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Autore: Robigna88    30/01/2017    0 recensioni
Quando Freya Mikaelson le telefona per chiedere aiuto in merito alla drammatica situazione venutasi a creare con Lucien e la sua trasformazione in una specie di Ibrido 2.0, Allison sa che c'è una sola persona che può davvero aiutarla senza rischiare la vita: l'Arcangelo Gabriel. Annientato Lucien però a Gabriel viene chiesto aiuto anche per un'altra cosa, salvare Camille dal morso letale dell'oramai defunto vampiro. Gabriel può farlo ma li avvisa che salvandola altererà l'ordine naturale delle cose e che per quella vita salvata qualcun altro dovrà pagare. Con molta probabilità quel qualcuno sarà proprio Allison che è l'unica umana. Nonostante le proteste di Elijah la cacciatrice accetta, pronta a rischiare per salvare la vita della giovane barista. Quello che non sa però è che ci sono diversi modi per ristabilire l'ordine naturale e alcuni sono più sconvolgenti della morte stessa.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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2.

 

 

 

 

 

“È stato fin troppo facile, avresti potuto cavartela da sola Allison.”

La cacciatrice piegò poco il capo e lo scosse impercettibilmente. “Con un Ibrido 2.0? Non credo proprio Gabe… ma grazie della fiducia” ridacchiò mentre faceva qualche passo avanti lasciandosi una perplessa Freya e un ancora più confuso Elijah alle spalle. Intorno a loro la Strige rimaneva in silenzio, i vari membri si guardavano l’un l’altro pieni di domande, affamati di risposte che Allison non aveva intenzione di dare.

Forse però, si disse mentre guardava l’Arcangelo addentare una barretta di cioccolato, la loro non era curiosità, più paura. Doveva essere terrificante per loro stare al cospetto di un essere tanto potente come Gabriel, un essere che avrebbe potuto distruggerli con lo schiocco delle dita, forse persino con un semplice sguardo. Li capiva in fondo, Allison si era sentita allo stesso modo la prima volta che lo aveva incontrato.

La loro amicizia era nata in salita, ma era felice che alla fine fossero diventati quasi culo e camicia, come lui avrebbe detto se glielo avessero chiesto.

“A proposito, che cavolo era questo tizio, esattamente?” domandò proprio l’Arcangelo. “Non credo che Ibrido 2.0 sia la definizione giusta.”

Allison si strinse nelle spalle voltandosi a guardare Freya ed Elijah. “Non conosco un’altra definizione. E voi?”

Freya scosse il capo. “Non abbiamo pensato a dargli un nome, volevamo solo liberarcene. Volevamo vendetta dopo che ha ucciso Finn.”

Alla cacciatrice non sfuggì lo sguardo smarrito di Elijah; c’era sofferenza in quegli occhi scuri, per quel fratello che spesso li aveva delusi e fatti infuriare ma che era comunque parte della famiglia, sempre e per sempre. Con un gesto del capo fece capire alla Strige che era il momento di andare e loro uscirono quasi di corsa.

“Elijah, stai bene?” gli chiese, una volta che furono andati, avvicinandosi e sorridendogli, provando di nuovo quel dannato brivido che aveva sperimentato quando, uno accanto all’altra, si erano protetti dall’abbaglio del potere di Gabriel. Lui la fissò in silenzio per un lungo istante. Forse nessuno si era preoccupato di chiederglielo e quindi rispondere era difficile.

“Sto bene” disse infine schiarendosi la voce.

“Bene!” esclamò Gabriel interrompendo il momento. “Direi che ora che ho fatto ciò che dovevo è ora per me di andare.”

“Aspetta!” gli disse Freya facendo qualche passo in avanti. “Visto che sei qui, c’è qualcos’altro con cui, forse, potresti aiutarci.”

“Di cosa si tratta?”

“Il morso di Lucien è… era letale. Ha ucciso nostro fratello e un morso ha ferito una nostra amica, Camille.”

“Lucien ha morso Camille?” domandò Allison scuotendo poco il capo. “Perché non me lo hai detto al telefono?”

“Non era rilevante allora” replicò la strega. “Perché, onestamente non credevo sarebbe sopravvissuta fino al tuo arrivo.”

La cacciatrice si voltò a guardare Gabriel; stava mangiando una caramella… lui e la sua fissa per i dolciumi. “Gabriel…”

“Vediamo quello che posso fare, ma non prometto nulla.”

“Seguiteci” mormorò Elijah precedendoli fuori da quel posto.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Da quanto tempo è ridotta così?” Allison allungò la mano e la poggiò sulla fronte sudata della bionda barista. La sua pelle era bollente, il corpo pieno di bolle. Così diversa dalla Camille che conosceva, quella sempre bella e sorridente, con una dose di allegria e positività ogni giorno, ogni ora. Con tristezza volse lo sguardo a Klaus; le teneva la mano con occhi pieni di nulla se non di paura. Con la bella Cami aveva finalmente imparato ad amare ed ora quell’amore rischiava di perderlo. Non era giusto, non lo era affatto… sperava che Gabriel potesse fare qualcosa.

“Da ore oramai, peggiora di minuto in minuto” le fece sapere Freya.

