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Autore: ineedofthem    04/02/2017    5 recensioni
Anita, un metro e sessanta di dolcezza e allegria, è una specializzanda in pediatria. Adora il suo lavoro, sa che è quello che deve fare perché ci crede da sempre e, spinta dalla passione per questo lavoro, comincia a passare le sue giornate in ospedale.
Qui conosce Lucia: una bambina rimasta orfana, con una grave disfunzione cardiaca, ricoverata nel reparto di pediatria.
Anita sente di provare per lei un affetto profondo e il loro diventa un rapporto viscerale.
Tutto procede bene, finché non arriva lui: Luca Franzese, il nuovo cardiochirurgo dell'ospedale, e Anita capisce che la sua vita non sarà più la stessa. Riconoscerebbe quella zazzera di capelli castani e quei lucenti occhi verdi tra mille. Sa che il ritorno in città del ragazzo porterà solo guai per lei. Il rapporto con Lucia li accomuna entrambi e la piccola sembra l'unica in grado di sciogliere il suo sguardo da duro e quel carattere burbero che lui si porta dietro.
Anita crede di averci messo una parola fine su quel capitolo, ci ha avuto a che fare in passato e non intende ripetere lo stesso errore. Ma se Lucia ci mettesse il suo zampino, cosa potrebbe succedere?
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Ricominciare'
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Capitolo 22
RICOMINCIAMO DA QUI

Capitolo 22



"Ti va di parlare?"domando a Lucia mentre la osservo guardare con insistenza il letto di Francesco. Questa mattina il mio primo pensiero è corso a lei.
Lei annuisce un pò sovrappensiero prendendo a giocare con le dita della mia mano.
"Sono triste che lui vada via" ammette con il broncio.
"Lucia, Francesco è guarito, non ha più bisogno di star qui, lo sai" cerco di convincerla.
Lei allora si porta le braccia al petto poco convinta. "Certo che lo so, ma non è giusto!" protesta.
"Lucia"la richiamo.
"Con chi giocherò adesso?"domanda lei tristemente.
Le sorrido con dolcezza accarezzandole una guancia. "Ma Lucia, ci sono così tanti bambini con cui potrai giocare e fare amicizia, Francesco avrà sempre un posto nel tuo cuore ma non ha più bisogno di stare qui".
Il suo labbro alle mie parole trema e io penso che non vorrei vederla così. "Alla fine tutti non hanno più bisogno di stare qui, tranne io!" esclama.
Prima però che possa dire qualsiasi cosa Francesco e sua madre entrano nella stanza.
Lei si abbassa alla sua altezza scompigliandogli i capelli."Tesoro ho da prendere l'ultima borsa nell'armadietto, tu nel frattempo puoi salutare la tua amica"sorride verso Lucia.
Il suo sguardo a quel punto si punta su di me e lei accenna un sorriso nella mia direzione.
"Buongiorno" ricambio cordiale.
"Ciao" Francesco si avvicina al letto di Lucia e il suo sguardo si illumina."Tra un pò vado via"ammette con gioia.
"Si lo so..."replica lei abbassando gli occhi alle dita che giocano tra loro.
"Però se vuoi puoi tenere questa. Così non ti dimentichi mai di me" le sorride lui gonfiando un pò il petto, e le porge una delle sue macchinine. Lei la scruta con curiosità, sul suo viso un accenna di sorriso.
"Grazie" pronuncia prendendo a giocare con una delle piccole ruote.
"Io sono pronta tesoro, andiamo?" lo richiama a quel punto la mamma.
Francesco dondola sui talloni annuendo e poi lancia uno sguardo a Lucia sorridendole prima di seguire sua madre fuori.
Lucia ha gli occhi che si riempiono di lacrime, lo avverto e penso che vorrei fare qualsiasi cosa affinchè torni a sorridere ma Francesco rientra di corsa nella stanza e lei lo osserva a lungo sorpresa, con i lacrimoni che premono per uscire ma è felice.
Francesco le si avvicina arrestandosi a pochi passi da lei. Le parole che poco dopo pronuncia sanno di dolcezza e spontaneità.
"Adesso lo so cosa chiedere a Babbo Natale come regalo".
Lei gli sorride con gli occhi in un tacito accordo e lui si china per baciarle una guancia prima di andare via e questa volta definitivamente.
Il suo sguardo si eclissa di nuovo e prima che me ne accorga Lucia fugge dal suo letto e io ho quasi il presentimento che possa rincorrerlo ma lei va alla grande finestra che dà sul cortile e i suoi occhi si perdono oltre essa quasi come se aspettasse di vederlo passare da un momento all'altro.
