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Autore: Giuls_BluRose    10/02/2017    1 recensioni
Raccolta di mini OS | Collegata a "Courage, it will be Okay | Si può leggere senza conoscere il prequel |
Dal primo capitolo:
La piccola Tracy, di appena quattro anni, era tornata da poco dall'asilo e si era andata a sedere sul divano a guardare i cartoni animati, sapendo che entrambi i suoi papà stavano lavorando molto in quei giorni. Era una bambina molto sveglia, come tutte a quella età richiedeva spesso l'attenzione dei genitori, ma capiva bene che se Kurt e Blaine stavano lavorando era certamente per qualcosa di importante e che avrebbero giocato con lei non appena avessero potuto.
Stava pensando al compito che le aveva assegnato la maestra da quando era tornata a casa, per svolgerlo aveva bisogno dell'aiuto dei suoi genitori, ma non voleva disturbarli; aveva quindi deciso che avrebbe aspettato che si fossero liberati per poter fare le sue domande.
Mentre aspettava si era messa a guardare i suoi cartoni animati preferiti, mangiando il panino che Kurt le aveva fatto trovare per merenda: pane dolce con marmellata alla fragola, uno dei suoi preferiti.
Stava tranquillamente finendo la merenda quando Blaine uscì dallo studio, per controllare che lei nel mentre non avesse combinato nessun pasticcio.
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuovo personaggio | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Venerdì 10 Febbraio - “When you came into my life” by Scorpions

 

You give me your smile
A piece of your heart
You give me the feel I've been looking for
You give me your soul
Your innocent love
You are the one I've been waiting for
I've been waiting for

 

