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Autore: Leili1988    12/02/2017    3 recensioni
A volte il destino sa essere davvero paradossale: ci porta a fare giri immensi, a tribolare, ci plasma per poi condurci inaspettatamente su quell’unico sentiero che avevamo escluso a priori e che mai avremmo pensato di percorrere.
Regina non ne era ancora consapevole, ma si trovava proprio su quel sentiero. Si era allenata per anni, aveva creato gli incantesimi più malvagi e compiuto le azioni più spregevoli per poter finalmente vendicarsi dell’odiata Biancaneve e ottenere il suo tanto agognato lieto fine.
Ma ora qualcosa era cambiato e, sebbene Regina non se ne rendesse ancora pienamente conto, la chiave della sua felicità era più vicina di quanto pensasse.
Attenzione: spoiler! Il racconto rappresenta il seguito dell'ultima puntata della quarta stagione.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 7

 
La saetta scagliata da Dark Emma per instillare nel cuore di Regina l’oscurità, incontrò il suo bersaglio, ma con grande meraviglia di tutti, non raggiunse il suo obiettivo. Un lampo di luce abbagliante si sprigionò infatti dal cuore della mora e fu talmente potente da scagliare la Signora Oscura a diversi metri di distanza, lasciandola priva di sensi.
«Cosa è successo?» domandò confuso David.
«Il cuore di Regina è molto speciale!» spiegò Merlino «In esso risiedono, come due facce della stessa medaglia, l’oscurità e la luce... non può esistere l’una senza l’altra, possono tentare solo di prevalere. Quando la parte buona di Regina si è sentita minacciata, ha innescato un meccanismo di autodifesa distruggendo l’oscurità proveniente dall’esterno.»
«Ma non è così per tutti? Avere una parte buona e una cattiva intendo?» chiese Henry.
«Non proprio, ragazzo! Nella maggior parte di ognuno di noi, esiste una parte che prevale nettamente sull’altra. In Regina invece queste due forze sono in conflitto continuo: a dipendenza delle circostanze può emergere l’una o l’altra.»
«Quindi non potrò mai essere totalmente buona!» disse sconfortata la donna, osservando tristemente il suo cuore prima di rimetterlo a posto.
«È vero, ma neppure totalmente cattiva!» la rassicurò con un sorriso Merlino «Ed è proprio questo che ti rende la chiave per sconfiggere l’oscurità di Emma: sei l’unica che non può esserne totalmente inghiottita!»
«E tutto il male che ho fatto in passato allora?»
«Eri giovane e a quei tempi il tuo cuore era ancora da plasmare... era come un foglio bianco formato da due facce. Con le tue esperienze di vita, malvagie prima e buone poi, hai trascritto su di esso, formando la persona che sei ora. In te racchiudi in egual misura queste due forze opposte. Solo accettando e imparando a gestirle entrambe potrai tirare fuori il meglio di te! E io ti aiuterò a farlo!» disse l’anziano druido con un sorriso rassicurante. «Però ora basta perdere tempo... ti spiegherò tutto con più calma quando saremo al sicuro! Dobbiamo approfittare del fatto che Emma sia svenuta per metterci in salvo!»
«E con lui che facciamo? Non posso credere che mia figlia abbia fatto questo... Ha ucciso l’uomo di cui è innamorata senza il minimo rimorso!» constatò Biancaneve, guardando sconsolata il corpo privo di vita di Hook.
«Quella non è vostra figlia! L’oscurità ha preso il sopravvento... è lei a comandare.»
«Non c’è nulla che possiamo fare per lui?» domandò speranzoso David.
«Non ve lo garantisco, ma ci posso provare! Portiamolo con noi!»
David si chinò e si caricò il corpo di Hook sulle spalle, dopo aver rimosso con un gesto secco il coltello conficcato nel suo torace.
«E per quanto riguarda Emma? Non possiamo lasciarla a piede libero... è fuori controllo e davvero troppo pericolosa, per sé stessa e per gli altri!» fece notare Regina.
«Sì, hai ragione! C’è una prigione magica all’interno della mia torre a Camelot, la rinchiuderemo lì dove i suoi poteri saranno neutralizzati!»
Regina annuì, anche se l’idea di rinchiudere Emma non la entusiasmava particolarmente. Purtroppo però, al momento, non c’erano valide alternative.
«Non preoccuparti!» disse Merlino notando lo sguardo cupo della donna «Penserò io a lei! Tu occupati del resto del gruppo e portalo a Camelot. Ci vediamo lì!»
Regina scomparve quindi nella consueta nube viola, accompagnata dal resto del gruppo.
 