Si appoggia con le mani piccole al vetro e il suo respiro si infrange su esso, appannandolo. Rimango lì, dietro di lei in silenzio, senza mai perderla di controllo ma senza dire una parola.
Un singhiozzo le scuote le spalle rimbombando nella stanza e seguito poi da altri ancora. Corro verso di lei abbracciandola da dietro in modo tale da farle sentire la mia vicinanza, lei abbassa lo sguardo poggiando le sue manine così piccole sulle mie, che la stringono. Poggia il viso nell'incavo del mio collo e io la prendo in braccio.
Nel momento in cui le sue braccia si stringono attorno al mio corpo, capisco che ci sarà sempre qualcosa che mi legherà a lei indipendentemente da tutto. Mi accorgo vedendola così minuta e fragile di quanto mi venga naturale cullarla.
"Shh tesoro non piangere,shh"le sussurro tra i capelli imprimendoci un bacio. "Ci penso io a te, ci penso io".

La osservo dormire e le rimbocco le lenzuola in modo tale che stia al caldo. Sul suo viso, un'espressione serena in contrasto con le forti emozioni che hanno caratterizzato questa lunga giornata. Mi sono premurata di non staccarmi nemmeno un secondo da lei e le mie attenzioni hanno avuto l'effetto di tranquillizzarla, come speravo. A volte penso che non dovrei affezionarmi, più di quanto io abbia fatto già, va contro ogni mio principio. Da medico sono chiamata ad affrontare le cose con più freddezza, per reagire meglio ad esse, ma io non ci riesco. Come potrei rimanere così indifferente davanti ad una bambina che soffre?.
"Immaginavo fossi ancora qui" Maria entra nella mia stanza con una tazza di tè tra le mani. "Tieni, bevi qualcosa di caldo".
"Grazie"le sussurro con graditudine.
Lei accenna un'occhiata in direzione di Lucia che dorme prima di tornare a guardare me. "Sei stanca"constata premurosa.
Mi passo una mano sul viso. "Non vedo l'ora che il mio turno finisca, eppure vorrei rimanere qui".
Maria annuisce comprensiva. "Lo capisco". Poi continua a parlare ma il suo tono assume una sfumatura diversa. "C'è Franzese ad ore due, ce la fai ad affrontarlo?".
"Si..."le rispondo ma mi accorgo che la voce mi trema. Sarebbe la prima volta che lo vedo, perchè è stato impegnato con un intervento e non si è praticamente fatto vivo.
Maria mi poggia una mano sulla spalla per confortarmi e Luca entra nella stanza. Mi domando perchè incontrare i suoi occhi mi procuri questo groviglio allo stomaco. Maria dopo una sua occhiata ci lascia soli e io penso che invece avrei proprio bisogno di un suo sostegno.
"Ciao"sussurra lui in modo tale che Lucia non ci senta.
"Ciao" ricambio atona.
Lui dondola un pò sul posto portando le mani nelle tasche. "Hai fatto un buon lavoro qui, me l'hanno detto" il modo in cui me lo dice mi fa sembrare quasi che sia orgoglioso di me, ma io non ho tempo per illusioni.
"Grazie"abbasso lo sguardo in imbarazzo perchè il suo viso è troppo vicino al mio e in me è ancora vivido il ricordo di quel bacio. Non ne abbiamo più parlato ed è stato un bene eppure so che per quanto io non voglia ammetterlo ho avuto modo di appurare il segno che abbia lasciato in me.
L'aria è tesa tra di noi e io penso a cosa possa dire, questo silenzio è assordante. Mi passo le mani sul camice in imbarazzo.
"Tra un pò finisco qui. Ci vediamo"accenno ad un saluto.
Lui rimane fermo sul posto in una posizione un pò rigida e rimane ad osservarmi con uno sguardo che definirei affranto. Lo sorpasso, ma una volta sulla soglia lui mi richiama.
Mi volto quanto basti per rincontrare il suo sguardo e quando lui "Anita mi dispiace..."sussurra, le sue parole sono un colpo al cuore per me. Capisco ci sia un riferimento che vada oltre quel bacio che ci è stato, ma non dico nulla. Non trovo parole adatte. La scelta migliore mi sembra andare via.

"Ciao!" la voce di Biagio risuona nell'abitacolo della mia auto. Il suo entusiasmo è palpabile come sempre eppure non riesce a smorzare il malumore che mi porto dietro. Tolgo il vivavoce inserito portandomi il cellulare all'orecchio.
