè ci apparteneva,o no?
Anche se era consapevole che quella specie di paradiso disseminato di candidi edifici in stile romano aveva a che fare anche con gente della stessa razza del Ciclope che aveva messo al tappeto.

Poi si infilarono nel bosco dove Trilly aveva una collezione di finti e morbidi animaletti a cui parlava come fossero vivi.

"Lei è la signorina Mimì,che è la miglior amica di mr. Dolphin" le presentò il delfino, che si era portata dietro fino ad allora, e la riproduzione di una tartaruga di pezza.

"Mi piacerebbe avere un animaletto vero... ma nel bosco non ce ne sono più da quando è stato "reso più sicuro...""

Quindi Maria,intenerita da quegli occhi da cucciolo,le regalò la tartaruga che teneva in tasca. 
Le dispiaceva un pochino separarsene,ma credette che Trilly ne avrebbe avuto più cura. 
E ne fu certa non appena la bambina si portò le mani alla bocca per lo stupore e la reputò la "cosa più bellissima del mondo".

Da quel momento si sentì legata indissolubilmente a quella personcina che nessuno pareva voler tra i piedi,e la bambina a lei.

Era già scesa la sera quando finirono di costruire un recinto segreto dove costudire la tartarughina.


Da un grande edificio marmoreo e decorato da fregi variopinti, che sembrava essere il quartier generale del Campo Mezzosangue, uscirono delle persone,che non si distinguevano bene dal punto tra gli alberi dove le due amiche erano appartate. 
Indossavano dei lunghi abiti bianchi e sotto delle maglie variopinte.

'Delle toghe...' riflettè Maria 'Oh cacchio.... questa è gente importante...'
E nei libri che aveva letto la gente importante aveva sempre a che fare col piccolo protagonista smarrito a causa del susseguirsi degli ultimi eventi.

Almeno avrebbero fatto un po' di chiarezza su quella situazione disastrata

'Ma ora che cosa faccio?'
Aveva iniziato un monologo interiore
'Mi presento? Così dal nulla? Tipo buonasera ladies and gentlemen! Casa mia è stara spazzata via, e dopo due giorni di vagabondaggio -e aver sconfitto uno dei vostri amichetti riuscendo a non farmi portar via una gamba- sono capitata nel paese delle fate. Che faccio adesso?
Ah e tanto per la cronaca, grazie di avermi mandato una bambina della materna come guida,ho capito tutto alla perf-'

I suoi pensieri furono interrotti dalla suddetta bambina che si alzò e corse chiamando "Mamma!"

E ora dove andava? No,tu devi stare qui,traditrice! Era persa senza quella bimba.... E adesso? Se ne stava lì accuattata tra le erbe selvatiche con gli occhi sgranati? Che cosa imbarazzante,che imbarazzo!! Odiava trovarsi in quelle situazioni!

Fortunatamente Trilly,con un gesto teatrale,si ricordò di tornare indietro...

- "Oh cavolo! Io ti amo bambina mia!" pensò Maria con sollievo - 

...e acchiapparle per l'ennesima volta la mano per trascinarla dove non voleva andare. 
Stava correndo tutta piegata,con un dito intrappolato e i capelli in chissà quale stato.

Nella sua testa giravano piccole scritte luminescenti "NOPE NOPE NOPE NOPE..."

Ma questo era. Era la fine.

Le persone si girarono a guardarle e alzarono un sopracciglio non appena videro che cosa la piccola si portava appresso.

Maria riuscì a staccarsi da Trilly quando erano ormai troppo vicine alla piccola folla,ma decise di giocarsela al meglio che poteva.

Si raddrizzò,riavviò i capelli e si mise a camminare cercando di far scendere il rosso dalle guance.
Si concentrò sulla piccola amica,la quale era saltata in collo a quello che sembrava più il papà che la mamma...

Sembravano una famiglia unita. 
I genitori schioccarono entrambi svariati baci sulle guance della figlia che "era stata brava mentre la mamma e il papà non c'erano".
Per un attimo si dimenticarono che c'era un'estranea tra loro.
Ma questo fatto di vedere gente nuova non pareva disturbarli molto.

Solo dopo poco una donna si staccò dal gruppo e si recò vicina a Maria,l'espressione seria ma cordiale.... che comunque intimidiva. 
La squadrò dalla testa ai piedi.

"Ade?" Le chiese.

Maria non seppe cosa rispondere.

Era troppo presa ad osservarla.
Aveva una benda su un'occhio, che cercava invano di coprire con un ciuffo di capelli lunghissimi e neri come la pece.

"Reyna,ma cosa fai? Lascia almeno che la nostra nuova arrivata si presenti"

Un uomo alto e magro con i muscoli ben definiti e gli occhi di un azzurro ghiaccio era venuto in suo soccorso

"...perché tu hai un nome?"


"Ehm...si! Mi chiamo Maria" si riscosse lei. Che figura,si era imbambolata! L' ansia gioca brutti scherzi.

La bambina che lui teneva tra le braccia pensò al resto. Raccontò al padre per filo e per segno cosa era successo da quando Maria era arrivata.

"Sei proprio figlia di tuo padre tu! Sempre a raccontare cose su cose" 

Un'altra donna si aggiunse alla conversazione,sorridendo. 
Aveva i capelli rossi e ricci,gli occhi erano gli stessi della bambina. Verdi.

"È ora di cena per te,signorina."

Poi si rivolse a Maria

"Ciao tesoro! Benvenuta al campo Mezzosangue,di chiunque dio tu sia figlia.
Mi chiamo Elizabeth e lei è mia figlia Rachel.... che tutti chiamano Trilly,chissà perché...."

Guardò la bambina che rideva con le manine sulla bocca.

"Ottaviano,forse è meglio se tu spieghi alla nuova arrivata come funziona al campo,Reyna ha fatto un lungo viaggio..."

Gli si avvicinò e lui le dette la bimba.

"Hai ragione. Ci penso io. A dopo. A dopo Principessa"
Baciò entrambe sulla fronte molto velocemente,ricordandosi che non erano soli.

I vari centurioni e amministratori intanto parlottavano fra loro degli affari loro,mentre Reyna era rimasta zitta in disparte.

Ottaviano girò la testa bionda verso quest'ultima e le consigliò di andare a riposare.

La donna sembrava incuriosita dalla situazione,ma non lo dette a vedere. 
Con un cenno del capo congedò tutti e si ritirò.

A Maria dispiacque un po' che se ne fosse andata. Avrebbe voluto conoscerla.
Ma anche il padre della piccola Rachel le ispirava fiducia.

Le sorrise

"D'accordo..."

E le spiegò tutto ciò che un semidio aveva da sapere sulla sua nuova casa.





Angolo autrice:
E tutto qua! Fiuuu,ok questo mi è parso un bel capitolo.
Sono riuscita ad incuriosirvi? 
Ho fatto qualche errore?
Sono aperta ad ogni tipo di consiglio purché sia espresso come gli dei comandano;)
C'è in programma mooolta roba:D

Distinti saluti,miei cari lettori♡

P.s.=
Riguardo alla piccola Rachel
*con la voce di Zeb89*
Eh! Voleeevi! Guarda che faccia! Non se lo aspettava...

XD
   
 
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