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Autore: Lunastorta98    08/02/2017    3 recensioni
Ripercorriamo insieme la storia di una delle coppie Canon del mondo di Harry Potter, quella formata fa Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
Partiamo dal presupposto che io amo il personaggio di Remus e amo l'ostinazione di Tonks, quindi scrivere qualcosa su di loro era scontato!
La storia si apre con un evento che io ho immaginato, avvenuto nel passato (il prologo) per poi catapultarsi nel pieno della lotta che la giovane Auror combatte, per convincere l'ex professore a lasciarsi andare.
La storia segue gli avvenimenti reali (come raccontati dalla Rowling), ma reinterpretati e un po' più concentrati su di loro. Per esempio, i così numerosi turni di guardia dell'Ordine della Fenice sono citati in Harry Potter, ma nessuno di questi viene descritto. Così ho pensato di ambientare una scena della ff, in un turno condiviso da Remus e Tonks.
Essendo che la storia segue la realtà, ahimè i due moriranno alla fine, per cui addio amici miei. Io piango...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Salve a tutti! Sono ancora viva lo giuro, ma come avevo detto precedentemente, non riesco a scrivere nulla… in due mesi e più ho scritto solo due scene. Una la pubblico oggi l'altra non lo so… non vorrei neanche pubblicarla perché sennò mi ridurrei senza nemmeno una scena ahaha
Penso che la pubblicherò lo stesso ahah
Buona lettura!
Lunastoeta98

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L'ultima cosa che Tonks riuscì a sentire fu la risata di Remus. L'ultima cosa che vide fu la schiena del mago mentre lui richiudeva la porta. La strega abbassò lo sguardo e guardò la bacchetta che ancora stringeva tra le mani e, senza neanche accorgersene, gli occhi iniziarono a lacrimare copiosamente. L'Auror si chinò a terra e si sedette, lì, nel bel mezzo del corridoio. Raccolse le gambe portandosele al petto e se le abbracciò, abbassando la testa. Si chiese perché Remus l'avesse abbracciata. Ovviamente ne era felice, ma non riusciva ad evitare di pensare che lui le avesse concesso quell'abbraccio, perché temeva che sarebbe stato l'ultimo. 
Non sapeva con esattezza quanto tempo fosse trascorso, quando si alzò e uscì di fretta dalla casa, scese in strada e iniziò a correre, lo sguardo alla disperata ricerca di Remus, come se lui la stesse aspettando da qualche parte per poi riderle in faccia dicendo che era solo uno scherzo.
Ma non era uno scherzo.
Ancora in lacrime, Ninfadora si fermò in mezzo alla strada e si guardò intorno, per poi raggiungere un vicolo. "Vigilanza costante" pensò per poi smaterializzarsi. 
Arrivò alla Tana. Fece qualche passo nel giardino, lo sguardo perso. Non si accorse di non essere sola e per questo andò a sbattere contro qualcuno

«Ehi Tonks!» la voce allegra di Fred Weasley la salutò «Tonks… tutto bene?»

Lei non si accorse di nulla, la testa altrove. Alzò lentamente lo sguardo su Fred, ma i suoi occhi videro Remus e lei abbracciò il ragazzo quasi di scatto. Da parte sua, il giovane si sorprese non poco e strinse a sé la strega. Iniziò a camminare verso casa, tenendo lei vicina e vi entrò. Chiamò a gran voce la madre 

«Che succede George?»
«Niente» disse lui spuntando dalle scale «Ah donna! Ancora non distingui me da Fred? Non ti vergogni?»
«Oh scusami…» sbuffò lei divertita, per poi uscire dalla cucina diretta verso Fred

Entrò nel soggiorno e vide il figlio abbracciato a qualcuno, ma non riuscì subito a distinguere chi fosse, perché la sua figura era coperta dal giovane Weasley. Si avvicinò e rimase a bocca aperta nel vedere che Ninfadora Tonks, in lacrime, non voleva staccarsi dal figlio

«Mamma… che faccio?» chiese lui «Aiutami» 

La donna si avvicinò e fece allontanare Tonks dal figlio. Quest'ultima si dimenò per poi crollare a terra.
Cosa stava succedendo alla stravagante, allegra, spensierata Tonks che tutti conoscevano? Perché era in lacrime? Perché sembrava non reggersi in piedi? Perché i suoi capelli non erano del consueto rosa cicca che tutti erano abituati a vedere? Molly riuscì a capire cosa doveva essere successo solo dopo averci pensato un momento: Remus era appena partito. 
Guardò il figlio e, con un gesto della mano, lo invitò a andarsene da lì assicurandogli che ci avrebbe pensato lei. Fred annuì e qualche istante dopo era scomparso su per le scale. Molly si chinò a terra e aiutò la giovane strega a rimettersi in piedi, la scortò in cucina e la fece accomodare al tavolo. In tutto questo Tonks si muoveva meccanicamente. Aveva smesso di piangere, ma le guance erano ancora rigate dalle lacrime già versate 

«Tonks, cara, vuoi del the?»

Silenzio.
Molly si mise ugualmente all'opera e incantò il necessario affinché il the si preparasse da solo. Si avvicinò subito dopo a lei e le asciugò le guance per poi spostarle i capelli dal viso. Più volte cercò di attirare l'attenzione della ragazza, di parlarle. Nulla, lei non rispondeva.

«È andato via» disse a un tratto interrompendo Molly
«Oh Tonks…» 

Le si avvicinò, prendendo posto sulla sedia accanto alla sua e sospirò passando un braccio intorno alle sue spalle. Solo allora notò la bacchetta che Ninfadora teneva stretta al petto

«Quella…?»
«È sua… la devo tenere io. Si fida di me» mormorò in risposta Tonks 

La Signora Weasley si alzò e raggiunse i fornelli versando il the in una tazza, prese anche qualche biscotto che poggiò su un piattino. Portò le cose al tavolo posandole davanti alla giovane strega.
Remus le aveva lasciato la sua bacchetta. Chi sa perché quella le sembrava un'assurdità. Improvvisamente la preoccupazione la assalì: senza bacchetta non poteva difendersi. Riuscì però a capire abbastanza velocemente che quella stessa arma di difesa poteva essere ciò che l'avrebbe condannato.
La donna prese di nuovo posto accanto alla strega che nel frattempo non aveva accennato a toccare il the o i biscotti.

«Tonks, fermati qui a dormire» disse semplicemente Molly

Arthur entrò in cucina in quel momento e osservò le due streghe con fare interrogativo. Molly gli chiese se poteva preparare un letto per Tonks e, dopo che il marito ebbe annuito, aggiunse che gli avrebbe spiegato quanto stesse succedendo in un secondo momento. 
Meno di venti minuti dopo, l'Auror era sdraiata su un letto, era stata cambiata da Molly stessa che le aveva dato un pigiama. Solo una cosa non era riuscita a toglierle di mano: la bacchetta di Remus. Ogni volta che ci provava lei stringeva la presa e ripeteva sempre la stessa frase 

«La devo tenere io. Si fida di me»
  
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