SI
RITORNA IN SCENA!
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Capitolo 2° -
Ecco il
secondo cap!^^Ho deciso di postarlo subito dopo il 1° dato che ne ho altri 3 da
pubblicare e 3 da scrivere.
Bacioni
e commy, please!!!!!!^__^
Era una
splendida giornata di sole. In un imponente edificio, che ospitava uno dei più
prestigiosi collegi femminili del mondo, trascorreva la vita delle figlie dei
più importanti uomini d'affari. In una delle tante classi, una ragazza, di 16
anni, seguiva semiaddormentata il commento della prof. riguardante il Manzoni e
i suoi "Promessi sposi". Vicino a lei la sua migliore amica si stava
raccogliendo i lunghi capelli di un blu elettrico in una coda bassa, erano così
lunghi da arrivare al fondoschiena; quando ebbe finito si girò a osservare con
i suoi occhi blu la compagna, che a sua volta, sentendosi osservata si girò, distogliendo
la sua attenzione da un punto indefinito al di fuori della finestra, piantando
i suoi occhi color acqua-marina in quelli dell' amica.
-Ti
stai annoiando Maya?- chiese la mora.
-È una
domanda retorica?- disse Maya con un tono impastato, ma allo stesso tempo
freddo.
-Sì, lo
era!Come sei intrattabile oggi!- ribatté sottovoce l'altra.
-Scusami
Kim. Mi dispiace, ma non resisto più- disse dispiaciuta Maya.
- Non
fa niente! Comunque è quasi finita, quindi resisti!- disse Kim facendo
l'occhiolino e sorridendo.
-Grazie-
rispose sorridendo a sua volta Maya. Kim l'aiutava spesso a tirarle su il
morale. Forse era per questo che erano migliori amiche:lei le sollevava il
morale, e in cambio Maya la consolava e le dava consigli quando l'amica
litigava con i suoi. Osservò ancora un attimo Kim, ke stava scribacchiando sul
libro, per poi poggiare la testa sul banco. I capelli castano chiaro si
sparsero sul banco. La particolarità dei suoi capelli era quella che avesse,
fin da piccola, due ciuffi color dell'oro che le incorniciavano il viso ovale,
e il resto dei capelli castano. Sia lei che Kim erano delle splendide ragazze:
alte, snelle, formose e con le gambe lunghe.(*ç*ndKei imbavagliato e
Takao)(posso continuare?ndme)(*ç*nd quei due imbecilli di prima)(ki tace
acconsente! continuiamo...U_Undme)Maya
chiuse gli occhi, non voleva dormire, solo estraniarsi dal mondo per pochi
minuti,il tempo di riflettere su tutto quello che era accaduto fino a quel
momento.
*C'era
buio, non si vedeva niente. Ma la cosa che odiava di più era il silenzio.
Quanto lo odiava. Quel terribile silenzio la opprimeva, se poi ci si aggiungeva
il rumore di quei dannati macchinari, c'era veramente da impazzire! Presto però
sarebbe scappata da quell'orrendo posto, ma per adesso doveva rimanere lì,
rinchiusa in quella maledetta capsula. Perché non poteva vivere come tutte le
sue coetanee. Perché non poteva correre, ridere e giocare a beyblade come
facevano tutti. La risposta la conosceva già, lei non era come tutte le altre
bambine. Lei era speciale. Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto
dall'entrata nella stanza di un uomo. Vorkov, quanto lo odiava, se non fosse
stato per lui ora sarebbe a qualche festa dell'alta società italiana. Non che
le piacessero quel tipo di feste, ma era l'occasione giusta per stare con la
sorella, le sue amiche , suo cugino e i suoi amici. Vorkov si avvicinò e poggiò
la mano grande e scarna sulla superficie liscia e fredda della capsula. Al suo
interno sospesa in un liquido verdognolo stava una bambina di circa 8 anni, a
cui erano collegati cavi con ventose posizionate su tutto il corpo. Intorno a
lei risplendeva una sorta di aura azzurro-bianca.Un sorriso crudele si dipinse
sul volto dell'uomo, che tirò fuori dalla tasca una pietra verde. La bambina
aprì di scatto gli occhi,facendo sobbalzare impercettibilmente Vorkov. Lo fissò
con i suoi occhi indagatori , per poi soffermarsi sulla pietra che l'uomo
stringeva tra le mani. Con un gesto lento mosse la mano verso il vetro
all'altezza della pietra. Vorkov cominciò a parlare-Sembra che tu avessi
ragione- La bambina distolse la sua attenzione dal ciondolo e cominciò a
fissare l'uomo nei suoi piccoli occhi rossi.-Grazie a questa pietra siamo
riusciti a trovare quello che cercavamo- Prima che l'uomo potesse continuare il
discorso la ragazzina parlò.
-
Allora non avete più bisogno di me. Lasciatemi andare!-
-Mi
dispiace, ma tu ci servi ancora. L'energia che emani è indispensabile per
creare i bit artificiali- Detto questo l'uomo se ne andò, però prima lasciò il
ciondolo su uno dei tanti tavoli del laboratorio.Quella fu l'ultima volta che
vide quell'essere viscido e schifoso. Accadde tutto in un momento: la sua aura
cominciò a risplendere sempre di più, fino a creare scariche elettriche che
fecero scoppiare tutti i macchinari. Poi tutto fu invaso dal fuoco. La capsula
si ruppe e la bimba cadde a terra. Non era più abituata a camminare, perché era
rinchiusa in quel tubo da circa 4 anni e non era facile riprendersi subito. Si
mosse a tentoni in mezzo alle fiamme,raggiunse il tavolo e prese il ciondolo.
