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Autore: Nao Yoshikawa    03/02/2017    4 recensioni
Cosa sarebbe successo se non vi fosse stato alcun sortilegio?
Molti di voi diranno: "beh, non sarebbe esistito Once Upon a Time".
Io invece voglio provare a vedere come le cosa sarebbero potute andare, in compagnia dei personaggi che tanto amiamo.
Quindi, questa è la storia della principessa Emma, delle sue avventure e del suo grande amore.
Ma non solo...
Riusciranno i nostri eroi a vivere per sempre felici e contenti?
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EmmaxBaelfire
RumplexBelle
ReginaxRobin
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il ritorno della Regina

La Regina stava sorseggiando del vino rosso, seduta sul suo trono. Il castello in cui viveva era imponente e maestoso, ma tuttavia troppo vuoto.
Malgrado l'imminente passare degli anni, la sua bellezza aveva sempre quel fascino quasi ultraterreno, addirittura fatale. 
Una bellezza che era paragonabile soltanto al senso d'odio e vendetta che provava dentro di sé.
Mentre Biancaneve e il suo Principe vivevano una vita spensierata, felici, amati da tutti e insieme alla loro famiglia, lei si ritrovava da sola. L'amore le era già stato tolto una volta, ed era oramai convinta che proprio quel sentimento rendesse deboli.
Per dodici anni aveva tentato di dimenticare, di andare avanti, ma non ci era riuscita. Era ossessionata dall'idea che se lei non poteva essere felice, allora nessun altro, soprattutto Biancaneve, poteva esserlo.
Voleva far del male a lei e magari, perché no, anche alla sua discendenza. 
Malgrado fosse stata bandita dal regno, conosceva, per sentito dire, la principessa Emma.
Bella, coraggiosa, determinata... proprio come sua madre.
Un'altro motivo in più per odiarla.
Regina si era ora sollevata dal suo trono, e tenendo il calice di vino in mano, si era diretta verso la finestra, mentre il lungo abito nero le faceva da strascico.
Oramai tutti si erano dimenticati di lei. Tutti avevano dimenticato della donna forte che era stata un tempo.
Ma non si era arresa. Regina non si arrendeva mai. Dopo dodici anni di silenzio, un suo ritorno sarebbe stato inaspettato e trionfale.
Tuttavia non voleva scatenare una guerra. No, sarebbe stato troppo banale.
Voleva che le sue vittime soffrissero lentamente, voleva giocare con loro come se fossero state bambole senza vita.
E il modo per far del male a chi l'aveva bandita, era proprio Emma,
La preziosissima figlia di Biancaneve, la quale avrebbe molto sofferto le fosse successo qualcosa.
Un'idea a dir poco geniale.
Le labbra rosse di Regina si curvarono in un sorriso. Brindò a sé stessa e al suo successo.
"Una vita per una vita. Solo allora saremo alla pari"
Dopodiché bevve un sorso di vino, lasciando che quest'ultimo le pungesse leggermente la gola.

Come ogni mattina, Emma era uscita dalle proprie stanze, facendo ben attenzione a non farsi vedere da nessuno, in modo da non ricevere ramanzine o raccomandazioni.
Con l'arco stretto in una mano, si guardò intorno. Poi, attenta a non fare rumore, cominciò a camminare per l'immenso corridoio.
Quando raggiunse le scale, fece per accelerare il passo, ma fu frenata da una voce.
"Emma"
David la stava guardando dondolandosi leggermente.
"David! - sussurrò - cosa c'è? Io devo andare..."
"Non hai ancora giocato con me - protestò - uffa... non hai mai tempo"
"Giocheremo quando tornerò, d'accordo?" - cercò di convincerlo.
"Sì, dici così tutte le volte, ma poi non lo fai mai!" - esclamò.
La principessa cercò di zittirlo. Probabilmente, l'unico modo che aveva per uscire da quella situazione, era proprio accontentarlo.
"D'accordo, che ne diresti allora di venire con me? Però devi fare il bravo, altrimenti..."
"Oh, sì! - esclamò - farò il bravo, promesso!"
"Ah, va bene - sospirò inginocchiandosi - allora, adesso salta su"
David si aggrappò alla sua schiena, e quando Emma si fu sollevata, prese a correre verso l'esterno.
