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Autore: Harry Fine    14/02/2017    3 recensioni
In questa storia, Adrien, Marinette, Lila, Alya, Nino, Natanhael, Juleka, Rose, Alix e molti altri personaggi saranno i sopravvissuti ad una guerra estremamente particolare. La guerra tra gli umani e i mutanti. Essi sono stati catturati e usati come schiavi, ma c'è ancora chi crede nella pace. Ma c'è anche chi è convinto del contrario. E tutti saranno coinvolti in una battaglia senza esclusione di colpi.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Lila, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Papillon, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno seppe dire quanto tempo rimasero tutti immobili a fissare il lettino, ora completamente vuoto e bagnato fradicio, con aria scioccata, non potendo evitare di ripensare costantemente alla scena del pover’uomo che farneticava e poi si scioglieva in acqua di colpo. Marinette, Adrien e Juleka erano senza dubbio i più sorpresi, visto che lui si era rivolto proprio a loro tre, scambiandoli addirittura per i suoi figli. 
《Co… cosa gli è…?》 Chiese solo la ragazza coccinella, ancora sconvolta. 
《Papillon.》 Rispose semplicemente il ragazzo gatto, con la sua stessa identica espressione. 
《Si. Lo ha ucciso lui.》 Disse il maestro Fu, massaggiandosi le tempie con aria stanca. 《Avrei dovuto saperlo che non si sarebbe fermato.》 Disse. 
I ragazzi si cambiarono un’occhiata di intesa, poi Alix Chiese 《Maestro, lei sa che cosa è successo esattamente?》. 
L’altro annuì. 《Purtroppo si. Vedete, quell’uomo, quando l’ho conosciuto, ben diciotto anni fa, era molto diverso. Era una persona buona, che Desiderava solo vivere in pace con sua moglie e il figlio, che stava per nascere. Quando finalmente sua moglie partorì, mi disse che era sembrato di toccare il cielo. Era felice. Amava la sua famiglia più di qualsiasi cosa.  Passavano spesso qui, osservando lo sviluppo dell’Istituto, salutandomi spesso e chiedendomi diverse informazioni. Visto che io ero un amici intimo della donna, tutti e tre passavamo intere serate insieme. Vidi che, nonostante fossero due mutanti anche loro, stavano cercando anche di avere una vita normale nella società umana. Solo che poi la paura contro i mutanti aumentò a dismisura, facendo in modo che lui mi chiedesse di dargli dei miraculous per sé e per la sua famiglia, soprattutto per suo figlio, ma io gli dissi che quel ragazzo sareste stato meglio qui, perché nessuno gli avrebbe mai fatto del male, ma lui non si fidava. E questo, purtroppo, ebbe la conseguenza che lei fosse uccisa ingiustamente da un gruppo di ragazzi armati e il loro figlio fu catturato dalle forze dell’ordine, e, probabilmente, morì anche lui nei centri di tortura. Questo lo cambiò profondamente. Diventò freddo, crudele e disposto a fare qualsiasi cosa pur di vendicarsi degli umani. Iniziò ad utilizzare i suoi poteri per schiavizzare i suoi avversari e costringendoli ad uccidersi a vicenda con le sue farfalle, distruggendo molte persone per vendetta. Come ha già detto lui, è stato uno dei maggiori combattenti nella guerra tra mutanti e umani, e non accettò mai che il risultato non fosse stato a favore della nostra specie. E questo ha solo aumentato l’amarezza che lo tormenta da anni. Nessuno ha mai voluto sconfiggere la razza umana come lui. Infatti, durante il periodo della guerra, aveva iniziato a costruire una macchina in grado di amplificare i suoi poteri e trasformare qualsiasi umano in un mutante in maniera definitiva. Io credevo che non ci sarebbe mai riuscito, ma, a quanto pare, mi sono sbagliato.》 Disse il maestro Fu. 
《E quindi, nemmeno adesso ha smesso di tentare questa impresa impossibile dell’annientare gli umani? Anche se non ha più alleati valenti dalla sua parte come un tempo?》 Chiese Lila. 
《Già. E, a quanto pare, ha trovato il modo di distruggerli definitivamente, anche se in maniera non intenzionale.》 Rispose l’anziano cinese. 
《Ciò significa che non ha ancora idea di quello che effettivamente faccia la macchina che ha costruito.》 Commentò Adrien. 
《E che quindi cercherà di utilizzarla su più umani possibile così da trasformarli tutti in mutanti.》 Disse Juleka. 
《Credo di sì. Questo significa che la sta ancora testando, e che quindi possiamo ancora coglierlo di sorpresa.》 Dissero Nino e Alix insieme. 
《Ma volete scherzare!?》 Chiese Alya. 
《Cioè?》 Risposero i due. 
《Il senatore ha detto che il luogo dove si nasconde Papillon si trova vicino al mare. Avete una vaga idea di quanto siano grandi le coste francesi!?》 Chiese Natanhael. 
《Già. Anche grazie ai nostri poteri, non riusciremo mai a trovare la sua base in un’area tanto vasta.》 Rincarò la dose Lila. 
《E allora che cosa facciamo? Marinette, hai qualche idea?》 Chiese Rose. 
Subito, tutti gli sguardi si concentrazioni sulla ragazza coccinella, che, però, fu costretta a scuotere la testa, sconsolata. 
《Non lo so.》 Rispose lei con sincerità. 《Se aspettiamo che lui metta in pratica il suo piano, metteremo in pericolo tutta la popolazione di Parigi, se non addirittura tutti gli abitanti della Francia. Se andiamo a cercare Papillon nel luogo in cui si nasconde, abbiamo pochissime speranze di trovarlo. E se non facciamo niente, sarà la fine di tutto quello che conosciamo in ogni caso. E.. e io non ho idea di che cosa fare. Mi… mi dispiace》 disse, correndo via. 
