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Autore: Saavik    31/05/2009    2 recensioni
Prendete il castello dei destini incrociato di calvino, spostatelo nel mondo di Naruto e aggiungete un pizzico del gusto per il macabro a me tanto caro e ... "Poi silenzio, nella squadra scese un silenzio quasi irreale. Si sentivano solo il rumore dei  passi, degli animali notturni e il vento. Solo questi rumori di fondo restavano a ricordare ai viandanti che non erano diventati improvvisamente sordi. Poi la videro. Una piccola locanda." 
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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La famiglia perfetta

Non esiste persona al mondo che non abbia almeno un sogno. Sakura, osservando le carte che erano state scelte e disposte con cura sul tavolo potè capire subito con chiarezza, quale fosse il sogno si Sasuke. Sasuke sognava una famiglia perfetta. Da quando aveva perso la sua ogni momento libero, ogni pausa, ogni respiro lo passava e sprecava pensando a come sarebbe stata la sua famiglia ideale. Sasuke non giocava con gli altri, Sasuke non giocava a pallone, non sprecava il suo tempo con le prove del coro, Sasuke non si confondeva con i tornei di scacchi, no ... Ogni attività che per chiunque altro sarebbe stata normale, per lui divenne superflua.
Lui aveva un progetto da realizzare, solo quello era veramente importante.

Sasuke, braccia conserte sull'erba seccata dal sole osservava con aria annoiata un pallone bianco e nero correre sulla sabbia.
Più volte lo avevano chiamato per giocare con loro sul piccolo campo, ma lui aveva altri progetti che riteneva più importanti.
"Dai, Sasuke! Vieni, con te vinceremo di sicuro!"
Naruto si sbracciava con fin troppo entusiasmo. Entusiasmo e calore che Sasuke non comprendeva e preferiva evitare. Lui sorrideva, scuoteva la testa e riprendeva  scrivere. Aveva deciso che, per realizzare il suo grande sogno occorreva un progetto dettagliato prima di tutto. Occorreva chiarire con esattezza quali caratteristiche doveva avere la sua famiglia ideale. Una volta chiarito questo l'avrebbe potuta realizzare. Ciò che non c'era si poteva creare, lui ci credeva e continuava a sperare.
la lista era già lunga e complessa. Niente era lasciato al caso. nessun dettaglio doveva essere trascurato!
Volave una madre cortese, gentile e premurosa, un fratello leale ed un padre presente. La madre la immaginava bionda, brava in cucina e sempre gentile, il padre alto e robusto, forte e coraggioso.... sì... tutto sarebbe stato perfetto, non era accetto nemmeno un minimo difetto!

Spense la luce. la piccola luce sul comodino si spense di malavoglia con un leggero cigolio. Tutto in quella stanza sapeva di ricordi vecchi, logori e polverosi. tutto era rimasto come quella sera, l'ultima sera che aveva visto sua madre. La stessa coperta, anche d'estate. Le stesse tendine ormai cadenti. La stessa tazza vuota dimenticata sulla scrivania. lo stesso calendario appeso alla parete. Sembrava che di colpo quella casa si fosse congelata lasciando tutto com'era, come un polveroso fermo immagine. Come una vecchia foto. Come un dipinto che invecchia ma senza cambiare. Ancora oggi, se chiudeva gli occhi gli sembrava di sentirla:
"spegni la luce, Sasuke, è tardi! Domani ti attende una lezione ..."
Ma sasuke scosse la testa, non la voleva ascoltare. sapeva che non era reale ed illudersi gli faceva solo del male. Una volta sola Naruto era entrato in quella stanza. si era guardato intorno con aria strana. Poi aveva guardato Sasuke con aria triste.
"io ti posso capire Sasuke, ma...."
Lui non voleva essere commiserato, lui non sapeva cosa farsene della sua comprensione. Lui lo poteva capire? Forse, ma non gli importava. Lui a differnza di Naruto sapeva cosa voleva e l'avrebbe ottenuto. Guardò nell'ocurità in direzione del suo libricino. Non gli serviva vederelo, sapeva che il suo lavoro era quasi concluso. Aveva anche scelto la famiglia che avrebbe reso la sua famiglia. Abitava a pochi isolati di distanza. Certo, ora non era perfetta, ma lo sarebbe stata. Con le giuste modifiche sarebbe stata la sua famiglia ideale, molto presto.

