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Autore: amas95    06/02/2017    4 recensioni
Quattro ragazzi e una ragazza: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin, Peter Minus e Penelope Hill, detta Nelly. I Malandrini.
Come sarebbe stata la vita dei Malandrini con un componente (femminile) in più?
Storia di amicizie profonde e vere, di sentimenti intensi e nascosti, di verità non dette e di una guerra che cambierà la vita dei nostri protagonisti.
La vita dei Malandrini ad Hogwarts come l'ho sempre immaginata, con un personaggio in più, Nelly: una nata babbana, orfana, che vive con sua nonna a Londra.
Leggete questa storia se siete sempre stati curiosi di sapere la vita di James, Sirius, Remus e Peter ad Hogwarts, se avete sempre desiderato un destino diverso per Sirius Black.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: James/Lily, Lily/Severus, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Più contesti
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 "Nell’abbraccio – ciò che è stato spigolo, linea interrotta, groviglio – diventa di nuovo, come per miracolo, cerchio perfetto."
Tutti i tentativi di Nelly di far andare le cose bene tra lei e Drew erano vani. Cosa poteva farci se al mattino il suo primo pensiero era andare a svegliare Sirius, perchè da solo proprio non riusciva a svegliarsi?! Solo lei, a detta dei suoi amici, era capace di farlo filare dritto e di farlo svegliare. Iniziava a pensare che fosse tutta una montatura, ma in fondo le faceva piacere fare ogni giorno uno scherzo diverso a Sirius.
Un giorno durante la fine del suo sesto anno, Drew prese Nelly in disparte e con lo sguardo dispiaciuto gli disse ciò che non pensava avrebbe mai detto.
"Nelly, io ti voglio tanto bene. Ma le cose non funzionano tra noi, è inutile.." disse dispiaciuto.
La ragazza sgranò gli occhi interdetta, non sapeva che dire. Eppure doveva aspettarselo che prima o poi Drew l'avrebbe scaricata; era stata davvero ingiusta con lui. I suoi occhi si riempirono subito di lacrime.
"Drew, mi dispiace.."
"No, non dispiacerti. - disse Drew, asciugandole una lacrima con la mano - Ci abbiamo provato, mi hai dato una possibilità. E' stata colpa mia insistere... dovevo capirlo prima."
Nelly scuoteva il capo: non voleva perdere Drew per sempre.
"Drew, io ti voglio davvero bene, ma..."
"Ma l'amore è un'altra cosa." aggiunse il ragazzo.
Nelly annuì, senza parole; il capitano fu intenerito dalla faccia davvero dispiaciuta della ormai sua ex ragazza, tanto che l'abbracciò forte come aveva sempre fatto, per l'ultima vera volta. Fu come se in quell'abbraccio lui consegnò un po' di sè stesso a Nelly. Era stato comunque uno dei periodi migliori della sua vita e avrebbe continuato ad amarla e a volerle bene. Nelly nel frattempo era scoppiata in lacrime, singhiozzava come non aveva mai fatto da bambina. Crescendo era diventata molto più emotiva. Sentendola così fragile, Drew la strinse ancora più forte.
"Per qualsiasi cosa, io ci sarò sempre per te. Non cambierà nulla."
Nelly alzò lo sguardo per incontrare gli occhi di Drew e per sorridergli riconoscente.
"Grazie, Drew. Di tutto." disse Penelope stampandogli un bacio sulla guancia.
Poco più lontano i Malandrini osservavano quella scena alquanto interdetti. Nelly piangeva, Drew sorrideva, si abbracciavano e guardavano dolcemente, lei lo baciava sulla guancia. Tutto molto strano.
"Qualcuno sa spiegarmi cosa sta succedendo?" chiese James aggiustandosi gli occhialetti.
"Forse non sono affari tuoi, Potter." disse Lily passandogli affianco, per poco schiaffeggiandolo con i suoi folti e lunghi capelli rossi.
James rimase incantato a guardarla camminare davanti a lui, fin quando una spallata lo riportò alla realtà: Piton con passo veloce, facendo svolazzare il suo mantello come un vero vampiro si affiancò a Lily. Potter ribollì di rabbia.
"Ma come fa, dico io?"
"Cosa?" chiese Remus a James.
"Come fa a piacerle, Piton e odiare me! Guardami, Remus!"
Lunastorta scosse il capo in segno di disapprovazione: a nulla erano servite le sue ramanzine. I suoi amici non riuscivano proprio a cambiare.
"Scusate tanto, stavamo cercando di capire cosa diavolo sta succendendo tra Nelly e Drew, per Merlino - disse Sirius con espressione arrabbiata, per poi sorridere ad una sua ammiratrice con un occhiolino - Ciao tesoro, ci vediamo dopo!"
La ragazza passò accanto a lui coprendosi il viso per nascondere le risate imbarazzate.
Remus scosse di nuovo il capo, sempre più rassegnato.
Nel frattempo Nelly aveva lasciato Drew e stava raggiungendo i suoi amici, aveva ancora il viso segnato dalle lacrime.
"Nelly, che succede?" chiese Remus preoccupato.
La ragazza non disse nulla e si buttò fra le braccia del suo migliore amico senza pensarci due volte. James smise di fissare Lily e Piton che ormai erano diventati dei puntini nel giardino di Hogwarts, Peter smise di mangiare e Sirius di fissare il vuoto con nochalance. Remus accolse tra le sue braccia Nelly come se fosse la cosa più naturale del mondo: per lui Nelly era come una sorella, la migliore che avesse mai avuto. E lui era il fratello maggiore incaricato di proteggerla e consigliarla.
"Nelly, che hai?" chiese Peter mentre riprendeva ad addentare il pasticcino.
La ragazza si asciugò le lacrime e tirò su con il naso.
"Nulla, si è solo chiuso un altro breve capitolo della mia vita." disse cercando di sorridere ai suoi amici.
James, che era di spalle a Nelly, fece una specie di balletto; Sirius dovette sforzarsi per non ridere e di fare quanto meno una faccia dispiaciuta. Quanto era difficile! Eh sì, perchè lui non era per niente dispiaciuto che il capitolo Drew della vita di Nelly si fosse concluso, per niente!
"Ho una scorta di cioccolata in camera, vi va?" propose Remus.
Tutti i Malandrini scoppiarono a ridere, compreso Lunastorta.
"Ehi, la cioccolata mette di buon umore. E' risaputo!"
 
