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Autore: Lady Eleanore    03/02/2017    1 recensioni
E se i poteri lunari che Stella ha perduto da tempo fossero l'unico modo per salvare Solaria dall'imminente guerra che ha dichiarato il pianeta Nemesi? Luna regina di Nemesi. Stella si troverà a rischiare la sua vita per cercare di ottenere le uniche doti che potrebbero risparmiare a Solaria una cruenta e devastante guerra, decidendo di combattere contro la madre Luna sul suo pianeta inospitale. Riuscirà a salvare Solaria o le oscure macchinazioni del Trono di Nemesi avranno la meglio? Ma altre forze macchinano nell'ombra per sconvolgere l'equilibrio...
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Stella, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Erano trascorsi appena pochi giorni da quando aveva sentito un’alterazione profonda nelle sue doti magiche, pareva che la Fiamma del Drago volesse rivelarle qualcosa, ma non riusciva a comprendere che cosa.
Non riusciva neppure a mettersi in contatto con le altre Winx, altra cosa strana, e si trovava era lì su Domino a girovagare senza meta.
Dalla rinascita di del suo pianeta aveva avuto modo di conoscerne ed esplorarne i paesaggi, dalle sue desolate foreste fino ai mari più cristallini, eppure Sailis l’aveva spedita in una parte del regno che non conosceva affatto: davanti a lei si stendeva una fitta palude sormontata da un cielo perennemente grigio, un clima inospitale e una pioggerella incessante e fastidiosa. Che fossero le famose Paludi di Furia? Le stesse dove mille combattenti avevano perso la ragione e la vita in cerca di gloria? Oramai il tesoro reale di Domino non era più tenuto in quelle zone… eppure non era infrequente che le acque riportassero a galla scheletri di antichi uomini.

-Questo posto da’ i brividi!- esclamò Bloom al cielo plumbeo. Neppure la Fiamma del Drago che albergava in lei riusciva a riscaldarla da quel clima inclemente.
Sapeva che era stata mandata lì per accrescere i suoi poteri, ma non capiva come.
-Tu sei Bloom?- le domandò una bambina con i capelli rossi, spuntata dal nulla. Era esattamente come lei.
-Ciao, sì, sono io e tu come ti chiami?-
-Anche io mi chiamo Bloom- sorrise la piccola. -e sono una potente fata, anche tu sei una fata?-
La Bloom adulta rispose di sì, un po’ indispettita.
-Non avere paura, non voglio farti del male, sono una fata buona io.- cominciò a girarle intorno trotterellando. -Tu hai il potere della Fiamma del Drago, vero? Il potere più potente dell’Universo, vero?-
-Sì, ho questo privilegio.-
-Sai che non ti appartiene, vero? La Fiamma del Drago è solo mia!- la piccola continuò a sorridere.
-Perché non mi appartiene?-
-Te l’ho detto, è solo mia!-
-E tu chi sei?-
-Anche questo ti ho già detto, io sono Bloom, sono una Principessa Reale di Domino, che è questo pianeta, sono la figlia di Re Oritel e della Regina Marion, sorella della Principessa Ereditaria Dafne. Tu chi sei?-
-Credo di essere la versiona adulta di te-
-Non è possibile!- strillò la manbina. -Io sono unica e tu menti, non ti hanno insegnato a non mentire?-
-Ma io non mento, piccolina..- Bloom provò a toccare la piccola e si bruciò la mano.
Lei rise.
-Quando sarò grande sarò forte e rispettata ma giusta e buona, non come te! Tu sei un tiranno!-
La  fata adulta rimase sorpresa.
-Cosa sono io?-
-Sei un tiranno! Sei cattiva con le tue amiche, le sgridi sempre e non fai che sbaciuccharti con Sky e sei pomposa! Io sarò migliore di te!-
-Io non sono cattiva, piccola ti sbagli!-
-No, io non mi sbaglio, credimi, io sono la Fiamma del Drago, io non mi sbaglio!- all’improvviso una saetta di fuoco colpì la fata adulta e la scaraventò lontano.
-Sei una bugiarda! Mi avevi detto di avere la Fiamma del Drago e invece non ce l’hai!- la piccola inviò all’indirizzo della sé adulta un’altra saetta incandescente. -Bugiarda!-
Non è il caso di tergiversare. -Bloomix!- ma il Bloomix non comparve.
