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Autore: PrincessintheNorth    16/02/2017    1 recensioni
La storia di Morzan e Selena, per come me la sono immaginata.
Dal testo:
"Signore, padrone!" esclamò Gedric.
"Che succede?"
"Lady Selena! Sta male!"
Il terrore si impossessò di me. Oddio. Cosa poteva avere?
"Cos'ha?"
"Senso di nausea, signore!"
"Portami da lei ..."
Corsi da Selena, e la trovai distesa sul nostro letto.
Accanto a lei, una guaritrice.
Selena dormiva, sembrava tranquilla: e la donna accanto a lei sorrideva.
"Cos'è successo a mia moglie?!" gridai terrorizzato.
La donna mi guardò, sorridente. "Congratulazioni, signore. Presto Lady Selena metterà al mondo un erede."
Prequel di "Family"! Se non l'avete letta, andate a darle un'occhiata!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brom, Morzan, Murtagh, Selena | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MORZAN

 

VENT’ANNI DOPO

 

 

- Parlami delle tue vecchie conquiste … - mormorò Selena, in uno dei quei momenti di tenerezza che seguono l’amore. 

Era tra le mie braccia, ed ero piuttosto convinto che fosse in procinto di addormentarsi, anche perché era incinta e il piccolo la stava facendo impazzire. 

Ridacchiai a quel pensiero. Il bambino la tirava matta, ma le faceva venire parecchie voglie, molte delle quali si risolvevano solo con la mia presenza, in ambiti in cui gli abiti non erano graditi ospiti. 

Bravo bimbo. 

Aiuta il tuo papà. 

- Perché ti interessa? 
- Così. 
- Non è vero. Sei gelosa. 
- Non sono gelosa … - brontolò. 
- Sei la ragazza più gelosa con cui sia mai stato. 
- Ah-ah! Quindi sei stato con altre! – saltò su. 
- Certo. Prima di te, con milioni di donne. – la presi in giro, accarezzandole i capelli. – Spesso con più d’una a botta e … 
- Morzan! 
- Beh, allora parlami tu delle tue. Dubito che non ti sia mai innamorata di qualcuno. 

Il rossore sulle sue guance fu la prova schiacciante. 

- Ah! Allora vedi che non sono il tuo unico amore! – usai il suo stesso tono accusatore di prima. 
- Certo che non lo sei. – sorrise dolcemente. – Anche il bambino lo è. Entrambi voi siete i miei amori. 
- E tu e lui i miei … adesso mi dici di questo qualcuno. 

Arrossì ancora di più. 

- Ero piccola e lui molto più grande. 
- Allora è un vizio! – risi. – “Io con uno di quarant’anni in più di me non mi sposo” e poi concepisci un figlio da ubriaca con uno che ne ha cento, di anni in più di te. 
- Non fare il moralista. 
- Adesso parlami di lui … 
- Beh, un giorno arrivò nel mio villaggio. All’epoca mi colpì molto il suo arrivo, perché era quel genere di cosa che vedi una volta nella vita, non so se mi spiego … avevo circa dodici anni ed ero con la mia ex amica Shirley.
Mi ricordo che pioveva, perché io e lei avevamo preso (ovviamente in prestito senza permesso) il mantello di suo padre e ci riparavamo sotto di esso. 
Quando lui arrivò pensai che fosse veramente un gigante, perché era alto quasi più del doppio di me ed indossava un’armatura talmente lucidata e scintillante che brillava nonostante non ci fosse uno straccio di raggio di sole. Con me e Shirley c’era anche Garrow, perché Cadoc non voleva che due bambine se ne andassero in giro da sole, anche se poi non aveva problemi a mandarmi nella foresta a cacciare per giorni … beh, ma Garrow in realtà non ha importanza, perché non fece niente se non girarsi i pollici tutto il tempo. A un certo punto la mela mi cadde dalla mano e finì nel fango. E il nuovo arrivato la raccolse.

