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Autore: Il_Genio_del_Male    08/02/2017    7 recensioni
Sehun ha poche, ma granitiche, certezze. Una di queste è che Jongin non capisce una fava (più o meno).
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kai, Kai, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
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Sehun è un uomo dalle poche ma granitiche certezze. Sa, per esempio, che Kyungsoo è una specie di Satana in miniatura concupito dall’angelico Joonmyun e che Chanyeol è una passiva sfondata tale da far sembrare (persino!) Yifan un rude e becero camionista tutto muscoli, birra e bestemmie in dialetto. Sa che Lu Han è il più insaziabile dei cerbiatti mannari, golosissimo di un raviolo umano che risponde al nome di Minseok. Sa che Jongdae e Zitao non la danno a bere a nessuno con le loro fantomatiche lezioni di yoga che si protraggono ben oltre un orario ragionevole; e Yixing non è meno discreto, le sue mani così spesso incollate al didietro di Baekhyun “per testarne il tono muscolare” (testuali parole). E’ perfettamente conscio del proprio sex appeal, un fascino indiscusso e travolgente che non risparmia nemmeno i fan di sesso maschile. Ma soprattutto, Sehun è certo di una incontestabile -per quanto avvilente- verità: Jongin non capisce una fava.

 

 

Ora, Jongin è l’amore della sua vita. Su questo non ci piove. Jongin è, per citare le immortali parole di Shakespeare, il suo faro sempre fisso che guarda alle tempeste e mai ne è scosso, la stella polare che guida la nave errante del suo cuore. Sehun non ha paura ad immaginare un futuro con lui e, benché non lo abbia ammesso ad anima viva, ha già scelto i nomi dei loro futuri figli. In altre parole, è cotto come la più stomachevole delle pere cotte. Non ci vuole un intelletto sopraffino per accorgersene.

Eppure Jongin, un po’ fagiano ma di sicuro non scemo, fatica a comprenderlo. Non ne parlano mai, le rare volte che Sehun ha provato ad accennare all’argomento sono degenerate in una rotolata tattica tra le lenzuola o scivolate via in un silenzio impacciato ma definitivo. Però l’elefante nella stanza resta, ingombrante e rosa shocking, cosparso di piume e brillantini, e ad ignorarlo è proprio Jongin. Sehun, non potendo affrontare l’argomento a parole (pena uno sciopero sessuale a tempo indeterminato), cerca in ogni modo di veicolare ciò che prova attraverso piccoli gesti quotidiani.
Lo abbraccia, ne sfiora la guancia o la nuca con le labbra al risveglio, appoggia la testa sulla sua spalla quando siedono sul divano a notte fonda a chiacchierare di tutto e niente. Carica ogni carezza, ogni sorriso sghembo di tutta la tenerezza di cui è capace. Durante l’amore, bacia la pelle di Jongin con la riverenza che normalmente si rivolge a un dio. Entrare in lui è come unirsi con la sua anima; Sehun spinge, lo costringe alla resa, lo sente irrigidirsi tra le braccia e lasciarsi andare con l’estasi negli occhi nutrendosi di quell’abbandono fiducioso. E pensa tra sé, sottilmente agrodolce: lo capirai prima o poi che farei qualsiasi cosa pur di renderti felice, testone.

 

 

Testone o fagiano che dir si voglia, Jongin mantiene il riserbo riguardo alle proprie insicurezze e sfoggia, alle volte, un’aria da virtù offesa che ben si accorda all’indole passiva-aggressiva dei grandi timidi. Sehun non lo sopporta. Vorrebbe che Jongin si decidesse a sfogarsi con lui, a mettere nero su bianco quello che non va nel loro rapporto, cosa lo fa soffrire. Sehun sa di non essere un fidanzato esemplare, è un essere umano e sbaglia più volte di quanto gli piaccia ammettere. Ma se l’altro non lo aiuta, se non si decide a mettersi al timone insieme a lui, dove andranno a finire? Come potranno schivare gli iceberg che si profilano all’orizzonte?

 

 

Una notte Jongin scivola nel letto di Sehun, convinto che il ragazzo si stia crogiolando nel mondo dei sogni. Le parole arrivano in un sussurro quieto, un mormorio da preghiera.

“So che sei preoccupato per me. Mi dispiace. Non è colpa tua, sono io il problema. Me li creo in testa, i problemi. Talvolta mi viene una paura incredibile”, rivela in un soffio, “ho paura che tutto questo finisca, che ci scoprano e cerchino di separarci. Il futuro mi terrorizza, è una terra straniera. Se potessi conoscerlo già adesso, avere la certezza che sarai sempre al mio fianco…” un sorriso amaro gli si disegna in volto. “Ma non si può e devo accettarlo. Fare pace con l’angoscia che mi mangia il cuore. Finché non ci sarò riuscito, ti chiedo di portare ancora un po’ di pazienza. Sopportami, ignora i miei sbalzi d’umore” si china a baciargli i capelli. “Non ho alcun dubbio su di noi. Tu mi rendi felice. Sei la mia persona speciale”.

Con delicatezza, per non svegliarlo, solleva le braccia di Sehun e se le cinge attorno alla vita, accoccolandosi contro il suo calore. Sehun, ovviamente sveglio come un grillo, simula un movimento dettato dal sonno e ne approfitta per stringerlo di più a sé. E sorride. Sospira, perché Jongin ha ragione: è un sentiero irto di pericoli, quello che hanno imboccato. Ma adesso può aggiungere alle sue poche e granitiche certezze la presenza (a volte tormentata, e tuttavia fissa) di Jongin, pronto a lottare insieme a lui; ed è solo questo che conta davvero.

 

 

 

 

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

Il titolo è un omaggio alla fichissima sigla di Yuuri!!! on Ice, fandom in cui ho debuttato da poco. Quell’anime iper fagiano mi ha frastornata a tal punto che non escludo un crossover, in futuro.

   
 
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