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Autore: Giuli_sky    01/06/2009    3 recensioni
Salve a tutti! questo è il mio primo racconto, dai primi capitoli non si capirà bene il genere della storia, ma andando avanti verrà fuori, spero che come inizio non sia male, se secondo voi qualche parte è da migliorare ditemelo! ve ne sarei molto grata. La storia è quella di una normalissima ragazza, Beatrice, o Bee come la chiamano tutti, innamorata da anni dello stesso ragazzo..ma la sua vita presto cambierà con il ritorno di una persona dal suo passato. Non vi dico altro anche perchè ancora non so bene come andrà a finire! Baci
Genere: Romantico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 1 Capitolo 1



Oscurità. Ero circondata da oscurità. Non sapevo nemmeno se sotto di me ci fosse del terreno solido o se stessi galleggiando sull'acqua. Dove mi trovavo? Mi sembrava un posto familiare, ma non riuscivo a capire quando mai ci fossi già stata. Provai a muovermi, non appena mi spostai sentii un rumore provenire dalle mie spalle. Mi girai di scattò impaurita, fermandomi
- Chi va là? -
Non ottenni risposta, probabilmente era stato un brutto scherzo della mia immaginazione. Ripresi a camminare, tendendo le orecchie al minimo suono.
Questa volta non potevo sbagliarmi..sentivo distintamente dei passi dietro di me, e si stavano avvicinando sempre di più.
Un brivido mi percorse la schiena, senza nemmeno rendermene conto cominciai a correre nel buio, cercando inutilmente una via d'uscita.
Andai a sbattere contro un muro nero, che ovviamente non avevo visto. Mi girai pronta ad affrontare chiunque si stesse avvicinando. I passi erano sempre più vicini. Sarebbe arrivato di fronte a me in pochi secondi, sarei morta senza nemmeno riuscire a vedere il mio assassino. Non capivo come, ma sentivo che aveva in mano un coltello, lungo, affilato, pronto a trafiggermi.
Era a pochi metri da me, ormai non potevo più fare niente....

BOOOM.

Il boato di un tuono squarciò la notte silenziosa e mi risvegliai di soprassalto, completamente sudata.
<< Era un incubo, solamente un incubo.. >> pensai ancora scossa dai brividi, asciugandomi il sudore dalla fronte.
Guardai l'orologio, segnava le 6 e 30. Decisi che era inutile tornare a dormire e che potevo approfittare di quei minuti in più per farmi una bella doccia calda, in fondo ne avevo proprio bisogno.

Mentre l'acqua scendeva, portava via con sé tutte le tensioni della notte, lasciandomi un senso di pace e tranquillità.
Uscita dalla doccia mi stesi sul letto a rilassarmi, prima di decidere come vestirmi.
Oggi era il grande giorno, il giorno in cui avrei rivelato i miei sentimenti a Rob.
<< Perciò devo essere il più carina possibile! >> pensai aprendo l'armadio.
Robert Donovan era il ragazzo più bello della scuola, o almeno dal mio punto di vista, alto, moro e con degli occhi stupendi, così azzurri da sembrare di ghiaccio. Le mie amiche pensavano che fosse solo un presuntuoso senza cervello al quale interessava una sola cosa, ma loro non lo conoscevano come lo conoscevo io. L'avevo visto per la prima volta quasi due anni prima, durante una partita di basket e me ne ero perdutamente innamorata, non riuscivo a smettere di pensare a lui nemmeno un secondo. Per mia fortuna giocava in squadra con uno dei miei amici, Michael, e quindi ero riuscita a farmelo presentare. Da quella volta eravamo diventati amici, ridevamo, scherzavamo insieme e lui spesso mi raccontava dell'ultima ragazza con cui era uscito (nessuna di loro per fortuna durava più di una settimana), ma nulla di più, perciò avevo deciso che era giunto il momento di una svolta.
Guardai l'immagine riflessa allo specchio. Una ragazza dai lunghi capelli scuri che scendevano in morbide onde stava storcendo la bocca in una smorfia, gli occhi ormai castani a causa del sole sopra l'orizzonte mandavano bagliori verdini. Il suo fisico magro era fasciato da un paio di jeans aderenti. Sopra portava una felpa larga presa in prestito dal fratello.
Di certo non ero bella come Astrid o le altre “miss” della scuola, ma meglio che niente..
Uscii dalla stanza e quasi mi scontrai con mia sorella, una sedicenne bionda con splendidi occhi azzurri e sempre in movimento.
- Giorno Angy! Sbrigati o farai di nuovo tardi – la salutai mentre scendevo le scale per fare colazione.
- Lo so Bee! Ma non trovo la spazzola!!- urlò lei di rimando mentre correva per tutta la casa ancora in pigiama.
Sospirai, ogni mattina c'era sempre qualcosa che Angelica non trovava e le impediva di essere in orario, ormai persino i nostri genitori ci avevano rinunciato.
- Buon giorno mamma! Papà è già uscito?- la salutai con un bacio e presi una tazza con del latte per fare colazione.
- Si, doveva andare a pagare dei conti per il ristorante -
I miei genitori dirigevano un ristorante italiano, ereditato dai nonni di mia madre, di origine italiana, dove anche io e i miei fratelli lavoravamo in alcuni week-end.
Annuii alle sue parole e finii di mangiare in silenzio, pensando a quello che mi aspettava quel giorno, stranamente ancora non mi sentivo agitata.
Presi lo zaino e aprii il portone di casa, stavo per uscire quando un urlo mi bloccò.
- Bee aspettami!!sono pronta!!- Angy prese la colazione e lo zaino al volo e in meno di un secondo era davanti a me. Quella ragazza mi stupiva ogni giorno di più, dove trovava tutta quella energia?
Salutammo nostra madre e insieme ci incamminammo verso la scuola.