Così dopo cena si ritrovarono nella loro stanza, o meglio nel loro quartier generale, a mangiare cioccolata sui letti uniti di Remus e Sirius. Sirius e Nelly erano appoggiati al muro, James e Peter erano seduti a gambe incrociate ai piedi del letto, mentre Remus si era sacrificato e si era seduto sulla poltroncina che aveva avvicinato ai due letti.
James iniziò a lamentarsi della sua situazione a suo dire insostenibile con Lily: continuava a rifiutarlo senza pietà e ad uscire e a farsela con quel... viscido di Piton.
"Nelly, tu che sei una ragazza e sei sua amica, sai dirmi dove sbaglio?" chiese James dopo un monologo.
"Mi sa che non può risponderti." disse Sirius indicando la testa di Nelly sulla sua spalla.
Il giovane Black guardava la sua amica dormiente sulla sua spalla come se fosse la cosa più bella del mondo. James e Remus se ne accorsero del modo in cui lui la stava guardando e sospirarono.
"Hai avuto una seconda possibilità, amico. Cerca di sfruttarla al meglio." disse James dandogli una pacca sulla spalla.
Sirius annuì, mentre Remus allontanava il suo letto da quello sul quale c'era Nelly ora abbracciata a Black con un'espressione serena sul volto. James aveva ragione non poteva lasciarsi sfuggire quest'occasione: in quei mesi le cose erano migliorate tra lui e Nelly ed ora che Drew aveva deciso di arrendersi non c'era nient'altro ad ostacolarlo. Dipendeva tutto da lui. Con un po' di fatica mise Nelly sotto le coperte, mentre lui si accocolò affianco a lei mettendosi una copertina presa dall'armadio per non sentire freddo durante la notte. Era così felice di averla lì accanto a lui dopo tanto tempo che fece fatica a prendere sonno: rimase a contemplarla finchè i suoi amici non spensero le luci. Sembrava un angelo ai suoi occhi mentre dormiva, solo mentre dormiva. Sì perchè gli angeli non ti prendono a pugni se li prendi in giro, Nelly sì invece. Ma a lui piaceva così: con il suo caratterino, i suoi jeans strappati e il viso completamente struccato. Tutte le ragazze della loro età avevano iniziato a truccarsi, Nelly se ne infischiava e sfoggiava i suoi occhi verdi al naturale incorniciati dalle ciglia folte e biondissime, quasi trasparenti. Quei suoi occhi che ora teneva chiusi, occhi disarmanti e devastanti. Sirius era al settimo cielo.
 
