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Autore: jarmione    29/01/2017    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Evelyn e i suoi fratelli non fossero mai "evasi"?
Se lei fosse rimasta al penitenziario?
E che accadrebbe se Joe e i tre fratelli scoprissero che Evelyn sta per andare in tribunale dove decideranno se assolverla o condannarla?
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Dalton ed Evelyn'
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Salve a tutti! Ecco a voi il nuovo capitolo.
Spero vi piaccia e grazie a chiunque mi segue e chi ha recensito, un bacione!
ATTENZIONE!! La long di Lupin viene momentaneamente sospesa (da me medesima) a causa di alcune utenti che pare non abbiano capito cosa è una storia.
Verrà ripresa e forse riscritta in seguito, chiedo perdono a chi la seguiva.



Joe mangiò contro voglia il suo macinato, anzi preferiva giocarci.
Se fosse dipeso da lui avrebbe tirato un bello schiaffo alla sorella, ma la sua indole gentile, che raramente usciva, glielo impediva.
Colpire una donna era da vigliacchi e da stupidi.
Jack e William riuscirono ad immaginare i pensieri del maggiore e, per l'appunto, si fecero gli affari loro per evitare di essere colpiti dalla furia di Joe, che giaceva nascosta e pronta ad uscire.
Jack pensó a ciò che sarebbe accaduto se Evelyn fosse stata trasferita, o assolta, mentre William tornó a fantasticare sulla sottoveste della signorina Betty.
Tutta pizzi e merletti, odorava di sapone, odorava di donna.
Non si accorse nemmeno di essere diventato rosso e di avere un filo di bava sull'angolo della bocca.
Averell, invece, non fantasticò e non badó a Joe.
Mangiava il suo macinato con gusto e, se qualcuno avanzava o non ne voleva, mangiava quello degli altri.
Mangiava come un bisonte ma non metteva su neanche un chilo ed era persino capace di dire che aveva ancora fame dopo aver mangiato l'intera cucina.
Non per niente il cuoco aveva occhi solo per Averell, essendo quest'ultimo l'unico che gradiva il suo operato, al contrario di Peabody che non voleva spendere soldi in mangiare a causa sua.
Joe avrebbe preferito mangiare le pietre invece che quello schifo.
Finito il pranzo, i quattro uscirono e si misero nel loro angolo di cortile.
Joe osservó verso la grata della cella di Evelyn e la intravide sdraiata sulla sua branda.
Ammise che le sarebbe mancata da morire ma non lo avrebbe mai dato a vedere.
Non poteva mostrarsi troppo sentimentale.
Lui era il capo famiglia e se si lasciava andare sarebbero stati guai, senza contare che i suoi fratelli sapevano che Joe esprimeva le sue emozioni solo in caso di depressione o cotta.
Se avesse aperto bocca avrebbe suscitato non solo lo stupore dei fratelli ma anche l'invidia e la rabbia di Jack.
Il secondo era letteralmente innamorato di Evelyn e di certo non voleva vederlo arrabbiato.
Era già accaduto e non ci teneva a riprovare.
Doveva escogitare un piano o qualcosa di simile per seguire Evelyn e controllare che non facesse o subisse danni.
Ma come? 
Peabody conosceva ogni loro singola mossa nei dettagli e conosceva persino le gallerie sotto la prigione.
Non sarebbe stato facile.
Osservó ancora verso Evelyn.
E se avesse detto la verità? Che volevano seguirla per assicurarsi che andasse bene il processo?
Di sicuro non gli avrebbero creduto e non avevano tutti i torti.
Ovviamente avrebbero cercato di evadere, quello era poco ma sicuro, però alla fine di tutto.
E nel caso Evelyn fosse stata condannata, farla evadere sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Fuori c'era più materiale che dentro.
Tentare non nuoce.
"Ho un piano"
William e Jack drizzarono le orecchie e ascoltarono mentre Averell si nascose dietro ad alcune pietre ancora da spaccare.
Joe lo guardò senza capire.
"Che stai facendo?"
"Quando hai un piano, che non funziona mai, io le prendo sempre e quindi mi preparo prima"
Attimi di silenzio e poi pugni e sberle risuonarono per il penitenziario.
Averell voló fino alla cuccia di Rantanplan.
-Che bello! L'ape regina è volata sulla mia cuccia!- scodinzolò felice -adesso le dimostrerò la mia eleganza ed elogerò la sua maestosità con un inchino-
Fece un inchino con il capo e si mise a venerare Averell.