Per tutto il tempo non aveva fatto altro che cercare di scacciare dalla mente il pensiero di Baelfire, quel ragazzo che aveva incontrato il giorno prima e che era stato così gentile nei suoi confronti.
Più cercava di non pensarci, più lui le tornava in mente. Non facevano proprio per lei i ragazzi, pensava di essere ancora troppo giovane.
Però doveva ammettere che fosse carino, dai modi di fare cordiali, simpatico, in gamba e...
"Oh, accidenti!" 
"Emma, con chi stai parlando?" - domandò David confuso.
Solo in quel momento la bionda si rese conto di aver pensato ad alta voce.
"Emh... con nessuno. Guarda, siamo arrivati" - disse mettendo il fratello giù.
L'erba era di un bel verde intenso, pieno di fiori colorati come un arcobaleno.
Sarebbe stata una giornata tranquilla e senza sorprese... o almeno così sperava.
Per tutto il tempo non aveva fatto altro che guardarsi intorno, cosa che le dava un'aria un po' distratta. E di questo David, che era piuttosto sveglio per la sua età, se n'era accorto.
"Sembra quasi che tu stia cercando qualcuno" - affermò infatti.
"Io? - domandò sedendosi accanto a lui - no, per niente... è solo, che di solito un mio amico viene qui, e... mi stavo domandando com'è che non ci fosse..."
"Ah, ho capito! - affermò - è il tuo fidanzato!"
"Non è il mio fidanzato! - esclamò arrossendo - non... dirlo!"
"Invece sì, sei arrossita! - disse divertito - ah, Emma ha un fidanzato!"
"Va bene, l'hai voluto tu! - disse la più grande, alzandosi - se ti prendo...!"
In seguito, David aveva preso a correre, ed Emma ad inseguirlo, e la cosa aveva finito per trasformarsi in un gioco.
Il più piccolo però, nella foga della corsa, inciampò, finendo con il rotolare giù per il prato.
"Ahi! - esclamò, rendendosi conto di essersi sprocato interamente di terra - che male!"
"Accidenti, che caduta. Tutto bene?"
David alzò lo sguardo. Ad aver parlato era stato un ragazzo, il quale era seguito da altri due bambini che però preferivano nascondersi dietro di lui.
"David! David, stai bene?"
Emma arrivò vicino al fratello con il fiato corto. Quando poi si rese conto di non essere da sola, si immobilizzò. Baelfire era di fronte a lei e le stava anche sorridendo.
Non riuscì a non ricambiare il sorriso, né a nascondere la propria felicità nel vederlo.
"Baelfire" - lo chiamò.
"Ciao, Emma - salutò - penso che il tuo amico qui si sia fatto male"
"Io non sono suo amico! - rispose David tirandosi su - sono suo fratello, il principe David!"
"Ops - disse sorridendo - le mie scuse, maestà. Io mi chiamo Baelfire, e sono un amico di Emma"
A quelle parole, gli occhi del bambino si illuminarono.
"Sei il suo fidanzato?" - domandò ingenuamente.
"David! - strillò Emma - Baelfire, ti prego, non dargli retta!"
Il ragazzo però si era lasciato andare ad una risata cristallina che scaldò ulteriormente il suo cuore.
"Mi stai simpatico! Loro invece sono i miei fratelli. Lui è Gideon"
Alle spalle di Baelfire, si nascondeva un ragazzino di circa dieci anni, dall'espressione seria e l'aria timida.
"Lei invece è mia sorella. Vuoi dire tu il tuo nome?" - domandò gentilmente.
Aggrappato alla sua gamba, c'era una bambina della stessa età di David, dagli occhi azzurri, i capelli castani e le guance rosate, che stringeva al petto un libro.
"Sono Rose" - sussurrò candidamente.
David sorrise, facendo un inchino, da bravo principe qual'era.
"Piacere di fare la tua conoscenza, Rose. Ti andrebbe di giocare?"
Gli occhi chiari della bambina si erano illuminati, e dopo aver lanciato un'occhiata al fratello per essere rassicurata, sorrise.
"Sì, mi piacerebbe!"
"Bene, sono certo che andrete d'accordo!" - affermò Baelfire guardando Emma dritto negli occhi. Quest'ultima aveva ricambiato lo sguardo, continuando a sorridere, senza rendersene più conto, poiché oramai le veniva quasi naturale.
Rose e David presero a giocare come se fossero stati amici da sempre. La bambina gli aveva poi mostrato il libro che si era portata dietro e gli aveva rivelato della propria passione per la lettura.
