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Autore: Borghe    06/02/2017    0 recensioni
Un misterioso paio di mutande con il simbolo di Wonder Woman viene ritrovato dopo la scomparsa di una ragazza. Riuscirà Pietro, un investigatore dalle bizzarre intuizioni, assieme ai suoi amici, a risolvere il caso?
Scopritelo nella prima esilarante avventura del detective Pietro!
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giovedì 2 Febbraio, 15.20

 

Stiamo percorrendo la strada per andare a interrogare Amanda Ropena, la madre biologica di Erica. La famiglia Vaselli ci ha detto che abita vicino a Castenaso, quindi dovremmo riuscire ad arrivare da lei prima delle 16. Stiamo per arrivare a Miravalle, quando squilla il cellulare di Pietro.
<< Seba, rispondi tu per favore?>> chiede il detective, impegnato a guidare l’autovettura che Roncassaglia gli ha prestato. Il mio amico, seduto al posto del passeggero, acconsente alla richiesta di Pietro. Io sono seduto dietro e mi sto godendo la scena di Seba che sfila il cellulare dell’investigatore dalla tasca dei suoi pantaloni.
<< Pronto, Commissario? Sono Seba.>> risponde il mio amico, mettendo il vivavoce.
<< Ragazzi, è pazzesco! È assolutamente incredibile!>> esclama Roncassaglia, agitato.
<< I Vaselli hanno offerto un milione di euro a chiunque ritrovi Erica!>>
Seba è sollevato,<< Non si preoccupi, lo sapevamo g..>> non riesce a terminare la frase che il Commissario lo interrompe, più agitato di prima:<< No, no non capite! l’annuncio è diventato virale, capito? VIRALE!>> Seba è rimasto a bocca aperta. Noi tre ci scambiamo alcuni sguardi: non ci aspettavamo diventasse addirittura virale quell’annuncio!
<< Ne parlano su Facebook, su Twitter, su Instagram e anche su Google Plus, che nessuno considera! È ovunque, tutta l’Italia ne è a conoscenza!>> urla il Commissario, molto preoccupato.
<< Ragazzi, sapete cosa significa?>> domanda lui. Nessuno di noi sa cosa rispondere.
<< Che dobbiamo ritrovare quella ragazza oggi, sempre che non sia già morta, o da domani Molinella diventerà il più grande centro turistico del 2017. La gente è disposta a tutto per quella cifra.>> siamo sbigottiti dalla spiegazione del Commissario, però sappiamo che ha ragione.
<< Stiamo facendo il possibile. Ora stiamo andando dalla madre biologica.>> avvisa Seba.
<< Fate bene, bravi. Io vedo cosa posso fare. A dopo.>> Roncassaglia riattacca e Seba fa un profondo sospiro di sollievo: finalmente quella chiamata è finita!
<< Speriamo che l’incontro con Amanda ci porti a qualcosa di buono!>> esclamo, seguito da commenti di approvazione. Poi, a metà strada tra Miravalle e San Martino, Pietro inchioda, facendomi sbattere contro il sedile del passeggero. La sua frenata improvvisa è seguita da numerose strimpellate dei guidatori che ci sorpassano, accompagnate da fantasiose bestemmie.
Per fortuna, nessuno si è fatto male.
<< Ma cosa ti salta in mente, sei cretino?>> grida Seba al detective, ma lui è assorto nei suoi pensieri e ha lo sguardo fisso.
<< Ragazzi, abbiamo sbagliato tutto>>, Pietro riparte e fa inversione,<< Siamo stati dei deficienti!>>
<< Ehi, parla per te!>> commento, offeso.<>
<< Stavamo andando a interrogare la madre biologica di Erica, quando in realtà non abbiamo minimante considerato la persona più importante all’interno di questa vicenda!>> cerca di spiegare l’investigatore, ma io e il mio amico siamo ben lungi dal comprenderlo.
<< Martina Numa, la migliore amica di Erica! È lei che dobbiamo interrogare!>> conclude Pietro, spingendo l’auto oltre i cento chilometri orari.
<< Ma perché proprio lei? Hai avuto un’intuizione?>> chiede Seba.
<< Diciamo di sì. E’ che mi è tornata in mente quella frase di Caterina; Martina riteneva le due amiche responsabili dell’accaduto.>> Pietro incrocia i nostri sguardi, aspettandosi una nostra risposta. Noi però non apriamo bocca, così conclude lui:<< Non è un comportamento normale! Dobbiamo andare a farle delle domande, e anche in fretta!>>
Io e Seba alla fine acconsentiamo. Dopotutto, non è un ragionamento sbagliato quello del detective.
