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Autore: Nisi    11/04/2005    5 recensioni
Harry Potter da solo non ce la può fare a sconfiggere Voldemort. E neanche i Grifondoro da soli ce la possono fare. L’unica possibilità è che le quattro case dimentichino i loro contrasti e si uniscano. Così, almeno, dice una profezia vecchia di secoli. Nel frattempo, Voldemort ed i suoi Mangiamorte raccolgono le forze. Ma chi sarà a dare una mano ad Harry? Che strano legame magico si creerà tra i componenti del gruppo e perché? Tinte fosche, situazioni tragicomiche, un amore difficile e la nascita di un’amicizia alquanto improbabile. Ginny/Draco, ma anche altre coppie.
Genere: Avventura, Commedia, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Draco/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“ahi ahi ahi, non ci voleva questa pioggia. Ma sono sicuro che questa sarà una bella partita combattuta e… ehm, leale”. Aveva commentato Lee Jordan mentre sul campo di quidditch entravano le squadre di Grifondoro e Serpeverde.

La professoressa McGranitt seduta accanto a lui gli rifilò una gomitata e lo guardò male.

“Ma professoressa, cosa ho fatto?” si lamentò Lee con voce lacrimosa.

“Per il momento niente, ma so che lo farai” rispose la professoressa sistemandosi il cappello e la sciarpa gialla e rossa di Grifondoro attorno al collo.

Stendardi, sciarpe gialle e rosse da una parte e verde ed argento dall’altra, macchie di colore in una giornata altrimenti molto grigia.

Dean Thomas aveva superato sé stesso, i disegni che aveva preparato, con un incantesimo erano stati animati, per cui erano diventati ancora più realistici: un enorme leone con una fluente criniera stringeva tra le sue fauci un malconcio serpente. Un altro leone altrettanto temibile e massiccio, schiacciava sempre lo stesso serpente sotto le sue zampe. E sempre il solito leone che inseguiva il solito serpente disperato.

Serpeverde non gradì molto il disegno, almeno a giudicare dai commenti indignati e dalle pernacchie provenienti dagli spalti.

Sotto una pioggia battente, alle loro spalle le squadre di Grifondoro e Serpeverde, Harry Potter e Draco Malfoy si strinsero la mano, questa volta non tanto forte da rischiare fratture, ma quasi senza farci caso, con indifferenza.

Madama Bumb portò il fischietto alle labbra: pronti? Allora, uno, due, treee

E la partita cominciò.

Ron in porta stava già dando segni di nervosismo, ma aveva trovato un ottimo incantesimo filtro per le orecchie che le rendevano sorde agli insulti ed alle prese in giro, per cui, “Weasley è il nostro re” versione Serpeverde non fece alcun effetto, neanche con le strofe nuove scritte da Warrington e Pucey, con il grazioso contributo di Pansy Parkinson in vena stranamente poetica.

Harry stava perlustrando il campo a cavalcioni della Firebolt, in cerca del boccino.

Draco stava facendo lo stesso.

Dura, era dura vedere il boccino con quell’oscurità e la pioggia battente.

Tutti i giocatori dopo pochi minuti erano ormai zuppi fino al midollo, i capelli incollati al viso.

Goyle sembrava un’ enorme, fradicia, porchetta volante.

“Vediamo Malfoy che continua ad aggirarsi per il campo nella speranza vana di riuscire, per una volta nella vita ad avvistare il boccino prima di Potter” Lee si interruppe un attimo e guardò di sottecchi la McGranitt che annuiva con la testa… fino a che si ricordò che lei era una professoressa e lo gratificò di un urlaccio

“Va bene, va bene, no c’è bisogno di prendersela così”mentre vedeva Malfoy alzare un dito (confido nella vostra cultura per indovinare quale…NdA) nella sua direzione.

Bene il gioco prosegue, c’è un veloce passaggio di pluffa tra Nattie, bella figliola…”

“Jordaaaan”

“dicevo brava figliola McDonald che passa la pluffa a Ginny Weasley che la spedisce…. No, non spedisce proprio niente perché Bletchley è ingrassato come un maiale e copre i tre anelli. Peccato, Ginny sarà per la prossima volta… Dopo Katie Bell che segna… Brava Katie, se non mi piacesse Nattie, ti avrei invitata ad uscire, dopo tutto, Bletchley non è così ingrassato”

“Per amore di Merlino, Jordan!”