Allison poggiò il suo borsone su un angolo di letto e tirò fuori un vasetto dentro il quale risiedeva una lozione giallastra e densa. Con due dita ne prese un po’ e la passò con delicatezza sul morso infetto. Camille emise un sospiro ma non aprì gli occhi anche se la sua temperatura scese poco.

“Cos’hai fatto?” domandò Elijah sentendo il cuore della giovane vampira battere poco più forte. “Il suo cuore batte con più forza.”

La cacciatrice si voltò a guardarlo facendo ondulare la coda morbida che le teneva in ordine i capelli. “Un piccolo unguento magico, regalo di John Constantine. Lo lascerò qui” disse poggiandolo sul comodino lì accanto. “Se la temperatura dovesse risalire mettetene un po’ nella ferita.”

“Chi è lui?” chiese Klaus puntando lo sguardo su Gabriel, guardandoli davvero per la prima volta da quando erano arrivati.

“Io sono l’unico che può aiutarla” disse l’Arcangelo guardando la povera ragazza sofferente.

“Allora fallo!” l’Ibrido si mise in piedi. “Che cosa stai aspettando?”

Ma Gabriel non rispose, si chiuse in un silenzio più eloquente di mille parole, almeno per Allison che lo conosceva bene. “Se le salvi la vita danneggerai l’ordine naturale vero?” gli chiese infatti proprio lei.

L’altro annuì. “Il suo destino è praticamente segnato. Se le salvo la vita ora sarà come ingannare la morte e a Morte non piace che si interferisca con i suoi affari. Se salvo lei allora qualcun altro dovrà prendere il suo posto.”

Elijah corrugò la fronte. “Qualcuno chi esattamente?”

“Non lo so” Gabe si strinse nelle spalle, poi guardò Allison. “Ma considerando che nessuno di voi è davvero del tutto mortale, se dovessi scommettere, scommetterei su di te, piccola umana testarda.”

“Ovviamente!” esclamò la donna scuotendo il capo. “Figurarsi se poteva essere semplice.”

L’Arcangelo si fermò un istante a riflettere. “Non sarà immediato, ovviamente, potrebbe succedere fra mesi o anni… ma succederà e fino a quel momento dovrai costantemente guardarti le spalle. Non da comuni nemici ma da Morte in persona.”

“No!” esclamò Elijah scuotendo il capo. “Non lo faremo. Non salveremo Camille sacrificando te. Niklaus…” Ma Niklaus rimase in silenzio, consapevole che le proteste di suo fratello avevano un senso, troppo acciecato dal dolore per fare qualunque cosa.

“Quanto tempo ho per pensarci?” chiese Allison.

“In questo preciso istante direi più o meno trenta minuti. Ma adesso” l’Arcangelo allungò due dita e le poggiò sulla fronte di Camille. “Adesso due ore circa. Vado a fare un giro di questa gigantesca casa, fammelo sapere quando avrai deciso.”

Sparì fuori dalla stanza e la cacciatrice fece un grosso respiro. “Posso fare una doccia? La doccia mi rilassa e penso meglio quando sono rilassata.”

“Non c’è niente a cui tu debba pensare!” esclamò Elijah. “Non sacrificherai la tua vita.”

“Con tutto il rispetto, Elijah” gli disse lei afferrando il suo borsone. “Non spetta a te decidere” tagliò corto seguendo Freya fuori dalla stanza.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Elijah aprì con delicatezza il box ed entrò, lo richiuse piano e si fermò per un istante a guardare la pelle chiara di Allison quasi risplendere sotto il tocco dell’acqua. Fece un passo avanti e la avvolse con le braccia dandole un bacio sul collo e uno sulla tempia quando lei si abbandonò contro il suo corpo e trasse un profondo respiro. “Grazie di avermelo chiesto” le sussurrò.

“Cosa?”

“Se stavo bene, dopo aver saputo di Finn. Nessuno si era preoccupato di domandarmelo.”

Allison abbozzò un sorriso. “Io non sono come tutti gli altri, credevo che oramai lo avessi capito.”

Elijah le baciò di nuovo il collo, allentò poco la presa per permetterle di girarsi e poi la strinse poggiando gli occhi dentro i suoi. “Hai già detto a Gabriel di salvare Camille a discapito della tua vita vero?”

“Ha importanza ora? Non possiamo solo goderci il momento.”

“Non riesco a godermi il momento se so che morirai.”

“Tutti moriremo prima o poi… beh tu forse no, ma io, con la vita che faccio sono da sempre destinata ad una morte prematura” la donna gli passò le braccia intorno al collo. “Camille invece ha la possibilità di vivere per sempre e vivendo darà a Klaus la felicità che da sempre agogna.”

“E che ne è della mia di felicità?”

“Cosa ti rende felice, Elijah Mikaelson?”

“Saperti viva e in salute, per cominciare.”

Allison sorrise alzandosi sulla punta dei piedi. “Che ne dici di un bacio? Quello ti renderebbe felice?”

Lui decise di scoprirlo e mentre la stringeva tra le braccia e la faceva sua ancora e ancora nel caldo abbraccio del getto dell’acqua scoprì che sì, un bacio poteva farlo felice se proveniva dalle labbra giuste. E le labbra giuste erano quelle di Allison Morgan.

 

   
 
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