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Autore: Dawn_Scott402    20/02/2017    2 recensioni
Un'altra potente mimaccia si aggira per il mondo, le forze governative e le armi non sono sufficienti e così Amanda Waller convoca la vecchia Suicide Squad...con due nuovi membri!
Sheila, la sirena bella e dolce quanto enigmatica e seducente.
Giulia Quinzel, la pazza e solare figlia di Harley Quinn e Joker.
E così, fra antipatie, missioni, nuovi amori e un pericolo che risorge dal passato riusciranno i nostri amati villain a sconfiggere il male? E soprattutto a sopravvivere?
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Giulia osservava Deadshot: Si era sempre chiesta chi fosse il famoso cecchino che non sbagliava mai un colpo, quale fosse la storia del famoso sicario che sparpaglia la morte come un cupo mietitore armato di pistola.
"Ehiii, mi spieghi una cosa: Come ti chiami? In realtá intendo!" Disse la pazza trotterellando verso di lui. Esso si voltò verso di lei.
"Floyd" rispose semplicemente.
"Bene Folyd! Mi racconti perchè tua moglie ti ha lasciato? Hai ancora contatti con tua figlia?" Chiese con un ghigno Giulia senza accorgersi che quella domanda suonava troppo insensibile anche per una pazza da catena come lei.
"Tu fai troppe domande ragazzina, ricordati che la curiositá uccise il gatto" rispose Deadshot puntandole minaccioso un dito contro.
Lei mise il broncio e se ne andò buttandosi malamente in un angolo della cella. Floyd sbuffò: quella ragazza aveva la capacitá di fargli provare antipatia e dolcezza nei suoi confronti a scatti irregolari.
"Sai, facevo finta di andare a lavoro in un agenzia, quando invece lavoravo con pistole e giri di denaro sporco. Mia moglie mi lasciò quando scoprì tutto questo. Non mi lasciava neanche vedere Zoe, nostra figlia. Poi, però, bussai alla sua porta e le chiesi di potere vedere la bambina anche una sola volta a settimana. Lei me ne  concesse due. Mia figlia mi scrive lettere ogni giorno a cui io purtroppo non posso rispondere spesso mi viene a fare visita a Belle Reve, a volte anche di nascosto...la mia piccola Zoe...non meritava di avere un padre come me" disse lui trattenendo le lacrime. Giulia lo guardava con occhi trabbocanti di pietá. Pensava a quello che sentivano Floyd e Zoe, dopotutto lei stessa sapeva quanto fosse triste e doloroso stare lontani dalla propria famiglia, la polizia l'aveva strappata dalle braccia di Joker e Harley quando lei aveva solo cinque anni.
"E di te cosa mi racconti?" Chiese il cecchino, lei con un balzò tornò in piedi e con il suo solito sorriso.
"Mmmmhh...io all inizio ero normale!" Disse allegra la ragazza, Deadshot alzò un sopracciglio stranito.
"Quando ero piccola avevo tutte le rotelle a posto! Poi papá durante una tempesta mi vestì di metallo, ero molto spaventata ma lui mi disse di stare tranquilla, che dovevo solo uscire e stare buona buona sotto la pioggia, ho fatto così...poi qalcosa cambiò: mi colpì un fulmine, il metallo fece passare l' elettricitá in tutto il mio corpo...sentivo dei guzzi tutti intorno alla testa..." disse Jolly toccandosi la nuca.
"Quando mi svegliai capii che ero diventata pazza! All inizio era strano, vedere tutte quelle cose e sentire le voci nel tuo cervello!" Aggiunse la figlia del Joker, tuttavia senza perdere il sorriso.
"Poi però mi sono rassegnata e ho capito che mi piace essere matta!" Finì con urletto di gioia la rosa. Deadshot era scioccato: immaginava in tutti i modi il passato della ragazzina. Ma così non se lo aspettava di certo.
In quel momento fece irruzzione un plotone di soldati che, senza dire una parola, entrò nella cella e ammanettò i due.
"Che fate?" Chiese Giulia.
"Siamo arrivati pazza"rispose semplicemente un soldato.

"Tu hai avuto una bruttissima infanzia vero?" Chiese Harley masticando un chewingum. Killer Croc ringhiò.
"La mamma non ti ha portato  al parcogiochi quando hai fatto sei anni vero?" Chiese l' albina.
"Io la mamma non l'ho mai avuta direttamente" rispose freddo come il ghiaccio Killer Croc.
"Perchè?" Chiese Harley.
"Mi ha abbandonato..." rispose lui.
"Ma hai un limite di parole come twitter? Dai e dopo?" Chiese la psicolatica. Lui ringhiò.
"Sono finito in orfanotrofio, lá mi trattavano tutti malissimo, piano piano incominciai a indurirmi sia dentro che fuori, scappai di lì e cercai un posto sicuro e trovai la mia prima e vera casa: le fogne, mi rifeci una vita tra i gangster di Ghotam che mi soprannominarono Killer Croc, poi arrivò quel Bat-idiota che rovinò tutto. Questa è la mia storia" disse l' uomo-coccodrillo. Harley stava per aggiungere qualcosa ma lui la interruppe.
"Se devi ciancischiare sul tuo Puddin risparmiamelo" disse come ad averle letto nel pensiero. In quel momento arrivò un altro plotone di soldati.
"Sedate tutti e due" disse uno di questi mentre due soldati sparavano un dardo narcotizzante ad Harley Quinn e Killer Croc.

