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Autore: PrincessintheNorth    17/02/2017    1 recensioni
La storia di Morzan e Selena, per come me la sono immaginata.
Dal testo:
"Signore, padrone!" esclamò Gedric.
"Che succede?"
"Lady Selena! Sta male!"
Il terrore si impossessò di me. Oddio. Cosa poteva avere?
"Cos'ha?"
"Senso di nausea, signore!"
"Portami da lei ..."
Corsi da Selena, e la trovai distesa sul nostro letto.
Accanto a lei, una guaritrice.
Selena dormiva, sembrava tranquilla: e la donna accanto a lei sorrideva.
"Cos'è successo a mia moglie?!" gridai terrorizzato.
La donna mi guardò, sorridente. "Congratulazioni, signore. Presto Lady Selena metterà al mondo un erede."
Prequel di "Family"! Se non l'avete letta, andate a darle un'occhiata!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brom, Morzan, Murtagh, Selena | Coppie: Selena/Morzan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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SELENA

 

Fu veramente bello potersi addormentare in un letto vero, con la malattia quasi scomparsa. Qualche colpo di tosse c’era ancora, ma sinceramente non me ne importava. 

Murtagh era vivo, e stava bene. A sconvolgermi era il fatto che si fosse già sposato e che già avesse una bambina: l’ultima immagine che avevo di lui era quella di un piccolo bambino di tre anni, e mi sembrava impossibile che fosse cresciuto. 

In quei vent’anni, avevo passato il tempo a fantasticare su lui e suo fratello, cercando di immaginarmi come sarebbero cresciuti. Ora che erano cresciuti, non potevo immaginare che uno di loro avesse già una moglie e una figlia. 

D’altra parte, Morzan era ancora sovraeccitato dall’incontro con la nostra nipotina, perfino di più di quando era nato Murtagh. Andava in giro con un sorriso ebete stampato in faccia e spesso sbatteva contro mobili e porte. 

Non riusciva a smettere di muoversi e continuava a pregarmi di concedergli di portare Belle su Dracarys. Ormai mi ero stufata di continuare a rispondere sempre e solo “No, Morzan” e “Smettila di chiedermelo perché tanto non attacca” e dover sopportare la faccia da cucciolo bastonato che faceva ogni volta che rifiutavo per ottenere un assenso. 

Stavo iniziando ad accarezzare l’idea di dirgli di sì, ma mi scacciai subito quel pensiero dalla mente. Non era a me che doveva chiedere il permesso, in fin dei conti, ma a Katherine. 

Già, Katherine. 

Mi sembrava impossibile che Murtagh alla fine avesse sposato proprio lei, la stessa bambina che da piccolo odiava e amava. 

Eppure non riuscivo a pensare ad una compagna più adatta a lui, da come Morzan l’aveva descritta.

Mi stiracchiai, uscendo dalle coperte. Morzan era sparito, probabilmente era andato a cercare Katherine per convincerla a fargli portare la bambina sul drago.

Andai verso la finestra, e fu bello rivedere i giardini di Uru’Baen finalmente curati e pieni di gioia e vita. L’alba illuminava tutto di rosso e oro. Mi godetti un po’ la vista, poi andai in bagno per darmi una sistemata. 

Ovviamente, non feci in tempo ad asciugarmi il viso che Morzan mi chiamò, di nuovo urlando. 

- Che c’è?! – sbuffai uscendo, e con sorpresa vidi che era seduto accanto ad una ragazza di circa diciannove, vent’anni, che singhiozzava contro il muro. 
- Morzan, ma che diavolo … 
- È Katherine. – disse in fretta, preoccupato come non mai. – Hanno rapito Belle. Murtagh è là fuori e lei non è in condizioni di cercare la bambina. Fa sì che si calmi, io vado a cercare la piccola. 

E uscì come un razzo. 

Occupai il suo posto di fianco a Katherine, e fu impossibile non riconoscerla. Praticamente era Derek al femminile, con la stessa faccia da peste di vent’anni fa. 

- Ehi. Non preoccuparti. – la rassicurai aiutandola ad alzarsi. – Andrà tutto bene. 
- La mia bambina … - singhiozzò nel panico. 
- Morzan la ritroverà, non devi aver paura. 