"Hei Biagy"rispondo.
"Ti ricordi della festa di questo sabato, vero? Io ti aspetto! E poi normalmente puoi portare chi vuoi!" esclama lui, e anche se non mi e possibile vederlo penso stia sorridendo.
"Sisi certo...ci sarò".
"Bene, ne sono contento. Ma va tutto bene?"domanda lui allora con apprensione.
Mi passo una mano sugli occhi stanca, non mi sembra nè il modo nè il momento per parlargli. "Sì davvero, è solo stata una lunga giornata. Ti va se ci sentiamo un'altra volta?" gli domando.
Lui annuisce poco convinto salutandomi. E' stata una giornata così lunga ed estanuante che senza rendermene conto appena arrivo a casa, mi addormento.

Ci ho pensato a lungo durante il giorno, d'altronde gliel'ho promesso e non posso tirarmi indietro, andrò alla festa di Biagio. Ho deciso di osare per una volta e ho indossato uno dei miei vestiti migliori. Sorrido davanti allo specchio, per una volta mi sento bella.
Il Music è proprio come lo ricordavo, con quell'aria un pò vintage. Ci ho passato molti dei diciottesimi dei miei compagni qui e tornarci mi dà molta nostalgia. Non vedo nè Biagio e non so nemmeno se sia arrivata Carlotta, in quanto mi ha comunicato sarebbe venuta con Federico.
Mi muovo tra la calca, c'è già molta gente.
"Anita" mi volto accorgendomi che sia proprio Biagio a chiamarmi. Gli sorrido rasserenata.
Lui mi abbraccia stampandomi due baci sulle guance, è sempre così solare.
"Sono così contento che tu sia qui. Vieni con me che ti presento gli altri".
Mi rendo conto che il suo gruppo è proprio davanti al bancone rosso del piano bar e riconosco sia la mia amica che Bianchi. Non vedo l'ora di rimanere un pò da sola con lei per chiederle cosa ci sia tra loro due.
A malincuore riconosco anche Diego ed Alberto ed entrambi si voltano ad osservarmi con quei sorrisini biricchini che odio. Diego mi fa addirittura un occhiolino sfacciato.
Biagio mi presenta sua sorella Alessandra e ho modo di notare quanto siano diversi tra loro. Lei hai i capelli neri tagliati a caschetto e un paio di occhi azzurri che spiccano sul suo viso pallido. E' più timida e sta sulle sue ma si rivela essere molto simpatica.
Biagio ha una vasta cerchia di amici, ed è un abitudinario del posto. Infatti non è la prima volta che lui organizzi serate qui, non mi è sfuggito che qui tutti lo conoscano e siano così felici di averlo attorno. Sarà che Biagio con la sua spigliatezza e la solarità riesce a coinvolgerli tutti.
"Hei"sorrido complice a Carlotta in un momento di distrazione di Federico.
"Ciao!"esclama lei.
"Ma allora, tu e Bianchi?" le domando sottovoce. Lui sembra impegnato in una conversazione con uno dei ragazzi del gruppo ma non voglio lo stesso che senta.
"Beh...siamo amici, credo" ride con imbarazzo la mia amica.
"Certo amici, valla a raccontare a qualcun'altro questa bugia"la prendo in giro appoggiandomi al bancone dietro di me.
Lei sorride nascondendosi ma io non ho modo di aggiungere altro perchè Biagio mi si avvicina posando una mano sulla mia spalla.
"Ste, dai da bere ai miei amici" urla in direzione del ragazzo dietro al bancone, poi si rivolge a me con un sorriso. "Ci vediamo dopo".
Annuisco vedendolo raggiungere la sua postazione del dj. Che la festa abbia inizio, penso.
Carlotta mi sfugge nel momento in cui Federico smette di parlare con Marco e io mi volto un pò imbronciata afferrando la bibita che Stefano, il barista, mi offre osservandola a fondo. Nel locale risuonano le note di Starboy.
Alessandra si siede al mio fianco, sorridendo timidamente e io ne approfitto per iniziare una conversazione con lei. Scopro che è la sorellina più piccola di Biagio e che è una studentessa fuori sede. Infatti studia architettura a Bologna.
Mi comunica che in comune lei e suo fratello abbiano solo una passione per l'arte in generale, infatti mentre suo fratello vive di musica, lei sogna di diventare una design.
"Non potevo mica perdermi una serata di mio fratello, lui ci tiene molto" ammette con un sorriso, sorseggiando un pò della sua bibita.