Se lo strinse al cuore pregando che qualcuno l'aiutasse. Sembrò che la sua
preghiera fosse stata esaudita: la pietra si illuminò e ne uscì un'imponente
creatura avvolta dalla luce. Due occhi carmini la osservavano, l'abbracciò
e...*
-Maya!
Maya!-
chiamò a gran voce l'amica scuotendola. -Aiut...! Che cosa è successo?- chiese
Maya ancora spaventata dal sogno.-Non ho parole! Non ti sei accorta di esserti
addormentata in classe!? Per fortuna la prof. non ti ha visto- rispose
esasperata Kim. Però era seriamente preoccupata per l'amica; in quel periodo si
addormentava spesso e aveva sempre strani incubi, oramai aveva capito che c'era
qualcosa che non andava anche se l'altra dissimulava tutto. Maya, dal canto suo,
era spaventata e preoccupata, sapeva che la sua amica era in pensiero, ma non
voleva allarmarla ancor di più,specie se quei sogni erano falsi allarmi, anche
se gli incubi erano peggiorati e la tormentavano in continuazione.
Si
passò una mano tra i capelli,poi sugli occhi come per cancellare quello che
aveva sognato.
-Ti
muovi! Le altre ci stanno aspettando- la mora riscosse Maya dai suoi pensieri,
che dopo essere tornata nel mondo reale, annuì.
Uscirono
dall'aula dirigendosi verso il cortile dove le aspettavano la sorella di Maya,
Zoe, ed Elis. La prima era una ragazzina di 14 anni, dai capelli castani e dai
vispi occhi verdi; la seconda era una ragazza di 15 anni, dai capelli neri a
caschetto e dagli occhi viola.
-Finalmente
siete arrivate! Cos'è sorellina ti sei di nuovo addormentata in classe?-domandò
ridendo Zoe. Questa affermazione le fece guadagnare un bel pugno in testa dalla
sorella.-Come mai ci hai contattato telepaticamente? Cosa c'è di tanto
urgente?-domandò Maya a Elis. L'interpellata rispose con tono serio-Sembra che
il Presidente Daitenji abbia bisogno di noi. Dobbiamo recarci a Tokyo il prima
possibile!-
-Allora
si parte stasera?- domandò entusiasta Kim.
- Sì
ragazze! Le XX Angels ritornano in scena!- esclamò Maya sorridendo decisa. Le
altre erano, a loro volta, felicissime: Zoe saltellava da una parte del
cortile,Elis e Kim si erano prese per mano e saltellavano girando su se
stesse.Finalmente un po' di movimento, era dall'ultimo mondiale che avevano
vinto, che non si scontravano con altri blader. Si batterono il cinque per poi
salire nelle loro stanze per preparare il necessario per partire.
____________
Dall'altra
parte del mondo, precisamente a Tokyo...
-Ho
fameeeee!-esclamò un bambinetto dai capelli rossi.-Ha ragione Daichi! Anch'io
ho fame!-gridò un ragazzo moro con un berretto in testa.-Lo sapete che siete
insaziabili! Bisogna fare un mutuo solo per darvi da mangiare una
giornata!-disse seccata una brunetta. I Bladebreakers Revolution avevano appena
finito di allenarsi e stavano aspettando che fosse pronta la cena. Rei e Max
stavano giocando a carte assistendo al litigio quotidiano tra Hilary, Takao
e Daichi e gli inutili tentativi del prof. Kappa per farli smettere di
litigare.
-ORA
BASTA! MI AVETE STUFATO, STATE ZITTI ALMENO PER 10 MINUTI!-Tutti si voltarono
verso chi aveva parlato. Il russo dai capelli argentati sbatté dietro di sé la
porta, andandosi a sedere in un angolo della palestra, come se niente fosse
successo, mantenendo la sua freddezza e il suo contegno. Tutti rimasero a bocca
aperta, nessuno si sarebbe aspettato un comportamento simile da Kei. Lui che
era sempre freddo, silenzioso impassibile e spesso asociale, aveva appena
gridato ai suoi amici di tacere. Comunque da quel momento nessuno fiatò. Kei
non sperava in altro, era troppo nervoso a causa dei suoi incubi: sognava del
fuoco nero che lo circondava e da cui non poteva scappare. Ad un certo punto
però vedeva una luce e sentiva una voce che lo incoraggiava a non arrendersi.
La luce era irraggiungibile, poi davanti a lui comparì una pietra nera, si
avvicinava, la sfiorava e...Si svegliava di soprassalto bagnato di sudore. Non
ne voleva parlare con gli altri, perché non voleva che si preoccupassero
troppo. Un rumore proveniente dal pc di Kappa lo risvegliò dai suoi pensieri.
Un'e-mail.
-Chi te
la manda prof.?- domandò il cinese.
-Me
l'ha spedita il signor Daitenji, sembra che verrà organizzato un nuovo
campionato mondiale!-disse il piccoletto dagli occhiali.
-Fantastic!-
disse Max, l'americano biondo.
-Bene.Andiamo
ad allenarci!- disse deciso Takao, ma prima di poter muovere un passo la sua
pancia brontolò reclamando cibo.
-Ma
forse prima è meglio mangiare!- All'affermazione del moro tutti scoppiarono a
ridere.
Ognuno
prese posto a tavola e fra litigi e risate consumarono allegramente la loro
cena.
Fine 2°
chappy!
Ciao,
Bacioni!! ^_^
Dimenticavo:
COMMENTATE!!!!!!!
Kei: mi
ha fatto fare la figura dell'isterico, io il grande Kei!
se
buonanotte!=V_V=