Capitolo 32: Tempo di combattere
Al casello Disney nessuno era tranquillo. Il re era
sempre nelle sue stanze a studiare, mentre gli altri facevano qualunque cosa
pur di non pensare a quello che sarebbe potuto succedere ai ragazzi.
Quel Nobody era decisamente pericoloso, e nessuno si
sentiva tranquillo.
Un varco di luce si aprì in mezzo al giardino.
Tutti corsero a vedere e ci fu un grido di gioia nel veder uscire Pippo e
Paperino.
- Sete tornati! Come è andata? –
- Non male... – disse Pippo, schivo. Avrebbe voluto parlare delle sue avventure
con il re, prima di tutto.
- Noi dovremmo vedere il re... – disse, quasi si stesse
scusando.
- È nelle sue stanze – disse Minnie, con voce dispiaciuta
– Non esce da vari giorni e non sappiamo proprio cosa fare! –
I volti dei due si fecero preoccupati.
- Cosa è successo? –
- Il Nobody è stato qui – disse Minnie – E ha ucciso
Ansem per poi rapire Sora. Riku e Kairi sono andati a cercarlo, ma non abbiamo
più notizie di loro da un paio di giorni –
- No! Questa proprio non ci voleva! – disse Pippo – Il
Nobody non è in nessuno dei mondi che abbiamo visitato, quindi... –
- Quindi potrebbe già aver sconfitto di nuovo Sora, non
sai che potenza quel... quel... mostro! –
- Hai ragione, non lo sappiamo, quindi andremo subito a
cercarlo – disse Pippo – Ma prima andremo a parlare con il re! –
I due si recarono nelle stanze reali, con passi lunghi e
nel più rigoroso silenzio.
- Possiamo entrare? – chiesero i due, dopo aver bussato
alla porta del re, che si spalancò quasi subito.
- Pippo, Paperino, che sorpresa rivedervi! – disse lui con la sua voce acuta,
felice.
- Siamo tornati per dire che l’unico mondo che non
abbiamo controllato è la giungla profonda –
- Bene, pensavo
che foste molto più indietro! – disse Topolino, all’apparenza soddisfatto. In
realtà, quando li aveva visti sperava che lo avessero trovato.
Un varco di luce si aprì improvvisamente in mezzo alla
stanza.
- Ma? – chiese il re, colto di sorpresa.
Dal varco uscirono Sora, Riku, Kairi, Leon, Cloud, Axel e
un ragazzetto che Topolino non aveva mai visto.
- Fermi, loro sono amici! – disse Sora vedendo il re
evocare la sua Keyblade.
- Mi hanno aiutato a fuggire, anzi... – disse arrossendo
– mi hanno caricato in spalla e mi hanno portato via quindi... –
- Ci possiamo fidare – concluse Topolino, che non sapeva
che cosa pensare.
- Sapete dov’è il suo covo? – chiese Pippo.
- Si, si trova nel sottosuolo di Crepuscopoli, molto
vicino alla stazione – disse Axel, con
tono sicuro.
- Come mai lo hai tradito? – chiese Topolino.
- A me bastava Roxas – disse indicando il ragazzo – Non
conquistare l’Organizzazione. Lui mi fa sentire come se avessi davvero un Cuore
e tanto mi basta. Con Sora avevo una sensazione molto simile, ma non era la
stessa –
- Capisco – disse Topolino, che ancora non si fidava per
nulla. Nonostante questo, il tono era gentile.
- È tempo che combattiamo – disse sicuro Riku – Se
vogliamo andare –
- No – disse Roxas, che non aveva ancora aperto bocca da
quando era arrivato – Lui, come dovreste sapere, trae il suo potere
dall’Oscurità. Non possiamo combatterlo ora, che la notte si avvicina, dovremo
andare domani –
- E rischiare di dover combattere altri tuoi colleghi? –
- Si – disse Axel – Rox ha ragione, non possiamo batterlo
senza il favore della luce –
- Capisco – disse Topolino – Aspetteremo. Ora, andiamo a
tavola, dovrebbe esserci spazio per tutti.
Era ormai sera quando, a scapito di tutte le previsioni,
Dark si svegliò.
- Devo agire
ora, che il mio potere è maggiore, se voglio avere più alleati – pesava.
Evocò il suo potere e lo sentì rispondere più voglioso
del solito.
- Larxene –
scelse. – Evocherò lei –
Iniziò a sfruttare il suo potere e, senza troppi sforzi,
anche la Ninfa Selvaggia era di nuovo in vita.