Dalle sue parole si evince tantissimo affetto per lui. Mi spiega infatti che torna a casa solo per le feste e per qualche weekend sporadico, ma questo era da ritenersi una buona causa. La osservo mentre ne parla e io penso che essere una studentessa fuori sede abbia i suoi pro e contro. Mentre ti apre un mondo diverso; l'arrivo in una città diversa comporta un cambiamento nella propria vita e abitudine; la lontananza a volte si fa impellente. Io l'università l'ho fatta qui, vicino casa, e mentre la guardo le sorrido con ammirazione.
All'improvviso la nostra conversazione viene spezzata dall'arrivo di Alberto. Mi volto a guardarlo infastidita ma lui deve farsi forza della cosa.
"Ciao Anita"mi saluta sorridendo sfacciato.
Alessandra al mio fianco è ammutolita abbassando lo sguardo, e io mi chiedo se sia perchè la sua presenza le metta soggezione o perchè le piaccia.
A quel punto lui sembra notarla perchè si volta nella sua direzione e le sorride, ma questa volta non c'è scherno nelle sue parole.
"Ciao piccola Marchetti".
"Ciao Ferraro"replica allora lei.
"Non sapevo ci fossi anche tu stasera, non ti avevo vista..."
Il suo sguardo si rabbuia improvvisamente. "Già...tu non mi noti mai" sussurra.
Ma lui non deve affatto cogliere il suo cambio repentino di umore perchè torna a rivolgersi a me con entusiasmo.
"Balliamo?"
"Spero tu stia scherzando"ribatto inespressiva.
"Veramente no" ammette lui spavaldo e avverto Alessandra saettare lo sguardo da me a lui ripetutamente.
"E perchè dovrei ballare con te, scusa?" domando portandomi le braccia al petto accusatoria.
"Perchè sono bello, bravo a ballare, e perchè so che ti piacerebbe" sorride lui sornione.
Dischiudo le labbra per la sorpresa e l'irritazione. "Ma neanche per sogno!"ribatto.
"Oh ma non si dicono le bugie Anita..."lui si avvicina a me cantilenando, il suo viso è pericolosamente vicino al mio e non mi piace per niente.
"Lasciami in pace" lo spintono lontano da me. Lui sobbalza incespicando nei suoi passi e si porta una mano al petto con fare dispiaciuto.
"Anita, mi ferisci così".
"Sei davvero..."
"Davvero?"domanda lui derisorio.
"Fammene andare, va!"lo sorpasso cercando di andare il più lontano possibile da lui ma proprio mentre penso di averlo seminato lui mi afferra un braccio. Mi volto spaventata nella sua direzione e lo strattono portandomi il braccio al petto.
"Lasciami stare, ti ho detto!"gli urlo contro.
"Hei tu! Ti ha detto di lasciarla stare!".
Ci voltiamo entrambi nella direzione della persona che ha parlato. "Luca?!" esclamo sorpresa.
Alberto si volta verso di me osservandomi con curiosità. Luca gli lancia un'occhiata di sfida per intimorirlo. "Allora che ci fai ancora qua? Vai via!".
"Hei amico, ma non ti scaldare troppo eh! Me ne vado, me ne vado!" ammette lui portando le mani in avanti prima di scomparire dalla mia vista. Grazie per avermi liberato da lui, vorrei dirglielo eppure le parole che escono dalle mie labbra sono ben diverse.
"Che ci fai tu qui eh? Non dovresti stare con la tua ragazza?!"lo accuso indispettita.
Lui appare sorpreso dalla mia affermazione. "E' così che mi ringrazi? E io che ti aiuto!" replica.
Rido nervosamente alle sue parole, e lo osservo scettica."Tu che mi aiuti, oh ma guarda, credo di non ricordarmelo!".
Luca dischiude le labbra pronto a ribattere ancora e si tira su gli occhiali che gli sono scivolati sul naso. E' strano che li porti fuori dal lavoro, penso. Ma mi accorgo che io non dovrei nemmeno farle osservazioni del genere, non dovrei soffermarmi su tutti questi dettagli.
Mi porto le braccia al petto in attesa, ma lui non dice niente.
"Non hai niente da dire, Franzese?" lo provoco.
Luca a quel punto mi osserva con sfida ed irritazione. "Sai che c'è? Avrei fatto bene a lasciarti in compagnia di quello lì. Chi lo sa che sotto sotto non ti dispiacessero le sue attenzioni" sbotta.