"Quando sarò grande voglio diventare una scrittrice - gli disse - e raccontare di storie bellissime"
"Wow - sussurrò David stupito - allora, quando scriverai il tuo primo libro, io voglio essere il primo a leggerlo!"
La bambina aveva sorriso lusingata, sotto gli occhi di Baelfire ed Emma, che stavano osservando quell'amicizia sbocciare come un fiore in primavera.
"Tua sorella è adorabile - affermò la bionda, seduta accanto a lui - credo proprio che andrà d'accordo con David e..."
Si era interrotta per voltarsi verso destra, dove Gideon stava seduto, a debita distanza dai due. Lui la stava guardando con la coda nell'occhio, ma non appena si era reso conto di come Emma lo stesse guardando a sua volta, aveva abbassato gli occhi, arrossendo lievemente.
"Tuo fratello invece... sembra timido. Andate d'accordo?" - domandò.
"Beh sì, per essere fratellastri andiamo piuttosto d'accordo, devo dire"  - rispose tranquillamente.
Emma sgranò gli occhi, piuttosto sorpresa da quella sua risposta.
"Voi siete...? Oh, non lo sapevo, mi spiace..."
"E perché ti scusi? Non potevi di certo saperlo. Sì, io Rose e Gideon siamo figli dello stesso padre, ma non della stessa madre. La mia vera madre, beh... non ricordo molto di lei. So solo che un giorno se n'è andata... e non è più tornata"
Baelfire sembrava non voler incrociare il suo sguardo, stava infatti guardando dritto davanti a sé. Emma non avrebbe saputo cosa rispondere, di certo non si immaginava che una storia del genere potesse nascondersi dietro i modi di fare allegri e spensierati del ragazzo.
"Però va bene così. La mia matrigna è davvero buona e gentile. In fin dei conti non mi è mancato nulla" - la tranquillizzò, sorridendo.
"Oh, sono molto contenta di ciò" - sussurrò appena, decisamente più serena.
Dopodiché avevano ripreso nuovamente a scherzare e a parlare come se nulla fosse, mentre il tempo passava velocemente, senza che neanche se ne accorgessero.
Ma, senza che potessero saperlo, qualcuno li stava osservando a debita distanza.
Ormai erano anni che Regina non metteva più piede in quei boschi e in quelle alture, ed Emma era l'unico motivo che l'aveva portata nello stesso luogo da cui era stata cacciata via.
E la osservava malamente. Era davvero graziosa come aveva sentito dire, le ricordava molto sua madre. E ciò non era un bene.
"Oh, ma guardali - sussurrò con un sorriso maligno - alle volte il destino sa essere piuttosto ironico. Teneri, piccoli fiorellini che sbocciano. Peccato che non avrete modo di approfondire la vostra dolce amicizia.
Aveva mosso una mano, e da quest'ultima era come uscita una sorta di fiamma arancione. Non ci sarebbe stato bisogno di andare da lei.
Sarebbe stata Emma a venire da lei.
Rose e David, stanchi di leggere, si erano sollevati, decisi a sgranchirsi le gambe, nonostante la raccomandazione dei fratelli più grandi di non allontanarsi, raccomandazione che avevano ignorato.
Presero a camminare verso il bosco. Fu poi Rose a fermarsi, nel capire che forse si stavano allontanando un po' troppo.
"Forse dovremmo tornare indietro" - disse guardando dietro di sé.
"Sta tranquilla, non ci perderemo di certo! - la rassicurò David tendendole una mano - fidati di me!"
La bambina aveva sorriso, e con le guance più rosse del solito, afferrò la sua mano, stretta, e si lasciò trascinare dal principe.
Nel seguirlo però, non si era accorta che il libro che tanto gelosamente era solita a custodire, le fosse caduto.
I due camminarono ancora per un po', e sicuramente avrebbero continuato a farlo,  se solo una figura misteriosa non si fosse piazzata sul  loro cammino.
"Bene, bene, bene - disse Regina sorridendo - che adorabili bambini. Il principe David, suppongo"
Quest'ultimo era rimasto immobile. Rose invece, si era immediatamente aggrappata al suo braccio spaventata e con gli occhi sgranati.
"Emh... chi sei tu?" - domandò il principe confuso.
