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Autore: misimisi97    17/02/2017    4 recensioni
Ormai Teddy non è più un bambino, bensì un diciannovenne stupendo che frequenta l'ultimo anno delle superiori. Tutte le ragazze fanno la fila per avere una possibilità con lui ma nessuna di loro lo affascina a tal punto. Tuttavia la sua vita sta per essere stravolta dall'arrivo di Isabella ....
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Theodore Grey, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In un secondo mi gettai in piscina e nuotai verso di lei.
Mentre scendeva verso il fondo con i capelli tutti sparpagliati sembrava una sirena. La presi per una mano e la tirai verso l’alto. Appena emersi insieme a lei nuotai verso la parte più bassa della piscina. La presi tra le braccia e salii i gradini portandola fuori dall’acqua. Immediatamente intervenne l’allenatore che la fece sdraiare e le praticò la respirazione bocca a bocca.
Ero di pietra.
Poco dopo Isabella si riebbe e sputò tutta l’acqua.

Allenatore:” Ragazzi ognuno torni alle proprie mansioni!! E’ un ordine!! Lo spettacolo è finito.”

Senza prestare attenzione a ciò che era stato detto mi avvicinai a Isabella.

T:” Isabella come ti senti?!”

La mia voce era ansiosa.

Isabella:” Beh … sono stata meglio …” Poi mi scrutò con quei suoi occhioni grandi. Cristo era bellissima.

I:” Sei stato tu a tirarmi fuori dall’acqua?!”

T:” Si … appena ho visto che stavi andando verso il fondo mi sono subito gettato …”

L’allenatore intervenne.
Allenatore:” Signorina Miller si può sapere che è successo ?!?”

I:” Nulla signore … sono solo scivolata …”

COSA?!?!?! SCIVOLATA?!?!
La guardai con gli occhi fuori dalle orbite e stavo per dire qualcosa ma, dal suo sguardo supplichevole, decisi che non sarei intervenuto … per ora.

T:” Professore se non è un problema preferirei accompagnare Isabella verso gli spogliatoi … la vedo ancora molto scossa …”

Il professore acconsentì.
Presi Isabella sotto braccio e lei divenne subito rossa come un peperone. Era molto timida.
Una volta che eravamo un po’ più distanti mi accostai a lei :” Si può sapere perché hai mentito?!?! Io ho visto quello che è successo e non è assolutamente vero che sei scivolata.”

Isabella non osava alzare la testa, continuava a guardarsi le mani.

I:” Non volevo creare scompiglio e non voglio che nessuno venga punito per colpa mia … non voglio dare spettacolo …”

Stavo per protestare quando lei si scansò.
Eravamo arrivati allo spogliatoio.

I:” Grazie mille per avermi salvata Theodore …”

T:” Non c’è di che!!” Volevo dire qualcos’altro ma ero impacciato. Poi mi accorsi che aveva i capelli sul viso e d’istinto, come faceva sempre mio padre con mia madre, le misi la ciocca dietro l’orecchio. Appena scostai i capelli intravidi che il collo era pieno di lividi.

Cazzo!!!

Lei, come un gatto a cui avevano tirato una secchiata d’acqua, si scansò subito e si riportò i capelli dov’erano.

I:” S-scusa  è  m-meglio che v-vada …” Balbettando corse negli spogliatoi e mi lasciò davanti alla porta sconcertato.
Ma che diavolo sta succedendo?!? Perché ha quei segni sul collo?!?

Allenatore:” Gray!!! Tempo scaduto!!!”

Mi girai e corsi verso la piscina, ma quel senso di angoscia non mi lasciò per tutto il giorno.
Appena arrivai a casa non considerai nessuno. Corsi subito su per le scale ignorando mia madre che mi chiamava e mi rinchiusi a chiave. Avevo bisogno di riflettere.
Che quella ragazza fosse un po’ strana lo avevo capito nel momento in cui aveva messo piede in aula … ma fino a questo punto proprio non pensavo.

Allenatore:” Signorina Miller si può sapere che è successo ?!?”
I:” Nulla signore … sono solo scivolata …”

Per quale cazzo di motivo aveva mentito?!? Perché non ha detto niente a quelle stronze che ,tra parentesi, se l’erano filata appena era riemersa dall’acqua?! Al solo pensiero ribollii di rabbia.
Ma soprattutto cos’erano quei segni?!? Appena si è accorta che li avevo visti si era subito allontanata.
Mentre rimuginavo sentii bussare alla porta.

T:” Non voglio essere disturbato!!!”

Cristian:” Non importa entro lo stesso.”

Appena entrò mi scrutò. Venne verso di me e si mise seduto sul letto.
C:” Che c’è ometto?”

T:” Nulla papà …”

Papà mi guardò divertito.
T:” Theodore lo so che c’è qualcosa che non va … ti si legge negli occhi …”

Era così evidente!?
Mi spostai sul letto a disagio.
C:” A me puoi dire qualsiasi cosa … lo sai …”

Ci riflettei per un momento. Cavolo era mio padre ed era l’unico in grado di potermi aiutare …

Iniziai esitante:” Oggi a scuola è arrivata una ragazza nuova …”

Aspettai che dicesse qualcosa ma non fece nulla. Rimase in attesa, così continuai.

T:” E’ molto bella … anzi troppo solo che … non lo so ha qualcosa che non va …”

C:” Perché dici questo?”

T:” Stamattina eravamo in piscina e un gruppo di ragazze l’ha spinta in acqua, pensavo sapesse nuotare e invece è quasi affogata … al professore non ha voluto dire nulla … ha detto che si è trattato di un incidente.”

Mio padre era senza parole.

C:” Ma com’è possibile …”

T:” E non è tutto …”

Mio padre mi guardò con gli occhi sgranati.
T:” Mentre l’accompagnavo nello spogliatoio mi sono accorto che dietro al collo aveva una scia di lividi … io penso che qualcuno la stia picchiando …”

Mio padre rimase ammutolito.
T:” Papà che hai?!”

C:” Niente Teddy … niente …”

Rimase un attimo in silenzio, poi prese il BlackBerry e digitò un numero.

C:” Welch avrei bisogno immediatamente delle informazioni su una persona …”

Un attimo di pausa.
C:” Il suo nome …” Mi guardò per sapere la risposta.

T:”Isabella Miller!”

C:”Isabella Miller! Mhhh … entro quanto? Perfetto !! Grazie Welch!”

Chiuse la telefonata.
C:” Tra dieci minuti vieni nel mio studio.

T:” Va bene!”

Detto ciò mio padre uscì. Talvolta è un privilegio essere il figlio di Cristian Gray.
Mentre attendevo che passassero dieci minuti andai in cucina.
Gail era al bancone che cucinava.

T:” Che c’è di buono per stasera??”

Gail:”Insalata di pollo!!”

Buona … meno male pensavo qualche brodo.
T:” Vorrei farmi una spremuta d’arancia …”

Gail mi sorrise in modo affettuoso.
G:” Ho comprato un succo all’arancia, è nel frigo ..”

Lo presi, mi riempii il bicchiere e lo bevvi …  avevo bisogno di rinfrescarmi le idee. Dopo poco m’incamminai verso l’ufficio di mio padre.
Appena arrivai davanti alla porta bussai. Ero teso, volevo sapere chi era questa Isabella Miller …

C:” Avanti!”

Aprii la porta, mio padre stava facendo su e giù per la stanza con aria preoccupata …
Non mi guardò quando attraversi lo studio e mi misi a sedere, continuava a camminare. Cattivo segno. Appena aprii la posta per vedere le informazioni di Welch mi si gelò il sangue.

Cazzo …
  
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