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Autore: Fabb5000    08/02/2017    2 recensioni
Sono passati parecchi anni da quando Lyon, Stefano, Anna e Mario giocavano a Minecraft e, insieme a quei tempi, si è conclusa anche la FailCraft. Ora Lyon, ormai ultracentenario, conscio che ormai non gli resta molto tempo, decide di rivelare alla sua nipote sedicenne la sua vera storia, ovvero quella che successe dopo gli avvenimenti di "A caccia di Herobrine"; la storia che lo rese un eroe non solo in Minecraft, ma in tutti i mondi, e che va tramandata alle generazione future prima della fine. La storia di come lui, Stefano, Anna e Mario salvarono tutti gli universi da una terribile piaga. [[Consigliabile, ma non indispensabile, legge il prologo]]
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'FailCraft in real life'
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Non appena Yoda e Buck avevano portato la notizia della cattura di Herobrine agli altri dei, si era scatenato un putiferio. Notch voleva recarsi subito per salvare il fratello, ma altri, in primis Odino, ritenevano più saggio organizzarsi prima di agire.

Ma quando il furetto aveva rivelato che a Minas Morgul si nascondeva davvero il Grande Nemico, nessuno si era più fatto domande : Gea, infatti, aveva ordinato a tutti di armarsi e li aveva teletrasportati nei boschi del Nord, sperando che la riluttanza del nemico significasse che ancora non era pronto ad affrontarli.

Velocemente i nove dei giunsero sulla cima della montagna, sul quale fianco giaceva la fortezza di Minas Morgul.

Notch era pronto ad entrare, ad affrontare gli orrori della fortezza anche da solo, se necessario, quando improvvisamente dal castello si levò una nube nera.

Non appena fu di fronte a loro, la nube si addensò e prese la forma di un gigantesco essere nero, alto tre volte gli dei, con occhi rossi come due braci.

Gea si fece avanti : -Null! Signore dell'oscurità e della distruzione! Veniamo qui a chiederti di restituire il dio che hai rapito!-

La figura nera parve stizzirsi : -Blenlion? ("Rapito?")- chiese con tono tranquillo. -If noir, itri gu sul. Mash norniqna mac tuc ("Se non sbaglio, è stato lui a intrudursi in casa mia. È mio diritto farmi giustizia")-

Gea assottigliò gli occhi, arrabbiata, ma mantenne la calma. Sapeva che se avessero combattuto in molti sarebbero stati uccisi, ammesso che ci sarebbero stati dei sopravvissuti. Sperando quindi che in quei tredici miliardi di anni il Grande Nemico fosse riuscito in qualche modo a rinsavire dalla sua pazzia, tentò nuovamente la via diplomatica : -Lo so, Null. Faccio quindi appello alla tua pietà, e ti chiedo di dimenticare questo affronto. Lascia che sia io ad occuparmi di Herobrine-

E allora Null esplose in una risata fredda come ghiaccio, che fece accapponare la pelle agli dei : -Irma fro dii ("Non sei cambiata per nulla")- disse. -Rifna taa, Ghean ... grofna, riktaa et rilontuu ... ("Sei sempre la solita, Gea ... altezzosa, egocentrica e falsa ...)-

La figura si avvicinò lentamente : -Raniguran Herobraian ("Non ho intenzione di restituire Herobrine")- disse. -Rotta, lok tanto saa ... mosh l'Iran toruk mac tuk, Ghean! ("Anzi, ho un consiglio per te ... lascia questo Pluriverso o muori, Gea!")- e detto questo dalle sue mani partì una scarica di fulmini violacei.

Gea fu centrata in pieno petto e compì un volo di tre metri, per poi scontrarsi contro una roccia e cadere a terra folgorata.

Gli altri dei si misero in posizione di attacco, ma la loro preoccupazione era evidente. Qualcuno che riusciva a mettere fuori gioco la regina degli dei con un colpo solo non era da prendere alla leggera.

Odino si lanciò in avanti, stringendo l'impugnatura della sua lancia, ma fu costretto ad indietreggiare a causa di un altra scarica di fulmini che parò all'ultimo.momento con l'arma.

Poi dalla schiena di Null partirono decine di tentacoli che cercarono di avvinghiarsi agli dei. Buck con il suo coltello ne tagliò un paio, ma non servì a molto, poiché quattro presero il loro posto, avvolgendosi intorno al furetto nel tentativo di stritolarlo.

Silente si rese conto che Buck era in pericolo : -Immobilus!- urlò puntandogli contro la bacchetta, facendo perdere ai tentacoli la presa.

