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Autore: Harry Fine    05/02/2017    4 recensioni
In questa storia, Adrien, Marinette, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Juleka, Rose, Alix e molti altri personaggi saranno i sopravvissuti ad una guerra estremamente particolare. La guerra tra gli umani e i mutanti. Essi sono stati catturati e usati come schiavi, ma c'è ancora chi crede nella pace. Ma c'è anche chi è convinto del contrario. E tutti saranno coinvolti in una battaglia senza esclusione di colpi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Juleka trasportò subito l’uomo privo di sensi nell’infermeria, aiutata da Marinette, Adrien, Lila e Rose, a cui vennero dietro tutti gli altri ragazzi. Lo portarono nella stanza e lo depositarono su uno dei lettini, dove lui Continuò a respirare a fatica attraverso il collo, tramite quelle che sembravano essere delle branchie. Subito la ragazza coi capelli neri e la ragazza vestita di rosa collegarono il suo braccio ai diversi macchinari medici lì presenti, per poter controllare il suo stato di salute attuale, nonostante fosse chiaro a tutti che non stesse affatto bene. 
《Che cosa potrebbe avergli fatto Papillon per ridurlo questo stato? Non ho mai letto ne visto niente di neanche vagamente simile.》 Chiese la ragazza bionda ad alta voce. 
《Non ne abbiamo idea. Prima i nostri compagni ci abbandonano a causa sua, e adesso questo. Quell’uomo è veramente pericoloso. Oltre che furbo.》 Disse Adrien. 
Subito dopo, arrivò nell’infermeria il maestro Fu. Dal suo aspetto stanco e scarmigliato, sembrava che non avesse dormito nemmeno per un secondo quella notte. Gli occhi erano arrossati e segnati da profonde occhiaie, i capelli sparati in tutte le direzioni e sembrava aver perso, per la prima volta in tutto il tempo in cui i ragazzi avevano vissuto con lui, la sua eterna espressione pacata e gentile. 
Si avvicinò subito al gruppo radunato intorno al letto. 《Che cosa gli è successo?》 Chiese l’anziano cinese, osservando con evidente preoccupazione l’uomo addormentato. 
《Non ne abbiamo la minima idea. Papillon deve avergli fatto qualcosa di veramente orribile per ridurlo così.》 Rispose Alix. 
《Si. Ed è ancora più tremenda del previsto. Vi sembrerà sicuramente impossibile, ma, da quanto dicono i risultati delle sue analisi mediche, temo che il suo DNA sia stato in qualche modo danneggiato e rimescolato radicalmente, introducendo geni estranei nel suo codice genetico originale, che poi si sono legati ad esso e hanno alterato il suo corpo al livello molecolare.》 Disse Juleka. 
《Che cosa?!》 Chiesero tutti gli altri con aria scioccata. 
《Si. Voi lo sapete come mai i mutanti sviluppano i loro poteri vero?》 
《Si. È a causa del gene recessivo detto “gene X”, che danneggia e modifica radicalmente il codice genetico di chi lo possiede nel corso degli anni, donando abilità fuori dal comune alla persona che ha subito questo cambiamento. E i poteri ottenuti variano in base alla quantità di DNA modificato presente nel suo corpo. Più il tasso di questo è alto, e più il mutante risulta essere potente.》 Disse Marinette. 
《Bene. Sembra che questo “gene X” sia stato in qualche modo sintetizzato ed inserito a forza nel codice genetico del senatore, anche se in una maniera troppo invasiva. Se ci fosse stato anche solo un brandello di DNA mutante in lui o se questo processo fosse stato più lento, il corpo di quest’uomo sarebbe stato in grado di adattarsi, più o meno, perché ci sarebbero stati di sicuro degli effetti collaterali, anche se decisamente più blandi rispetto a quelli che sta subendo ora.》 Disse la ragazza dagli occhi castani. 