"Sasuke?"
Kakashi guardava con aria perplessa sakura e Naruto.
"Non avave mai mancato un giorno di lezione... sapete cosa gli è successo?"
Non avava nemmeno finito di fornulare la frase che Sakura aveva preso ad agitarsi con la mano alzata. Naruto sbuffò, quando faceva così, veramente la odiava.
"Possiamo andarlo a trovare? potrebbe essere malato?"
Un po' per l'insistenza della ragazza, un po' per curriosità Il sensei acconsentì.
Ma Sasuke non era in casa. Trovarlo non fu facile.
Quando lo trovarono aprì la porta non sua con grande entusiamo, salì le scale di legno come se fossero state da sempre le sue. Fece accomodare Kakashi e i compagni come se fosse normale ricevere ospiti in una casa non propria.
" Ma questa adesso è la mia casa!"
Rispose in tono brusco quando gli venne fatto notare che si trovava in casa d'altri.
 Poi un ampio sorriso gli illuminò il viso "Ora ho la mia famiglia ideale. venite, ve la faccio incontrare!"
Kakashi scosse la testa. Lo aveva visto infelice tanto a lungo che, vederlo finalmente sorridere lo rendeva immensamente felice e questo gli bastava. Lo avrebbe lasciato per quel giorno libero con la sua famiglia proseguendo da soli gli allenamenti. Sakura e Naruto erano curiosi ma riuscì a trattenerli. Non era caso di impicciarsi in tanti. Ora era felice e per questo dovevano essere lieti tutti quanti.

Fu un peccato che non conobbero la famiglia Ideale.
Se l'avessero conosciuta sarebbero stati sorpresi dalle modifiche fatte Sasuke. La famiglia in origine aveva due femminucce che L'uchiha non voleva. fu con grande fatica che Sasuke le rincorse su per le scale e da lì le fece ruzzolare. la piccola era bionda come lui voleva la madre, per questò usò la testa della piccola per sostituirla con quella della mamma dopo che quella mora era stata mozzata. Poi l'aveva sistemata ai fornelli. Stecchi e pali la tenevano ferma in  posa da brava massaia, un po' rigida ma ... che ci poteva fare? Non teneva in mano il mestolo così nell'osso lo aveva dovuto piantare. Il padre sedeva in poltrona con il telecomando cucito ad una mano. Che fatica farlo sorridere! E certo le battute non potevano bastare, ma ago e filo ed un amo per pescare. Mancava un fratello, ma per ora poteva bastare. Niente liti, niente discussioni la sua famiglia era veramente perfetta! Sempre sorridente, Sempre allegra, sempre cordiale.
Di una cosa si rese conto molto in fretta! La sua famiglia richiedeva grande manutenzione, ma pazienza! Qualche parassita non l'avrebbe resa men perfetta! E qualche pezzo di ricambio era da mettere in conto. A volte la testa di mamma cadeva, il braccio del babbo era stato cucito troppo corto, ma era la sua famiglia e adorava il suo lavoro. Presto avrebbe avuto un fratello era la sua decisione. non restava che aspettare la giusta occasione.

L'ultima carta. la morte.
Sasuke la osservava come se lui stesso non ne comprendesse a fondo il significato. Come se la storia non l'avesse raccontata lui, ma qualcun'altro. Poi riprese tranquillo a mangiare. Solo una persona sembrava sconvolta.
Sakura si alzò di scatto. Si portò la mano alla bocca poi corse in bagno. Quella storia era troppo... quel posto era troppo... se ne dovevano andare.
In bagno si bagnò il viso era pallida. Di colpo si sentì una stupida. in fondo era solo una storia. Solo una storia. Solo una storia. Doveva convincersene era solo una storia e Sasuke non aveva ucciso nessuno. Nessuno. Si lavò il viso. Era proprio una stupida suggestionabile. Solo una storia.
Quando tornò nella sala da pranzo tutti sembravano tranquilli. Anche Sasuke mangiava tranquillo. Un nuovo commensale aveva preso il mazzo. Forse l'unica cosa che poteva fare era sedere ed ascoltare. Prima o poi avrebbe capito l'origine di quella follia, o almeno lo sperava.

  
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