-Grazie, cappello a punta!- gli urlò il furetto, per poi arrampicarsi su uno dei tentacoli nel tentativo di raggiungere la testa di Null. Peccato che fu subito ostacolato da una manata che lo spedì dritto contro una roccia.

Zeus afferrò le sue saette e le lanciò contro Null, non riuscendo però nemmeno a scalfirlo. Notch gli si affiancò supportandolo col suo scettro, scatenando lampi e tuoni, ma ogni volta che un fulmine cercava di colpirlo il Grande Nemico si proteggeva con una nebbia nera.

Odino tornò alla carica, affiancato da Silente, ma i due furono nuovamente respinti. Null poi si voltò verso Eragon, il quale partiva alla carica in groppa a Saphira, e li immobilizzò con i suoi immensi tentacoli.

Gandalf lanciò un incantesimo di richiamo, cercando di liberare i due dalle prese dei tentacoli, ma il dio oscuro avvolse i suoi tentacoli attorno al bastone del mago e, dopo averlo spezzato, lo colpì in pieno petto fracassandogli il torace.

-Rivoglio Rudy ...- mormorò Buck rimettendosi faticosamente in piedi, ma il tempo di alzarsi e un altro tentacolo si era avvolto attorno a lui. Il furetto cercò di tagliarlo, ma era assai resistente.

Improvvisamente però il furetto vide la sagoma inconfondibile di Yoda compiere un salto triplo e tranciare in due il tentacolo con la spada laser. Buck lo ringraziò e, afferrato il coltello, lo affiancò tagliando più tentacoli possibili nel tentativo di raggiungere Null.

Ma questi lanciò nuovamente una raffica di fulmini violacei contro i due. Yoda sfruttò la spada laser per pararli, ma mentre faceva questo altri tentacoli lo afferrarono da dietro, privandolo dell'arma. Buck intervenne in suo soccorso, ma venne anch'egli catturato.

Dopodiché Null colpì con i fulmini Zeus e Notch, mandandoli al tappeto, per poi lanciare quella che parve una vampata di oscurità su Silente e Odino, tramortendoli.

Il dio malvagio afferrò tutti gli dei e, tenendoli sollevati sopra la sua testa, rise di gusto : -Rikta ... nukta nii mastan? ("Sciocchi ... pensava te davvero di potermi battere?")-

Null continuò a ridere, ma improvvisamente si bloccò.

Gea si era rimessa in piedi, e lo guardava con sguardo feroce. Ogni traccia della gentilezza mostrata poco prima era svanita dal suo volto, ed il suo corpo era avvolto da un'aura di potere, come se sprigionasse vapore bollente.

La dea alzò la mano destra, che si illuminò di una luce potentissima; Null urlò di dolore e si portò le mani agli occhi, come se fosse accecato. Dopo qualche istante i tentacoli mollarono la presa e gli dei caddero con un tonfo.

-Vattene, dio maledetto!- urlò Gea. -Tu non hai alcun potere qui, signore dell'oscurità! Tu, che sei senza volto e forma, non hai posto tra i mortali! Ritorna nell'ombra!-

Detto questo dalla sua mano si sprigionò un fasciò di luce dorata che colpì Null in pieno petto. Il Grande Nemico urlò di dolore, ma continuò comunque a tenere gli occhi serrati mentre cercava di staccarsi il raggio dal corpo.

-Il tuo tempo in questa terra è terminato!- urlò Gea. -Le terre oltre la morte ti attendono da troppo tempo, ed è ora che tu le raggiunga!-

Gli altri dei, come istigati da Gea, si affiancarono a lei ed emisero anch'essi fasci di luce dritti contro il dio malvagio. L'oscurità parve rimpicciolirsi, mentre una grande luce invadeva la montagna.

-Vattene, dunque, imperatore del male!- urlò Gea, questa volta con tono più risoluto. -Ritorna nell'ombra! Lascia questa terra per sempre! Tu sei senza vita, senza carne, senza energia vitale! Ritorna nel vuoto da cui tu sei venuto!!!- e così dicendo unì le mani e lanciò una vampata di luce contro Null.

Non appena lo sfiorò, ci fu un'esplosione di luce che rimbombo per tutta la montagna. Gli dei erano sfiniti, ma osservarono soddisfatti il loro lavoro.

Ma non appena le nubi si diradarono, il sorriso svanì dai loro volti. Null era lì, davanti a loro, e non si era nemmeno spostato, nonostante quell'attacco di estrema potenza.