Quando il mattino dopo Nelly si svegliò in un letto diverso dal suo, non si stupì più di tanto. Sapeva perfettamente di essersi addormentata la sera prima sulla spalla di Sirius, ne era consapevole e l'aveva desiderato tanto: sentirsi libera di fare quello che voleva, senza ferire nessuno. Di fronte a sè aveva Sirius che dormiva con la solita espressione imbronciata, i capelli mossi e scuri, in contrasto con i suoi, biondi e liscissimi, tutti sparsi sul cuscino che condividevano. Nelly non potè far altro che sorridere; quando all'improvviso gli occhi di Sirius si aprirono rivelando le sue iridi glaciali, il sorriso di Nelly sparì dal suo volto.
"Faccio così paura appena sveglio?" sussurrò Sirius per non svegliare gli altri.
Nelly si tappò la bocca per non fare chiasso con le sue risate squillanti.
"No, per niente, Black." rispose con un filo di voce.
Sirius sorrise soddisfatto e si tolse qualche ciocca di capelli dal viso.
"Dormito bene?" chiese.
"Sì, mi dispiace averti privato dei tuoi spazi." si scusò Nelly.
"Non dirlo manco per scherzo, mi ha fatto piacere.... tornare alle vecchie abitudini." ammise Sirius, poi vergognandosi delle sue parole troppo sdolcinate.
I due si misero seduti sul letto e si guardarono un po' persi uno nell'altra, fin quando Nelly decise che era ora di tornare nella sua stanza.
"Vado a farmi una doccia, ci vediamo dopo." disse la ragazza un po' imbarazzata.
Sirius potè solo annuire e guardarla andare via, con i capelli tutti arruffati che fluttuavano sulle sue spalle.
 
Nelly entrò nella sua stanza senza far rumore, in punta di piedi, per non svegliare le sue amiche. In effetti Alice, Catherine e Lily erano nei loro letti e sembravano dormire come degli angioletti; Nelly non voleva che le sue amiche la tartassasero di domande, quindi pensò di mettersi sotto le coperte per qualche altro minuto per poi andare a farsi la doccia mattutina. Si infilò nel letto e si coprì anche la testa, perchè così amava dormire, nel buio più totale.
"Così pensavi di cavartela?" strillò Lily strappandole le coperte di dosso.
Nelly rimase con gli occhi sbarrati di fronte a Lily, Catherine e Alice che, con le mani sui fianchi, sembravano avere un'espressione arrabbiata.
"Buongiorno anche a voi ragazze..." disse Nelly un po' imbarazzata.
"Dove hai passato la notte?" chiese Alice con i capelli corti scompigliati.
"Perchè non ci hai avvisate? Ci siamo preoccupate!" esclamò Catherine.
"Ragazze, scusatemi.. io volevo.." iniziò a dire Nelly ma si bloccò.
"Eri da quei quattro?" chiese un po' velenosa Lily.
Ormai era stata smascherata, non che avesse intenzione di mentire alle sue compagne di stanza.
"Sì, ero da loro a mangiare cioccolata."
"Mangiare cioccolata..?" ripetette Lily con le braccia incrociate sul petto.
"Sì, Remus dice che fa passare il cattivo umore..." spiegò Nelly.
Notò un sorrisetto strano sul volto di Catherine: aveva capito ormai da un po' di tempo che lei aveva un debole per il suo amico Lunastorta.
"E poi?" chiese curiosa Alice.
Lei era semplicemente curiosa, non aveva quel tono di rimprovero di Lily; ad Alice piacevano i Malandrini, come piacevano a Catherine e a tutto il resto della scuola, con le dovute eccezioni: Lily e i Serpeverde.
"Poi mi sono addormentata sul letto di Sirius e mi sono svegliata stamattina." disse Nelly alzandosi per andare in bagno.Voleva sfuggire a quell'interrogatorio che sicuramente sarebbe andato avanti.
"Ti sei lasciata con Drew e il giorno stesso dormi con Sirius?" la accusò Lily.
Nelly si sentì un po' ferita dalle parole taglienti della sua amica: non aveva fatto nulla di male, dopotutto. I Malandrini erano sempre stati i suoi amici..
"Sirius è mio amico, Lily. Abbiamo dormito, non mi ha nemmeno sfiorata, se ti interessa saperlo." disse tagliente Nelly.
"Lo dico per te, Sirius ti ha fatto soffrire e continuerà a farlo. Lo sa tutta la scuola che voi non siete solo semplici amici." aggiunse Lily, guadagnandosi una gomitata di Alice.
Nelly non voleva più sentire altro, prese il suo asciugamano ed entrò in bagno.
"Lily hai esagerato." disse Catherine.
"Dico solo la verità."
 