Nel sentire quel particolare, mi raggelai. 

- Non è possibile. – sussurrai incredulo. 

Un gran sorriso accese il volto di Selena. 

E nel vedere quel sorriso riconobbi senz’ombra di dubbio la bambina di Carvahall avvolta in stracci sporchi e logori, ma con un sorriso più luminoso del sole. 

- L’uomo misterioso la raccolse, disse delle strane parole e improvvisamente la mia mela era pulita. Me la porse e la prima cosa che notai furono gli occhi. Meravigliosamente unici. 

E da quel momento a quell’uomo appartenne il mio cuore. – fece un sorriso e si sporse a baciarmi, ma decisi di renderle più facile il tutto prendendola in braccio. 

Solo che evidentemente al piccolo non andò bene che coccolassi solo la sua mamma, perché il calcetto che tirò lo sentii persino io. 

- Ehi! Non fare male alla mamma! – lo sgridai. – Che è piccola, una nana. E poi è lei che ti sta facendo crescere, non si merita certo che la picchi. 

Selena rise divertita, e il bambino sembrò calmarsi. 

Incuriosito, allungai la mente verso la sua, scoprendo un piccolo mondo fatto di calore, suoni attutiti, affetto e tranquillità. 

- Ciao piccolo … 

Sentii la mia voce arrivare distorta dalle barriere che lo separavano dal mondo, ma il bimbo reagì al suono appoggiando una piccola mano alla barriera e spingendo leggermente. 

E così misi la mia mano su quel punto, sentendo la sua premere verso di me. 

 

 

 

 

 

Non era possibile. 

Sconvolto, fissai il ragazzo che era appena entrato nella cella. 

Indossava abiti ricercati e alle spalle aveva assicurato un mantello rosso, ma fu soprattutto ciò che aveva allacciato la cintura ad aiutarmi a capire chi fosse. 

Quello era il cinturone di Zar’roc.

E su quella spada avevo imposto una magia: nessuno, a parte un membro della mia famiglia, Brom o Selena avrebbe potuto usarla. 

Di sicuro quel ragazzo non era Brom. 

Restavano solamente due possibilità: Eragon o Murtagh. 

Ma quel viso … 

Vederlo fu esattamente come specchiarsi. 

A parte gli occhi, certo. Grigi e limpidi, seppur leggermente velati dalla paura e dal sospetto. 

Eppure fui certo che era Murtagh solo quando sussurrò “mamma”. 

- Murtagh … - non riuscii a trattenermi dal pronunciare il suo nome e nemmeno dal piangere, perché finalmente rivedevo mio figlio, dopo venti lunghissimi anni. 

Mi sembrava incredibile che la piccola peste che in soli tre anni era diventata l’incubo di tutti i servitori si fosse trasformata in quel giovane uomo forte e sicuro di sé. 

Sapevo che rivedermi gli avrebbe fatto male, a causa dell’incantesimo che avevo fatto quando era ancora solo un bambino. 

Perciò non mi stupii quando le mani gli tremarono, facendo cadere la torcia, e corse fuori. 

Quello che non mi aspettavo fu il suo rientro, accompagnato da un secondo ragazzo che sembrava avere circa due anni e mezzo, tre in meno di lui. 

E nonostante avessi visto il suo volto solo nei ricordi di Selena, non potei non riconoscerlo. 

Era Eragon. 

Fu Murtagh, la voce un misto di rabbia e insicurezza, a dare l’ordine di liberarci. 

 

 

 

 

 

- Okay, forse questa non me la aspettavo. – commentai guardando la scena che si stava palesando davanti ai miei occhi increduli. 

Ci avevano ridato le nostre vecchie stanze, e Selena, nonostante si stesse riprendendo in fretta, non si era ancora alzata dal letto, mentre io avevo già fatto il giro dell’intero palazzo per tre volte, in una sola notte. 

Vidi un grosso drago rosso atterrare nel giardino, e una sagoma che riconobbi immediatamente come quella di Murtagh andarci incontro. 

