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Autore: SantaStyles    10/02/2017    0 recensioni
Noi esseri umani siamo sempre costretti nel fare le scelte, nel bene e nel male. Che sia per salvare un amico dal cancro, o non dire che il fidanzato di tua sorella la tradisce. O qualcosa del genere, dobbiamo scegliere. Anche Louis Tomlinson dovrà fare la sua, appunto, di scelta.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 
Quando mi svegliai il giorno dopo, avertii in primis il caldo del lenzuolo che mi copriva il corpo. Non ricordavo però di averlo preso. A dire il vero non ricordavo neanche quello che mi ero sognato. Mi capitava spesso questi piccoli ‘incidenti’ notturni.
Mi alzai dal materasso, avvicinandomi alla finestra, aprendola. Ecco, non ricordavo neanche di averla chiusa. Forse faceva un pò freddo. Boh, non lo sapevo con certezza. Uscii dalla stanza, andando fuori al balcone. 
C'era un sole che spaccava le pietre. Un cielo limpido, senza nessuna traccia di nero o di grigio. Sarebbe stata una giornata senza pioggia. Una giornata tranquilla e molto calda. Prevedevo già un bagno di sudore. 
Solo dopo aver visto mia madre che puliva il giardino mi svegliai dai miei pensieri. Entrai in casa, facendomi un bagno, come la sera precedente, con l'acqua fredda. 

***

Ora erano le quattro pomeridiane. Avevo pulito la mia stanza, il balcone, il bagno, insomma tutto il piano di sopra. Una faticaccia, ma almeno, non dovevo respirare la polvere. E come avevo detto quella mattina, ero pieno zeppo di sudore. Puzzavo peggio di una puzzola. 
"Louis, mi faresti un favore?"
«Parla pure, mamma»
"Andresti da Tesco a prendere qualcosa da mangiare. Siamo denutriti!"
Risi alla parola ‘denutriti’. E' vero, non mangiavamo da stamattina, però non è che sembravamo anoressici. In fondo si vedeva ancora un pò la mia pancia che non voleva proprio andarsene. E pensare che avevo fatto anche attività fisica!
"D'accordo, cosa dovrei prendere?"Chiesi.
"Un pò di frutta, qualche bevanda. Del cibo insomma. Oh, anche dei detersivi. Ecco, ti ho scritto qui quale detergente prendere."E mi porse un foglio di carta.
Lessi qualche parola, prima però di andare da Tesco, mi sarei fatto un'altra doccia. Non volevo mica far morire la gente facendo sentire la puzza di sudore. Del mio sudore!
"D'accordo, posso prendere delle birre?"
"Ugh... sì, ma solo una o due confezione. Dopo niente più alcolici!"
"E va bene!"
Con questo andai a farmi la seconda doccia della giornata. Fortuna che avevamo l'eletricità e l'acqua. E per fortuna, mamma aveva pulito la cucina. Sennò gli alimentari sarebbero andati a male in poche ore. 

***

Dire che era stato facile trovare Tesco sarebbe stato impossibile. Mi ero perso una volta, il bello che avevo la bicicletta con me. Sennò avrei fatto notte nel trovarlo. Legai la mia adorata bici ad un palo della luce ed entrai nel market. 
Mi guardai un pò in torno, prendendo un carrello da spesa, dirigendomi nel reparto ‘igiene per la casa’. Presi la lista, prendendo quello che vi era scritto sopra. Misi tutto ordinatamente nel carello, e dopo aver preso quello che mi serviva, andai alla ricerca del banco ortofrutta.
Presi della frutta a caso, non ero vizioso, mi accontentavo di tutto quello che riguardava il cibo, senza mai lamentarmi.
E dopo aver preso anche delle bibite, andai alla cassa, trovandomi di fronte un ragazzo alto e muscoloso, dai capelli castani e dagli occhi color cioccolato. Misi tutto sul nastro trasporttatore. Aspettando che Liam - lessi il nome dal cartellino che aveva attaccato sulla divisa da lavoro-, battesse i prodotti. 
"Sei nuovo per caso? Non ti ho mai visto!"Disse, mentre batteva alcuni cose.
"Si, mi sono trasferito ieri, piacere, sono Louis."Risposi, porgendo la mia mano.
"Piacere, sono Liam!"Afferrò la mia mano, con un gran sorriso. 

***

Ritornai a casa in bici, senza perdermi. Era un pò difficile pedalare con quelle buste, c'era il rischio di poter cadere e di rompermi un piede. Fortuna che mia madre era un' infermiera. Arrivai nel io quartiere, guardando la casa accanto alla mia. 
Era così sporca e così misteriosa. Il mistero mi affascinava. 
Arrivai di fronte casa mia, scesi dalla bici, legandola alla staccionata verde. Afferrai le buste e bussai alla porta. Vi abitavo, ma non avevo ancora le chiavi!
"Louis, sei tornato! Avevo il terrore che ti fossi perso!"
"Non mi sono perso neanche una volta!" 
Mia madre mi guardò come per dire: ‘perchè non ti credo?!’
"D'accordo. Mi sono perso sola una volta!"Ammisi.
Lei rise, ed entrammo in casa. Stranamente avertii un brivido alla colonna vertebrale. Pensai che era stata una folata di vento. 
   
 
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