*          *          *
 
Nel riprendere i sensi, la Signora Oscura aveva chiaramente udito il piano di Merlino. Così, quando l’anziano druido le si avvicinò per catturarla, riuscì a scagliargli contro una sfera di energia oscura, facendolo indietreggiare di qualche metro.
«Non così facilmente, vecchio!» - esclamò rialzandosi in piedi - «Se vuoi catturarmi dovrai combattere!»
Il mago, inizialmente colto alla sprovvista, si mise immediatamente sull’attenti.
«Sei più forte di quanto pensassi, Emma!»
«Signora Oscura, prego! E non hai ancora visto il meglio!» - disse spavalda, prima di scagliare dei nuovi incantesimi contro Merlino. Quest’ultimo riuscì, non senza difficoltà, a respingerli col proprio bastone e a contrattaccare.
Dark Emma spalancò però le braccia e, con grande meraviglia del suo sfidante, assorbì tutta l’energia magica scagliatale contro. Una risata maligna riecheggiò nel grande salone, mentre la Signora Oscura, scompariva nel nulla.
«Credevi davvero di cavartela così facilmente? Sei proprio uno sciocco!»
«Mostrati ai miei occhi e concludiamo questo duello!»
«Che c’è? Non riesci a individuarmi? A quanto pare la tua fama non è all’altezza delle tue reali capacità!»
Merlino si guardava intorno spaesato. Effettivamente non gli era mai capitato di non riuscire a rintracciare un suo sfidante e questo lo rendeva nervoso.
«Sono qui!» - disse infine Emma materializzandosi alle spalle del mago.
Merlino fece appena in tempo a girarsi, mentre Dark Emma gli conficcava il pugnale nel costato. L’uomo si accasciò quindi a terra, portandosi una mano sulla ferita.
«Sai, mi hai un po’ delusa… Speravo fosse un po’ più impegnativo questo combattimento!»
«Ti piace giocare sporco, non è vero?»
«Certo, vecchio! Sono la Signora Oscura, cosa ti aspettavi?» - rise sadicamente - «Ma sai qual è la parte migliore? Ora ti ucciderò e mi impadronirò dei tuoi poteri!»
La donna stava per sferrare il colpo di grazia, ma Merlino con le ultime energie riuscì a teletrasportarsi lontano dal luogo dello scontro.
«Vecchio codardo! Torna qui!» - urlò frustrata Dark Emma.
 
*          *          *
 
Merlino si materializzò all’interno della sua torre a Camelot.
Per la prima volta in vita sua aveva codardamente abbandonato un campo di battaglia, ma sapeva benissimo che in gioco c’era ben più del suo stesso onore. Non avrebbe mai potuto permettere alla Signora Oscura di impossessarsi dei suoi poteri e donarle un così grande vantaggio.
Si curò rapidamente la profonda ferita per poi recarsi immediatamente nella sala del trono.
Lì trovò riunita tutta la compagnia, visibilmente in apprensione.
«Eccoti finalmente!» - esclamò preoccupata Mary Margaret - «Come mai ci hai messo così tanto? Dov’è Emma?»
«Non so come dirvelo, ma ho fallito! Mi dispiace molto!»
«Che vuoi dire?» - domandò preoccupato Henry.
«Non appena siete andati via, Emma ha ripreso conoscenza e mi ha attaccato. Ho tentato di batterla in duello, ma è riuscita a ferirmi e a stento sono riuscito a mettermi in salvo… È più potente di quanto immaginassi! Mi spiace avervi delusi!»
«Beh, questa non ci voleva proprio! Grazie lo stesso per averci provato!» - disse David in tono rassegnato.
«Grazie lo stesso? Ma state scherzando?» - gridò alterata Regina. - «Probabilmente era l’unica occasione per catturare Emma ed evitare di farle compiere innumerevoli atrocità!»
«Troveremo un altro modo, Regina! Ma prendersela con Merlino non risolverà nulla!» - le disse Biancaneve.
«Voi non capite! Più tempo ed energie dedicherà all’oscurità e più sarà difficile far tornare la Emma che conosciamo! Non voglio che passi ciò che ha passato io!»
Regina, con le lacrime in procinto di sgorgare, abbandonò infuriata la sala.
 