"Oh, non sai chi sono? - domandò melliflua - bene, penso che possiamo rimediare subito alla cosa"
Nonostante le raccomandazioni fatte ai due bambini, Baelfire ed Emma sembravano decisamente troppo rilassati. Si erano lasciati cadere sull'erba, mentre i raggi del sole baciava la loro pelle. Gideon invece continuava a stare seduto e a stringere le gambe contro il petto, limitandosi ad ascoltare i due.
"Wow - sussurrò la principessa - allora vivi anche tu in un castello"
"Sì, ma non sono un principe. E dopotutto va bene così. Non credo che la vita da principe si addica ad uno come me"
"Lo penso anche io. Da principe saresti stato diverso. Invece, così mi piaci di più"
Solo dopo Emma si rese conto di quanto effettivamente quella frase fosse imbarazzante, oltre che equivoca.
"No, non intendevo dire quello che ho detto! Cioè sì, però anche no..."
Baelfire prese a ridere, e la principessa non seppe cosa pensare: la stava prendendo in giro o rideva semplicemente per imbarazzo?
"Mi piaci anche tu. Sei forte per essere una principessa"
Quel complimento la fece arrossire completamente, e come se non bastasse, il cuore aveva preso a batterle all'impazzata.
Non aveva trovato il coraggio di rispondere. Si era limitata a guardarlo negli occhi. Lui ovviamente aveva ricambiato lo sguardo. Avevano finito con il rimanere in silenzio a fissarsi l'un l'altro, cosa che aveva reso l'atmosfera leggermente diversa.
Gideon se n'era accorto, e aveva alzato gli occhi al cielo. Non bisognava essere un genio per comprendere la simpatia reciproca tra i due. E non se ne sorprendeva, dopotutto Baelfire piaceva a tutti.
Ad interrompere quel momento fu un urlo Baelfire sussultò immediatamente nel rendersi conto che ad aver urlato fosse stata Rose.
"Rose?! - esclamò - che è successo?"
"Non lo so - rispose Emma agitata - ma sarà meglio andare a controllare. Eppure avevo detto a David di non allontanarsi! Se gli succede qualcosa, sono finita!"
"Veniva dal bosco - aggiunse Gideon alzandosi in piedi - andiamo!"

Rose era rimasta paralizzata dalla paura. Quella donna, di cui non conosceva il nome, molto bella e a quanto pare anche molto perfida, aveva afferrato David, e lo stava adesso stringendo in un abbraccio che non aveva nulla di materno.
"Lasciami stare! - esclamò - lasciami stare, non ho fatto nulla di male!"
"Suvvia, smettila di dimenarti. Per il momento mi servi solo da esca, poi più avanti chissà. Pensavo che un principe dovesse essere coraggioso" - sussurrò divertita, passandogli un dito sul viso.
"Io sono coraggioso! - esclamò - Rose, vattene via!"
"No! - esclamò - non me ne vado!"
"E cosa avresti intenzione di fare, tu? - domandò Regina rivolgendosi a lei - sei tale e quale a tua madre. Credi di poter fare l'eroina, ma in realtà sei debole"
La bambina aveva gonfiato le guance e aveva stretto i pugni. Non era di certo stupida, e aveva ben compreso quell'insulto che l'aveva profondamente offesa.
***
Intanto, gli altri tre si erano insinuarsi nel bosco, anche se in realtà non avevano idea quale direzione seguire.
"Forse è meglio che ci dividiamo!" - suggerì Baelfire.
"Dividerci? E' una pessima idea! Se c'è qualcosa di pericoloso dovremmo rimanere uniti!" - ribatté Emma.
"Sì, ma in questo modo ci impiegheremo molto di più!"
Mentre i due discutevano, Gideon aveva fatto strano a qualcosa di strano e di molto familiare. Si trattava di un libro a pagine aperte, poggiato sul suolo, libro che riconobbe essere quello di Rose.
"Guardate - disse attirando la sua attenzione - questo è di Rose, deve esserle caduto. Andiamo da quella parte!"
***

"Lascialo stare! - esclamò Rose, cercando di apparire minacciosa - io... io non sono debole!"
"Ah detesto i bambini - sospirò alzando gli occhi al cielo - non costringermi ad ucciderti, non sei tu che mi interessi!"
"Rose, ascoltami! - la supplicò David - fa come ti ho detto, vattene via!"
