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Autore: hart    05/02/2017    2 recensioni
Nella Foresta Incantata c’è un nuovo Oscuro che farà da guida alla giovane Regina. Ma non tutto è come sembra. Il passato potrebbe cambiare il futuro, o forse è il contrario.
SwanQueen what if con accenni alla sesta serie.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tre anni dopo
 
 
Regina si guardò allo specchio sorridendo. Il lungo vestito nero le metteva in risalto il fisico, accentuando le sue curve.
«L'avete trovata?» chiese ad una guardia che era appena entrata, senza neanche dargli il tempo di prostrarsi. 
«No, Maestà...» rispose l’uomo, spaventato.
Regina si voltò lentamente verso di lui, il viso contorto dall’ira.
«Siete degli idioti!» urlò. «Non riuscite a trovare una ragazzina!» In un istante fu davanti alla guardia. La sua mano destra gli trapassò la cassa toracica. Gli strappò il cuore e lo frantumò tra le dita. Voltò le spalle al cadavere che cadeva floscio a terra e piantò lo sguardo sullo specchio.
«Ti troverò Snow e ti ucciderò.» sussurrò, rabbiosa.
 Emma entrò nella sala con nonchalance. Scavalcò il corpo della guardia nera, gli occhi puntati su Regina.
«Brutta giornata?» le chiese con indifferenza.
«Orribile... Sono circondata da un gruppo di incapaci.» rispose l’altra stringendo i pugni.
L'Oscuro si lasciò sfuggire una risata. Passeggiò lungo il perimetro della sala, arrivando al grande balcone che affacciava sul reame. Osservò l'orizzonte per qualche istante prima di voltarsi verso la regina, lo strascico del lungo mantello nero ornato da piume dello stesso colore che frusciava alle sue spalle ad ogni movimento.
«Ho delle novità importanti, per te.» esordì guardandola negli occhi.
Regina la degnò appena di un’occhiata infastidita.
«Se non riguardano Snow non mi interessano.» disse. Sembrò ripensarci poi, perché si voltò e avanzò a grandi passi furiosi verso di lei, puntandole un dito smaltato di rosso contro. «Tu avresti dovuto aiutarmi, invece... Sei inutile come gli altri!» sbottò.
L'Oscuro si trattenne a stento dall'alzare gli occhi al cielo.
«Ma riguarda Snow, Regina. Altrimenti non sarei qui a sorbirmi la tua irritabilità.» sbuffò.
«Allora dimmi, invece di farmi perdere tempo prezioso.» ribatté seccata l’altra.
Emma sorrise tra sé scuotendo il capo.
«Sempre la solita...» ridacchiò. «Be', ho una nuova arma da usare contro di lei. Una da cui non può difendersi.» disse, un sorrisetto misterioso sul volto pallido, scheggiato da un luccichio come di squame.
Il viso della bruna si illuminò.
«Davvero? E cosa?» chiese con ansia ed improvviso interesse.
Il sorriso dell'Oscuro si allargò. Era affascinante come le emozioni si susseguissero così fluide e intense in Regina.
«Il Vero Amore.» annunciò, presagendo già la reazione della mora.
«L'amore è debolezza...» replicò infatti lei, infastidita.
Emma trattenne un sospiro.
«Infatti.» replicò rivolgendole un sorriso furbo.
«Si è innamorata?» chiese la regina, una nuova scintilla negli occhi.
«Ancora no.» rispose lei  voltandole le spalle e facendo qualche passo verso il centro della sala. «Ma presto accadrà. E tu la lascerai fare. Lascerai che viva, che ami, che si sposi....»
«Cosa?!» la interruppe la donna. «Sei impazzita? Perché dovrei farlo?» urlò, oltraggiata come se le avesse dato uno schiaffo.
Emma inclinò leggermente la testa di lato per un istante mentre camminava.
«Non ho detto che non devi continuare a tormentarla, nel frattempo. Ma è importante che lei e il principe si innamorino, assaporino la felicità...» Una breve pausa le diede il tempo di tornare a guardare negli abissi che erano gli occhi della regina. «... perché quando gliela strapperai soffriranno indicibilmente, e solo allora avrai veramente la tua vendetta, Regina.»
«Sì...Soffrirà terribilmente quando ucciderò il suo principino davanti a lei!» concordò la mora ridendo.
Emma tuttavia scosse il capo, seria.
«No. Ho in mente qualcosa di peggio.» obiettò cupamente.
«Cosa potrebbe esserci di peggio?» controbatté Regina, confusa.
«Un sortilegio.» L’Oscuro si avvicinò a lei, fermandosi a meno di un passo di distanza. «Il sortilegio oscuro.»
La fronte della regina si increspò.
«Sortilegio oscuro?» chiese «Di cosa si tratta?»
Ci fu un lampo di emozione negli insondabili occhi dell'Oscuro.
«Del peggiore dei sortilegi. Posso crearlo, ma non posso scagliarlo.» disse, la voce più bassa, quasi le stesse confidando un segreto, o faticasse a farlo.
«E perchè mai?» chiese la mora con sospetto.
L'Oscuro avvicinò il viso al suo, e sussurrò al suo orecchio.
«Perché dovrei sacrificare la cosa che amo di più.»
Regina tremò leggermente a quel contatto.
«E ovviamente l'Oscuro non ama nessuno…»
Emma voltò appena la testa per poterla guardare negli occhi mentre le rispondeva.
«Ovviamente.» disse, le labbra tese in una sottile linea rossa.
«Io non amo nessuno… L'unica persona che amavo è morta.»