Dopo quella discussione avuta con Lily, Nelly si avvicinò sempre più ai Malandrini e passava il suo tempo solo con loro. La scuola finì e i cinque amici dovettero separarsi; quell'anno tornarono a promettersi di scriversi quasi ogni giorno, ma la cosa che lasciò Nelly senza parole fu la promessa che Sirius le fece.
"Ti scriverò ogni giorno, se ti fa piacere."
Nelly sapeva benissimo che Sirius odiava scrivere lettere, soprattutto ogni giorno. Rimase piacevolmente stupita da questo slancio, ma era allo stesso tempo confusa. Da quando aveva rotto con Drew, Sirius era stranamente sempre gentile nei suoi confronti, mai una provocazione, aveva smesso di uscire con tutte le ragazze della scuola e di essere scortese con Drew, sapendo che a lei dava tremendamente fastidio. Era un altro dei suoi comportamenti strani o finalmente si era deciso a mettere la testa a posto?! Difficile, molto difficile disse Nelly a sè stessa mentre osservava il paesaggio che sfrecciava accanto a lei fuori il finestrino del treno.
"Sei molto pensierosa, Nelly. Che succede?" chiese Remus accanto a lei.
Sirius, James e Peter erano andati a prendere caramelle e cioccolate dal carrello.
"Sirius, non è... strano?" disse Nelly, cercando una spiegazione dal suo amico.
Remus capì a cosa alludeva Nelly e sorrise.
"E' strano nei suoi standard, ma è una cosa buona, non trovi?!"
"Non saprei, è imprevedibile.." ammise Nelly.
In quel momento erano tornati i tre Malandrini con le mani e le tasche piene di leccornie; Peter aveva già la bocca piena e le tasche più vuote. Sirius notò un'espressione corrucciata sul volto di Nelly e si preoccupò: stava facendo, forse, qualcosa di sbagliato?! Ce la stava mettendo tutta per farle capire che ci teneva a lei più di qualsiasi altra cosa, stava ascoltando da bravo ragazzo tutti i consigli del saggio Lunastorta.. Perchè aveva quella faccia?!
"Che hai?" chiese Sirius sedendosi di fronte a lei.
Nel frattempo James e Remus si lanciavano un'occhiata eloquente.
"Nulla - disse Nelly sforzandosi di sorridere - Solo un po' di malinconia." disse Nelly sfiorando l'album di foto di famiglia che aveva in mano.
Riuscì a mentire magistralmente, dato che Sirius credette subito a quello che le aveva detto. Il ragazzo le prese una mano e la strinse nella sua; quel gesto lasciò Nelly senza parole: mai Sirius si era sbilanciato in quel modo davanti ai suoi amici.
 
Quando Nelly scese dal treno, trovò un Daniel colmo di gioia, pronto ad accogliere la sua figlioccia fra le sue braccia.
"Nelly, che bello vederti!" disse l'ex - professore, sotto lo sguardo un po' invidioso di Sirius.
Come faceva ogni volta che tornava da Hogwarts, Nelly chiedeva a Daniel di poter andare a salutare i suoi genitori e sua nonna. Comprava fiori in grandi quantità e li sostituiva con quelli vecchi che aveva lasciato la volta precedente sulle tombe dei suoi cari. Ogni volta era doloroso per Daniel tornare in quel posto, vedere le foto di Grace e del suo amico su una lapide, con le date di nascita e di morte. Doveva cercare di essere forte per Nelly, e sebbene fosse un uomo dal cuore di ghiacchio, come molte donne lo avevano definito, a stento riusciva a trattenere le lacrime di fronte alla sua figlioccia.
Il rapporto che aveva con Nelly ormai era confidenziale e la ragazza le raccontava tutto ciò che era succeso nei mesi in cui avevano passato pochissimo tempo insieme. Daniel sapeva di Drew e quando Nelly gli raccontò che avevano rotto, cercò di fingere dispiacere; in realtà non gli dispiaceva per nulla. Iniziava a nutrire quella gelosia che ogni padre provava nei confronti della propria figlia prediletta; ma lui era solo il suo padrino, era giusto essere geloso di Nelly?! Certo, i suoi sospetti erano sempre lì che lo tormentavano, ma Daniel cercava di scacciare via tutti i pensieri riguardo alla sua presunta paternità; era sicuro che Nelly non l'avrebbe presa affatto bene. Quella ragazzina aveva passato una vita intera a piangere suo padre Alan, ad elogiarlo, ad immaginare come sarebbe stato vivere con una vera famiglia composta da un padre e una madre. Non poteva rovinare tutto, non voleva tradire il suo amico, dopo che l'aveva già fatto quella notte in cui Grace divenne sua. Per non parlare del fatto che avrebbe rovinato anche l'immagine e l'idea che Nelly si era fatta di sua madre: cosa avrebbe pensato di lei sapendo che aveva tradito suo marito con lui?! E sicuramente avrebbe disprezzato anche lui per aver fatto quello che non doveva: tradire un amico e rovinare una famiglia. Non voleva assolutamente perdere Nelly in un momento in cui lei era riuscita a fidarsi totalmente e incondizionatamente di lui.
 
Quell'estate Nelly si rilassò e si divertì come non aveva mai fatto: abitare ad un passo dalla spiaggia era una cosa che la esaltava più di ogni altra cosa. Una mattina di Luglio Daniel e Nelly decisero di fare il bagno all'alba e si divertirono un sacco insieme; all'Auror sembrò di essere ritornato un ragazzino, soprattutto quando Nelly sorrideva identicamente a sua madre: avevano la stessa risatina isterica.
Nelly ne approfittò per prendere un po' di sole sebbene il colore della sua carnagione rimase invariato; Daniel la prendeva in giro dicendo che era talmente bianca che la sua pelle rifletteva i raggi del sole al posto di assorbirli e Nelly gli rispondeva indispettita dicendo che anche lui di certo no poteva vantarsi di avevere la pelle ambrata.
 
