"Andiamo, Ron! " sussurrò Harry, prendendo schifato un bruco morto dal vasetto sul banco, dove erano intenti a preparare una Pozione Restringente per Piton.
“Non
starai ancora pensando alla ronda di stasera? ”
Ron
abbassò lo sguardo “Sì, miseriaccia! ”ammise, a bassa voce.
“Non
riesco a pensare ad altro, maledetta Parkinson! So già che
sarà orribile passare quelle ore insieme a lei! ”
“Ma
dai… sarà solo una ronda, vedrai che
passerà presto e non succederà niente.”
“Lo
spero Harry, ma non ne sono così sicuro.” rispose
Ron, guardando la pozione che bolliva.
Un
banco avanti al loro…
“Passami
il succo di sanguisuga, per favore.” comandò Hermione, con tono professionale.
Malfoy
prese il vasetto “Mi ricordi quando abbiamo la nostra ronda? ” chiese invece, guardandola furbamente.
Hermione
alzò un sopracciglio, sentendo sorpresa il suo cuore
perdere un battito.
“Domani,
credo…” disse nervosamente cercando di nascondere
il suo
coinvolgimento, non riusciva a pensare ad altro, altro che
“credo”.
Malfoy
ghignò, guardando Hermione strappargli di mano il vasetto e
aggiungere l’ingrediente alla pozione.
“
Be', mi aspettavo molto di più dalla tua
memoria…” disse sussurrando, anzi,
sibilando…
Hermione
sussultò “L’avviso e gli orari sono
arrivati anche a te, no? Non vedo perché dovrei
ricordartelo io.” rispose nervosa.
Perché
mai si stava agitando così tanto? Si chiese, mentre
sentiva la collera montare in lei e le mani tremarle.
Era
una semplice provocazione, una delle tante che Malfoy utilizzava per
farle perdere il controllo da che lo conosceva. Perché
questa volta non
riusciva a calmarsi?
“Perché
ti scaldi tanto? ” chiese Malfoy, seguitando a
ghignare. Si
vedeva lontano un miglio che si stava divertendo da morire.
“Può
capitare a tutti di sbagliare…”
Hermione
lo guardò storto “Di cosa stai parlando? ”
“Della
pozione, ovviamente…”
Hermione
guardò confusa il calderone.
“Accidenti! ” sussurrò pallida “Ho messo il succo
di sanguisuga prima delle radici di margherita! ”
“Eh
sì, Granger…” confermò Malfoy sospirando.
Gli
occhi di Hermione saettarono verso di lui “Perché
diamine non mi hai fermata? ”
Maltoy
alzò le spalle, con espressione angelica.
Hermione
guardò terrorizzata la pozione cambiare colore.
“Oh,
cavolo! E adesso come posso invertire il processo chimico? ”
disse, prendendo febbrilmente il libro.
Malfoy
la osservò tranquillo.
“E’
semplice…” iniziò pomposo.
“Basta
aggiungere subito la milza di ratto. ”
La
ragazza sgranò gli occhi, “Come lo sai? ” chiese scettica.
“Non
ti fidi? Guarda bene, ragazzina…” Malfoy
inserì l’ingrediente e la pozione
ritornò in pochi secondi al colore originario.
Hermione
era senza parole.
“Non
mi ringrazi? ” disse sfiorandole il braccio, facendola
tremare dalla testa ai piedi.
La
scena però… non era rimasta inosservata.
“Giù
le zampacce da Hermione, furetto! ” sussurrò con
forza Ron, con le orecchie in fiamme e lo sguardo assassino.
Harry
lo strattonò, preoccupato “Abbassa la voce
…” non fece in tempo a dire,
prima che gli occhi di Piton si posassero su di lui.
“SILENZIO! ” tuonò infatti il professore, minaccioso.
“POTTER,
WEASLEY! Un altro rumore e vi caccio fuori! ”
sibilò, lanciando uno sguardo pericoloso ad Harry e Ron.
Hermione
rivolse uno sguardo carico di odio a Malfoy, che gongolò,
finendo la pozione.
Un’ora
dopo...
Hermione,
Harry e Ron, entrarono in Sala Comune.
“Menomale
che è finita… oggi è stata
più dura del previsto! La sola fortuna è
stata quella di non avere troppi compiti assegnati grazie alla partita
contro i Corvonero.” disse Harry, distrutto nel corpo e nella
mente.