“Buongiorno raggio di sole.”
Blaine mugolò qualche parola confusa, portandosi istintivamente il cuscino sopra il volto, per cercare di non far udire nessun rumore alle sue orecchie.
Era Venerdì e quello significava che era il suo giorno libero della settimana, insieme alla Domenica, ovviamente.
Il ragazzo voleva dormire per recuperare tutta la stanchezza che aveva addosso in quei giorni e già immaginava un bel sonno fino a tarda ora, ma a quanto pareva Kurt era dell'idea contraria.
Il castano aveva acceso la lampada posizionata sul comodino e stava sussurrando piano alle orecchie del marito per farlo svegliare, cosa che stava decisamente funzionando.
“Sveglia amore, sono le nove ormai.”
Blaine continuò a mugolare, premendosi il cuscino sul volto come se fosse una protezione, mentre Kurt sorrideva intenerito e continuava a chiamarlo sempre a voce più alta.
Quella mattina era passata Rachel ad accompagnare Tracy all'asilo, lasciando ai due ragazzi una mattinata di riposo; Kurt però non era molto disposto a rimanere a letto fino a tardi, quindi non appena sveglio del tutto aveva iniziato a “dare noia” al marito, per svegliarlo.
“Dai Blaine.”
Un sonoro sbuffo provenne da sotto il cuscino e il controtenore dovette tenersi più del dovuto per non scoppiare a ridere: sapeva bene ormai quanto Blaine amasse stare a letto e quando ne aveva l'occasione era più che felice di poter poltrire il più possibile.
Anche Kurt, solitamente, era molto felice di potersi riposare, ma stranamente quella mattina non voleva sprecarla a dormire.
“Kurt è presto ed io ho sonno.”
Blaine sospirò, levandosi finalmente il cuscino dal volto e guardò negli occhi il marito, che si era fatto ancora più vicino a lui: i suoi occhi azzurri, quasi ghiaccio, che si specchiavano in quelli color miele del marito, facendoli sorridere entrambi.
“Dovevi andare a letto prima, invece di restare sveglio fino a tardi a comporre musica.”
“Non dirmi “Te lo avevo detto” amore.”
Kurt rise piano e si accostò al volto del marito, strofinando il naso al suo, facendo sorridere Blaine, che istintivamente chiuse gli occhi mentre appoggiava la testa sul petto dell'uomo.
“Non posso stare qua a prendermi le tue coccole?”
Kurt ruotò gli occhi al cielo, divertito da quella richiesta tanto infantile del marito: se ci si metteva sapeva essere perfino peggio della piccola Tracy.
“Lo sai che non abbiamo più diciassette anni, non possiamo passare tutta la mattina a letto a farci le coccole.”
Il castano parlava mentre passava la mano nei ricci scuri del più piccolo, che beatamente si era messo ancora più comodo, con una mano che carezzava il fianco del mezzo soprano.
“Perchè no? Non ci vedo nulla di male.”
Blaine aveva iniziato a cantilenare come un bambino, mentre disegnava cerchi invisibili sul fianco del marito: amava stare così, quando erano soli – cosa che succedeva sempre meno – lui amava quei piccoli momenti di tenerezza col Kurt.
“No, non ci sarebbe nulla di male amore, peccato che tra poche ore nostra figlia tornerà a casa e io non vorrei essere in te se non troverà il pranzo fatto e la casa in ordine.”
Kurt non voleva essere duro, ma sapeva bene che Tracy amava l'ordine e era molto irascibile se tornata a casa non trovava il pranzo che l'aspettava; forse era tutta colpa dei genitori che l'avevano viziata, anche fin troppo, ma era difficile cambiare le abitudini di quello scricciolo.
“Ma Kurt...”
Il mezzo soprano rise intenerito, mentre continuava a carezzare i dolci e morbidi ricci del ragazzo sopra di lui: era molto rilassante tenere le mani in quei ricci lenti, erano un delle cose che Kurt amava di più di suo marito, da quando aveva smesso di soffocare i capelli sotto chili e chili di gel.
“Ti amo.”
Il più grande sussurrò quelle due semplici parole come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, uscirono dalle sue labbra senza che lui avesse modo di pensare a quello che stava realmente dicendo, sapendo perfettamente di non poter mentire sui suoi sentimenti verso il marito.
Blaine sorrise e chiuse gli occhi per qualche secondo, sentendo il cuore riempirsi di gioia: non era certo una novità che Kurt dicesse di amarlo, ma era sempre un attimo di felicità quando se lo sentiva ripetere.
“Vieni qua.”
Un semplice comando uscito dalle labbra del più grande, comando che il moro eseguì immediatamente, alzando appena il busto e portandosi stese accanto al marito, intrecciando mani e sguardo a quello di lui.
“Dimmi.”
Chiuse appena gli occhi color miele quando sentì le labbra di Kurt posarsi delicatamente sulle proprie, sorridendo nel bacio mentre gli stringeva più forte le mani.
“Tu mi hai dato il tuo sorriso, un pezzo del tuo cuore, mi hai dato il sentimento che stavo cercando.”
Il più piccolo aveva iniziato a cantare appena, tenendo le labbra che sfioravano quelle del marito; la sua voce era calda e delicata, ma abbastanza forte affinché il marito la potesse sentire.
“Cosa...?”
Kurt aveva aperto nuovamente i suoi occhi, sentendo che Blaine si era staccato dal bacio e aveva iniziato a cantare; il castano non se lo aspettava e per qualche attimo ascoltò quella delicata melodia che risuonava nelle sue orecchie.
“Mi hai dato la tua anima, il tuo innocente amore; tu sei quello che stavo cercando, che stano cercando.”

 

Inutile! E' stato tutto inutile! Io sono inutile!”
Kurt aveva iniziato alzando la voce, ma in quel momento si era ritrovato proprio ad urlare in mezzo alla sua stanza, colpendo ogni cosa che trovava a portata di mano. Un attacco di rabbia, l'ennesimo quella settimana.
Le vacanze estive erano appena iniziate e finalmente Kurt e Blaine potevano passare l'intera giornata insieme senza pensare alla pressione della scuola.
Sarebbe stato tutto perfetto, se solo Kurt non fosse stato così accecato dalla rabbia.
Non era stato accettato alla NYADA, dopo tutto l'impegno che ci aveva messo per arrivare tra i finalisti; apparentemente gli era passata, ormai erano passate due settimane da quella lettera di rifiuto, ma a Kurt ancora bruciava quella sconfitta e si sentiva inutile, come un giocattolo rotto.
Blaine assisteva impotente alla scena, mordendosi un labbro mentre cercava di trovare un modo per far placare la frustrazione del proprio ragazzo.
Erano quei momenti che Kurt Hummel sembrava una furia e che Blaine doveva agire in fretta se non voleva che mettesse sotto sopra la sua stanza da letto.
Improvvisamente una idea illuminò la sua mente e si alzò dal letto per andare a cingere delicatamente i fianchi del ragazzo, iniziando a cantare alle sue orecchie.
Lui non era inutile e certo non era un incapace; Carmen semplicemente non aveva colto tutto il talento presente in lui e Blaine sapeva che se ci avesse tentano una seconda volta sarebbe entrato.
Kurt era il suo mondo, era il suo amore e non poteva certo permettere a niente e nessuno di farlo sentire così.
“Sei la mia vita, non sei inutile Kurt. Ti amo, non te lo dimenticare mai.”