A casa Black si respirava un'atmosfera tesa e invivibile per il più grande dei fratelli Black. Sua madre era sempre più insopportabile, suo fratello era il suo cagnolino obbediente, suo padre Orion sempre più assente. La testa di un nuovo elfo domestico si era aggiunto alla collezione di casa Black e Sirius rabbrividiva ogni volta che vedeva la testa dell'elfo che l'aveva servito negli ultimi anni appesa assieme agli altri che si era abituato a vedere da quando era un bambino. Walburga lo aveva messo in punizione già una decina di volte da quando era tornato, sebbene fossero passati solo quindici giorni dal suo ritorno da Hogwarts. Veniva messo in punizione perchè non era d'accordo con ciò che i suoi genitori dicevano, quando rispondeva male a suo fratello, quando non salutava di proposito i suoi parenti serpenti in visita a casa loro. Per Sirius era una situazione insopportabile.
Le cose peggiorarono quando un giorno a casa arrivarono i Rosier con i loro figli Evan, suo coetaneo, amichetto serpeverde di Regulus, e Cordelia, ragazzina smorfiosa del secondo anno. Ingenuamente Sirius pensò che era una delle tante cene che sua madre aveva organizzato per convincerlo e persuaderlo a stare dalla sua parte, ovviamente invano. Quando invece a fine serata, dopo che i Rosier se ne furono andati, sua madre iniziò a fargli domande su Cordelia, Sirius capì i suoi intenti e divenne una furia.
"Sirius, sai benissimo che dovrai sposare una Serpeverde prima o poi." disse Walburga fingendosi stupita.
"MAI! - sbraitò Sirius scaraventanto il bicchiere di vino elfico che sua madre aveva di fronte a sè - Non potete decidere tutto voi, è la mia vita!"
"Non dire stupidaggini Sirius, sei troppo giovane per prendere certe decisioni." rispose glaciale la signora Black.
Sirius diventava sempre più furibondo e il tono di voce privo di emozioni di sua madre contribuiva a fargli aumentare la rabbia. Senza rispondere a sua madre, salì in camera sua preparò una borsa con le cose che gli servivono, scrisse una lettera a James nella quale chiedeva di incontrarsi a Covent Garden e scese le scale trascinando la sua borsa facendo il più rumore possibile per irritare sua madre. Quando Walburga lo vide dirgersi verso la porta perse davvero le staffe.
"Dove hai intenzione di andare Sirius Orion?"
"Via di qui!" urlò Sirius, chiudendo la porta in faccia a sua madre.
"Tornerai strisciando qui, Sirius, o perderai tutto." lo ammonì Walburga.
 
"Capite? Vogliono che mi sposi fra qualche anno con Cordelia Rosier!" esclamò Sirius ardente di rabbia.
James, suo padre Fleamont e sua madre Euphemia ascoltavano un agitato Sirius con preoccupazione. I signori Potter avevano accompagnato il loro unico figlio all'appuntamento a Covent Garden con Sirius.
"Cosa hai intenzione di fare ora?!" chiese James guardando la borsa di Sirius.
"Non lo so, di certo non metterò piede in quella casa per i prossimi mesi. - disse il giovane Black serio e deciso - Chiederò ad Andromeda se mi può ospitare.."
"La metterai ancora di più nei guai." disse James sapendo la situazione della cugina del suo amico.
"Già.." ammise Sirius. Non ci aveva pensato.
E poi Andromeda aveva una bambina, Ninfadora, aveva così tanto da fare. Sarebbe stato solo d'impiccio. Il ragazzo sbuffò e si nascose il viso tra le mani disperato.
I signori Potter guardarono quel povero ragazzino e subito seppero cosa fare.
"Puoi venire a stare da noi tutto il tempo che vuoi, caro." disse Euphemia con la sua voce dolce.
James e Sirius guardarono la donna con occhi pieni di gioia.
"Davvero?!" chiesero in coro.
"Davvero, davvero. - disse Fleamont annuendo - Basta che non ci distruggete la casa."
I quattro si misero a ridere, James diede una pacca alla spalla di Sirius e lo guardò con sguardo Malandrino.
"Giuriamo solennemente di non avere buone intenzioni."
 