Si
accasciò sulla prima poltrona libera.
Ron
si mise in quella accanto all’amico, Hermione di fronte.
“Per
te è finita amico…” disse Ron lagnoso
“Per me il peggio deve ancora cominciare!”
Hermione
lo guardò, sapeva benissimo cosa lo preoccupasse,
l’ansia di quello che l’attendeva il giorno dopo le
strinse il petto.
“Ron,
lo so che non è piacevole...” iniziò,
cercando di sembrare naturale e
distaccata “Purtroppo dobbiamo fare buon viso a cattivo
gioco! ”
“Buon...
che? ” sbottò Ron, confuso.
Harry
ed Hermione si guardarono e sorrisero.
“E’un
detto babbano.” spiegò Hermione, con il suo
solito tono saccente
“Vuol dire che anche se la cosa non ci piace, non dobbiamo
lamentarci e
portare avanti il nome dei Grifondoro con onore.”
Harry
sorrise, quella che aveva davanti era la loro Hermione di sempre, che
avesse sbagliato ad avere dei sospetti su di lei? Magari il
suo“cambiamento” era stato solo una cosa passeggera.
“Onore? ” disse Ron, affranto “Subire passivamente due ore
di insulti, ti sembra onorevole? ”
Harry
si intromise “Conoscendoti, non credo che rimarrai
passivamente a
subire, penso che tornerai senza voce! ” scoppiò a
ridere senza ritegno.
Anche
Ron iniziò a sghignazzare.
“RON! ”
tuonò Hermione “… se vi azzardate a
svegliare qualcuno o farvi
riprendere dai professori, giuro che non ti rivolgerò
più la parola! ”
finì stizzita.
A
Ron si gelò la risata in gola.
“Ma...
Hermione, dovrò pur difendermi! ”
esclamò, imbronciato.
Ma
l’occhiata che gli regalò l’amica, gli
fece intuire la risposta.
“Sei
pronta, Pansy?” Blaise Zabini fece capolino alle spalle
della ragazza,
seduta accigliata davanti al fuoco verde della loro sala comune.
Pansy
lo guardò con sufficienza “Ho avuto la
possibilità di cambiare partner,
spero che almeno ne varrà la pena! ” disse,
perplessa.
Blaise
sorrise beffardo “Ma certo, cara.” disse, mettendole
un braccio intorno
alla vita “Basterà che tu faccia un po' la carina
con lui e…” le
sussurrò piano delle parole all'orecchio.
“Sei
sicuro? Capirà che c’è
qualcosa sotto …” chiese lei, con gli occhi
sgranati.
“
Chi, Weasley? Non è certo l’emblema della
perspicacia… andrà bene,
vedrai…”
Zabini
le sorrise dolcemente, posando delicatamente le labbra sulle sue.
“No! ” lei lo respinse, “Siamo in sala
comune!”
“Da
soli…” le fece notare lui.
“Potrebbe
tornare qualcuno, il coprifuoco sta per scattare.”
Blaise
si allontanò, infastidito da quel rifiuto “Va bene,
Pansy.” disse,
nascondendo la sua irritazione “Comunque non preoccuparti,
vedrai che
andrà tutto come IO ho previsto.”
Pansy
lo guardò nervosamente, Blaise a volte riusciva a metterla
in soggezione almeno quanto Draco, anzi, forse peggio.
“Ok,
farò come hai detto.” distolse lo sguardo dai
suoi occhi per portarlo
sulle fiamme ardenti “ Quello che voglio è
Draco... e sono disposta a
tutto pur di farlo tornare da me! ”
Hermione
sciolse i capelli e si infilò la sua vestaglia azzurra.
Non
era riuscita a studiare nulla per tutta la sera, Ron inoltre era uscito
per la sua ronda con un’aria afflitta, degna di
un’esecuzione capitale;
inutile dire che il pensiero che il giorno dopo sarebbe
“toccato a
lei”, le aveva occupato la mente per tutto il pomeriggio e la
sera.
Le
compagne dormivano alla grossa, ma lei non aveva sonno, si
avvicinò
alla finestra dove una pallida luna illuminava il paesaggio
spettacolare delle montagne.
