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Autore: Aikel    02/06/2009    0 recensioni
Vi è mai capitato di sentirvi come se guardaste il mondo da dietro una vetrina e tutto - la vostra vita, le persone che vi circondano o anche solamente la gente in generale - vi apparisse semplicemente troppo lontano, vuoto o indifferente?
Genere: Malinconico, Poesia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi è mai capitato di sentirvi come se guardaste il mondo da dietro una vetrina e tutto - la vostra vita, le persone che vi circondano o anche solamente la gente in generale - vi apparisse semplicemente troppo lontano, vuoto o indifferente? Questa poesia nasce proprio dalla malinconia di uno di quei momenti e da un tentativo di ridare un po' di colore e speranza al mio umore in caduta libera verso la depressione totale, spero renda senza risultare esagerata o troppo confusa. E confido in qualche anima pia che mi dia almeno qualche spunto per capire se sono riuscita a mettere insieme qualcosa di decente, o se sia meglio invece che mi dedichi a fare il fornaio! (Per quanto nulla mi assicura di esservi maggiormente portata che nella scrittura...  ^^;;;) Bye bye a tutti! :)

***
Strade d'asfalto ***


Oltre gli occhi inanimati
di finestrini opachi,
solo sterile immobile pietra.

Nel cielo argenteo
di bianco fumoso,
nuvole spesse

piano s’involano,
finché nelle nebbie,
incolori, non sfumano.

Come foglie morte,
giù dagli alberi scheletrici,
sciamano sull’asfalto

auto veloci, vuote e silenti,
non hanno una meta,
solo una via, persa nel nulla.

Mondi dimenticati
s’ignorano e passano,
lampi metallici
dalla vita fugace.

Non cedo e ostinata ancor ricerco
le solitarie, perdute orme
dell'antico errante maniero
che è il nostro azzurro Cielo.

Ma traccia alcuna non v'è rimasta
del suo sentiero d'esilio triste
e con l'ultima, flebile scia di luce remota
sua passata presenza ora svanisce.

In questa candida apatia,
dove tutto sfoca e sbiadisce,
nell'animo mio catturo e conservo
quel labile filo d'orizzonte lontano.

Negli occhi i colori che non sono,
una meta che ancor non trovo,
ma in un luogo che non ha dove
sento chiara tua voce e calore.

Percorro una strada senz’anima
di vuoto, morto grigiore,
ma su questo nebbioso cammino
quel dove troverà il mio destino.
  
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