“Si professoressa”

“Attenzione, il gioco si fa pressante Pucey ha appena segnato il pareggio, 10 a dieci… sfortunatamente, la pioggia non da la possibilità di vedere benissimo, ma sembra che Goyle e Tiger si stiano dando parecchio da fare con quei bolidi. Terra chiama Harry, niente notizie dal nostro pennuto d’oro preferito? No, vero? allora continuiamo”. Vediamo Ginny Weasley che svolazza per il campo. Ginny, meno male che hai quella testa rossa, altrimenti non ti vedrei con ‘sta pioggia! Ed intercetta la pluffa, brava bambina, bacetto in fronte! Eh, no, Warrington, fai il bravo… Warrington quel figlio di xxxxx sta cercando di assalire Ginny che gli sfugge tenendosi la pluffa, ora la passa a Nattie, che la passa a Bell, vai Katie, avanza, brava… si, passaggio a Ginny, che la ripassa a Nattie…che tira proprio in braccio a Bletchley. Peccato, Nattie, sarà per la prossima volta, ne parliamo a cena, vuoi? Ora riprende il gioco, ci sono i bolidi che girano per il campo, attenti ragazzi, mi raccomando…. Warrington lancia la pluffa… Pucey la intercetta e la passa a Montague.. che la perde… Montague, mi sa che risenti ancora della vacanzina dell’anno scorso nel cesso della scuolahiaaaaaa”

La McGranitt gli aveva dato una bastonata in testa….

“Jordan, queste cose si pensano solo e non si dicono, ehm non si dicono e basta!”

“Ok, ok” si lamentò Lee accarezzandosi la testa sulla quale sarebbe spuntato un bel bernoccolo…

“oh, bene, sta finendo di piovere…”

La partita era ormai sui 110 a 120 per Grifondoro. Era una partita molto equilibrata. Ogni qualvolta i leoni segnavano, i serpenti segnavano a loro volta…. E del boccino neanche l’ombra.

Mezz’ora dopo, i giocatori cominciavano a dare segni di stanchezza.

Persino Lee Jordan cominciava ad avere la voce rauca ed a perdere smalto.

Ora il cielo era sereno.

Harry vide brillare qualcosa, vicino agli spalti di Serpeverde.

Per la prima volta, il boccino faceva la sua comparsa in partita.

Anche Draco lo aveva visto.

Entrambi i due cercatori si gettarono all’inseguimento del boccino.

Erano testa a testa, spalla a spalla, quasi i corpi dei due si toccavano, Draco allungò la mano per prendere il boccino prima di Harry.

Jack Sloper se ne accorse e tirò un bolide nella sua direzione. Draco riuscì a scostarsi all’ultimo momento, Harry prese il boccino, ma quando lo alzò in aria, sentì un gemito soffocato.

Il bolide aveva colpito Ginny Weasley, che rovinò al suolo con un tonfo sordo.

Tutti gli astanti avevano trattenuto il fiato, ma pochi secondi dopo il campo venne invaso, mentre Susan e Madama Chips si facevano largo tra la folla per soccorrere la ragazza.

“Fate passare, per favore, fate passare…” urlava Susan trafelata e sconvolta dalla preoccupazione.

Ginny era sdraiata su un fianco accanto agli spalti di Serpeverde, il braccio destro piegato in modo innaturale ed un rivolo di sangue le scendeva dalla fronte, la Scopalinda per terra accanto a lei.

Aveva perso i sensi, non si muoveva, era pallida come un cencio.

“oh, Ginny, cosa ti è successo” mormorò Susan scostandole i capelli dalla fronte, per esaminare la ferita.

Anche se la squadra di Grifondoro aveva vinto la coppa di quidditch, nessuno esultò.

Tutti ritornarono al proprio posto sugli spalti, osservando attentamente la scena in perfetto silenzio. La professoressa McGranitt, preoccupatissima, si era messa a fianco di Susan.

Madama Chips scosse la testa “Devo portarla in infermeria.

Di certo, il braccio è rotto, ma non ci dovrebbero essere problemi. È la botta alla testa che mi preoccupa”.

Con un incantesimo (Colloportus) fece levitare la ragazza svenuta per portarla in infermeria.

Susan alzò lo sguardo ed incontrò gli occhi di Draco Malfoy. Se era possibile, era ancora più pallido di Ginny.

* * *

Draco si attardò sotto alla doccia bollente.