《Il problema, però, è che il suo organismo non possedeva alcuna traccia del gene di noi mutanti ed è stato sforzato troppo per assimilarlo, riuscendoci solo in minima parte, soprattutto perché il suo sistema è adulto e quindi si adatta meno facilmente ad operazioni come questa rispetto a quello di un bambino o di un adolescente, e quindi la sua mutazione risulta altamente instabile e in continuo sviluppo e movimento dentro di lui. Solo che è esageratamente degenerativa e il processo è troppo rapido perché il suo corpo si possa adattare alla sua nuova condizione e quindi la rigetta, creando questi sintomi, e influendo anche sulla sua mente, danneggiando in parte il suo cervello, che è stato messo troppo sotto stress.》 Disse Rose, tenendo d’occhio il pover’uomo sdraiato nel letto. 
In quel preciso istante, il senatore aprì gli occhi di colpo, fissando i volti di tutti i ragazzi con aria sconvolta e impaurita, come se si aspettasse di essere aggredito da un momento all’altro. Le pupille ridotte a fessure a causa dello sguardo di puro terrore nei loro confronti. Sembrava essere quasi in preda ad un profondo stato di delirio. 
《No. Vi… vi prego. Non volevo farvi nulla. Io… volevo solo poter vivere in pace… con mia moglie e i miei bambini. Non voglio continuare a vedere tutti questi… poveretti. È… è orribile. Io… mi dispiace… è colpa mia. Tutta… colpa mia. Non volevo…》 Disse con le lacrime agli occhi, mentre il suo corpo diventava di nuovo simile a quello di una medusa, ma mantenendo comunque una parte umana, donandogli una sorta di forma ibrida decisamente disgustosa e deforme. 
Poi, si rivolse verso Juleka e Marinette, ricominciando ad urlare in maniera sconnessa come un pazzo. 《Voi dovete aiutarmi! Vi prego… non volevo… tormentarvi! Mi mancano tutti. Ho preso troppo e ho perso tutto alla fine. Io volevo… volevo solo… non mi aspettavo che…》 Disse, ricominciando a piangere, disperato. 
《La prego signore, si deve calmare. Le giuro che andrà tutto bene. Noi siamo qui per aiutarla.》 Dissero le due ragazze in modo gentile per calmarlo. 
Sembrò funzionare in parte, ma comunque l’uomo non sembrava affatto tranquillo. Continuava a girarsi e guardarsi attorno con gli occhi sgranati e un’aria sconvolta, la fronte madida di sudore e continuando a borbottare a bassa voce delle strane frasi senza senso. 
A quel punto, Adrien prese coraggio e gli chiese 《Signore, che cosa le ha fatto Papillon?》 
Lui si voltò di colpo verso di lui. Uno strano sorriso gli stirò le labbra. Il sorriso di chi ha perso quasi del tutto la ragione. 《Mio… mio caro ragazzo. Sei qui… non ci credo. Siete tutti e tre qui. Allora non era… solo un sogno?》 Disse in tono vagamente isterico, tendendosi verso di lui, prendendolo per il colletto della camicia e avvicinando molto il suo volto al suo, lasciando leggermente sconcertato il biondo. 《Non te ne andare. Non ve ne andate più. Vi prego! Non voglio perdervi! Non posso perdervi! Non potrei sopportarlo. Rimanete qui. Restate qui. Rimanete al mio fianco e non scappate via da me mai più. Siete la mia ragione di vita. Vi prego, non lasciatemi! Vi prego non andatevene! Rimanete ancora con me!》 Urlò rivolto a lui, a Marinette e a Juleka, ricominciando a piangere a dirotto. 
Loro dissero subito 《Glielo promettiamo. Resteremo con lei. Stia tranquillo.》. 
Lui li guardò con un’espressione di malata felicità. 《Io miei bambini resteranno con me. Resteranno con me! RESTERANNO CON ME! AVETE SENTITO MOSTRI!? I MIEI BAMBINI RESTERANNO CON ME! E voi non gli farete nulla. Capito!? NULLA!》 Si mise ad urlare rivolto all’aria con grande baldanza. Il suo corpo si stava lentamente ricoprendo di grosse vene di un blu slavato, completamente innaturali anche per un mutante di alto livello. 