"Non te la dovresti prendere tanto" disse ad un certo punto Capitan Boomerang. Katana si voltò verso di lui.
"Per cosa?" Chiese lei.
"Avanti spadaccina, lo sai benissimo, per il fatto che ti faccio la corte...perchè te la prendi tanto? Sei il mio tipo: silenziosa, misteriosa e anche se non ho mai visto il tuo volto capisco che sei una bella sventol..." stava per dire l' australiano ma lei lo interruppe.
"Harkness...io non posso stare con te" disse Tatsu. Lui alzò un sopracciglio.
"Perchè? Dai siamo entrambi cattivi, la mercenaria e il ladro...suona bene!" Esclamò lui. Lei tornò con tono più alto ma sempre pacato e gelido.
"Quando mi sono sposata ho giurato a mio marito che gli sarei stata fedele per sempre..." spiegò lei.
"Ma tuo marito è morto!" Ribattè il criminale.
"Sei come un bambino! Più cocciuto di muro, con per sempre intendo anche dopo la morte..." rispose lei fredda lui scattò in piedi e le si avvicino.
"Avanti giapponesina...guarda che so che anche tu mi vuoi" disse Digger mettendole le mani sulle spalle.
"Come ho detto prima..."disse Katana scrollandosi le mani di dosso e andando verso la porta per poi aprirla.
"Io non sono un giocattolo Harkness" aggiunse la mercenaria per poi chiudere la porta. Capitan Boomerang si accasciò a terra.
"Scappa giapponesina, ma sappi che tu prima o poi sarai mia...solo mia" sussurrò Digger. Dei soldati entrarono nella cella e lo sedarono per poi portarli via.

La domanda uscì incontrollata.
"Come mai sei sopravvissuto? Alla bomba intendo?" Chiese Sheila, El Diablo si voltò verso di lei per poi aprire un palmo della mano dalla quale uscì una piccola fiamma.
"Sono il signore del fuoco...sarebbe come cercare di uccidere te affogandoti" rispose lui per poi chiudere la mano. Esso tornò a guardare davanti a se' per poi tirare fuori da una tasca del giubbotto due fedi in argento con delle rifiniture in platino e stagno, Chato le guardò con occhi malinconici e tutto questo incuriosì Sheila.
"Ti manca molto vero?" Chiese la sirena. Lui si rimise le fedi in tasca e la guardò.
"Mancherebbe a chiunque..." rispose semplicemente. Lei gli si avvicinò.
"E anche i tuoi figli sono sicura..." disse timida la bionda.
"Più di ogni altra cosa" rispose El Diablo. Passarono vari secondi di silenzio finchè Sheila profenziò un altra domanda.
"Mi racconti di loro...e di lei?" Chiese col tono più dolce che aveva la sirena. Lui scattò in piedi.
"Secondo te io vengo a parlare della mia famiglia e di mia moglie alla prima sirenetta che mi si para davanti? E anche se te ne parlassi non capiresti mai quello che si prova..." disse lui tornandosi a sedere. Lei abbassò lo sguardo e disse una cosa che colpì El Diablo come una freccia.
"Invece si...ti capisco...e io invece ti racconterò della mia di famiglia...sempre che tu voglia ascoltarmi" disse lei. Quello la guardó come a invogliarla a continuare.
"Avevo tre sorelle..." disse la bionda ma Chato la interruppe.
"In che senso avevo?" Chiese lui. Lei sorrise malinconica.
"Una è morta..." rispose la ragazza.
"Si chiamava Moana...era molto più piccola di me...le volevo un bene dell' anima...comunque me ne rimasero due: mia sorella maggiore Seirè e mia sorella gemella Leila...con Leila ci odiamo..." disse la sirena.
"Invece Seirè ha una figlia, mia nipote Zafirah..." aggiunse la bionda.
"Quanti anni ha?" Chiese El Diablo.
"Otto...è dolcissima e le voglio un bene che non riesco neanche ad esprimere a parole" rispose la bionda.
"E i tuoi?" Chiese Chato.
"Mh?" Domandò Sheila.
"Bhe...avrai pure dei genitori" rispose lui. Gli occhi di Sheila divennero ancora più malinconici.
"Mio padre si chiamava Triton, mia madre Dafne...sono morti cinque anni fa" rispose lei. Lui la guardò con occhi pieni di compassione.
"Mi dispiace" disse semplicemente il pirocinetico.
"Non fa niente...almeno da d'ora in poi saprai che anche io ho perso la mia famiglia..." disse lei sorridendogli tristemente. I due si guardarono negli occhi, in quel momento arrivarono dei soldati.
"Sedateli" disse un soldato. L'ordine fu eseguito e anche Sirena ed El Diablo furono portati via.



ANGOLO AUTRICE: *con le dita storte"
Damian: Ma che hai?
Io: Sai come è, cinque ore al cellulare per scrivere il capitolo! Comunque hi! Spero che anche questo nuovo capitolo vi sia piaciuto. Un bacio e alla prossima. Ah, come prima missione vorrei che la Suicide Squad incontrasse un universo parlallelo ma non so quale e quindi...VIA AL TELEVOTO! (cit Maria De Filippi)
1) i sessi della Suicide Squad invertiti (tipo Giulia al maschile e Killer Croc al femminile)
2) I personaggi fra trent' anni.

Detto questo alla prossima.
   
 
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