Emma strinse appena le palpebre.
Sfiorò il suo orecchio con le labbra.
«Puoi mentire al regno intero, Regina, ma non a me.» sussurrò prima di scostarsi da lei.
Regina la seguì con lo sguardo.
«E visto che sai tutto perché non mi dici chi dovei sacrificare?» chiese con rabbia.
Il viso dell'Oscuro cambiò. C'era tristezza nei suoi occhi, questa volta ben visibile, come una scusa.
«Penso che tu lo sappia, Regina.»
«Io non ho nessuno.» replicò nuovamente la mora.
La donna serrò la mascella, nervosa.
«Una persona saggia una volta mi ha detto: c'è differenza tra non sapere qualcosa e non volerla ammettere.» disse piano, con delicatezza.
Regina sbuffò appena distogliendo lo sguardo da lei
 Emma rimase in silenzio per qualche minuto. 
«È l'unico modo.» disse dopo un po'. «Ciò che posso assicurarti è che distruggerai le loro vite. Li dividerai, e sarai lì a goderti la loro sconfitta ogni giorno. Per di più, gli toglierai la cosa più importante della loro vita...»
Regina ci pensò un attimo. C’era qualcosa di simile alla disperazione nei suoi occhi.
«Dovrei uccidere la persona che amo di più...» sussurrò.
«Sì...» rispose l'Oscuro, la voce leggermente arrochita, per qualche ragione. La guardò negli occhi. «Ma gli toglierai loro figlia.»
Regina spalancò gli occhi a quella rivelazione.
«Questo la distruggerebbe...» sorrise, come se Emma, con quelle parole, avesse cancellato ogni traccia di dolore da lei.
Emma abbassò lo sguardo mentre annuiva.
«Sì...» mormorò.
«Lo farò...Le toglierò sua figlia prima che possa prenderla in braccio...»
L'Oscuro annuì di nuovo. Non disse niente.
«Cosa devo fare?» chiese allora la regina, impaziente.
 Emma dovette prendere un profondo respiro. Le voltò le spalle e si asciugò di nascosto le lacrime. 
«È presto. Continua a mandare le tue guardie sulle tracce di Snow. Il resto accadrà.»
«Accadrà presto vero? Non posso più aspettare!»
Emma si voltò a fissarla negli occhi, un'espressione dura sul volto bianco.
«Pazienta, Regina. La vendetta è lenta, ma inesorabile. Un anno dopo il loro matrimonio la avrai, stanne pur certa.»
«Un anno? Ho già aspettato cinque anni! Ho passato l'inferno per colpa di quella ragazzina!» quasi urlò l’altra. «Io…» stava per continuare, ma si trattenne, seppure con evidente sforzo, dopo che l’Oscuro le ebbe rivolto uno sguardo d’avvertimento. Cercò di calmarsi respirando a fondo. «Un anno... non aspetterò un minuto di più.» concesse infine.
L'Oscuro annuì solennemente.
"Questo, o nulla. Se non agirai come ti ho detto, Snow ti sconfiggerà. L'ho visto.» sentenziò cupamente.
Regina serrò la mandibola, la vena sulla fronte che pulsava in rilievo.
«Non può vincere... Si è già presa troppo.» la fulminò con lo sguardo.
«Allora fai come ti ho detto.» replicò quasi con rabbia l’Oscuro, il suo potere che saturava l'aria creando qualcosa di simile a piccole cariche elettrostatiche.
Regina sospirò.
«Va bene.» sentenziò infine «Adesso lasciami sola.»
L'Oscuro serrò le labbra sottili.
«Non sono il cane nel tuo specchio, Regina. Non prendo ordini da te.» ribatté, piccata.
«No, infatti: ti servo solo per i tuoi scopi.»
Emma si scagliò contro di lei. Le prese il viso tra le dita, serrando nella morsa sovrannaturale la mascella della donna. 
«Non osare dire mai più una cosa del genere.» sibilò, pura ira negli occhi lucidi. «Potrei lasciare che Snow ti catturi, che ti tenga imprigionata per sempre. Ti sto concedendo la conoscenza della magia oscura. Mi aspetto almeno un po' di gratitudine.»
Regina rimase immobile guardandola negli occhi.
«Non mi avresti insegnato niente se non ti servissi per i tuoi scopi... Perché vuoi che lanci il sortilegio oscuro? Cosa ne avrai in cambio?» chiese senza scomporsi.
L'Oscuro strinse più forte la presa.
«Riavrò indietro ciò che ho perso.» rispose in un sussurro rabbioso. La lasciò andare di colpo poi, e si allontanò di qualche passo.
La regina le rivolse un sorriso vittorioso ma pieno di rabbia.
«Quindi ho ragione... Ti servo.» disse. «Lo farò lo stesso, non temere.»
Emma le lanciò uno sguardo strano.
«Sì, mi servi.» commentò. Sembrò riprendere il controllo di se stessa poi. «Ovviamente lo farai.» disse senza emozione nella voce. «Ora devo andare, il sortilegio non si preparerà da solo, e ci vorranno anni. Non ho tempo da perdere.»
Regina non le rispose, ma continuò a guardarla con un misto di ira e delusione.
«Cosa?» abbaiò l’Oscuro, nervosa. «Tu usi me, io uso te. Non mi sembra ingiusto.»
«Non dovevi andare? Hai delle cose da fare...» commentò la donna voltandole le spalle con noncuranza.
L'Oscuro aggrottò la fronte, confusa dal suo comportamento.
Svanì con un gesto rabbioso.
   
 
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