«Di che colore è la tua pelle?».
Lui rimane un secondo in silenzio.
«Scura, abbronzata» Di sicuro vede l’espressione ironica sul mio viso, perché subito aggiunge: «Come… Come il caffellatte».
Gli ho sempre detto che associo i colori alle cose, non potendo distinguerli.
«E i capelli? Come sono?».
«Castani, cioè… Color castagna».
Mentre seguo le rughe che congiungono il naso agli angoli della bocca, gli chiedo ancora:
«I tuoi occhi?».
«Verdi, come le foglie delle querce».