Sembrava proprio che i ragazzi non ne avrebbero cavato un ragno dal buco chiedendogli che cosa fosse successo. Soprattutto perché quell’uomo sembrava essere letteralmente andato fuori di testa. 
Però, ad Adrien venne un’idea. 《Papà, resteremo qui. Te lo promettiamo Ma, ti prego, dicci che cosa ti ha fatto Papillon.》 Disse rivolto al senatore. 
L’uomo, quando sentì la parola “papà” sembrò acquietarsi un poco, lasciando andare il ragazzo biondo, e ritrovare anche un minimo di lucidità, nonostante fosse ancora in lacrime e avesse un’espressione sconvolta. 《Ci ha attaccati di colpo. I miei colleghi sono diventati... suoi schiavi. Vedevo... solo farfalle. Io sono stato catturato proprio... da quegli insetti e portato... in uno strano posto. Una grotta. Poi un uomo farfalla è comparso dentro un… una specie di enorme anello. Ha creato una strana luce. Si vedevano farfalle bianche dappertutto. Io non capivo. Non vedevo più niente. Era tutto troppo bianco. Sentivo brividi e avevo paura. Poi, mi ha portato in una gabbia, ma io… sono fuggito passando attraverso le sbarre e sono caduto in acqua. Ma poi sono arrivate le voci. Le voci dei miei bambini. Le vostre voci. Io chiedevo a tutti voi di non andare via, che sareste stati in grave pericolo se mi aveste lasciato, ma voi non mi ascoltavate. Dicevate che sarebbe andato tutto bene e che... sareste rimasti con me. Poi, sentivo che mi chiedevate scusa, piangevate tutti, e mi imploravate di non odiarvi per ciò che eravate. E poi sentivo le vostre urla disperate e le vostre implorazioni. Chiedevate aiuto, vedevo che vi tendevate verso di me, ma io non riuscivo a raggiungervi e... sentivo anche la mia voce, che però vi diceva di allontanarvi, perché eravate dei… dei mostri. Ho voluto chiedere il vostro perdono per ogni istante. Poi, sono venuto qui e finalmente vi ho ritrovati. E come siete cresciuti. Vi ricordavo a malapena ragazzini e adesso siete quasi dei giovani adulti. E vi prego di perdonarmi. Giuro che vi proteggerò fino alla morte. Non mi importa più nulla.》 Continuò a dire ai tre ragazzi, mentre i loro amici li osservavano con sconcerto. 
《Ma che cosa sta dicendo?》 Chiese Alya. 
《Deve aver scambiato Marinette, Adrien e Juleka per i suoi figli.》 Rispose Lila. 
Il senatore, però, ricominciò a parlare. 《Mi dispiace di non avervi aiutati quando ne avevate bisogno. Mi dispiace molto di... avervi fatto spaventare all’idea di andare a scuola a causa della vostra natura. Tu!》 Disse afferrando l’avambraccio della ragazza dagli occhi castani. 《Tu, la mia piccola Luoise, sei sempre stata la più piccola e dolce tra i miei figli. Dimmi la verità, tu odi gli umani vero?》  Chiese, mentre le vene blu si estendevano sempre di più sul suo corpo, causando brividi e spasmi muscolari incontrollabili. 
La ragazza fu costretta ad annuire. 
《Bene. Temo che, tra poco, ci sarà una persona in meno da odiare. È stato bello rivedervi piccoli miei. Mi siete mancati da morire in questi anni.》 Disse, in un ultimo scorcio di lucidità e con un sorriso malinconico, mentre le sue braccia diventavano grossi fasci di vene blu e si trasformavano in acqua, per poi estendersi anche nel resto del corpo, che in breve subì lo stesso destino, sparendo nel nulla.
 
   
 
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