Quello che non mi aspettavo fu la figura di una ragazza accanto a Murtagh, che lui teneva stretta a sé. E il mio sconvolgimento aumentò quando i due si girarono abbastanza da permettermi di notare che lei aveva un neonato tra le braccia. 

Studiai meglio la ragazza, ansioso di capire chi evidentemente fosse entrato in famiglia: doveva essere ricca, perché l’abito che indossava era … beh, doveva valere parecchio, nonostante fosse molto semplice. Anche il mantello, bordato di pelliccia di lupo, era da nobile. 

Chi diavolo andava in giro per Uru’Baen con mantelli di pelliccia? 

Aveva lunghi capelli biondo scuro, lasciati sciolti sulle spalle e acconciati in morbidi boccoli, sui quali era posta una tiara di diamanti e zaffiri. 

Non sarà mica … 

Scacciai subito il pensiero. Quando gli avevo cancellato la memoria avevo anche tolto tutti i ricordi che Murtagh aveva del Nord, di Alec e Katherine. 

Eppure mi sembrava l’unica spiegazione plausibile.

Quando lui prese il bambino dalle braccia della donna, mi venne quasi un infarto. 

Non poteva già avere un bambino!

Aveva solamente ventitré anni, che gli diceva la testa?!

E soprattutto, ero un nonno e nessuno si era preso la briga di dirmelo?!

Eri in una cella, dimenticato dal mondo, brontolò Dracarys. 

Ah, già. 

Murtagh saltò su sul drago, riconsegnando il bambino alla ragazza, e spiccò il volo. 

Dopo qualche minuto, una dragonessa, blu questa volta, con una squama bianca sul muso, si avvicinò alla ragazza. 

Intuii che dovevano stare avendo una conversazione, ma dopo qualche attimo la dragonessa spiccò il volo senza di lei. 

Entrambe avevano un’espressione triste sul viso, ma la ragazza si rincuorò guardando il bambino. Gli lasciò un bacio sulla guancia e rientrò nel palazzo. 

Bene. Andiamo a vedere un po’ chi è. 

- Sel, io esco, va bene?

Mi accorsi che dormiva, perciò uscii ugualmente. 

 

 

Ci vollero quasi tre ore perché ritrovassi la ragazza. E in realtà fu lei a trovare me, venendomi addosso. 

- Mi scusi … - mormorò, e mi fece tenerezza il tono mortificato della sua voce. – Sa per caso dirmi dove posso trovare Morzan? 

Sollevò il viso verso di me, guardandomi con due grandi occhi castano dorati. 

Era bellissima, e questo era innegabile: sarebbe stata ugualmente perfetta anche in abiti miserevoli. 

Eppure mi era familiare. 

- Tu non sei di qui, vero? – risposi, stranito. Anche i bambini quella mattina si erano nascosti vedendomi, e una ragazza nemmeno mi riconosceva? 
- No. – sospirò lei. – Ma per favore, potrebbe rispondermi? 
- Sono io Morzan. – dissi in fretta per celare l’imbarazzo, e una O di stupore si disegnò sulle sue labbra. 
- Oh … 
- E tu saresti? – ormai ero troppo curioso, dovevo capire perché quella ragazza mi fosse tanto familiare. 
- Katherine di Winterhaal. 

A momenti registrai prima il nome della città che il suo. – Winterhaal? Nel Nord, quindi. – iniziai a ragionare, poi mi ricordai il nome.
Katherine. 

E li capii perché quella ragazza mi fosse familiare. 

L’avevo tenuta in braccio quando aveva solo cinque minuti di vita!

Ora che ce l’avevo davanti, era impossibile non riconoscerla. Non era praticamente cambiata. 

Gli occhi che mi scrutavano adesso erano gli stessi che mi guardavano incuriositi e gioiosi vent’anni fa.

I capelli biondo scuro erano gli stessi che avevo accarezzato. 