Ci volevano 10 minuti per arrivare, avremmo anche potuto prendere la macchina, ma quando c'era il sole preferivamo camminare. Era una tradizione che avevamo da quando Marco aveva preso la patente e anche adesso che lui era all'università, e quindi non veniva più a scuola con noi, avevamo scelto di continuare.
All'entrata ci dividemmo, lei si diresse in cortile, verso il gruppo del suo attuale ragazzo, Adam ( o forse era Simon? Con tutti quelli che aveva avuto ormai avevo perso il conto), e io verso la mia classe. Dentro come al solito non c'era ancora nessuno.
Appoggiai lo zaino vicino al mio banco e aprii la finestra, era ancora marzo ma mi piaceva sentire l'aria frizzantina sul viso.
- Ehi Bee, pronta per oggi?- mi girai sentendo la voce di Fra e sorrisi.
- Certo! Stavo giusto ripassando quello che devo dire, non voglio dimenticarmi niente -
- La solita perfezionista - mi prese in giro Elly, che era entrata con Fra.
Come ogni giorno erano arrivate insieme, eravamo amiche da ormai cinque anni, da quando avevamo cominciato il liceo, ma ancora a volte mi sentivo tagliata fuori, in fondo loro si conoscevano da quando erano piccole, erano sempre state insieme e abitavano anche vicine. Il nostro terzetto comunque, dall'anno precedente era diventato un quartetto. A noi si era unita anche la bellissima Astrid, non capivamo bene perché ma ci aveva preso in simpatia e in fondo dovevo ammettere che era una ragazza davvero simpatica e una vera amica, anche se quella che più aveva legato con lei era Fra.
- Bee-Bee!! Allora? Per quando è programmata la grande dichiarazione?- mi chiese Astrid correndomi incontro dal corridoio.
- Pensavo di parlargli oggi all'uscita...- sorrisi per nascondere il nervosismo che stava crescendo. Come avrei fatto ad aspettare la fine delle lezioni?
- Allora in bocca al lupo!- mi rivolse un sorriso di incoraggiamento..Chissà come sarebbe stato essere come lei, avrei solo dovuto sbattere le ciglia per avere tutti i ragazzi ai miei piedi. A volte la invidiavo, ma, a differenza di Angy che nemmeno si rendeva conto dell'effetto che i suoi occhioni facevano sui ragazzi, Astrid era pienamente consapevole della sua bellezza e sapeva come sfruttarla nei modi migliori.
- Crepi – feci appena in tempo a risponderle che subito riprese:
- Avete fatto matematica per oggi? Perché l'esercizio numero 5 non mi viene.. -
Sospirai rassegnata.
- Sì, prendi il mio quaderno, è nello zaino..-
Elly mi guardò con un mezzo sorriso come per dirmi << è fatta così..che ci vuoi fare? >>. Prima che potessi risponderle la campanella suonò e la prof entrò in classe.
Il resto delle ore passò senza che riuscissi davvero a concentrarmi su ciò che i prof dicevano, avrei dovuto chiedere gli appunti a Elly.
Finalmente l'ultima ora di lezione finì, feci lo zaino il più in fretta possibile e raggiunsi Elly e Fra, che stavano parlando con Michael, il migliore amico di Rob.
- Oggi quella strega della Chisanni non la finiva più, pensavo di morire!-
- Non dirlo a me, se non era per Elly che si è messa a giocare a battaglia navale con me a quest'ora sarei in ospedale con una flebo!-
- Ehi ragazzi! Sono pronta, andiamo?- dissi afferrando Fra per un braccio e facendo respiri profondi per calmarmi. Per fortuna avevano promesso di aspettarmi, per andare a festeggiare se fosse andata bene o per portarmi a mangiare un mega gelato di consolazione se fosse andata male.