Era rimasto solamente lui nello spogliatoio di Serpeverde.

E rifletteva.

Era successa una cosa stranissima.

Non appena Ginny era crollata al suolo così violentemente, lui aveva sentito un dolore acuto al braccio.

Ed un altro dolore alla fronte.

Ma perché? Voleva dire che lui e Ginny erano legati molto più profondamente di quanto credesse… che il dolore di lei fosse anche dolore suo?

Si insaponò da capo a piedi ancora una volta, nonostante non ce ne fosse bisogno, l’acqua che gli scorreva su tutto il corpo indolenzito.

Era preoccupato per Ginny… avrebbe voluto correre a vedere come stava, ma non sarebbe stata una buona idea.

Avrebbe trovato quel gorilla di suo fratello e poi la cosa si sarebbe saputa in giro. soprattutto ad Hogwarts, i muri avevano orecchie… e non aveva nessuna intenzione di scoprirsi… e di mettere in pericolo Ginny.

Portare in braccio Susan era stata un’imprudenza, ma tutti sapevano che, per uno strano motivo, Malfoy doveva qualcosa a Bones, per cui non era stato poi così strano che lui avesse ricambiato la gentilezza.

Ginny era tutt’altra cosa, ma dopotutto, la Medistrega Tassorosso era in gamba e si sarebbe presa cura di lei.

Uscì dalla doccia qualche minuto dopo.

Si asciugò soprappensiero, si infilò abiti puliti ed uscì

Era buio.

Ci aveva messo una vita a lavarsi, pensò tra sé e sé.

Improvvisamente, una figura gli si parò davanti.

L’oscurità non gli permetteva di vedere bene, ma dopo qualche istante riconobbe Ron Weasley

“Weasley” gli disse a mò di saluto e gli passò di fianco per tornare al castello.

Ron lo bloccò prendendolo per una spalla.

E facendogli male

“Weasley, che vuoi? Non ho tutta la sera!” sbottò Draco, impaziente di tornarsene in dormitorio.

“per colpa tua, mia sorella ha avuto un incidente. Ecco cosa voglio. Fartela pagare!” righiò Ron.

Draco scosse il capo:”ah, ma hai una sorella? Da quanto avevo capito, tu di sorelle non ne avevi più… e neanche di amici e di fidanzate, pare”

Draco non fece tempo a sogghignare perché Ron gli dirò un gancio destro che arrivò direttamente sullo zigomo.

Spaccandoglielo.

Nonostante il dolore, Draco ridacchiò:”La verità fa male, eh, Weasley? Il figlio del mangiamorte che se la fa con l’innocente Ginny Weasley. Che ne dici, Weasley… quando mi sarò stancato della tua bella sorellina, magari ci proverò con la tua donna mezzosangue, oh, scusa, con la tua ex donna mezzosangue. Turandomi il naso, ma devo dire che Granger senza quelle zanne sta crescendo bene”.

Altro pugno di Ron questa volta sull’altro zigomo:”Maledetto, che cosa hai fatto a mia sorella”

Il ghigno di Draco si fece ancora più diabolico:”Niente, Weasley, non le ho fatto proprio niente… che non volesse o che non le piacesse, garantito. E a quanto ho visto, le piaceva proprio”

Impotente, Ron lasciò cadere i pugni lungo i fianchi, gli occhi lucidi di lacrime.

“Se vuoi stare qui a massacrarmi per tutta la serata, Weasley, fai pure. Lo so che fisicamente sei più forte di me. Ma questo non ti ridarà tua sorella, né la tua donna, né i tuoi amici. Fossi furbo, mi terresti d’occhio… ma siccome non lo sei e non lo sarai mai, stai pure qui ad assalire i tuoi rivali con delle scuse invece che comportarti da uomo. Io oggi mi sono semplicemente scostato per non prendere un bolide. È stato in incidente. Ma siccome la fai tanto lunga, come mai non eri tu a prenderti cura di lei, cosa fai qui mentre lei è in infermeria? preferisci vederla morta, piuttosto che con uno che non ti va? Mettiti bene in testa che tua sorella è cresciuta e prima smetti di mettere il naso nei suoi affari e meglio sarà! Buonanotte Weasley, ci si vede in giro”.

Draco girò sui tacchi e se ne andò.

***

In infermeria, Susan si stava prendendo cura di Ginny.

Per fortuna, non era grave come sembrava all’inizio.