"Quel cane è davvero stupido" constatò Joe
"Allora? Qual'è il piano?" Chiese William
"Come stavo dicendo...."
"Joe Dalton!" La voce di Pit, seguito da Emmett, interruppe il discorso di Joe "il direttore vuole vederti"
"Averell tu in cucina" prosegui Emmett ed Averell, che si era ripreso, corse  in cucina senza farselo ripetere due volte e con la cuccia di Rantanplan attorno al collo.
Jack e William si guardarono interrogativi e stessa cosa Joe.
"Voi due venite con noi" indicarono il carro di emergenza "andiamo nel territorio di Lupo Pazzo"
William saltò in braccio a Jack e tremó 
"L...Lupo Pazzo?"
"Si, muovetevi" li scortarono fino al carro e partirono.
Joe rimase allibito.
Andò dal direttore e attese qualche spiegazione.
Peabody era seduto alla scrivania, affiancato dalla signorina Betty.
Aveva l'aria stanca ma un sorriso stampato in volto.
Joe notó una cosa strana.
Sia Peabody che la donna avevano dei cuscini legati attorno al corpo, lascia di liberi solo i volti.
Quando si parlava dei Dalton c'era poco da stare tranquilli e il direttore lo sapeva.
Si premuniva sempre in anticipo.
In quel caso, però, avrebbe subito qualsiasi angheria di Joe pur di non vederlo e avere la sua adorata pace.
"Caro Joe Dalton" tentò di incrociare le mani davanti al volto ma fatico parecchio per via dei cuscini.
"Ti abbiamo convocato per darti due notizie"
Joe lo guardò curioso
"La prima è che sua sorella domani partirà per andare in tribunale e affrontare un processo" disse tutto d'un fiato la signorina Betty
"E la seconda è che voi quattro dovrete accompagnarla in quanto unici membri della famiglia a lei vicini"
E fino a lì Joe non aveva problemi anzi, cominció a macchinare un piano per la fuga.
La signorina Betty iniziò a sudare freddo e a sorridere con fare nervoso.
Diede un paio di gomitate al direttore, che era nella sua stessa situazione.
"E...un ultima cosa" Peabody richiamò l'attenzione di Joe.
"Il viaggio sarà lungo e dovrete essere scortati e quindi abbiamo chiamato qualcuno di fiducia...abbiamo..." deglutì "abbiamo chiamato..." la signorina Betty si rifugiò dentro ad un armadio pieno di fascicoli.
"Lucky Luke!" Il direttore si nascose sotto la scrivania con un grido di terrore.
Joe sbarrò gli occhi e strinse i pugni.
La sua faccia iniziò a cambiare colore, da verde a viola e da blu a rosso.
Il fumo che usciva dalle sue orecchie era nero come la pece
"LUCKY LUKE!" Urlò con quanto fiato aveva in gola e iniziò a battere i piedi e distruggere tutto quello che lo circondava.
Fece una scenata isterica che attirò l'intero penitenziario vicino alla finestra.
Persino Evelyn, che aveva sentito quelle urla disumane, accorse.
"Che succede?"
"Non lo sappiamo" rispose Stinki Bill, curioso quanto gli altri di sapere cosa avesse fatto infuriare Joe in quel modo.
"Io dico che ha a che fare con Lucky Luke" commentò Averell, uscendo dalla cucina, mentre mangiava una scodella di macinato, suscitando lo stupore di Evelyn "che c'è? Fa così solo quando si parla di lui"
"Ehm...sicuro di stare bene?"
"Certo...Uh guarda una farfallina" vide Rantanplan che seguiva la stessa farfalla di poco prima saltellando e si mise a fare lo stesso.
Evelyn sospiró di sollievo e si allontanò nel loro angolo, in attesa che Joe si calmasse.
Lucky Luke.
A parte lei, tutti i suoi fratelli erano stati catturati da quel cowboy e solo Joe faceva scenate disumane.
Ricordò che, quando era più piccola, Joe odiava Lucky Luke ma non aveva mai fatto così.
Due guardie, sicuramente pronte ad intervenire già da prima, lo tennero stretto e lo trascinarono nella cella, mentre Joe imprecava e diceva cose irripetibili.
Evelyn sospiró e segui le guardie.
Essere l'unica detenuta femmina, in un penitenziario maschile, era difficile ma anche essere sorella di Joe non scherzava.
Nel frattempo realizzo che ad accompagnarla in tribunale sarebbe stato proprio il più famoso cowboy del west.
Strano che Peabody volesse sborsare tanti soldi per un accompagnatore.