Sbarro gli occhi alle sue parole, ma non ho tempo di rendermene conto che Carlotta accorre al mio fianco, e noto che con lei ci siano anche Federico e dei ragazzi del gruppo.
"Hei, hei, ma cosa succede qua? Anita, stai bene?" mi appoggia una mano sul braccio e io gliela stringo. "Si..."le sussurro.
Ma il suo sguardo si focalizza su Luca e io vedo nei suoi occhi qualcosa che non le ho visto forse mai.
"Ma cosa ci fai qui Franzese? Sei sempre in mezzo! Perchè non la lasci un pò in pace, eh? Da quando ci sei tu, non ci sono altro che guai in giro!" gli urla contro.
Mi volto a guardarla sconvolta ed impaurita. Non l' ho mai vista reagire così. Federico la trattiene per un braccio e io osservo Luca per una sua reazione. Lui deve pensarla allo stesso modo perchè i suoi occhi non smettono di guardarla un attimo. Colpito, scioccato, rammaricato?.
Ma alla fine non dice niente, classico per lui scappare davanti alla realtà e ai problemi, e così com'è venuto se ne va. Codardo.
Mi porto una mano all'altezza del cuore, accorgendomi che stia battendo troppo forte. E io che pensavo potessi divertirmi. Venire a questa festa si è rivelato l'errore più grande della mia vita. E poi adesso con gli occhi di tutti addosso sento che potrei sprofondare dalla vergogna.
Lottie sta cercando di darsi una calmata, Federico al suo fianco che la rassicura. Li sorpasso tutti quanti per andare a riprendere il mio cappotto e andare via. Incrocio lo sguardo di Alberto, di nuovo e credo che potrei usare parole poco carine nei suoi confronti.
"Mi dispiace" dice lui.
E allora io penso che quel tono non gli si addica per niente e mi metto a ridere con l'intenzione di deriderlo. "Mi dispiace? Sai che c'è? Vuoi uomini siete tutti uguali!" sbotto.

Sola e fuori dal locale mi sembra di tornare a respirare. Il silenzio della notte viene però interrotto dalla voce di Biagio.
"Anita, ma che fai? Te ne vai?" domanda tristemente.
Incrocio i piedi portandomi le mani nelle tasche del cappotto. "Biagio guarda, ti ringrazio per l'invito ma preferisco tornarmene a casa. E' stata una serata abbastanza movimentata" gli spiego brevemente.
Lui sorride rassicurante. "Andiamoci a prendere qualcosa insieme, ti va?".
"Ma, ma tu hai la serata, ti staranno cercando tutti..."
"Oh non ti preoccupare, c'è qualcuno che potrà sostituirmi ma tu adesso hai bisogno di un amico".
"Grazie"gli sorrido.
Sorseggio la mia cioccolata calda in silenzio mentre Biagio sgranocchia dei biscotti secchi.
"Allora, mi dirai mai cosa è successo? domanda lui perplesso.
Mi porto un tovagliolo alle labbra pulendole. Annuisco ricordandomi quanto lui sia stato sincero con me e prendo a raccontargli tutto quello che è successo.
"Sai cosa ti dico Anita? Che non dovresti lasciarti condizionare da un uomo. Sei bella, intelligente, e devi vivere la tua vita" mi consiglia lui, serio.
"Già" annuisco. "E' solo che io ci sto provando, davvero. Ma è sempre colpa sua. Quando tento di fare un passo avanti, lui si ripresenta continuamente" ammetto sconsolata.
"Sai che penso? Io credo che l'unico modo per mettere fine a questa storia sia confessare a lui tutta la verità. Rivelagli cosa provi e digli di smettere di giocare con i tuoi sentimenti, una volta e per sempre".
Ammettere di amare Luca sarebbe come una sconfitta, come servirgli la vittoria su un piatto d'argento e io non posso permetterlo.

ANGOLO AUTRICE:
Buon pomeriggio mie carissime lettrici! Come state? Qui oggi c'è un tempo uggioso che mi mette tanta tristezza addosso...
Ma passando al capitolo, parecchio complicato e fatemelo dire povera Anita, gliene succedono di tutti i colori. Non avrei voluto essere nei suoi panni😂
Fatemi sapere cosa ne pensate, aspetto i vostri pareri. Nel frattempo ringrazio le ragazze che hanno commentato lo scorso capitolo e che seguono assiduamente la storia, chiunque l'abbia inserita tra le seguite/preferite/ricordate.
Alla prossimaa!

















  
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