Gea indietreggiò, in un misto tra terrore e stupore. Come diavolo aveva fatto a resistere a un tale colpo, che normalmente avrebbe spaccato un pianeta in due?

Il dio malvagio pareva più divertito che altro : -Saf. Niktura noi tran ("Grazie. Oggi mi ero scordato di fare colazione")- disse ridendo.

-Ma ... ma come ...- mormorò Gea non riuscendo a nemmeno a parlare per lo stupore.

-Wish nii? ("Come ho fatto a sopravvivere?")- chiese Null. -Nak tam ruum, fantin, ramish norma gadul ... niftar hann! Groft nolla ma di! ("Mentre voi, dei, avete bisogno della fede dei mortali per esistere, io ho imparato a vivere del loro dolore, delle loro sofferenze ... che sono infinitivamente più potenti! Mi hanno dato la possibilità di assorbire il tuo potere, fino all'ultima goccia!")-

Mentre gli dei indietreggiarono, Null parve farsi imponente : -Ruun ... mas ta ... lift aramdun? ("E poi ... come si può uccidere ... chi già è morto?")-

Il dio crudele scoppiò a ridere glacialmente : -Ies granà. Endan follan. Nash naa riga suun ("La vostra fine è cominciata. L'End cadrà. E così sorgerà il regno dell'oscurità")-

Null alzò la mano per poi chiuderla a pugno in segno di vittoria : -Reign tar mosh nii. Rifta lamgun ad broo ("Il tempo della vita è finito. L'età della morte è alle porte")-

Gea indietreggiò ancora di più, terrorizzata da quell'essere folle. -Tu sei un pazzo- fu l'unica cosa che riuscì a dire.

Null scoppiò nuovamente a ridere : -Rinash taran somma tuu ... ("Sono quasi tentato di lasciarti in vita ...")- mormorò. -... gorgia nat rum goo ... nat rum laag ... nat crompt yis nac et yos broon naft ... ("... fosse solo per vederti soffrire ... osservare come la distruzione del tuo mondo ti distrugge ... osservare come corrompe il tuo cuore e ti porta alla pazzia ...")-

La risata cessò, e Null si fece imponente : -Mos nii. Gor naf tuli. Roshni duu, non garf ... ("Ma non lo farò. Il nostro giochino finisce qui. Quindi dimmi, mia signora ...")- disse beffardo con un sorriso malvagio. -... osh ran tul nag? ("... come scegli di morire?")-

Null si tramutò in una nube di fumo nero e si scagliò contro gli dei. Gea, istintivamente, eresse una barriera magica intorno a tutti, che però si assottigliò di secondo in secondo.

-Non farlo!- urlò, cercando di farsi sentire dal dio malvagio. -Puoi ancora redimere la tua anima maledetta! Cerca di uscire da questa tua follia! Se distruggi il Pluriverso condennarai ogni cosa all'eterno nulla!-

-Os-man uf tor ga, et rof taran diing! ("La mia tribù combatte la tua, e questo per me non è pazzia!")- urlò Null mentre cercava di forzare la barriera. -Ushni ... ROOIG!!! ("Ora ... MUORI!!!")-

La barriera andò in frantumi e la nube nera si preparò ad avvolgerli nelle sue spire.

All'ultimo istante, però, Gea sfruttò le ultime goccie del suo potere per prendere gli altri dei e teletrasportarli via. Un secondo dopo, la nube nera si richiuse con uno schianto fragoroso.

Il fumo si riaddensò nella figura spettrale di Null. Il dio malvagio ammirò crudelmente il risultato, poi chiamò a gran voce : -Entitian! ("Entity!")-

La figura bianca di Entity303 si materializzò accanto a lui. -Mi avete chiamato, mio signore?-

-Gramp. Rokta Netheran-dul Nash et Harland goor ("Esatto. Raduna i guerrieri del Nether e muovi verso la città degli Haranduin")- disse Null. -Rool, Entitian. Gosh tir lan d'un. Mos et park dulk ("Sta attento, Entity. Non sono ammessi errori questa volta. Una solo insubordinazione e ti ritroverai nel mondo dei morti")-

-Sissignore- rispose Entity con una smorfia, per poi sparire nuovamente.

Null osservò il punto in cui erano scomparsi gli dei e rise : -Ron, gandis, ron. Lishtami-nistul ... Muah-ah-ah-ah!!! ("Scappate, dei, scappate. Avete solo rimandato l'inevitabile ... Muah-ah-ah-ah!!!")-
   
 
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