-Bloomix!- niente da fare, la trasformazione non avveniva.
-Che cosa credi di fare, sciocchina?-
-Trasformarmi!-
-Ti ho detto che ho io la Fiamma del Drago, tu come fai senza?-
-Io… non lo so…-
-La rivuoi?-
Bloom rispose affermativamente.
-Allora dimostrami che ne sei degna!- in quell’esatto istante la piccola Bloom assunse una forma adulta, una donna fiera e coraggiosa d’età più matura della sua interlocutrice. -Bloom, se rivuoi indietro il Potere della Fiamma del Drago che credi di possedere per diritto di nascita dovrai dimostrare di esserne degna: fino ad adesso ti sei comportata in modo non del tutto ineccepibile, sei stata più un tiranno dispotico che un buon leader e una buona fata, hai giudicato più che compreso, più lottato che mediato e la Fiamma del Drago non può albergare in un essere che si ritiene superiore agli altri per diritto. Questa è la tua prova, principessa di Domino, se ti dimostrerai all’altezza riavrai i tuoi poteri, altrimenti rimarranno in attesa di un essere più degno. Adesso và…-
Nella frazione di secondo in cui Bloom chiese dove? venne teletrasportata in un altro luogo e si ritrovò seduta vicino a Flora, a casa sua.
-Bloom! Come sei arrivata qui?-
La fata scoppiò a piangere e raccontò di come aveva perso i poteri e dell’incontro con l’altra sé stessa.
-E’ una tragedia!- affermò Flora, aggiornando l’amica con le ultime terribili notizie.
Bloom si alzò e s’avvicinò alla finestra, pensierosa. I lunghi capelli rossi parevano un manto di sofferenza e dolore.
-Dafne, Musa e Tecna sono cattive come gli specialisti, Sky è fuorigioco, Aisha è morta, Stella è su Nemesi a combattere contro sua madre e io ho perso i miei poteri, fantastico! Davvero Fantastico! Se solo Stella fosse qui avrebbe una battuta per farci ridere…-
Flora annuì.
-E’ una situazione tremenda, ci siamo mai trovate in situazioni peggiori?-
-No, messe così male non siamo mai state… almeno su di te, Flora, possiamo contare e quando Stella avrà lasciato Nemesi anche su di lei e suoi nuovi poteri che avete…- Bloom sentì una fitta d’impotenza che le stringeva il cuore. Era terribile sentirsi così, lei che era la fata più potente di Magix, ridotta ad un nonnulla.
E se indendeva proprio questo l’altra me?

 

-Alzati!- sentì gridare. Aprì gli occhi lentamente e mise a fuoco l’immagine di sua madre, alta davanti a lei, che la incalzava. -Alzati!- ripeté.
Stella s’alzò e sentì le gambe indolenzite. Attorno a lei c’era una costruzione ottagonale con alti soffitti e iscrizioni pompose sulle pareti: era una cripta.
-Siamo qui perché una di noi due non ne uscirà più?- tentò di ironizzare ma perfino il suo perenne buonumore non riuscì a sollevarle lo spirito.
-Questa è la cripta in cui tutti i membri della mia famiglia sono sepolti dall’inizio del Regno, la Famiglia Reale di Nemesi riposa qui da millenni e qui riposerai anche tu. Mia cara, non ti preoccupare ti verrà data una sontuosa tomba e tutti i titoli che ti competono sia in Solaria che in Nemesi. Il tuo ricordo rimarrà fulgido e scevro da tutte le sciocchezze che hai compiuto nei pochi anni della tua giovane vita e verrai ricordata solamente per le tue doti migliori. Verrà celebrato un solenne funerale dove verrai conosciuta per la tua bellezza, per le tue imprese con il Winx Club e il tuo carattere allegro- sorrise Luna, -vedi, dopotutto, non sono così cattiva come credi!-.
-Credo che lo pensino tutti i pazzi assassini di sé stessi… scusami ma non m’interessa proprio avere una bella tomba qui e permettere che tu distrugga Solaria! No grazie!- la risposta della figlia non ammetteva repliche.