Lei si guardò intorno, più confusa che mai. La voglia di aiutarlo si mescolava ad una profonda paura, e ciò non le avrebbe fatto concludere assolutamente nulla.
Fortunatamente non dovette decidere cosa fare, perché immediatamente dopo fu rincuorata dalla voce del fratello.
"Rose!"
Baelfire, Emma e Gideon apparvero alle sue spalle, dagli alberi, i primi due con l'arco in mano, già pronti ad attaccare.
"Metti giù mio fratello!" - esclamò la bionda decisa, cercando di non tremare.
L'espressione di Regina si dipinse di una gioia indecifrabile. Immediatamente lasciò andare David, facendolo malamente cadere al solo. Quest'ultimo si alzò, andando a nascondersi, insieme a Rose, dietro i tre più grandi.
"Finalmente - esordì Regina - la principessa Emma è davanti i miei occhi, quale onore"
"Chi è lei? - sussurrò Baelfire - la conosci?"
"Oh, sono solo un'amica" - rispose ella sorridendo.
"Tu non sei un'amica! - esclamò la principessa, puntandole la freccia contro - io so benissimo chi sei. Sei la Regina Cattiva, i miei genitori ti avevano lasciata vivere, però ti avevano esiliato! Allora perché sei tornata?"
"Perché? - domandò divertita - Perché mi andava. Dodici anni sono tanti, tuttavia non bastano per rimarginare le ferite. Ma dopotutto, io sono la cattiva, pertanto, mi comporterò da tale. Sono stata esiliata per tutto questo tempo, ma il mio odio non ha fatto altro che accrescere. Il mio nome tornerà a far tremare anche la terra stessa, il mio nome tornerà ad essere una minaccia"
Nel dire ciò, il tono di Regina e il suo sguardo si erano incupiti, e aveva preso a camminare verso Emma, la quale indietreggiava man mano.
"Sta indietro! - esclamò - che cosa vuoi?"
Baelfire si era allontanato di poco. La Regina sembrava non aver fatto troppo caso a lui, così ne aveva approfittato per spostarsi. Tese il braccio per scoccare la freccia e colpirla alle spalle.
Emma poté vedere Regina sorridere di nuovo, sorridere in modo sadico, in un modo che la fece rabbrividire.
"Il mio lieto fine" - le sentì dire alla fine.
E fu in quello stesso istante che Baelfire scoccò la sua freccia, indirizzata sul collo di Regina. Ma quest'ultima, svelta, si girò, e con un solo movimento della mano, mandò l'oggetto in fiamme.
Sorpreso, il ragazzo fece un passo indietro. Non avrebbe mai immaginato che quella donna potesse possedere dei poteri tanto spaventosi.
"Tu stanne fuori - lo minacciò - non è qualcosa che ti riguarda!"
Con rabbia, si scagliò contro Emma, emanando una fiamma di fuoco rosso e schiantandola pesantemente contro l'albero alle sue spalle. Emma sentì male, avvertì una sensazione simile alle ossa che si spezzano, ed il fiato le mancò per qualche breve attimo.
Rose e David strillarono all'unisono, e alla loro voce si unì quella di Baelfire.
"Emma!"
Chiamò il suo nome, non avendo tuttavia idea di come comportarsi. Non possedeva poteri magici, ma non poteva lasciare Emma in balìa di quella donna terribile. Fu preso da una paura indefinibile, mai provata in vita sua.
La principessa provò a sollevarsi, ma sentiva di essere completamente bloccata e senza fiato. Nel sollevare gli occhi, poté accorgersi di Regina, che minacciosa e maestosa si stava avvicinando a lei.
"Devo essere sincera, mi aspettavo qualcosa di più. Oh beh, a quanto pare devo essermi sbagliata" - sussurrò con cattiveria, scorgendo la paura nei suoi occhi.
Prima che potesse attaccarla di nuovo, Baelfire le saltò addosso, prendendola effettivamente alla sprovvista. Probabilmente si sarebbe rivelato un gesto avventato, ma era l'unico che gli era venuto in mente.
"Togliti di mezzo, ragazzino!" - esclamò Regina.
"Emma, scappa, avanti!" - disse Baelfire, cercando di stringerla più che poteva.
Malgrado non ne avesse le forza, la principessa si sollevò.
"Emma! - la chiamò David spaventato - ti prego, andiamo via!"