《Aspetta Marinette!》 Urlarono Alya e Natanhael, ma lei non gli ascoltò minimamente.  
Allora Adrien le corse dietro, cercando di raggiungerla. Il rosso voleva fare altrettanto, ma Lila lo trattenne, con un sorrisetto volpino sul viso. 
Intanto, il ragazzo biondo aveva raggiunto la ragazza coccinella sul tetto dell’Istituto. Gli si strinse il cuore quando la vide lì, tutta rannicchiata su se stessa, con la testa poggiata sulle braccia in segno di sconfitta. Subito, si sedette accanto a lei. 
《Hey, My Lady. Che cosa ti è successo? Sei scappata via di colpo.》 Chiese, cercando di capire il perché della sua reazione. 
L’altra alzò gli occhi blu, lucidi e tristi, guardandolo infelice, e facendolo sentire triste a sua volta nel vederla in quelle condizioni. 
《È successo che non sono minimamente fatta per essere il capo di questo gruppo. Tutti dite che è il ruolo perfetto per me, che sono la più indicata a causa della mia giudiziosità e della portata dei miei poteri, che sono grandiosa nei combattimenti e tutto il resto, ma io non sono fatta per guidare proprio nessuno. E adesso, mi sento così inutile. Tutti i miei amici contano su di me per risolvere la situazione, ma io non so che cosa fare. Non ci posso fare nulla. Non posso sconfiggere Papillon, o salvare la popolazione della Francia, e nemmeno soddisfare le loro aspettative. E non serve quanto mi sforzi. Non sono carismatica come te. Non sono furba come Lila. Non sono determinata come Alya. Non sono coraggiosa come Alix. Non sono intelligente come Juleka. Non sono sicura di me come Nino. Non sono prudente come Rose. E non sono intuitiva come Natanhael. Non sono proprio niente. La parola più adatta a descrivermi è “insignificante”. Chloè aveva ragione su di me. Sono proprio inutile.》. 
Ormai le lacrime scendevano libere sul suo volto. 
Adrien era veramente nel panico più totale. Le era corso dietro sperando di tranquillizzarla, ma non si era minimamente fermato a pensare, come al solito, che cosa dirle per farla stare meglio. 
《Senti, Mari, lo so che è difficile avere tutte le aspettative degli altri su di sé, che a causa di tutto questo potresti non sentirti all’altezza del compito e che adesso hai paura perché temi che deluderai tutti quanti facendo la scelta sbagliata al momento sbagliato. Ma non devi temere tutto questo. Loro si fidano di te, per una ragione. E sono sicuro che continueranno a seguirti anche nella situazione più disperata.》. 
《Si. Ma io non sono sicura che questa fiducia sia riposta nella persona giusta.》 Rispose lei, tirando su col naso. 
L’altro sorrise intenerito. Sembrava così fragile e bisognosa di protezione in quel momento. Gli pareva ancora incredibile pensare a quanto quella ragazza cambiasse atteggiamento quando assumeva l’identità di Ladybug. 
《Invece, secondo il mio non modesto parere, tu sei assolutamente perfetta per essere il capo. Perché non hai bisogno di essere più simile gli altri. Tu sei tu. E tutti i nostri amici ti hanno scelta per questo motivo. Non devi essere diversa. Perché sei già fantastica così come sei. E poi, se non fossi più così, io non potrei mai più avere la mia Lady accanto. Non trovi? Chi altri potrebbe salvare questo povero gattino dalle grinfie di Chloè, se non la mia coccinella preferita?》 Chiese con un sorriso scherzoso. 
L’altra Ridacchiò, asciugandosi il viso. Non sapeva il perché, ma in quel momento si sentiva molto meglio rispetto a prima. Quel ragazzo aveva un modo di fare talmente allegro e pronto al sorriso, che la contagiava sempre con la sua energia. 
《Ti ringrazio tanto Adrien. È veramente bello quello che mi hai detto. Sai, nonostante tutto quello che è successo, sono veramente felice in questo momento. So che potrei fallire, so che forse combattere non servirà a nulla, ma mi hai appena fatto capire che io voglio guidare te e i nostri amici. Qui ho finalmente trovato una famiglia da amare e proteggere. Quindi, non permetterò a nessuno, ne a Papillon ne ad altri, di portarmela via. E di certo non aiuterò nessuno piangendomi addosso. E anche se sarò insicura del risultato della lotta, io ci proverò lo stesso. E devo ringraziare te per avermelo fatto capire.》 Disse, sorprendendo anche se stessa per non aver minimamente balbettato di fronte a lui, e tirando fuori uno dei suoi sorrisi migliori e cambiando umore all’istante. 
Adrien arrossì di colpo. E non ne capiva il perché. Quella ragazza tanto timida, dolce e determinata aveva veramente qualcosa di speciale ai suoi occhi. Qualcosa che lo faceva sentire felice quando le stava accanto, quando flirtava con lei nei panni di Chat noir e quando gli permetteva di aiutarla in situazioni di sconforto come quella. 
Nessuno dei due seppe esattamente chi avesse iniziato ad avvicinarsi per primo, ma entrambi avevano già capito che cosa stava per succedere tra di loro, ma non avevano la minima intenzione di fermarsi. Erano vicinissimi. I respiri accelerati e mescolati insieme. I rapidi battiti del cuore, più simili a cannonate nelle loro orecchie. Gli occhi incatenati insieme. Le labbra a neanche due millimetri le une dalle altre. Stavano per arrivare al momento tanto atteso, quando il rumore di una porta che sbatteva li interruppe, facendoli voltare entrambi di scatto.
   
 
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