Luna accennò un mezzo sorriso. -Credevi davvero che ti avrei permesso di ereditare Nemesi un giorno? Povera sciocca!-
-Forse non hai capito: a me non interessa un fico secco del tuo regno di oscurità! Mi interessa solo salvare Solaria e il suo popolo, te lo puoi anche tenere questo ridicolo regno sempre al buio, io non me ne faccio di niente, basta che togli le tue manacce da Solaria!-
-Allora li hai già delusi: ciò che ti riesce meglio in fin dei conti. No? Hai deluso tuo padre con la bocciatura ad Alfea, hai deluso Brandon nel tuo unico giorno di regno, per non contare tutte le volte in cui hai deluso le Winx! Dovresti esserci abituata mia cara Stella, è più che un’abitudine per te deludere le persone, fa parte del tuo modo si essere!-
La fata non s’arrabbiò; aveva perso questa sua dote d’innanzi a quegli occhi di ghiaccio.
-Se insultarmi ti fa stare meglio fallo pure, a me non importa. Conosco i miei errori, li ho accettai, ho chiesto perdono e ho provato a rimediare quando è stato possibile! Io sono cambiata, sono maturata e sono diventata una persona e una fata migliore!- 
Il suo animo era forte ma il suo corpo era stanco; non aveva riposato per giorni e giorni e mantenere costantemente la strasformazione comportava l’impiego di un’energia maggiore rispetto al normale e le sue forze cominciavano ad esaurirsi.
-Se ti fa star meglio credere a queste sciocchezze... ti daranno conforto nella tomba!-

-Facciamola finita, mi hai stufato con tutti i tuoi discorsi da maestrina! Se vuoi batterti, battiamoci, almeno terrai la bocca chiusa per cinque minuti!-
-Per la prima volta in vita mia sono d’accordo con una tua iniziativa!- replicò Luna. In un vortice blu e nero assunse le sue vestigia di sovrana di Nemesi e una sofisticata corona nera le adornò il capo ma non aveva più ali. Essendo passata al lato oscuro non era più una fata e aveva perso una delle caratteristiche che le distinguono, mentre le grandi ali colorate della figlia illuminavano l’ambiante circostanze.
Vedere la madre senza più ali fu per Stella un colpo molto più forte di una spada magica infilata nel petto, non aveva mai combattuto trasformata e anche se sapeva che adesso era cattiva nutriva un pizzico di speranza. Vederla senza ali fu la riprova che non c’era spiraglio per lei, la reginan di Nemesi andava annientata senza tergiversare ulteriormente e alla sua mente s'affacciò l'idea di usare il potere di Neryde.
-Non giocherò con te Stella, l’ho già fatto troppo a lungo!- dichiarò la regina. -Lama di Neryde!-
Un fascio scuro, velocissimo e mortale, scaturì da se stessa e si proiettò verso la figlia che creò uno scudo pluristrato con tutta la forza delle dodici lune. Dodici strati di magia lunare: ognuno per una luna la proteggevano, potentissimo.
-Lama di Neryde!- Luna era determinata ad infrangere la barriera con tutta la forza distruttrice dell’ultima luna oscura e giungere così al cuore della figlia arrestandone il battito per sempre.
Colpi su colpi s’infransero sullo scudo della giovane principessa esausta, che sembrava non sarebbe più stata in grado di resistere ancora ad altri violentissimi colpi e ad ogni nuovo attacco era costretta ad arretrare di qualche passo verso il colossale muro che le stava di dietro. I suoi antenati sconosiuti la osservano dai loro occhi di pietra e speravano s’unisse a loro in un regale riposo eterno.
Non mi arrenderò! Non qui, non ora, non a lei, mai! Per Solaria!
Un altro colpo o forse a due avrebbe resistito poi, lei lo sapeva, il suo scudo si sarebbe infranto e la lama d’odio avrebbe trafitto il suo ingenuo cuore. Stella sapeva di avere tanti difetti ma il suo cuore era buono e gentile eppure maledettamente ingenuo era stato quella volta.
-Fermati!- implorò la madre arretrando ancora un po’. -Fermati!- la pregò singhiozzando in un ultimo disperato tentativo di salvarsi e salvarla. Ad ogni lacrima che le scendeva dagli occhi aveva maggiore consapevolezza che la sua potenza stava diminuendo e la fine stava arrivando verso di lei a grandi e solenni passi.
-Puoi pregare, implorare, supplicare e piagnucolare quanto vuoi, in fin dei conti è ciò che sai fare meglio, ma il tuo patetico lamento non arresterà la mia giusta vendetta!- gridò Luna.