Rob come al solito ci stava aspettando davanti al cancello, dove ci riunivamo dopo la scuola prima di andare a casa a mangiare, insieme a lui c'erano anche Lucas, uno degli ex di Astrid, biondo con gli occhi azzurri, e Alice,una timida ragazza con lisci e lunghi capelli neri, dai tratti vagamente orientali, due nostri amici che frequentavano la 4 G.
Presi coraggio e dopo aver salutato tutti chiesi a Rob se potevamo parlare un secondo. Lui annuì e scambiò un sorriso complice con Lucas prima di seguirmi.
-Allora Bea, di cosa vuoi parlarmi?- solo lui mi chiamava Bea fra tutti i miei amici, solitamente non mi piaceva, ma detto da lui aveva un suono diverso, sembrava così dolce.
Mi guardai le mani cercando di trovare le parole. Cos'è che dovevo dirgli? Non ricordavo niente del discorso provato mille volte insieme a Fra...
- Ecco.. - Ma una volta non erano gli uomini che chiedevano alle ragazze di uscire?? Perché la tradizione era cambiata? A me andava tanto bene..
<< Avanti Bee, ce la puoi fare >> mi incoraggiai da sola. Presi fiato e dissi senza fermarmi e senza guardarlo:
-Volevo dirti che..che..mi piaci...e tanto, sin dal primo giorno che ti ho visto. E poi sei sempre stato così dolce e carino con me, sempre disponibile quando avevo bisogno, sempre al mio fianco per condividere sia i momenti belli che quelli più difficili- sussurrai.
- So di non essere nient'altro che un'amica per te, e che sto andando incontro a una delusione... Ma finché non sarai tu a dirmi di lasciar perdere io non riuscirò mai a rassegnarmi e continuerò a coltivare la speranza, anche se piccola, di poterti piacere un giorno.-
Non riuscii a trattenere le lacrime che cominciarono a scivolare lente dagli angoli degli occhi mentre le parole uscivano a singhiozzi. Non era così che sarebbe dovuta andare, perché non ero riuscita a non piangere?
Due mani grandi e calde mi presero il viso e mi costrinsero ad alzare lo sguardo, quando i miei occhi velati di lacrime incontrarono i suoi mi disse:
- Sei così tenera piccola Bea - aveva un sorriso canzonatorio, ma allo stesso tempo dolce.
Che cosa voleva dire? Non feci in tempo a chiederglielo che mi baciò stringendomi a se. Stavo sognando? Non poteva essere reale. Ma i miei dubbi durarono poco. Vero o no, ci avrei pensato più tardi, ora l'unica cosa che mi interessava era vivere quel momento. Lo abbracciai e restituii il bacio, le sue labbra morbide accarezzavano le mie dando piccoli morsetti che minavano al mio già precario equilibrio interiore.
Quando ci staccammo mi asciugò le lacrime e mi sussurrò all'orecchio:
- Che ne dici, ti va di essere la mia ragazza? -
C'era bisogno di chiederlo? Risi felice mentre tornavamo dagli altri, mano nella mano, mi sembrava di galleggiare sulle nuvole.
Tutti quanti si congratularono con noi, mentre io, ancora intontita da quel bacio, guardavo le mie amiche che mi abbracciavano senza realmente vederle. Prima di andare via con loro Rob mi salutò con un leggero bacio a stampo e il suo solito “Ciao piccola Bea!”. Appena si fu allontanato venni assalita da Fra, Elly e Astrid che volevano sapere tutto. Glielo raccontai mentre ci dirigevamo alla nostra gelateria preferita, dovevo sanare un urgentissimo bisogno di zuccheri, altrimenti sarei svenuta.
- Che dolce!- commentarono in coro alla fine del racconto.
- E voi che ne parlavate sempre male, ve l'avevo detto che vi sbagliavate!-
- Si, bè, forse questa volta ci siamo sbagliate - rise Fra – Siamo davvero contente per te!- tutte annuirono alle sue parole.