Kurt sorrise a quel ricordo, baciando nuovamente le labbra del marito per qualche secondo, prima di parlare nuovamente.
“Erano passati pochi giorni dal diploma ed io ero furioso, mi cantasti questa stessa canzone per farmi calmare.”
Blaine annuì con il capo, felice che il castano se la ricordasse; neanche sapeva perchè avesse deciso di intonare quella stessa canzone poco prima, era uscita da sola dalle sue labbra e non aveva avuto tempo di pensare; la domanda di Kurt però arrivò, anche se un po' Blaine se l'aspettava.
“Perchè hai deciso di cantare questa canzone adesso? Non sto avendo una crisi di nervi.”
Il più piccolo rise piano alzando gli occhi al cielo, aspettando qualche secondo prima di rispondere.
“Non lo so sinceramente, mi è venuta istintiva. Ultimamente non abbiamo molto tempo per stare assieme e mi mancano questi momenti. Qualcuno qua ha paura di fare l'amore perchè una certa Tracy potrebbe accorgersi di qualcosa.”
Kurt sbuffò appena: Blaine sapeva bene che se la notte la bimba si fosse svegliata e fosse andata in camera dei genitori trovandoli a fare cose “poco consone” si sarebbe potuta scioccare a vita!
Il moro sembrò leggergli nel pensiero, perchè iniziò a ridere, ricevendo in cambio un'occhiata truce.
“Non ridere sai perfettamente che ho ragione!”
Blaine sospirò, abbracciando forte il marito tra le calde braccia.
“Si, certo. Comunque dovremmo passare più spesso del tempo soli noi due, voglio ricordarti quotidianamente quello che significhi per me, voglio farti sentire amato come non mai.”
Parlava dritto nelle orecchie del marito, cercando di farlo sciogliere: aveva bisogno di sentirlo suo in quel momento, voleva fare l'amore con lui per iniziare al meglio ma giornata e sembrava che stesse funzionando, perchè sentiva il corpo di Kurt sciogliersi sempre di più.
Infatti il castano poco dopo cinse il collo del marito con le braccia, appropriandosi nuovamente delle sue labbra, ma quella volta con più foga, sentendo un impellente bisogno di sentirlo più vicino.
“Non ti ci abituare Anderson, oggi è uno strappo alla regola!”
I due si guardarono per qualche attimo con sguardo furbo, prima di ridere appena e tornare ognuno sulle labbra dell'altro.
Sarebbe stata una mattinata fantastica, se solo il cellulare dei due non avesse iniziato a squillare neppure venti minuti dopo, con la maestra dell'asilo che li chiamava per dire che Tracy era caduta e si era graffiata un ginocchio.
“Ma riusciremo mai a passare un paio d'ore da soli?!”
Blaine sbuffava esaurito mentre cercava la sua giacca.
“Hummel non mi importa niente se nostra figlia risentirà traumi a vita: stanotte resta a dormire da zia Rachel e noi due risolviamo una certa questione! Niente scuse!”
Il moro urlò uscendo dalla camera con fare scenico, mentre Kurt restava sul letto ridendosela alla grande e cercava il numero di Rachel nella rubrica, per avvisarla che quella notte avrebbe avuto ospiti.



Note dell'autrice:
Buon pomeriggio!
Ecco qua la terza mini OS di questa raccolta, la canzone è "When you came into my life" degli Scorpions.
Spero che sia di vostro gradimento e che mi facciate sapere che cosa ne pensate.
Ricordo che la Raccolta è in collaborazione con Miriade.
Detto questo vi dò appuntamento a domani.
Un bacione.

Giulia Pierucci

   
 
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