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Autore: TonksTonks    02/06/2009    2 recensioni
Si sentiva ferita. Lei, all'apparenza così forte e temprata, era nel profondo un'anima insicura e fragile. Uno scatto le fece alzare la testa. Un ragazzo dall'aria fine ed elegante era entrato sorprendendo i presenti. Si avvicinò alla ragazza seduta con i capelli ricci e gli occhi azzurro cielo e le sussurò piano in un orecchio.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sette

"Smettila di fare il bambino!" urlò una ragazza come colsa da una rabbia improvvisa.
"Smettila tu!" strillò di rimando un ragazzo, non si voltò nemmeno per dirle quelle parole..
"No, adesso fermati, non abbiamo finito la discussione!" strillò lei isterica.
"Cosa?Quale discussione?Non puoi definire una discussione quello che è appena successo! Tu che parli e non accetti spiegazioni non è una discussione ma solo una delle tue innumerevoli uscite di testa" rispose lui con un tono che non ammetteva repliche.
"Per il capello violaceo di Morgana, di certo non voglio ascoltare le tue insulse spiegazioni!" disse  continuando a seguirlo e brandendo la bacchetta " quando sono tutte scuse!"
"Ah tutte scuse? Ma non farmi ridere!" continuò lui correndo. 
""Farti ridere?" strillò ella più forte. "Non ci tengo proprio, caro Scorpius!"
"Ah bhè allora mi puoi fare il piacere cara Rose di andartene a lasciarmi in pace!" urlò lui aumentando il passo.
"Non prima di aver finito la nostra discussione!"
"Ancora? Vuoi piantarla?!" si voltò di scatto e in un lampo le si avvicinò, il suo naso sfiorò quasi quello della ragazza.
"Sco..Scorpius allontanati!" disse stringendo forte la bacchetta.
"Cosa Weasley? Sei così acida da aver paura che i nostri visi si sfiorino?"  le  disse in tono di sfida.
"No, Malfoy, è che il tuo alito sa di idromele andato a male!" nonostante gli rispose prontamente, negli occhi di quella ragazza si poteva leggere benissimo uno sguardo ferito e triste. Si voltò e corse via, lacrime dispettose svolazzarono per i corridoi.



Un'ora dopo nella Sala Comune  di Grifondoro una ragazza con i capelli ricci e gli occhi azzurro cielo piangeva con la testa poggiata sopra un enorme libro dall'aria noiosa. Reggeva in mano un fazzoletto con dei fiorellini ricamati.
I suoi pensieri erano un susseguirsi di domande e risposte e insulti.
Si sentiva ferita. Lei, all'apparenza così forte e temprata, era nel profondo un'anima insicura e fragile.
Uno scatto le fece alzare la testa.
Un ragazzo dall'aria fine ed elegante era entrato sorprendendo i presenti.
Si avvicinò alla ragazza seduta con i capelli ricci e gli occhi azzurro cielo e le sussurò piano in un orecchio.
"Scusa."
Una valanga di contraddizioni immerse la mente della fanciulla, che era combattuta dal gettare le braccia al collo del ragazzo o semplicemente starsene zitta.
Purtroppo si girò e incrociò quegli occhi grigi che la facevano dannare sempre e un moto di rabbia le percosse il corpo.
Senza rendersene conto aveva schiaffato la sua mano sulla guancia candida del ragazzo. Ed ora dopo quel gesto, due parole le uscirono di bocca come animate da vita propria.
"Scusa tu."
 Preso il suo grosso libro si voltò e corse via per la seconda volta, le solite lacrime svolazzarono come farfalle , lasciando  lì il ragazzo, che si portava la mano al viso, rendondosi conto che lacrime impertinenti gli rigavano il volto.




Angolo della...?
Mi è venuta di getto.
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