-Ma cosa ti è successo? Perché nutri così tanto rancore? Perché? Noi non abbiamo colpa!-
-Sta zitta!- ringhiò la nera regina.
-Puoi anche uccidermi ma non avrai mai Solaria! E il ricordo di me ti perseguiterà, fermati ora che sei in tempo!- la supplicò per l’ultima volta… Stella pianse l’ultilma lacrima ed essa le scivolò dolce ed amara sul viso fino ad infrangersi al suolo, dimenticata.
-Zitta! Mi riprenderò ciò che è mio di diritto!- rispose lei.
Poi una luce s’accese negli occhi nocciola della fata del Sole, della Luna e delle Stelle, un fioco raggio di speranza, un barlume, forse un’illusione… respinse l’ultimo micidiale colpo di Neryde con lo scudo che poi s’infranse e sparì all’istante.
-Dove sei? Vigliacca! Torna qui! Sei proprio come tuo padre, senza midollo!- gridò Luna alle statue dei suoi avi.
Potenti Lune di Nemesi, v’imploro, permettetemi di usare i poteri del Sole per una sola unica volta; per questa volta poiché lo stato dei fatti lo rende necessario!
Stella sapeva che con quella semplice preghiera metteva a rischio la propria esistenza perché le Dodici Lune avrebbero potuto riconsiderare i suoi intenti e toglierle il loro appoggio lasciandola priva di ogni difesa magica…
E' necessario, ascoltatemi, vi supplico!
Senza sapere se la sua preghiera era stata accolta lanciò il suo colpo: -Luce della Verità!- rimanendo nascosta alla vista della madre. Un fascio di luce solare avvolse la principessa e si caricò della sua potenza rigenerata dall’utilizzo di quasi tutte le sue doti magiche e investì violentemente la regina di Nemesi.
Per un pugno di lunghissimi minuti il corpo si Luna giacé a terra fra spasmi atroci e grida disperate, circondato dalla potenza della luce di tutti i Soli di Solaria e dell'intera Dimensione Magica. Alla fine una nuvola oscura abbandonò il cuore della regina e si dissolse nella luce; i suoi abiti tornarono chiari e sul suo capo scomparve quella corona che non le apparteneva di diritto. Sotto di lei due grandi ali azzurre.
-Stella! Figlia mia!- gridò Luna, ancora scossa; i suoi occhi erano tornati gentili, dolci e Stella andò ad abbracciare la madre scoppiando in lacrime fra le sue braccia.
-E’ tutto finito, mamma. Sei salva, non ti preoccupare!-
-Grazie a te, piccola, coraggiosa principessa!- la baciò sulla fronte come faceva quand’era bambina. -Ma chi mi ha orchestrato tutto questo è ancora vivo e minaccia tutti noi!-
-Sacrosante parole Luna!- rispose una voce dall’oscurità. Una figura era nascosta nell’ombra, invisibile alla vista. -La vostra battaglia per riconquistare Solaria è solo all’inizio ed è già perduta, mettetevi l’anima in pace!-
-Io conosco questa voce! So chi sei!- gridò Stella correndole incontro come una furia; seppur allo stremo delle forze tutta la potenza del sole agitava il suo corpo.
-Ti sbagli: è già mia!- la figura se n’andò scagliando un potente incantesimo di prigionia che rese la cripta della famiglia reale di Nemesi una prigione impenetrabile sia dall'interno che dall'esterno.
-Tesoro mio, non ti preoccupare, salveremo Solaria uscendo di qui, ma prima devo dirti una cosa...-
Stella la guardò con occhi spalancati.
-Non sono stata colpita da nessun sortilegio o, meglio, qualcuno con la magia ha fatto riemergere in me il mio lato oscuro, quello che la vita su Solaria avrebbe dovuto annientare per sempre, la stessa maledizione con la quale sono nata… Stella, la donna che hai conosciuto ero io, non un’illusione, né una persona sotto un maleficio, era l’altra parte di me… una parte spaventosa, piccola mia, mi dispiace infinitamente che tu abbia dovuto conoscerla... ma fa parte di me, da sempre!-
Stella rabbrividì ricordando le spiegazioni di suo padre all’inizio di tutta quell’oscura faccenda… allora era vero, sua madre era anche così… la maledizione delle lune oscure esisteva davvero e albergava in Luna... come si era manifestata una volta, poteva farlo di nuovo e allora chi o cosa avrebbe minacciato?

   
 
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