*          *          *
 
Il cielo quella sera era estremamente sereno e Regina poteva distinguere nettamente ogni singola stella che lo adornava.
Era bizzarro come quel senso di tranquillità fosse in contrasto con i suoi sentimenti: un vero e proprio uragano le si agitava vigoroso nel petto.
Regina era preoccupata. Sapeva bene quanto l’oscurità potesse essere seduttiva e quanto difficile potesse risultare liberarsi dal suo abbraccio rassicurante. Sapeva che la salvezza di Henry, di Emma, di tutti dipendeva da lei ma non sapeva come muoversi. Era abituata al ruolo della cattiva non di certo a quello di Salvatrice. Si rese quindi conto di come dovesse sentirsi sotto pressione Emma fino a pochi giorni prima e comprese il suo desiderio di fuggire, di essere una persona normale.
Pensò che l’unico modo per salvare Emma era fare leva su ciò che aveva salvato anche lei, l’amore, senza servirsi della magia o di qualche potente incantesimo. E quanto successo nel suo vecchio castello poco prima, ne era la conferma: la tenerezza aveva scardinato ogni difesa di Emma. Doveva avere fiducia in lei, sperando poi che l’altra sarebbe stata in grado di vincere la sua battaglia.
Prima di aiutare Emma però, Regina doveva imparare a gestire e accettare la propria parte oscura, proprio come le era stato suggerito da Merlino.
«Mamma?» chiamò Henry quasi timoroso di disturbare Regina, interrompendo il flusso dei suoi pensieri.
«Henry, come mai sei ancora sveglio?»
«Ero preoccupato per te… Stai bene?»
«Sì, non preoccuparti! Avevo solo bisogno di riflettere un po’…»
«Temi che Emma possa non tornare quella di un tempo, vero?»
«Certi avvenimenti ti cambiano per sempre, Henry! Nessuno lo sa meglio di me. Emma deve affrontare una battaglia molto difficile, ma voglio sperare che se le stiamo vicino con pazienza e amore, sarà in grado di vincerla. Ora più che mai ha bisogno che crediamo in lei.»
«È questo che ha permesso a te di mettere da parte il tuo lato oscuro?»
«Sì, Henry! Dobbiamo trovarla e farle capire che il potere non le darà ciò che desidera, né tanto meno un lieto fine…»
«Sai una cosa? Sono sempre più convinto che siate l’una il lieto fine dell’altra, ma che nessuna delle due voglia ammetterlo…»
«Come? E cosa te lo fa pensare?» - chiese meravigliata Regina.
«Tante cose... è come se la vita vi spingesse sempre nella stessa direzione... i vostri destini in un modo o nell’altro sono sempre stati legati. E nonostante ciò continuate a mettere in mezzo altre persone come Hook o Robin…»
«E non ti sembrerebbe strano se ci mettessimo insieme? Avere due mamme?»
«Sono anni ormai che ho due mamme!» disse Henry ridendo.
«Sì, hai ragione!» - Regina rise - «Pensa alle facce dei tuoi nonni se la loro amata figlia facesse coppia con l’odiata regina cattiva!»
«Avrebbero un attacco di cuore!»
Regina ed Henry scoppiarono a ridere all’unisono.
Quell’ilarità però durò poco e ben presto lo sguardo della donna si intristì.
«La ami, non è vero?»
«È complicato, Henry... È meglio se andiamo a dormire ora!»
Henry non insistette. Sua madre non si sarebbe esposta più di quanto non avesse già fatto, ma qualcosa in lei si stava smuovendo, ne era certo.
   
 
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