Quando Nelly venne a sapere da Sirius della sua fuga e delle ragioni per cui era fuggito, rimase un po' perplessa. La madre del suo amico progettava già di farlo sposare con la bella Cordelia Rosier, studentessa di serpeverde che la guardava in cagnesco ogni volta che poteva ed ora ne capiva il motivo: probabilmente i genitori di Cordelia e quelli di Sirius si erano messi d'accordo già da tempo, e alla promessa del suo amico dava fastidio che Nelly, una sanguesporco, girasse per Hogwarts in compagnia del suo promesso sposo. Non riuscì proprio a trattenere un sorrisino soddisfatto.
"Perchè sorridi in quel modo?" disse Daniel appena entrato in casa.
Nelly si mise una mano sul cuore per lo spavento: Daniel aveva il vizio di materializzarsi in casa e di spaventare a morte la povera ragazza. Si giustificava dicendo che in quei tempi Nelly doveva essere sempre vigile e non farsi trovare mai impreparata. Quando la ragazza aveva chiesto maggiori dettagli riguardo quell'ammonimento, Daniel fu costretto a spiegarle che c'era un certo Lord Voldemort - ma era meglio chiamarlo Signore Oscuro - che non guardava di buon occhio nati babbani e mezzosangue e aveva intenzione di salire al potere con l'aiuto dei suoi seguaci, chiamati Mangiamorte. Nelly aveva già sentito quella parola a scuola, ma preferiva non parlarne con Daniel per non farlo preoccupare.
"Sei troppo prevedibile, Nelly. Ti spaventi ancora?!"
"Sì, Daniel, specialmente se ti materializzi alle mie spalle." disse la ragazza un po' irritata.
Odiava farsi sorprendere mentre leggeva sognante le lettere di Sirius.
"Chi ti scrive? - chiese l'uomo indicando il pezzo di carta tra le mani della sua figlioccia - Fammi indovinare... ti scrive un certo Sirius Orion Black."
Nelly roteò gli occhi al cielo e le sue guancia diventarono rosse, mentre sul volto di Daniel si materializzava un sorriso sornione.
"E' inutile che fai quella faccia! - disse Nelly gesticolando - Non c'è nulla di male nel ricevere una lettera da Sirius!"
Daniel alzò un sopracciciglio per poi scoppiare a ridere.
"Uffaaaaaaa." sbuffò Nelly sprofondando tra i cuscini del divano.
"Dai, sai che amo prenderti in giro, piccola Penelope - disse Daniel sedendosi accanto a lei, cercando di rimediare - Che ti dice il tuo Sirius?"
Come risposta ebbe un cuscino in faccia; ma Daniel prontamente si prese la sua vendetta, afferrò la lettera dalle mani di Nelly e lesse la lettera ad alta voce.
"La vita a casa dei miei - sì, perchè non la reputo più casa mia - era diventata insostenibile. Vuoi sapere la nuova?! Vogliono farmi sposare con Cordelia Rosier, ti rendi conto?! - recitò Daniel cercando di imitare la voce di Sirius e le sue movenze, mentre Nelly rideva - Non ci ho visto più e sono scappato, ora sono a casa di James. I suoi genitori mi trattano come un figlio, qui sto benissimo; io e James stiamo pensando a tanti scherzi che possiamo fare a Mocciosus una volta tornati a scuola..."
Daniel lanciò un'occhiata di rimprovero ad una divertita Nelly, che incontrando lo sguardo severo del suo padrino, guardò altrove per evitarlo. Poi l'Auror continuò a leggere.
"Vorrei tanto che tu e gli altri foste qui, mi mancate, soprattutto tu. - lesse Daniel con molto sentimento mettendosi una mano sul cuore, e fu in quel momento che Nelly si riprese la lettera - A te mancano i tuoi amici?"
Nelly scrutò Daniel per capire se la stesse prendendo in giro o meno.
"Sono serio, se ti va un giorno puoi farli venire qui, potete andare in spiaggia.. Dovrei avere qualche giorno libero - disse Daniel controllando il calendario - Posso fare da tata a cinque ragazzini scalmanati in quei giorni."
Nelly lo guardò di nuovo interdetta.
"Vuoi dire che possono stare qui qualche giorno?" chiese Nelly con gli occhi che le brillavano.
"Sì, sei stata tutti questi giorni da sola, te lo meriti." sentenziò Daniel con un sorriso dolce sul volto.
La ragazza gli saltò letteralmente addosso ed iniziò a riempirlo di baci.
"Graziegraziegraziegraziegrazie!" disse tutto d'un fiato.
 