Il braccio rotto era stato sistemato da Madama Chips e la ferita in fronte si era rivelata una lieve commozione cerebrale.

Ora Ginny dormiva nel suo letto circondato da un paravento.

L’infermeria era vuota, fatta eccezione per le due ragazze.

Madama Chips si era ritirata una mezz’oretta prima e Susan era rimasta per dare un occhio alla sua amica e per rimettere a posto le varie pozioni che erano state somministrate alla Grifondoro.

Susan era seduta sul letto accanto a quello di Ginny, nella stanza c’era un piacevole tepore la penombra che l’avvolgeva l’aveva resa accogliente, per quanto lo possa essere una infermeria.

Susan sentì un rumore ed alzò gli occhi.

Si trovò davanti uno stralunato Ron

“Ron” esclamò la ragazza “ma che ti succede? Stai male?”

“no, ecco io sì.. sono venuto a vedere come sta Ginny”

Susan sorrise “sta bene, Ron, ora però sta riposando, ha avuto una giornata faticosa e deve riprendersi”

Ron si girò verso di lei “Susan, sono un idiota..”

Susan sospirò:”Si, lo sapevo”

Lievemente offeso, Ron ribattè:”Ah, grazie, è bello sapere che i tuoi amici ti vogliono bene…”

Susan scosse il capo:”Ron, io ti voglio bene ma davvero sei stato un idiota… Per fortuna non è tardi per rimediare. Parla con Ginny domani. Ed anche con Hermione…”

“Ma sei sicura che Ginny stia bene?” chiese Ron tutto preoccupato “forse dovevo starle più vicino…”

Susan gli diede un buffetto sul braccio:”Ma noooo, sta bene, ora torna nella torre, e lasciami finire qui”.

Dopo che Ron se ne fu andato, Susan prese pergamena e piuma e scrisse un messaggio, lo fissò alla zampetta di Oscar, il suo gufo e gli disse:”Vai, se fai in fretta ci sono dei biscottini gufici tutti per te”.

* * *

Nella sua stanza, Draco stava leggendo il solito libro per non cedere al sonno e per non pensare.

Gli zigomi erano andati a posto senza problemi, grazie ad un paio di incantesimi che gli aveva insegnato Susan qualche giorno prima.

Questo volume era più interessante del precedente, era un saggio intitolato “Evoluzione della magia nei secoli.I diversi contributi di Hogwarts, Durmstrang e Beauxbatons”, di Evariste Grandsecchions, professore emerito. Stava per iniziare la lettura del 46° capitolo (erano 275 in tutto), quando sentì un discreto tap tap sul vetro della sua finestra.

Era un gufo che doveva consegnargli della posta, evidentemente.

Ma a quell’ora? Draco aprì cautamente la finestra e fece entrare il minuscolo gufetto marrone.

Gli offrì dell’acqua fresca e dei biscottini gufici De Luxe (per il gufo che non deve chiedere mai), che il piccolo Oscar si affrettò a spolverare in pochi secondi.

Malfoy rise:”certo che il tuo padrone non ti da molto da mangiare…”

Il gufetto lo guardò

“oppure tu sei un gran goloso”

Oscar gli voltò le spalle

“Non avevi della posta da consegnarmi?”

Oscar gli tese la zampina e Draco aprì il pezzettino di pergamena arrotolato.

Il paziente sta molto meglio e ritornerà in piena forma in un paio di giorni

Medistrega Tassorosso

Draco scoppiò a ridere, divertito, ma anche sollevato:”Sei un fenomeno, Bones”

E lasciandosi cadere sul letto:”Ma non te lo dirò mai!”

* * *

Spero questo capitolo vi sia piaciuto, grazie a tutti per averlo letto

Florinda: eccoti il nuovo capitolo. purtroppo con la lunghezza dei capitoli non posso farci molto, ma farò il possibile, ciao

Goten: sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto!

Terry: piano piano ci arriviamo (con fatica, però...), credo che Ron e Draco non diventeranno mai amici, troppo diversi e testardi

Maho: un altro capitolo. Ron in effetti un po' scemo è, ma non è cattivo. spero che il legame magico del quale parlo ti abbia solleticato

Neera: grazie, per le recensioni e per le mail. fanno sempre un sacco piacere. la matematica mi ha sempre rovinato la vita

Byakko: quei due diventeranno amici sul serio. Fortunata Susan, vero? peccato che nel momento topico se la stesse dormendo dalla grossa

   
 
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