Ma le belle sorprese non erano finite quel giorno, dopo che ebbi raccontato tutto ad Angy, lei mi propose un' uscita a quattro per quella sera.
- Io e Ben avevamo pensato di andare a vedere quel film dalla settimana scorsa ma mamma non mi manda se tu non vieni Bee!-
- Ben? Ma non uscivi con Adam?- la guardai stupita.
- Si ma non si decideva mai, così ho lasciato perdere, Ben è molto più divertente! Allora verrai?- rispose senza scomporsi minimamente.
- Fammi mandare un messaggio a Rob per sentire se può venire..-
Mi rispose dopo nemmeno un minuto << Dovevo andare a giocare a calcetto, ma per te disdico volentieri piccola. Ti passo a prendere? >>.
Risposi e riferii ad Angy che mi abbracciò felice e corse a prepararsi.

Quando tornammo a casa, Rob mi accompagnò fino alla porta, dove attese finchè Angy non fu entrata prima di parlare.
- Stasera sei davvero bellissima. Hai due occhi fantastici, non mi ricordavo che fossero così verdi..- Mi sussurrò prendendomi una mano e rigirandola fra le sue.
- Grazie.. - Per forza non se li ricordava, solo quando l'ultimo raggio di sole passava l'orizzonte i miei occhi diventavano verde smeraldo.
- Lo so che forse è presto, ma in fondo ci conosciamo da tempo e voglio dirti quello che provo. -
Alzò gli occhi prima di continuare a parlare, mi sentii avvampare sotto il suo sguardo.
- Bea, piccola, ti amo -
A quelle parole gli gettai le braccia al collo e mi strinsi a lui.
– Anche io ti amo!- dissi piangendo di gioia. In un unico giorno tutti i miei sogni si erano avverati, era possibile avere così tanta felicità tutta in una volta?
Quando finalmente rientrai in casa, non feci nemmeno in tempo a salire in camera che sentii un bip dal mio telefonino. Lo presi e lessi il nuovo messaggio:
<< Buona notte amore mio, finalmente ho trovato il vero senso della mia vita: tu! Dormi e fai bei sogni, io lì sarò ad aspettarti, ti amo!>>
Non riuscii a impedirmi di rileggerlo altre venti volte, da quello che mi ricordavo non aveva mai scritto sms così dolci alle sue ex questo mi faceva sperare di essere davvero diversa dalle altre per lui, più importante, una con la quale intendeva avere una storia seria.
Esausta mi buttai sul letto, le emozioni di quel giorno erano state così intense che appena chiusi gli occhi mi addormentai profondamente.


I giorni seguenti andarono avanti sempre meglio, Rob mi aspettava all'uscita e mi accompagnava a casa, il pomeriggio passava da me o io da lui per studiare insieme, guardare qualche film ma soprattutto per passare ore a baciarci. Sentivo che niente avrebbe potuto mai separarci, perchè il nostro era un legame speciale.
Per il nostro primo mese insieme mi fece un ciondolo in argento, un cuore con sopra la mia iniziale, e mi portò a cena fuori, fu una serata davvero splendida e indimenticabile.
Ma la nostra perfetta atmosfera romantica fu considerevolmente ridimensionata dopo la nostra prima grande litigata. Ovviamente fu colpa mia.
Stavamo camminando normalmente verso casa, quando mi accorsi che Rob stava fissando le gambe di una ragazza in minigonna che camminava davanti a noi.
Gli chiesi di smetterla e non so come ci ritrovammo a urlarci contro in mezzo alla strada. Arrivai a casa così arrabbiata che nemmeno mia sorella osò avvicinarsi.
Ero disperata, avevo paura di perderlo ma allo stesso tempo ero troppo orgogliosa per andare a chiedergli scusa.
- Bee, lo sai che prima o poi doveva succedere, è normale litigare, l'importante è chiarirsi e fare pace! - Il consiglio di Fra riuscì a tirarmi su di morale, avevo fatto bene a chiamarla.
Decisi che in fondo potevo anche mettere da parte un po' di orgoglio e fare io il primo passo, perciò mi precipitai verso la porta. Quando la aprii rimasi scioccata, di fronte a me c'era Rob, con il mio stesso sguardo stupito e un dito sul campanello, pronto a suonare. La scena era così buffa che entrambi scoppiammo a ridere, quando finalmente riuscimmo a calmarci Rob mi disse:
- Scusa per oggi, non volevo litigare con te perdonami-
- No, scusami tu... non avrei dovuto aggredirti in quel modo solo perchè sono gelosa. -
Sorrise e mi abbracciò – La mia piccola Bea è gelosa! Che tenera -
Mi piaceva quando diceva così, mi faceva sentire protetta.
- Guarda che non hai nessun motivo per essere gelosa, io amo solo te - aggiunse baciandomi.
Rimanemmo ancora un po' fuori nella veranda, a baciarci, finchè non arrivò l'ora di cena. Prima che se ne andasse mi ricordai di un messaggio che mi era arrivato quella mattina.
- Rob, i miei ex compagni delle medie stanno organizzando una cena di classe per la prossima settimana, hanno detto che ognuno può portare chi vuole...ti andrebbe di venire con me?-
- Ma certo piccola!- mi diede un ultimo bacio e sparì nella notte.

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