Nota: questa cosetta non è nulla di impegnativo, giaceva nel mio pc, abbandonata... poverina, si sentiva sola u.u
Carpe e strisce
-Tsk...-
Yamato alzò gli occhi al cielo. Taichi borbottava da quella
mattina per
qualsiasi cosa.
-Che c’è ora?-
-La prossima volta che mi inviti da tua nonna, ricordami di portarmi il
ventilatore.-
-Ti ho già chiesto scusa, non potevo prevedere che mancasse
la corrente.-
-Tzé, non potevi prevedere che ci fosse la corrente.-
Altra alzata d’occhi.
Trattare con un Taichi accaldato e in astinenza da horror era
impossibile. Beh,
non poteva davvero essere dispiaciuto per il blackout, specie
perché il suo
inizio era coinciso con una scena particolarmente cruenta.
Lui non era pauroso, ma Taichi aveva gusti elevati in quanto a film e
puntualmente lui diventava il suo cuscino da strapazzare
nell’estasi del
momento.
Era faticoso essere amico di Taichi.
-Dove stiamo andando, adesso?- domandò il prescelto del
Coraggio.
-Devo comprare una cosa, prima di rincasare.-
-Il mio ventilatore?- domandò speranzoso l’altro.
-No, mi serve una maglietta.-
-UNA MAGLIETTA?! A quaranta gradi all’ombra tu vuoi una
maglietta?!-
-Per favore, non attirare l’attenzione, Taichi.- lo
liquidò il biondo,
trascinandolo in una boutique del centro.
L’umore del moro non migliorò molto, troppo caldo
e troppa gente, però si
dedicò alle magliette souvenir piuttosto che istigare
l’amico. Perciò Yamato si
dedicò all’obbiettivo della sua missione
personale. Una maglietta a righe
orizzontali bianche e nere che aveva adocchiato il pomeriggio prima.
-Che ne dici?- domandò uscendo dal camerino, titubante.
-Scusa, non ce l’hai già? Prendi questa.- propose
Taichi mostrandogli il suo
nuovo amore. -Una io e una tu.-
Inorridì.
Una maglietta con una grossa carpa e una freccia che puntava in basso
non era
proprio quello che gli serviva per...
-Ok, magari prendo anche questa.- asserì convinto,
pregustando la figura di merda
alla cassa. Oh, quanto ringraziava la sua cultura in quel momento. Come
volevasi dimostrare, la vecchia commessa non degnò le
magliette provocatorie di
uno commento o uno sguardo di troppo.
Taichi però dedicò alla maglia a righe molta
più attenzione del previsto.
-Mi piacciono le righe, che c’è di così
strano?- domandò esasperato il
prescelto dell’Amicizia (tirando fra l’altro un
calcio al sedere all’amico).
-Di solito sei molto attento nell’abbigliamento. E hai anche
comprato una
maglietta provocante.-
Arrossì.
-E tu sei il solito impiccione.-
Il maledetto ci aveva visto giusto. Taichi moriva dalla voglia di
sentirglielo
dire, lo sapeva!
Ma non aveva intenzione di abboccare.
“Yamarin,
Yamarin, le strisce ti donano.” gli aveva sussurrato Piemon
in un orecchio. Con quella voce...
Arrossì nuovamente. Detta con quel tono, quella frase aveva
una certa carica
erotica... Però...
La faccia che Piemon fece quando vide la maglia della carpa fu
impagabile.