Giungiamo così in via Anna Frank 24, nella zona industriale di Molinella. Il Commissario ci ha fornito le indicazioni della casa dove abita Martina Numa. Mica male la sua casa! È una villetta, compresa di giardinetto e garage per la macchina. Suoniamo il citofono e, dopo aver spiegato chi siamo, ci lascia entrare. Davanti al garage è parcheggiata una bella moto nera. Che strano. Con un freddo del genere perché non ha messo la moto nel garage? La sella si congelerà!
Martina ci fa accomodare in sala da pranzo. È una ragazza mora, con i capelli a caschetto. Non dovrebbe avere più di 20 anni.
<< Lei ed Erica eravate molto amiche?>> domanda Pietro, per cominciare. Martina ci scruta uno ad uno, con occhi sottili, poi risponde:<< Sì, ci siamo conosciute alle superiori. Lei era in prima, io ero in terza. Siamo diventate molto amiche in breve tempo. Non c’è niente che io non farei per lei.>>
<< Mh-mh.>> mugugna il detective, prendendo il mano il telefono e inviando un messaggio, ma non riesco a leggere a chi lo ha mandato.
<< Siete davvero così legate? Non mi sembra molto triste per la sua scomparsa.>> sottolinea il detective, guardandola oltre le lenti, con aria sicura.
Lei si indispettisce,<< Come osa dire questo? È ovvio che sono triste per il rapimento di Erica, è la mia migliore amica! Però sono una persona molto fredda e mi è difficile dare sfogo ai miei sentimenti.>> si difende lei, incrociando le braccia.
Pietro sorride sotto i baffi,<< Io non ho mai parlato di rapimento.>>
Martina si ritrova senza difese e inizia a balbettare qualcosa:<< Beh, è p-per forza un r-rapimento, no?>>
Stavolta il detective è stato molto in gamba, l’avevo davvero sottovalutato!
Per spezzare la tensione che si è creata, faccio anche io una domanda alla signorina Numa, più per curiosità che per altro:<< Come mai ha lasciato la sua moto fuori dal garage? La sella si congelerà!>>
Lei si riprende dall’imbarazzo e risponde tranquillamente:<< No, non è mia. È del mio ragazzo, la lascia sempre fuori quando viene da me.>>
Il suo ragazzo è qua? Ormai sono circa venti minuti che siamo in casa e non ho visto nessun altro in giro. Sarà in bagno?
Suona il citofono e Martina si alza, ma viene fermata dall’investigatore.
<< Vado io, dovrebbe essere il Commissario Roncassaglia. L’ho contattato poco fa.>>
Ecco a chi aveva mandato il messaggio!
La ragazza non fa in tempo a reagire alle parole del detective che Seba le domanda:<< Potrebbe far venire qui il suo ragazzo? Pietro potrebbe voler fare qualche domanda anche a lui.>>
<< Adesso sta dormendo perché è molto malato.>> Martina liquida velocemente la richiesta di Seba e si alza per andare ad accogliere il Commissario.
<< Buonasera, Commissario.>>
Roncassaglia entra, molto agitato.<>, il capo della polizia nota la ragazzina e si distrae per qualche secondo,  
<< Buonasera, signorina. Lo sa che ha davvero dei bei capelli? E anche un buon profumo!>>
Il commento del Commissario infastidisce la ragazza, che fa una faccia disgustata, poi lui riprende a gridare:<< Allora, perché sono qui? Fammi capire!>>
Siamo tutti in attesa di spiegazioni, quando sentiamo una voce provenire da un’altra stanza:<< Amore, tu avere ragione! famiglia Vaselli avere pubblicato offerta da un milione di...>> Vedo uscire dalla porta un ragazzo con un cabaret in mano. Un momento, ma è il ragazzo che c’era stamattina al bar!
<< Tu! Piezo de merda!>> grida, notandomi. Poi nota Pietro e ripete la stessa frase anche a lui.
<< Adrian, sei guarito!>> esclama Martina, ma il suo ragazzo aggrotta le sopracciglia.
<< Ma io non essere malato.>>
Io e Seba ci guardiamo, confusi. Non ci stiamo capendo assolutamente niente, e a quanto pare non siamo gli unici.
<< Cosa sta succedendo? Pietro, vuoi darmi spiegazioni?>> domanda Roncassaglia, impaziente.
<< Non si preoccupi, Commissario, siamo giunti all’atto finale e adesso vi spiegherò tutto!>> 



We, ma salve! Anche questo lunedì è uscito il nuovo capitolo! Vi avviso che ci stiamo avvicinando alla fine! Se vi è piaciuto lasciate una recensione! Bye!

   
 
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