“Non
posso credere che stia iniziando a provare qualcosa per
lui…” pensò disperata osservando il
cielo.
“E’ il
nostro peggior nemico… è il mio peggior
nemico.”
Era
così presa, che non si era accorta di un gufo nero che aveva
iniziato a svolazzare davanti alla sua finestra.
Quando
lo vide il cuore le si fermò per la paura. Aprì
silenziosamente la
finestra, non appena vide un biglietto legato ad una delle zampette
dell’animale.
“Vieni
qui! ” sussurrò tendendo il braccio, il gufo non
ebbe esitazione, si
appollaiò sul suo braccio sinistro e le permise di sfilare
il messaggio.
Subito
dopo riprese immediatamente il volo, segno che il mittente non
aspettava risposta.
Hermione
si voltò preoccupata verso Lavanda, il suo leggero russare
si era
interrotto per un momento, ma poi la ragazza si era voltata su di un
fianco, continuando a dormire profondamente.
Di
chi poteva essere quel messaggio?
“Che
sia suo? ” solo quel pensiero le fece battere il cuore in
maniera forsennata.
Ma
il gelo l’assalì aprendolo.
“Cara
Granger, domani sera ci sarò anche io al vostro romantico
appuntamento…
vedi
di fare la brava.”
B.Z.
“Cosa
si è messo in testa? ” sussurrò con
rabbia, prese il biglietto e se lo ficcò in tasca.
Ci
si doveva mettere anche quel viscido di Zabini a complicare le cose,
non solo stava iniziando a provare dei sentimenti per il suo peggior
nemico, ma doveva subire un ricatto da uno dei Serpeverde
più vili e
spregevoli.
Prese
il libro babbano che aveva iniziato da qualche giorno.
“1984” di George
Orwell, “Devo distrarmi un pochino o impazzirò se
vado avanti di questo
passo, magari una bella lettura mi conciglierà il
sonno.” pensò,
dirigendosi silenziosamente verso le scale, facendo ben attenzione a
non svegliare le compagne.
Si
rese conto solo alla fine della rampa di scale che portavano alla sala
comune, che questa non era deserta come pensava.
Harry
e Ginny fecero capolino da dietro uno dei divani rossi.
“Oh,
scusate ragazzi.” disse imbarazzata “Non pensavo che
ci fosse ancora qualcuno sveglio.”
Harry
era rosso come un pomodoro maturo, Ginny invece era tranquilla.
“Ciao
Hermione... non preoccuparti, menomale che sei tu e non Ron! ” disse
sorridente. “Anzi, fra poco tornerà,
sarà meglio che non mi faccia
trovare qui” si alzò, dando un bacio sulla guancia
ad Harry ed
avviandosi verso le scale.
“Notte
Hermione.”
“Buonanotte,
Ginny.” rispose lei, sorridendole e avanzando verso il fuoco.
Harry
era ancora seduto sul divano, un po' imbarazzato.
“Hermione,
sarebbe meglio che non dicessi a Ron quello che hai visto poco
fa.”
disse, non appena l'amica si mise nella poltrona affianco a lui.
Hermione
aprì il suo libro con un leggero ghigno stampato sulle
labbra. “Visto? Io non ho visto proprio nulla! ”
Anche
Harry sorrise “Grazie.”
Stava
per alzarsi per andare a dormire, quando notò ai piedi del
divano un biglietto accartocciato.
“Forse
è caduto a Ginny.” pensò, aprendolo
distrattamente.
“Cara
Granger, domani sera ci sarò anche io al vostro romantico
appuntamento…
vedi
di fare la brava.”
B.Z.
Gli
occhi gli si dilatarono per lo stupore.
Sì
voltò verso l’amica, pallido in viso e con un'
espressione cupa.
“Questo...
cosa diavolo vuol dire? ”
****
Dopo 6 mesi,
sono tornata.****
E’ un capitolo cortissimo, lo so... e vi chiedo scusa… ma devo riprendere la mano.
Sono mesi che non scrivo. Sob…
Ringrazio tutti coloro che hanno commentato il capitolo precedente. Grazie!
Spero che, nonostante tutto, la storia stia continuando a piacervi.
Non preoccupatevi, non dovrete aspettare altri 6 mesi per il prossimo aggiornamento e vi prometto un capitolo più lungo.
Un bacio grande.
Alessandra.