- Sei Katherine, la figlia di Derek. – dissi stupito. La somiglianza tra i due era innegabile, quasi più marcata di quella tra Murtagh e me … no, beh, non esageriamo. – Lo conosco bene. 
- Come fai a conoscere mio padre? – chiese incuriosita. 
- Diciamo che siamo stati amici … ma perché la Principessa del Nord dovrebbe venire a cercare un Rinnegato?

Una mezza idea già ce l’avevo. 

Una sfumatura di rosso le accese le guance. 

- Sono la moglie di Murtagh. – disse tutto d’un fiato. 
- E allora benvenuta in famiglia, Katherine di Winterhaal … - non potei finire di parlare, che il bambino che teneva tra le braccia protestò vivamente, pretendendo l’attenzione di quella che senza dubbio era sua madre. 

E osservando meglio, capii che era una bambina. 

Una piccola dolce principessina … 

- E lei chi è? – chiesi rapito. 

Era bellissima.
So che tutti i nonni pensano così dei loro nipoti, ma quella bambina era obiettivamente bellissima, come pochi bambini sono. 

- Lei è Belle. – sorrise Katherine orgogliosa. – è nostra figlia. 

Belle … un nome più azzeccato di quello non esisteva. 

La piccola mi fissò con due grandi occhi grigi, gli stessi di Murtagh e Selena, animati dalla stessa curiosità e gioia. 

Poi mi fece un gran sorriso sdentato. E capii che da quel momento, qualunque cosa Belle mi avrebbe chiesto, non avrei potuto dirle di no. 

- Quanto ha? 
- Un mese appena compiuto. – la voce di Katherine tremava di felicità, quella felicità che solo una persona diventata da poco genitore può provare. 
- Ma sei già grande, allora … 

 

 

 

 

- SELENAAAAAAAA!!!! – urlai entrando nella camera. 

Svegliandola. 

Infuriata, mi puntò un pugnale contro. 

- Morzan. – sibilò. – Riprovaci un’altra volta e ti tolgo la possibilità di avere figli. 

Portarmi una mano al cavallo dei pantaloni fu piuttosto istintivo. 

- Okay, piccola. Ma senti questa … ti ricordi di quando Murtagh ha detto che odiava Katherine? 
- Katherine la figlia di Derek? – una risata abbandonò le sue labbra. – Altroché!
- Ecco. Indovina un po’? 
- Cosa? – fece confusa. 
- Ci ha fatto una bambina! – urlai pazzo di gioia. 
- Una bambina? – Selena sussurrò, incredula. – Ma non è possibile … è piccolo! 
- Dovresti vederla. È bellissima, perfetta, piccola, bellissima!

Mi buttai sul letto, non riuscivo a togliermi l’immagine della mia nipotina dalla mente. 

- E come si chiama? 
- Belle! Belle Selena, per la precisione. – aggiunsi. – Dovevi esserci. È la bambina più bella del mondo. Persino più di Murtagh, Selena. È bellissima! BELLISSIMA! 
- E com’è?
- Bellissima! È piccola così, e ha i tuoi occhi. E ha un sorriso … oddio, ha un sorriso che ti costringe a fare tutto quello che vuole lei. 
- Ne sembri innamorato. – rise Selena, abbracciandomi. 
- Innamoratissimo della mia nipotina? Ma per tutta la vita! Ho deciso. Adesso vado da Katherine e le chiedo se posso portarla a volare! 

Feci per alzarmi, ma lei mi tenne giù.

- No, caro mio. – mi squadrò minacciosa. – Non porterai ansia ad altre madri portando neonati a volare. 
- Ma … 
- Morzan!
- Volevo solo l'aiuto della piccola per fare una torta!

La sua occhiataccia mi fece desistere. 

- Sei noiosa come vent’anni fa. – sbuffai. – Almeno te la senti di uscire? 

Un gran sorriso le si dipinse in volto. 

 

 

   
 
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