- Ce la posso
fare – si disse – Vexen –
Anche il Freddo Accademico tornò in vita, pregustando la
sua vendetta contro Axel, che ai tempi aveva tradito tutti nel Castello
dell’Oblio e lo aveva ucciso colpendolo alle spalle come solo un traditore come
lui poteva fare.
Il giovane, però, era troppo debole per continuare,
quindi condusse a fatica i nuovi arrivati verso gli altri, in modo che
potessero essere aggiornati su quello che era successo dopo la loro morte.
Dark si sdraiò sul letto e si addormentò quasi subito,
osservando il soffitto come se fosse la cosa più bella del mondo. In realtà,
pensava a Kingdom Hearts, così lontano eppure unico scopo della sua esistenza, senza il quale non avrebbe motivo di vivere. Che cos’è
una vita senza sentimenti? Si, si hanno delle sensazioni, ma non si può vivere
solo di quello.
- Perché non possiamo gioire degli eventi
felici o disperarci per la morte di un nostro amico? –
I due, nel frattempo, elessero gli appunti, poi il Freddo
Accademico andò a dormire
- La scienza dice che se non si dorme abbastanza, non si
può combattere al meglio! – disse a quelli che lo guardavano stupiti.
Larxene era più arzilla, ma anche molto arrabbiata. Non
poteva credere che Axel fosse un doppiogiochista. L’avrebbe pagata cara.
- Che cosa facciamo? – chiese – Andiamo a cercarli? –
- No – disse Zexion – Lascia che siano loro a venire nel
nostro territorio, avremo dei vantaggi non indifferenti –
- Ma per te che differenza fa? Tu crei le tue illusioni –
disse Xaldin
- Si, ma dubito che voi possiate capire –
- Che cosa? –
- La dinamica del mio modo di combattere –
- Va beh, se lo dici tu –
- Che ne dite se
tornassimo al castello? – disse Larxene, come se avesse avuto l’idea più
geniale del mondo.
- Devo ricordarti che loro ci sono già stati? – chiese
Zexion, con tono neutro.
- Non in tutte le stanze –
- No, ma sanno orientarsi nel nostro castello. Qui sarà
molto meglio –
- Ok, ok se lo dici anche tu, Xaldin –
La Ninfa Selvaggia si mise in una posizione più comoda e prese a leggere il
romanza dal quale non si staccava mai, sin da quando era una Nobody.
- Piantala di fare l’asociale! – disse Xigbar, quasi a
prenderla in giro. Un fulmine, preciso e micidiale, cadde sulla testa del
cecchino, che rimase immobile, fumante, per qualche tempo.
- Ma era proprio necessario? – Chiese Zexion, che si
tenne qualche passo lontano, giusto per sicurezza.
- Si – disse Larxene, gelida quasi quanto Vexen.
Era ormai mattina al castello Disney e tutti erano pronti
a partire.
- Andiamo? Chiese Topolino –
Tutti risposero con un cenno della testa. Axel aprì un
passaggio verso Crepuscopoli e tutti vi entrarono.
Anche nella città era ancora mattino.
Si avviarono verso la stazione, poi svoltarono in un
stradina laterale.
La città era immensa, anche se la maggior parte delle
strade era nascosta o poco visibile.
Axel e Roxas guidavano la fila, seguiti dagli altri.
Arrivarono alle gallerie e vi entrarono senza alcuna
esitazione. Roxas bussò contro una parete che sembrava normalissima e un
passaggio si rivelò ai loro occhi. Peccato che c’era un muro alla fine del
passaggio!
- E ora? - chiese Sora
- Continuiamo, amico mio – disse Axel che andò a sbattere
contro la parete, attraversandola.
- È solo un’illusione! Non c’è pericolo! –
Tutti la attraversarono
e, dopo pochi minuti, vennero attaccati dai Nobody. Ce n’erano di tutti
i tipi, ma in particolare Simili, che si muovevano in quel modo strano, quasi
liquido, che faceva girare la testa.
Iniziarono a combattere ma, dopo i primi colpi, il gruppo
venne diviso e una parete di energia separò Roxas, Sora, Axel, Riku e Topolino
dagli altri.
- Andate avanti! Gridò Leon. Qui ci pensiamo noi! –
I cinque rimasti si avviarono. Era arrivata l’ora di
combattere.
Note
dell'autore
Ringrazio tutti coloro
che ancora leggono la mia storia. Chiedo scusa se ci ho messo tanto ad
aggiornare, ma in questo periodo la scuola è opprimente!