Dopo qualche giorno casa Smith fu invasa dal gruppo di ragazzini più scalmanato di Hogwarts. Remus era appena guarito dall'ultima luna piena ed era stato felicissimo di accettare l'invito, così come James e Sirius; Peter invece non potè unirsi ai suoi amici perchè era già in vacanza con i suoi genitori. Ci fu un primo imbarazzo tra Sirius e Nelly quando la banda arrivò e la ragazza dovette accoglierli in casa come se fosse la cosa più naturale possibile. Fortunatamente c'era Daniel che fece gli onori di casa per lei e mostrò ai ragazzi le loro camere; Nelly avrebbe dormito con Daniel, James e Sirius nella mansarda, mentre Remus nella stanza della ragazza.
I quattro si divertirono molto in spiaggia e non mancarono gli scherzi, ovviamente. Uno dei più gettonati fu quello di fare delle fosse nella sabbia e coprirle con gli asciugamani, coperti a loro volta da altra sabbia: ciascuno dei Malandrini fu vittima di questi scherzi, ma quello che ci cascò più volte fu proprio Sirius, con grande divertimento da parte di James. Così un giorno per vendicarsi, Sirius, con l'aiuto di Nelly e Remus, riempì James di sabbia da capo a piedi, tanto che a distanza di giorni il poverino lamentava ancora la presenza di sabbia in bocca.
 
Ma sfortunatamente la serenità e la spensieratezza delle vacanze furono scaraventate via, come un stelo sottile che si spezza sotto le intemperie e la forza del vento. Mentre erano tutti riuniti in giardino a consumare il cibo che avevano cucinato tutti insieme, un animale argentato si palesò di fronte a Daniel; l'Auror sapeva che quello non era un buon segno.
"Smith, c'è un emergenza. C'e stato un attacco, abbiamo bisogno di te." disse una voce sconosciuta ai ragazzi.
"Che vuol dire?!" chiese Nelly spaventata.
Daniel si alzò dalla sedia ed entrò in casa di fretta per prendere alcune cose, tra cui la sua bacchetta.
"Daniel, dove vai? Che succede?" chiese di nuovo in preda al panico, la ragazza seguita dai suoi amici.
Il padrino si soffermò sul viso della ragazza seriamente preoccupata e lo prese tra le sue mani, baciandole la fronte.
"Devo andare, il dovere mi chiama. Farò tutto il possibile per tornare sano e salvo..."
Se Nelly non aveva voluto realizzare la gravità della situazione fino a quel momento, ora iniziava davvero a farsi prendere dal panico; a nulla servirono i sorrisi rassicuranti di Daniel e le sue carezze: aveva paura di perdere anche lui, di rimanere di nuovo sola in quell'abisso di sofferenza in cui era annegata già un anno fa dopo la morte di sua nonna.
"Ti prego, non andare.. non lasciarmi sola!" lo supplicò.
Sapeva che si stava comportando da bambina, ne era pienamente consapevole: ma erano il suo istinto, la paura e la disperazione a farla parlare.
"E' proprio per te che ci sto andando, Nelly. - disse Daniel con tono calmo e sicuro, poi si rivolse ai ragazzi ed in particolare a Sirius - Manderò un messaggio ai Potter, andrete da loro. Prendetevi cura della mia Nelly.."
Sirius si sentì in qualche modo chiamato in causa direttamente; Daniel davanti ad una spaesata Nelly mosse la bacchetta con grazia e un ghepardo argentato iniziò a camminare nella stanza.
"Emergenza. Portate i ragazzi da voi. - sussurrò Daniel puntando la bacchetta contro il ghepardo, poi prese la mano di Nelly e la strinse - Tornerò da te stasera, promesso."
E con un *pop* sparì; Nelly teneva ancora la mano tesa, nella stessa posizione in cui la teneva prima che Daniel sparisse davanti ai suoi occhi.
I Malandrini si avvicinarono a Nelly, nel tentativo di rassicurarla e consolarla, ma lei uscì fuori in direzione della spiaggia. Essere compatita e rassicurata era l'ultima cosa che desiderava. Sirius che aveva tentato di afferrarle il polso rimase con un'espressione triste sul volto, indeciso sul da farsi.
"Vai da lei, Sirius." gli consigliò Remus.
"Forse è meglio che vada tu - disse Black indicando il suo amico Lunastorta con la mano - Sei tu il migliore in questo: sai dire sempre la cosa giusta al momento giusto."
"No, Sir. Devi andare tu. - lo rimproverò James con sguardo severo - Sai perchè o vuoi un disegnino?"
Sirius annuì e uscì di casa dirigendosi verso la spiaggia.
Toccava a lui parlarle e sostenerla, ora, anche se forse era il meno adatto; ma sentiva dentro di sè che era giusto che fosse lui a farlo. Si sentiva così vicino a Nelly nell'ultimo periodo, tanto che poteva sentire le sue emozioni e farle sue. L'avrebbe protetta dalla sofferenza, era disposto ad offrirle la sua spalla per piangere se fosse stato necessario.
Arrivato in spiaggia, vide Nelly seduta a pochi passi dal bagnasciuga, intenta a giocherellare con la sabbia e i ciottoli.
Fece silenzio per non farsi sentire ma un rametto sotto i suoi piedi lo tradì; Nelly si voltò di scatto e gli puntò la bacchetta contro. Sirius alzò le braccia come un ladro colto in flagrante e sorrise.
"Non era mia intenzione assalirti." disse cercando di stemperare la tensione.
Il viso di Nelly era teso in un'espressione di dolore; nessuno poteva sapere o immaginare cosa stesse succedendo dentro di sè. Abbassò la bacchetta e si sedette di nuovo.
"Posso?" chiese Sirius.
Ma non ricevette alcuna risposta.
"Lo prenderò per un sì." disse sedendosi accanto a lei.
Calò un silenzio tombale fra i due e Sirius iniziò a convincersi di esssere inadeguato alla situazione. Poi si fece coraggio e parlò.
"Senti Nelly.." ma si fermò vedendo che Nelly si era alzata di scatto e aveva iniziato a camminare lungo il bagnasciuga.
La ragazza non voleva farsi vedere mentre piangeva: in quel periodo aveva pianto troppo, dove era finita la Nelly forte di un tempo?!
Sirius corse per raggiungerla e le afferrò un polso cercando di farla voltare, per guardarla negli occhi.
"Daniel è uno in gamba, se la caverà.Vedrai.." disse cercando di rassicurarla.
"E' una vita che mi promettono che non mi lasceranno mai sola, ma non riescono a mantenere le promesse..." sussurrò Nelly verso il mare agitato.
A Sirius si strinse il cuore a sentire la voce della forte Nelly che conosceva ormai da quattro anni rotta dal pianto.
"Io... ti capisco. Non so come hai fatto a sopportare tutto questo, io avrei iniziato a dare di matto già da un po' - ammise Sirius, mentre Nelly iniziava a girarsi per guardare il suo amico - Ma devi essere forte; tu sei forte... più forte di me, James, Remus e Peter messi insieme."
Il ragazzo esagerò aggiungendo anche Peter nell'elenco e riuscì nell'intento di far sorridere la ragazza, ora completamente girata per guardarlo negli occhi.
"Noi ci saremo sempre. Io ci sarò sempre, lo prometto."
Quelle parole fecero sciogliere e crollare Nelly, che si buttò fra le braccia di Sirius senza pensarci su; si sentiva sicura con lui e nel posto giusto. Per un momento tutti i brutti pensieri passarono in secondo piano e si sentì liberata dal quella sensazione di angoscia che ormai provava da quando era morta sua nonna. L'angoscia di rimanere sola al mondo, senza nessuno su cui contare, con cui condividere la sua vita; con Sirius, altra anima abbandonata dalla sua famiglia, si sentiva meno sola.
Quell'abbraccio sembrò durare un'eternità; Nelly pensò che l'avrebbe vissuta volentieri un' eternità con Sirius e i suoi amici, con Daniel.
Daniel.
Una morsa allo stomaco di Nelly interruppe quell'abbraccio magico, lasciando Sirius un po' interdetto.
Poi una voce familiare da lontano li chiamò; era James: i signori Potter erano arrivati, dovevano andare via.
 