Cercai di tranquillizzarla facendola pensare ad altro, chiedendole quanto avesse Belle o da quanto lei e Murtagh stessero insieme, ma non ebbi nessun effetto. 

Alla fine, vedendo che non si calmava, la feci dormire con la magia. E anche nel sonno, non fu tranquilla. 

Ormai ero in ansia anche io, per quella bimba. Non l’avevo mai vista, ma la notizia di essere nonna ... aveva fatto nascere un sentimento nuovo dentro di me, e ormai amavo quella creaturina che era mia nipote, nonostante non l’avessi mai nemmeno tenuta in braccio. 

Per ingannare l’attesa e la preoccupazione, mi presi cura di sua madre. 

Non dovetti nemmeno farlo per molto, perché un’oretta dopo, due figure entrarono nella stanza, immagini quasi speculari l’uno dell’altro, se non per qualche differenza. 

Rimasi imbambolata a guardare il viso di mio figlio, incredula che fosse diventato tanto grande, tanto bello, tanto perfetto. 

Era identico a Morzan, se non per gli occhi e i tratti un po’ più ingentiliti. Era leggermente più basso, ma la struttura fisica era identica. 

Murtagh … 

E tra le braccia teneva un piccolo fagotto rosa, che stranamente non piangeva. 

Doveva essere addormentata. 

- Ma come diavolo ti è venuto in mente? – malgrado tutto, nonostante non lo vedessi da vent’anni, non potei trattenere quel rimprovero, guadagnandomi un’occhiata stupita da parte di entrambi. - Mettere una ragazza a cercare la propria figlia, ad un mese dal parto e una settimana da un viaggio snervante, in completo stato di shock! 
- Non avrebbe accettato di starsene con le mani in mano. – rispose, un po’ stranito da quell’accoglienza. 

A quel punto non ce la feci più e corsi ad abbracciarlo. 

Fu il pianto della piccola a separarci, un ueeee acuto come pochi. 

Mi sembrò di risentire Katherine, quando Murtagh o Alec la infastidivano troppo. 

Tutta la mia attenzione venne catalizzata dalla piccola tra le sue braccia, e li capii tutta la felicità di Morzan, perché la provai anche io. 

Era perfetta. 

Bellissima, piccola, tenera e perfetta. 

Rimasi letteralmente incantata dai suoi grandi occhioni grigi, gli stessi del suo papà, e dai capelli biondo scuro, innegabilmente presi dalla sua mamma. Anche il piccolo naso sembrava essere di Katherine. 

Nonostante fossi una madre, non potei negare che Morzan aveva ragione. Non ero in grado di dire chi, tra lei e Murtagh, fosse più perfetto alla nascita. 

Non mi accorsi nemmeno di stare piangendo dalla commozione. 

- E tu chi sei? – sussurrai sfiorandole la manina. 
- Belle. – Murtagh rispose, trattenendo le lacrime di puro orgoglio e felicità. – Belle Selena di Winterhaal. 

A quel punto dovetti asciugarmele, le lacrime. 

- Posso? 

L’attimo dopo ce l’avevo tra le braccia, la mia piccola nipotina. 

Aveva smesso di piangere, e ora sorrideva tutta contenta, fissandomi con quei grandi, curiosi e brillanti occhi grigi, dai quali sprizzavano intelligenza e gioia di vivere. 

- Ma sai che somigli proprio tanto al tuo papà? – mormorai, perché a Murtagh ci somigliava tantissimo. 
- È più simile a Katherine. – obiettò lui. 
- Tu sta zitto, che è identica a te, cosa ne vuoi sapere! Vero, Belle? Cosa ne sa il papà? Un bel niente! 
- È vero. – commentò Morzan. Ottima scelta. 
- Belle?

Katherine, finalmente, si era svegliata. 

E fu bellissimo poterle restituire la sua piccola. 

- Tu, piccola criminale, mi hai fatta morire! – rise tra le lacrime. – Non lo rifare mai più o ti do in pasto ai mastini dello zio Alec!

 

 

 

 

 

 

   
 
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