Ella fece per andargli incontro. Poi però le venne in mente che Baelfire stesse rischiando la vita per salvarla, e che non poteva quindi lasciarlo da solo.
"Te ne pentirai, stupido! - esclamò Regina spingendo il ragazzo - ti avrei risparmiato, ma a quanto pare hai fretta di morire"
Baelfire deglutì nervosamente, cercando di strisciare contro la terra. Regina fece per attaccarlo, ma a distrarla fu un fastidioso dolore alla spalla destra.
Si sorprese molto quando si accorse di come Emma fosse riuscita a colpirla. Il suo abito preferito era stato rovinato, e come se non bastasse, stava iniziando a perdere del sangue.
"Grande, Emma!" - esultò Baelfire alzandosi alla svelta e raggiungendo la bionda, la quale, con il respiro corto, non aveva distolto lo sguardo da Regina neanche per un secondo.
Quest'ultima, con molta semplicità, tolse la freccia dalla propria spalla, gettandola via. Poi si voltò a guardare i due.
"Siete davvero una strana coppia. Quando si dice che il destino ci mette lo zampino... - disse sorridendo, per poi tornare seria all'improvviso - poveri illusi"
Mosse prima un passo e poi un altro verso di loro. Emma era rimasta immobile, pur sapendo che il continuare a scoccare freccie non l'avrebbe salvata. Baelfire era accanto a lei, altrettanto spaventato e altrettanto con le spalle al muro. Gideon, Rose e David li guardarono, senza sapere come reagire.
Una frase arrivò all'improvviso, come portata dal vento.
"Io non lo farei se fossi in te, mia cara"
Regina, dopodiché, non si era mossa. Tutti i presenti avevano udito, e Baelfire non mancò di dimostrarlo.
"Padre?" - sussurrò.
Divertita, Regina si voltò. Avrebbe riconosciuto tra mille quello che per lui era stato un maestro e anche un complice. Tremotino era proprio davanti ai suoi occhi, e i dodici anni trascorsi non l'avevano cambiato di una virgola.
"Tremotino - lo chiamò sorridendo - chissà perché mi aspettavo una tua visita. Ne è passato di tempo"
L'altro, senza scomporsi più di tanto, si rivolse a guardare Balfire.
"Prendi i tuoi fratelli e và a casa" - ordinò.
"Ma..."
"Fa come ti ho detto"
Baelfire guardò Emma. Non si dissero una parola, ma bastò solo quel semplice sguardo per capirsi. Lui fece segno a Rose e Gideon si seguirli, lei invece andò verso David, e dopo averlo stretto tra le braccia, prese a correre verso casa.
"Oh - sospirò Regina - mi hai fatto scappare la principessina, mi stavo piuttosto divertendo"
"Si, ho notato. Qual buon vento ti porta qui dopo dodici anni? Ah, no aspetta - disse prendendola in giro - io lo so cosa. Il senso di vendetta, il volere un lieto fine, è così, no? Beh, sarà tutta fatica sprecata"
"E' facile parlare per uno che ha avuto esattamente quello che voleva - rispose fulminandolo con lo sguardo - hai avuto Belle, hai avuto una famiglia. E ti sei anche rammollito"
"Non so di cosa tu stia parlando - disse sorridendo - ero e sono tutt'ora il Signore Oscuro. A volte uccido qualcuno, faccio qualche accordo, ma sì, direi che la mia vita è abbastanza tranquilla e soddisfacente. Quindi, se vuoi uccidere la principessina fa pure, ma forse dovresti tenere fuori mio figlio"
"E' lui che si è intromesso. Sai... credo si sia affezionato alla principessa. Ironico, non è vero? Lei, una principessa, piena di bontà. E lui, figlio del Signore Oscuro, coloro che tutti temono e da cui preferiscono stare lontano"
"Ah, sciocchezze. Baelfire non presterebbe mai le sue attenzioni ad una ragazzina del genere. Posso assicurartelo"
"Lo spero. Perché in caso contrario, si ritroverebbe a soffrire molto. Lascerò il tuo ragazzo fuori dalle mie questioni personali. A patto che lui non si intrometta ulteriolmente"
"Non accadrà - rispose sicuro - è stato un vero piacere parlare con te dopo tanto tempo. Allora, non mi resta che augurarti buona fortuna per la tua ascesa al potere"
Regina inarcò un sopracciglio. Dopodiché scomparve in una nuvola di fumo nero.