A casa dei Potter, l'attesa fu un'agonia. Non avevano notizie e Nelly si sentiva logorata dall'ansia; a nulla erano servite le tisane della signora Potter, le parole rassicuranti di Fleamont e di Lyall Lupin, arrivato assieme alla moglie per sostenere Nelly. La ragazza rimase senz'altro stupita dall'affetto che quella gente le stava dimostrando: non era per niente sola.
A notte inoltrata, si sentirono dei rumori; Nelly era nel letto che Euphemia aveva preparato per lei in una delle tante stanze degli ospiti della tenuta dei Potter. Si precipitò fuori dal letto e senza nemmeno preoccuparsi di mettere le pantofole, scese giù per vedere se per caso era tornato Daniel. Al posto del suo padrino vide un uomo vestito di blu che parlava a Fleamont.
"Mio padre?! Daniel, dov'è?" chiese la ragazzina, senza nemmeno rendersi conto di averlo chiamato padre.
L'uomo vestito di blu, che doveva essere un Auror, la guardò con un sorriso sereno.
"Sta bene, è leggermente ferito, lo stanno curando al San Mungo, ma nulla di preoccupante. Daniel è un duellante eccezionale, non dovresti essere così preoccupata." disse l'Auror.
Nelly sospirò rilassata e accorgendosi di avere Sirius affianco a lui, anche lui svegliatosi per i rumori, ne approfittò ancora una volta per abbracciarlo.
 
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Eccomi qui, come promesso con un nuovo capitolo. Visto?! Non sono sparita!
Sarà breve e lascio a voi i commenti, perchè sto morendo di sonno!
Yeaaaah, sono contentissima di avercela fatta e soprattutto sono molto soddisfatta di questo capitolo. Tante emozioni, eh?
Ringrazio chi ha iniziato a leggere la mia storia, chi è rimasto ad aspettare che pubblicassi e chi leggerà in futuro.

Grazie!

Baci


Amy

 
 
 
 
   
 
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