Avrebbe speso meno se utilizzava una guardia, tanto non sarebbe scappata e...
-oh accidenti!- ebbe un flash -E se...?-
E se non fosse andata solo lei? 
Lucky Luke era famoso per aver inseguito i suoi fratelli fino alla cattura.
Chiunque incrociava la strada di Lucky Luke finiva in prigione senza accorgersene.
Tremó.
Sarebbero venuti anche i fratelli, questo Peabody non glielo aveva detto.
Sicuramente lo faceva in quanto lei era ancora minorenne
Perché la maggiore età non poteva essere ai diciotto invece che ai ventuno?
Quando fu davanti alla cella dei fratelli, senti Joe che ancora sbraitava e le guardie che pattugliavano il corridoio.
Fece un respiro profondo ed entró nella cella.
Joe imprecava e aveva un colore rosso paonazzo.
"Lucky Luke! Lucky Luke! LUCKY LUKE!" Prese alcune posate da sotto i cuscini, sicuramente rubate dalle cucine per qualche suo piano di evasione, ed iniziò a lanciarle per tutta la cella, recuperandole e rilanciandole ogni volta che finivano.
Anche se era abituata a certe scenate isteriche, Evelyn si accorse di quanto Joe fosse ancora in grado di fare e ammise di avere un po' paura di quelle sfuriate.
Ringrazió che i fratelli non fossero lì o avrebbero preso qualche pugno in faccia.
"Joe calmati!"
"LUCKY LUKE!"
"Joe smettila basta!"
Ma, come volevasi dimostrare, non venne ascoltata anzi...le arrivò una raffica di forchette dritte addosso.
Joe non si rendeva nemmeno conto.
Con uno scatto disperato, Evelyn si avvicinò al fratello prima che lui raccogliesse le forchette.
Si inginocchiò e lo strinse forte.
"Joe basta!" Esclamò "datti un contegno!"
Joe tremava di rabbia, i suoi occhi erano folli e pieni di ira.
Anche se la sua voglia di evadere e rapinare era alta, pensava di aver chiuso con Lucky Luke.
Sapeva che si era ritirato e non praticava più come cacciatore di taglie e paladino della giustizia, pensava che finalmente si fosse liberato di lui.
Si sbagliava...quanto si sbagliava...per i fratelli Dalton sarebbe resuscitato pure dalla tomba.
Ma Evelyn, il fatto che si muovesse in particolar modo per lei lo rendeva ancora più furioso.
Nessuno doveva avvicinarsi a lei, nemmeno Lucky Luke.
"Adesso basta Joe"
Il colore della faccia di Joe tornó lentamente al suo aspetto originale e gli occhi assunsero solo uno sguardo truce e assassino.
"Quel Luke!" Disse "giuro che appena ne avrò l'occasione io..."
"Joe!" Lo zitti Evelyn "basta Joe! Lucky Luke non ti arresterà di nuovo, non può farlo! Calmati o ti verrà un infarto"
"Lo farò venire a lui un infarto" finalmente si voltò e guardò negli occhi la sorella.
Solo in quel momento si accorse di averla colpita durante il lancio delle posate.
Tra esse c'erano anche alcuni coltelli, rubati da Averell per modellare qualche stramberia, uno di quelli deve aver colpito Evelyn, che aveva la manica della divisa con un piccolo squarcio è un taglietto sul polso.
Joe sgranó gli occhi e si mostrò dispiaciuto.
Anche Evelyn se ne accorse e si stupì "Non mi ero neanche accorta" alzò le spalle, facendo capire a Joe che andava tutto bene.
Fu tutto inutile.
Joe si disperó e, dimenticato Lucky Luke, corse fuori dalla cella e mise sotto sopra l'intero penitenziario per trovare bende adatte al suo taglio che neanche sentiva.
Anche lei uscì in cortile tra gli altri detenuti.
Jack e William erano tornati e Averell osservava Joe correre avanti e indietro
"Ti prepari per una maratona Joe!"
Peabody, disperato più di Evelyn e dei fratelli, si avvicinò
"Ma che succede qui?" Chiese "che cosa è questa confusionitudine!?"
"Joe" sospiró Evelyn
"E che altro c'è ancora!?"
Nessuno fece in tempo a rispondere.
Joe fece un sacco di giri attorno ad Evelyn, lasciandola completamente bendata come una mummia.
Evelyn aveva uno sguardo che lasciava trasparire tutto il suo disappunto
-Quanto manca alla maggiore età?-
  
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