Quando Tremotino fu rimasto da solo, la sua espressione sicura e tranquilla, lasciò posto ad una più preoccupata e nervosa.

La sera era già calata, e Belle era parecchio preoccupata. O forse, era solo fissazione, poichè non era abituata a stare da sola.
Molti nel regno, pensavano che fosse pazza. Lei, una principessa che aveva rinunicato alla sua corona, a tutto, per stare insieme al Signore Oscuro.
Ma a lei non importava. Lei lo amava, e amava tutto, sia la sua parte buona che quella malvagia. E sapeva che anche lui la amasse. Ciò le bastava, anche se non era sempre facile stare con qualcuno che tanto andava contro quelli che erano i suoi ideali e i suoi pensieri. Ma andava bene anche così...
Era affacciata alla finestra, ma sussultò quando udì un rumore al piano di sotto. I bambini dovevano essere sicuramente tornati. Così si affrettò a scendere per le scale, e quando li vide, si tranquillizzò immediatamente.
"Ragazzi, ma dov'eravate finiti? - domandò abbracciando Gideon - iniziavo ad essere preoccupata. Rose! Ma che è successo, hai un'espressione orribile! E tu Baelfire? Sei ferito in viso..."
Belle si era avvicinata, ma lui l'aveva immediatamente rassicurata.
"Non è... non è successo nulla... vero, ragazzi?" - domandò nel tono più convincente che poteva. Il suo tono però, così come gli occhi di Rose, lo avevano tradito.
Tremotino si materializzò dietro di loro, con un'espressione poco piacevole sul viso.
"Tremotino...?" - chiamò Belle.
"D'accordo. Adesso, pretendo di sapere cosa ci facevate voi tre lì!"
"Noi non abbiamo fatto niente! - esclamò la bambina - ecco, è andata così. Io e David eravamo nel bosco e..."
"David? Il principe? Da quando siete amici?" - domandò contrariato.
"Da oggi - rispose semplicemente - comunque, stavo dicendo... Io e lui stavamo passeggiando nel bosco, ed improvvisamente è apparsa una donna terribile, voleva fare del male a lui e ad Emma. Credo che si trattasse della Regina Cattiva"
Nell'udire quel nome, Belle alzò lo sguardo, per cercare quello di Tremotino, che però non la stava guardando affatto.
"E' colpa mia, padre - disse Baelfire - non prendertela con loro"
"Sì, ho ben capito che è colpa tua. Tu e... quella principessa, Emma... la vostra amicizia... Non sarebbe dovuta neanche cominciare!"
"Perché no? Lei non ha fatto niente di male! Stava per essere uccisa e io l'ho difesa, che c'è di male?"
"Hai messo in pericolo la tua vita e quella dei tuoi fratelli, e questo è un grande male"
"Ma se quella prova di nuovo a..."
"La cosa non ti riguarda - disse nervosamente - anzi, non riguarda nessuno di noi. Pertanto, la vostra amicizia termina qui. E non intendo aggiungere altro"
"Ma - fece Rose - questo significa che non poso più giocare con David"
"Precisamente!" - esclamò infine Tremotino, con un certo tono isterico, mentre si allontanava.
Baelfire adesso era in un umore pessimo. Non capiva la reazione di suo padre, e soprattutto non capiva perchè l'amicizia con Emma dovesse essere troncata.
Belle si avvicinò, circondandogli le spalle con un braccio.
"Non preoccuparti, proverò a parlarci io, d'accordo?" - domandò dolcemente.
Lui, nel vedere la sua occhiata complice, non poté fare a meno di sorridere.

Nota dell'autrice
Perché due grandi personaggi devono sempre comparire insieme. Regina è cattiva, Tremotino è il mago oscuro figo che conosciamo e amiamo, solo che qui una gioia ce l'ha avuta.
Piccoli Bae ed Emma... la loro storia d'amore non è ancora cominciata e le cose sono già complicate.
Non poteva mancare Gideon, con la sua disarmante allegria (non si sa quasi niente di questo personaggio ancora, ma me lo immagino così), ed in più perché non aggiungere anche un'adorabile bambina per colmare tutti i miei desideri da fan della Rumbelle?
Ma a parte ciò, Regina è tornata, e sembra molto arrabbiata. Chissà se qualcuno riuscirà a calmarla, magari un certo ladro di nostra conoscenza, chissà...
   
 
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